
Poche parole contro la deriva verso la destra nazionalista, xenofoba, fascistizzante e illiberale dell’Italia
Vorrei dire due parole politiche, direttamente e esplicitamente politiche: noi siamo per la democrazia liberale. Quindi siamo molto preoccupati per la deriva del nostro paese verso la destra populista e sovranista, venata di rancore, intolleranza, razzismo, che, come ha scritto giovedì 4 aprile su La Repubblica, Ezio Mauro, vuole la
“ridefinizione dell’Europa sotto la spinta del nuovo radicalismo di destra per recuperare i valori giudaico-cristiani, chiudere i confini, impiantare un sistema di Stati nazionali sovrani, bloccare l’immigrazione, fermare alla frontiera il mondialismo, sconfiggere definitivamente il socialismo, abbattere la resistenza della cultura politica moderata, prosciugare i conservatori e varare l’esperimento finale: separare la democrazia autoritaria ma sovrana, amica delle democrature in Russia e in Turchia, partner della Cina, alleata di Trump ma non degli Usa, definitivamente a-occidentale. Una democrazia illiberale.”
Ecco, sia chiaro, per quanto siamo piccoli e poco influenti, anche se qui si parla di libri e di lettura e se non ci sogniamo nemmeno di rivendicare la lettura come un “valore” in sé, tanto meno un valore esclusivamente liberale (alcuni gerarchi nazisti leggevano e leggevano anche tanto, come ci ha ricordato, fra le altre Hannah Arendt), qui dicevo difendiamo, anche con le unghie, la democrazia liberale. Se non è liberale non è democrazia.
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