In un momento magico in cui la nostra casa risuona delle letture dei suoi componenti, rubo un momento alle mie letture per condividere con voi alcune segnalazioni tratte dai quotidiani e dalle novità editoriali su libri e lettura.
Dalla rubrica dell’inserto di domenica scorsa del Sole 24 ore – Contrappunto, a firma di Tullio Gregory – riporto alcuni passi in cui si riporta una sintesi della prolusione di Ezio Raimondi. (…) “Leggere assicura la continuità della memoria, nell’assiduo processo di conoscenza, assimilazione e traduzione nella nostra coscienza – individuale e collettiva – di quelle che sono le testimonianze, le esperienze di vita e di pensiero compiute nel succedersi delle generazioni. Leggere è esperienza di libertà: per questo una politica di diffusione del libro è dovere primario di una società aperta: non a caso le repressioni, le censure, i roghi dei libri hanno sempre caratterizzato le dittature. Interessi economici o politici che introducano misure restrittive alla circolazione del libro – che trova nelle biblioteche i punti fondamentali di snodo – è da respingere coe segno di rozzezza e sopraffazione, negazione di quell’etica della lettura ai cui valori Ezio Raimondi ci ha richiamati”.
Libro e libertà è anche il titolo della raccolta di brevi testi che Luciano Canfora ha pubblicato nel 2005 per Laterza (nella collana Economica Laterza, con l’aggiunta, rispetto alla precedente edizione, del testo: Libri in cattività). Scorro i titoli dei 7 brevi capitoli – Libri in cattività, La biblioteca, “Timeo hominen unius libri”, Bibliomania, Il libro-biblioteca, Libro e libertà, e “Liber, per soffermarmi sull’ultimo, che mi pare molto incalzante – conveniente e necessario, direbbe Don Chisciotte – per chi si prende cura dei lettori e delle loro biblioteche:
“Don Chisciotte fu spinto all’agire dalla continua e sempre più coinvolgente lettura di libri. Dopo le nottate passate a leggere ‘da un crepuscolo all’altro’ (noctes vigilare serenas aveva detto di sé Lucrezio) e le giornate ‘dalla prima all’ultima luce’, gli parve ‘conveniente e necessario ‘ farsi cavaliere errante, al fine di cimentarsi ‘ in tutto ciò che aveva letto che i cavalieri erranti si cimentavano, disfacendo ogni specie di torti’. Invece il saggio antico, ma anche l’umanista, suo emulo, legge per rinsaldarsi nella sua saggezza. Non per agire. Perciò Don Chisciotte è ‘pazzo’, come più volte lo chiama il suo autore, il quale lo fa ‘rinsavire’ in articulo mortis. nella scelta di vita del ‘ingenioso hidalgo’ si può forse ravvisare un poetico antecedente della tesi, …, secondo cui ‘ sino ad ora i filosofi si sono limitati a interpretare il mondo, ora l’importante è cambiarlo. Entrambi debbono molto ad un motto ripetuto spesso, anche da chi poco lo intende: ” la verità ci farà liberi”. Dove l’accento è sul fare.
Con amarezza temperata dall’ironia, Cervantes scrive nel prologo di aver generato ‘nel fondo di un carcere’ questo figlio ‘secco, ossuto e fantastico’. Non era una metafora: fu vero carcere. Nel carcere fascista, Antonio Gramsci scrisse alcune delle pagine più durevoli della nostra prosa novecentesca, le Lettere dal carcere, e schizzò il profilo e meditò la sostanza di alcuni libri, … i Quaderni del carcere, che hanno sospinto poi all’agire per la libertà intere generazioni. E’ antico e molteplice il nesso tra libro e libertà.”
e a proposito di fare ovvero Politiche per la lettura
da “ttl tuttolibri “, 18 nov p. 2
Festival e fiere non salvano il libro
a firma di Alberto Papuzzi; a fianco una foto del Circolo dei lettori a Torino.
L’articolista dà la parola ad un libraio torinese, Rocco Pinto, co-fondatore di Associazione Forum, attiva nella promozione del libro e della lettura, che sostiene, a proposito di festival librari: ” C’è molto più bisogno di politiche strutturali che non di festival, non dico in Piemonte o in Lombardia ma in buona parte del Sud sì.” Dell’alternativa alla politica degli eventi ( di eventite acuta parla Giorgio Todde, responsabile sardo dei Presìdi del libro ) e a favore di una politica per la lettura radicata nel territorio, si è parlato a Passaparola, il forum su Libri e libertà organizzato in Puglia dall’editore Laterza: … Le due lineee [ eventi e politiche strutturali] non sono antagoniste: possono convivere, se gli eventi non restano isolati, ma hanno un proseguimento nelle politiche territoriali. Vedi proprio il Festival di Mantova, dove i librai sono stati fra gli ideatori e sono tuttora dentro l’organizzazione.”
… Ci sono novità, in direzione opposta all’effimero. Con la collaborazione dell’ANCI, l’associazione dei comuni italiani, si è lanciato il premio Città del Libro destinato ogni anno a chi avrà fatto di più per migliorare le strutture per la lettura… è nato anche un Centro del Libro che unisce le rappresentanze di tutte le categorie (5 per gli editori, 2 per i librai, 2 per i bibliotecari)…
“Il governo dovrebbe essere più attento a ciò che si muove sul territorio. Nel nostro meeting abbiamo incontrato decine di esempi di azioni concrete. [dice Laterza] … Molti suggerimenti sono venuti dalle esperienze dei bibliotecari. Basterebbe mettere queste persone attorno a un tavolo. Non chiedono poltrone, non rivendicano sussidi, non vogliono pennacchi. Vorrebbero solo essere ascoltate.”
Vita da lettore
Ho appena comprato il libro – diario di lettura – di Nick Hornby Una vita da lettore, Guanda, 2006, 280p. che raccoglie i suoi testi, scritti dal 2003 al giugno 2006, per la rivista The Believer.
Le riflessioni dello scrittore, in veste di “libero” lettore sono organizzate, significativamente, intorno ad una lista mensile di titoli di libri: da una parte quelli acquistati, dall’altra quelli effettivamente letti, integralmente o in parte, corredati da un puntuale, seriamente giocoso, resoconto delle motivazioni, degli umori, delle considerazioni, degli imprevedibili e divertenti diramazioni e intrecci creati dall’esperienza viva delle sue letture.
Intuisco, da un preludio di lettura, un duplice interesse per i lettori: confrontarsi sulle rispettive letture – già mi ha conquistata la parte dedicata a David Copperfield – in modo non accademico e pedante ma vibrante di lettura vissuta intensamente: Hornby lo fa senza ergersi a maestro di lettura; confrontarsi sul come capita di leggere, osservare a lungo uno che legge e osservarsi mentre si legge, lasciare una traccia delle proprie letture, cercare una, nessuna, mille tracce nei nostri vagabondaggi di lettori.
Un libro che offre molti spunti per tanti gruppi di lettura a venire.
Solo un anticipo per incuriosirvi di più : sappiamo la passione dello scrittore per il calcio e apprendiamo anche quello per le sigarette: immaginate le sue peripezie tra impegnative liste di libri che vuole leggere, le lusinghe delle partite in tv o allo stadio, e le sigarette che rischiano di bruciacchiare libri… che vita spericolata!
Gente che legge
disegnata da Franco Matticchio in
Esercizi di stilo, ET Einaudi, 2006, 224 pag.
oltre duecento disegni su lettura e scrittura apparsi su riviste come L’Indice, Lo straniero ed altre.
Fatemi sapere la vostra, se volete.
Bianca V. , Cervia
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