Novant’anni. Sono 90 le estati passate da quella fatale del 1914. Comincio’ la grande guerra e il secolo ‘breve’ [Eric Hobsbawm, Il secolo breve, Rizzoli].
Fini’ la grande illusione della vecchia Europa [Stefan Zweig, Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo, Mondadori] trascinata nel conflitto epocale in quest’estate cominciata a Sarajevo e perduta nei primi giorni d’agosto dalle dichiarazioni di guerra a catena.
Ora tutto ci appare come ineluttabile: sappiamo invece che non fu cosi’, che le possibilita’ di fermare la macchina inesorabile prima delle mobilitazioni generali ci furono, [Barbara Tuchman, Cannoni d’agosto, Bompiani. || Niall Ferguson, La verità taciuta. La Prima guerra mondiale: il piu’ grande errore della storia mondiale, Corbaccio].
La guerra fu lunga complicata e terribile [Martin Gilbert, La grande storia della prima guerra mondiale, Mondadori] con conseguenze catastrofiche sulle condizioni materiali e mentali delle popolazioni coinvolte [Eric J Leed, Terra di nessuno: Esperienza bellica e identita’ personale nella prima guerra mondiale, Il Mulino || Paul Fussel, La prima guerra mondiale e la memoria moderna, Il Mulino].
Anche per l’Italia [Antonio Gibelli, La Grande guerra degli italiani, Sansoni || Antonio Gibelli, L’officina della guerra. La grande guerra e le trasformazioni del mondo mentale, Bollati Boringhieri] l’esperienza fu il passaggio epocale che apri’ le porte al fascismo [Emilio Lussù, Marcia su Roma e dintorni, Laterza].
La guerra inauguro’ anche il secolo dei genocidi: in Turchia si compi’ quello degli armeni [Franz Werfel, I quaranta giorni del Mussa Dagh, Corbaccio || Yves Ternon, Gli armeni. 1915-1916: il genocidio dimenticato, Rizzoli].
Naturalmente i romanzi scritti _dopo_ riflettono tutto il cambio di prospettiva e di visione del mondo: o in senso nostalgico [Joseph Roth, La marcia di Radetzky] o nel rappresentare tutto il disorientamento [Joseph Roth, Fuga senza fine || Joseph Roth, Destra e sinistra || Joseph Roth, La Ribellione] della vecchia Europa.
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