Amare Grace Paley

È come se ci fosse una sorta di prisma postmoderno fra lei e il mondo. Le voci nelle sue storie non si dimenticano.

Grace Paley

Grace Paley è diventata una delle mie scrittrici preferite. 

Non starò a dirvi che è anche molto simpatica, che era un gran bel personaggio. Nata nel 1922 (morta nel 2007) in una famiglia di ebrei immigrati negli Stati Uniti dalla Russia, era femminista, pacifista, sostenitrice di cause di liberazioni dei popoli oppressi, provava a rimediare alle ingiustizie nella città (e nel paese) dove abitava (New York City). 

Ma non è certo per questo che ora è uno dei miei riferimenti in fatto di storie brevi. 

È che i suoi racconti sono semplicemente bellissimi, pieni di voci e senza illusioni. Sopratutto senza la pretesa di spiegarci nulla.

***

Come ha suggerito George Saunders, è forse bene evitare di leggerli come se fossero le storie di una scrittrice realista. Perché è come se ci fosse una sorta di prisma postmoderno fra lei e il mondo. Quindi anche fra noi e il mondo. Diane Johnson nel 2017, quando venne pubblicato il Grace Paley Reader da Farrar, Straus and Giroux, scrisse una recensione che la redazione della New York Review of Books intitolò Postmodern Mum.

***

In effetti, il tessuto di storie, personaggi, voci, luoghi, sentimenti, emozioni, incazzature, sorprese, amori, fastidi, epifanie, offese – il tutto ci sembra presente contemporaneamente – che si trovano nelle sue short stories, compone un complesso dinamico, un caloroso e a volte fastidioso abbraccio estetico. Si accompagna ai pensieri che quotidianamente facciamo sulla vita, alle parole che diciamo o che vorremmo dire. Alle situazioni che viviamo, che immaginiamo, che vorremmo vivere o che vorremmo lasciare andare. Dalle quali a volte vorremmo fuggire.

***

GRACE PALEY NEL GRUPPO DI LETTURA

Ringrazio molto la lettrice che qualche mese fa propose una storia di Paley per il gruppo di lettura “Un racconto”.

Il racconto che legge il gruppo è Faith sull’albero; l’incontro di discussione sarà mercoledì 12 novembre alle 8:45 di sera e ci si incontrerà su Zoom (il gruppo “Un racconto” per ora è su Zoom soltanto). Qui trovate le credenziali per partecipare, se vi interessa.

***

Torniamo a Grace Paley e ai suoi racconti.

Faith sull’albero si può leggere nella traduzione di Isabella Zani in Tutti i racconti, il volume Sur che nel 2018 ha riportato Paley in Italia. L’editore offre anche una versione in ebook del singolo racconto.

Ha scritto Federica Arnoldi su Doppiozero quando uscì la raccolta dei racconti targata Sur:

L’elemento essenziale di tutta la produzione letteraria di Paley è proprio la prodigiosa disinvoltura con cui è riuscita a strappare le incombenze e le assillanti interruzioni che caratterizzano le vite fortemente ritmate dal lavoro domestico e riproduttivo all’accecamento provocato dalla dimensione dell’immediatezza. Le ha trasformate anch’esse in materiale per un processo estetico basato anche – non solo – sull’instancabile riarticolarsi della voce narrante rispetto a ciò che sarebbe possibile considerare politico e ciò che non lo sarebbe. Per l’autrice, secondo cui “scrivere è agire, e anche parlare è agire”, lo spettro del vivere quotidiano cui attribuire valore letterario è molto ampio, nonostante si rimanga quasi sempre nel perimetro nella New York popolare della sua epoca. Perciò nei suoi racconti troviamo sempre il Bronx, il Lower East Side, i “ […] ponti che collegano Manhattan al resto del mondo” (p. 237), la zona di carico e scarico del West Side, gli asili nido per bambini svantaggiati delle madri lavoratrici, il Central Park, la Centosettantaduesima Est, dove “campavano tutti con il sussidio” e dove “facevano tutti la fame alla stessa maniera” (p. 330). Ma anche gli alimentari e le drogherie, la sinagoga e l’ambulatorio medico; le scale antincendio, i muri di mattoni, le cantine e le cucine, soprattutto le cucine, dove si rammenda allo stesso forsennato ritmo delle delegate della Repubblica Popolare di Ubmonsk nella Bassa Tartaria i giorni che precedono la Giornata della Gioventù (quest’ultimo è un esplicito riferimento al racconto “Faith sull’albero”, tra i più belli della raccolta).

Paley pubblicò tre raccolte di racconti, mantenute nell’ordine di uscita nel volume di Sur: Piccoli contrattempi del vivere (1959), Enormi cambiamenti all’ultimo minuto (1974) e Quello stesso giorno (1985).

Per tornare al commento di Saunders:

Avevo sempre considerato Grace Paley una scrittrice realista, ma immergendomi di nuovo nella sua opera ho scoperto che in effetti è un’entusiasmante autrice postmoderna, che in combutta col suo amico Donald Barthelme ci ricorda che sì, senz’altro esiste il Mondo, ed esiste la Parola con cui descriverlo, e di norma il Mondo e la Parola sembrano due cose separate, ma se uno scrittore è abbastanza attento, la Parola e il Mondo si possono riportare di colpo alla loro relazione più esatta, che è l’unità.

Intendo dire che, quando leggiamo un racconto di Grace Paley, vediamo che sì, è ambientato nel nostro mondo (a New York, in genere) e che, ok, sembra parlare di cose abbastanza normali (l’amore, il divorzio, la politica, una giornata al parco), ma poi cominciamo a notare che la lingua è… fuori dal comune. Non proprio di questo mondo.

Io aggiungerei infine che uno dei momenti più affascinanti di queste storie è – come avviene con altri scrittori di short stories – quando scopri che in una storiao sono tornati i personaggi di un altro racconto.

Certo Faith sull’albero resta un racconto straordinario, anche senza gli altri. Però, se proprio avete un poco più di tempo da dedicare a Paley, allora leggete anche Il pomeriggio di Faith, qualche pagina prima. Cambia la voce che racconta – una è in prima persona, l’altra affidata a una narratrice che è molto presente in molte altre storie – ma il filo che si dipana vi sarà per sempre caro.

Commenti

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri di più da GRUPPO DI LETTURA

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere