I libri più belli, letti nel 2017

Ricominciamo: la prima regola è semplice ed è sempre la stessa: si parla dei libri più belli, letti nel corso del 2017. Conta che il libro sia stato letto nel corso di quest’anno, non conta quando è stato pubblicato o scritto Altra regola fondamentale: il rispetto per gli altri. Ci piace molto il confronto, la…

Edward Hopper, Interior (Model Reading), 1925
Edward Hopper, Interior (Model Reading), 1925

Ricominciamo: la prima regola è semplice ed è sempre la stessa: si parla dei libri più belli, letti nel corso del 2017.

Conta che il libro sia stato letto nel corso di quest’anno, non conta quando è stato pubblicato o scritto

Altra regola fondamentale: il rispetto per gli altri.

Ci piace molto il confronto, la discussione, anche la contestazione dei giudizi altrui; non viene apprezzato, e nemmeno tollerato, l’insulto.

Ogni anno, questo post sui “libri più belli” è una fonte di preziosi consigli (anche contro qualche libro), di analisi, di serenità, di dubbi, di speranze, di riflessioni.

Grazie, come sempre, a tutti coloro che parteciperanno.

Abbracci

Commenti

2.739 risposte a “I libri più belli, letti nel 2017”

  1. Avatar camilla
    camilla

    @Domenico fina. grazie per le tue sempre interessanti osservazioni. A me quello che mi sembra certo, anche se vanamente banale , e’. che Coetzee sia, anche nei suoi romanzi più vivaci e brillanti, un uomo angosciato. Per questo forse gli e’. così “naturale”
    cercare il misterioso, evanescente , impenetrabile ( per sapienziale non capisco cosa tu intenda veramente).Io mi sono sempre sentita più. una spettatrice che una lettrice. Ammirata spesso, spesso fredda e distante. Il romanzo che citi Michael K., il piccolo personaggio dal labbro leporino,per molti Kafkiano,e’ , mi e’. sembrato, invece il simbolo della vittima predestinata.Kafka non è mai la vittima inerme, Kafka spaventa il carnefice.

    Ogni lettore e’. un piccolo mondo a parte.

    grazie ciao. cam

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  2. Avatar cristina
    cristina

    si Cam, come dici bene, ci sono scrittori – non i miei prediletti – che lasciano ammirati/e ma freddi/e e distanti. Mica pochi. Gli scrittori freddi li chiamo io.
    Però pure quelli ehhh.
    Io dal libro all’uomo il salto non lo faccio mai. Non mi sembra legittimo. E’ quello che alcuni post fa ho chiamato determinismo lombrosiano ( per un’illazione su Kirino …)

    IN Coetzee c’è un tormento sudafricano specifico relativo al convivere ( male) fra bianchi e neri. Quello è evidentissimo. Infatti è andato via, ora sta in Australia, degli altri suoi tormenti non so.
    Ma forse ogni scrittore ha un tormento. no?

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  3. Avatar cristina
    cristina

    sto lentamente inoltrandomi in Bruno Sculz, devo dire, una scrittura sbalorditiva, immaginifica, assolutamente sorprendente.

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  4. Avatar cristina
    cristina

    copio qui – prese dal sito FB di Loredana Lipperini – due poesie di Diane Lockward ( di cui nulla so).
    Le trovo incantevoli e vere, dannazione, altro che

    Ore dopo che si è precipitato fuori, colpi di vento,
    ghiaccio che cade dal tetto, sussulto, mi sveglio.
    Le due del mattino. Luce sotto la porta.
    E avevo detto non oltre mezzanotte.

    Respiro a fondo per tranquillizzarmi,
    conto fino a cinque, trattengo il fiato nel diaframma.
    rilascio l’aria lentamente, ripeto cinque volte, mi rilasso, mi preparo
    a tornare nel sonno senza sogni.

    E’ passato tanto tempo da quando ho sognato, così tanto
    che ora mi scioglierei di gratitudine anche per il sogno più vecchio,
    quello dove mi presento in qualche luogo importante,
    mi tolgo il cappotto e sono in mutandine e reggiseno,
    o peggio, nuda.

    E mi sto ancora chiedendo se lui sta bene,
    se troverà la strada di casa,
    se forse sarò felice quando sarò vecchia
    e se riuscirò ad aspettare così a lungo.

    Ore dopo mi sveglio e vedo il primo croco
    il viola si fa largo fra i riflessi del ghiaccio
    e il giorno si allarga si solleva verso la luce
    mentre la grazia dei petali si apre.

    Voglio che sia così per lui –
    la luce del sole, il vento che smette di soffiare,
    e il figlio che trova la strada di casa.

