Sono bambole gonfiabili. Le produce la Orient Industry Factory di Tokyo, che poi le distribuisce nel mercato internazionale. Corpo, viso e capelli a scelta, da un minimo di 1.150 dollari per il modello base, a cifre che possono superare i 5000 dollari per le versioni iperrealistiche con la pelle in latex.
La notizia è vera. Ma c’è un racconto di Charles Bukosvski che s’intitola La macchina da fottere e che sembra proprio ambientato lì. E’ la storia di un tale che va in un negozio di bambole gonfiabili e scopre che esiste un modello animato. Il titolare del negozio spiega che quel particolare tipo di bambola geme, si muove e, insomma, dà più soddisfazione di una di bambola ordinaria. Dopo varie domande al venditore e con qualche perplessità, il protagonista del racconto si decide infine a provarla. Ed è costretto ad ammettere che fare l’amore con quella macchina da fottere è meglio che farlo con una donna in carne ed ossa. Il raaconto è nella raccolta Storie di ordinaria follia.
La macchina da fottere
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