Sette anni fa, il 26 gennaio del 2000, moriva Jean-Claude Izzo. Stroncato da un cancro ai polmoni, lui che girava sempre con l’eterna Gouloise fra le labbra.
Nato il 20 giugno del 1945 da padre barista, italiano, e madre sarta, spagnola, amava definirsi _un vero marsigliese_: “Mi considero un vero marsigliese: un terzo italiano, un terzo spagnolo, un terzo il resto del mondo.”
Ed è proprio Marsiglia il grande amore della sua vita e la vera protgonista dei suoi romanzi. Di lei dice:
Nascere a Marsiglia non è mai un caso. Marsiglia è, è sempre stata il porto degli esìli, degli esìli mediterranei, degli esìli delle nostre antiche vie coloniali, anche. […] Marsiglia è familiare. Fin dal primo sguardo. Ed è per questo che amo questa città, la mia città.
Arriva alla scrittura dopo anni di giornalismo e di vita vagabonda. Ma è sempre a Marsiglia che torna, a Marsiglia dove “Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice”.
Nel 1995 scrive, in soli 5 mesi, *Casino totale*, che spedisce a capitoli al figlio, lontano sotto le armi, per tenergli compagnia. A *Casino totale* seguiranno *Chourmo* e *Solea*, i tre capolavori noir del giallo mediterraneo, raccolti nella *Trilogia marsigliese*, che vedono come protagonista Fabio Montale. Di lui Izzo ha detto:
Sì, come Montale sono pessimista. Il futuro è disperato. Ma non sono io a essere disperato, è il mondo… Io dico che possiamo resistere, trasformare, migliorare, ma in ogni caso siamo in trappola. Non possiamo cambiare niente, fondamentalmente. Invece, nello spazio che abbiamo possiamo essere felici.
Pessimista? Non so, forse solo realista. Ma nel leggere i suoi libri si coglie la speranza sotto la tragedia. Scrivere, per lui,
non è un altro modo di militare. E’ solo una maniera di trasmettere i miei dubbi, le mie angosce, le mie felicità, i miei piaceri. E’ una maniera di condividere.
Ma in fondo Jean-Claude Izzo era innamorato della vita, della cucina, del buon mangiare e del buon bere, della musica (jazz, soprattutto) e del suo mare:
Mi ero voltato e avevo lasciato vagare lo sguardo sull’orizzonte. Lì dove il mare diventa più scuro. Più denso. Mi ero detto che la soluzione a tutte le contraddizioni dell’esistenza era lì, in quel mare. Il mio Mediterraneo. E mi ero visto fondermi in lui, sciogliermi e risolvere, finalmente, tutto ciò che non avevo mai risolto nella vita, e che non avrei mai risolto.
*giuliaduepuntozero
Alcuni brani sono tratti dagli articoli e dai pensieri di Jean-Claude Izzo raccolti in *Aglio, menta e basilico – Marsiglia, il noir e il Mediterraneo*, ed. e/o Assolo.
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