Ken Danby, Towards The Hill

Premio Strega 2023, i 12 libri in semifinale

Favoriti i titoli Mondadori e Feltrinelli

Collage:

Raffaella De Santis, la Repubblica, 31 marzo 2023
Il grosso è fatto. La scrematura delle 80 candidature del Premio Strega ha portato ai dodici nomi che si giocheranno la semifinale. Sorprese? Poche. Tra queste la presenza di piccoli editori interessanti. Ora di fatto si apre la stagione della caccia al voto. Un’opera di corteggiamento affidata perlopiù agli uffici marketing editoriali fatta di telefonate, mail, aperitivi, promesse. In fondo gli Amici della Domenica, la storica giuria del premio, sono una grande famiglia allargata di 400 persone che bazzicano a vari livelli nel mondo culturale, blandirli non è difficile. Naturalmente nella rosa dei semifinalisti ci sono le due superfavorite, Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli) e Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori). 

Mirella Serri, La Stampa, 31 marzo 2023
[Tra le favorite anche] Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio (Bompiani). Gli ultimi due libri affrontano il tema della guerra – rispettivamente in Bosnia-Erzegovina e in Somalia – e di esistenze infantili violate dagli eventi bellici. Il racconto biografico della Petri è dedicato invece alla vita romanzesca dello scrittore Saint-Exupéry, che è stato pilota civile e militare e che scomparirà nel 1942 nei cieli in fiamme della seconda guerra mondiale. 
Le indiscrezioni provenienti dagli ambienti letterari vicini al premio indicano Postorino avvantaggiata dal fatto che la sua casa editrice, la Feltrinelli, non vince dal 2005 e pure dal contenuto profondamente emotivo della narrazione che inizia nel 1992 a Sarajevo per raccontare le peripezie di ragazzini separati violentemente dai genitori. Molto apprezzato dal direttivo dello Strega anche Le perfezioni di Vincenzo Latronico (Bompiani), l’amore tra due ragazzi emigrati a Berlino che fanno i conti con le loro aspettative e le loro passioni che si affievoliscono, inclusa quella per la politica progressista.
A sparigliare le carte e le previsioni della vigilia potrebbe essere però Silvia Ballestra con le avventure della partigiana e scrittrice Joyce Lussu, del suo La Sibilla (Laterza).


Leggi anche: Le voci dei lettori: come creare gruppi di lettura inclusivi e felici


[…]
A contendersi il riconoscimento vi saranno inoltre alcuni protagonisti di più piccole dimensioni della carta stampata, come l’editore Laurana con Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi, considerato la rivelazione della stagione poiché si è affermato con il passaparola, e il marchio Elliot con Come d’aria di Ada D’Adamo, un terribile affondo narrativo nella malattia e nell’amore tra madre e figlia.
Gli altri semifinalisti sono Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi); Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo); Andrea Tarabbia, Il continente bianco (Bollati Boringhieri); Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco (Marsilio); Carmen Verde, Una minima infelicità (Neri Pozza).

[La cinquina finalista sarà annunciata il 7 giugno; la finale sarà il 6 luglio]

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2 risposte a “Premio Strega 2023, i 12 libri in semifinale”

  1. Amo sia Igiaba Scego che Silvia Ballestra. A queste due scrittrici sono affezionatissima, spero vinca una delle due. Per combinazione, ho l’autografo di entrambe…
    “Cassandra a Mogadiscio” la sto leggendo ora, “La Sibilla” l’ho comprata da un po’ di tempo, ma non è ancora venuto il suo turno per la lettura… Ho letto però, su suggerimento proprio di Ballestra, in un incontro che c’è stato a Ivrea, “Fronti e frontiere” di Joyce Lussu. Grazie Silvia!
    Se mai Igiaba leggesse queste righe, la vorrei ringraziare per le meravigliose parole che mi ha scritto sui libri che avevo portato con me, qualche giorno fa, al circolo dei lettori di Torino. Su “La linea del colore” ha scritto “leggere è sexy”, concordo.
    Silvia aveva scritto, sul libro che mi sono fatta autografare, “ai nostri lemuri del deserto”, forse riferendosi a quei musicisti rock che privilegiamo ma che non conosce nessun altro!
    Speravo di trovare anche Marco Drago con “Innamorato” tra i finalisti, peccato, merita più visibilità (anche se lui forse alla visibilità non ci tiene affatto), di lui mi piace il garbo e la sottile ironia.
    Saluti affettuosi, Lu

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  2. Dimenticavo… che bella la foto di questo articolo!

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