    ***

    E’ tutto qui, tutto si riduce al corpo,
    mi manca il suo volto, la sua voce, la sua pelle.
    Immagino mia figlia mentre balla a Madrid, Barcellona
    e Siviglia. La vedo scalare le montagne dell’Andalusia.
    Non avevo immaginato quanto sarebbe stato lontano il lontano.

    Felicità e infelicità sono la stessa cosa,
    sostiene il mio soave maestro zen:
    e allora mi chiedo se la mia testa
    stia sostenendo il cielo, o se è un’emicrania
    quella che sale.

    Allora, giro in tondo, torno al luogo dove esattezza e
    estasi si incontrano, allora ricordo come ho portato in me il girino
    del suo corpo, molto prima del primo fremito, trattenendola
    come un segreto dentro di me.

    Mi sveglio la notte perchè mi manca
    una parte del corpo, il braccio si tende attraverso l’oceano,
    agganciato al passato, e mi chiedo,
    come la madre di Achille deve aver fatto,
    Quale parte di te non ho tuffato in acqua?

    Appesantita dall’assenza, appendo le tende alle sue finestre,
    metri e metri di delicato pizzo irlandese .
    Mi nascondo dietro la porta, pressando l’orecchio al legno,
    e osservo la sua corsa serale, spio la vita di mia figlia.
    le sue cene notturne a Saragozza.
    La stanza si riempie del profumo di gazpacho, di paella, di sangria.

    Qualcosa simile al dolore cola dentro di me, qualcosa simile alla gioia.
    Mi infilo tra le onde, mi perdo nella risacca,
    il mio folletto d’acqua, la mia ninfa marina, ricordo il modo
    in cui scivola attraverso la stanza, la bassa marea
    della sua voce. Il modo in cui ci lascia,
    senza fiato, come pesci ai suoi piedi.
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  5. Avatar Dani

    Ciao. Tornata da qualche giorno sui monti, ho una domanda per tutti voi. Conoscete Giulio Mozzi? Qualcuno lo ha letto?

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  6. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Dani
    Non conosco Giulio Mozzi, ma vedo dall’OPAC che si è occupato di scrittura. Qui un paio di titoli:

    **Consigli tascabili per aspiranti scrittori**
    **Non un corso di scrittura e narrazione**

    Ciao,
    Mariangela

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  7. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Scusatemi, c’è qualcuno che mi sappia dire come curare la grafica quando si scrive qui sul blog? Come si fa ad ottenere la nerettatura? E il corsivo? Non dovrebbe essere difficile, basterebbe conoscere il trucco (dico poco!).

    Ringrazio quanti vorranno aiutarmi!

    Ciao,
    Mariangela

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  8. Avatar Dani

    @Mari ti ringrazio, ma mi interessava sapere se qualcuno aveva letto i suoi libri. Vediamo gli altri che dicono. Per la tua richiesta con me caschi male. Io manco una faccina, figurati il resto…

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  9. Avatar cristina
    cristina

    Mari no credo che non sia possibile intervenire sulla grafica, ho provato a scrivere su un foglio di word e a ricopiare ma tutto si ricompatta. dipenderà dalle impostazioni iniziali date da Luigi

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  10. Avatar wwayne

    @Mariangela: A mio giudizio qui troverai tutto ciò che ti serve sapere sulla grafica di WordPress: https://wordpress.altervista.org/category/guide/design/.
    Riguardo alla nerettatura e al corsivo, quando scrivi un post ti dovrebbe comparire una barra delle applicazioni in alto: scorri con la freccetta (o puntatore che dir si voglia) su ciascuno dei simboli che trovi su questa barra, e vedrai che 2 di essi ti danno la possibilità di mettere rispettivamente in grassetto e in corsivo ciò che vuoi scrivere. Li puoi riconoscere anche senza usare il puntatore. 🙂

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  11. Avatar cristina
    cristina

    Dunque. Ho capito una cosa, o almeno credo.
    Bruno Schulz è scrittore portentoso, cioè scrive “portenti”, immaginifici, onirici, quasi gotici, e riempie talmente la pagina di aggettivi, mirabilie e svolazzi che bisogna andare piano piano, perchè il racconto poco importa, importa piuttosto la descrizione, l’occhio che coglie un dettaglio, l’iperbole, la magia verbale, la densità sensuale delle raffiguirazioni e immaginazioni e divagazioni.
    MA si rischia di fare indigestione. Essendo scrittore eccessivo, l’eccesso straborda la pagina e occupa la lingua e le immagini.
    Ho quindi deciso che intervallerò LE BOTTEGHE – cosa a cui in genere sono contraria – con un altro libro, al fine di godere meglio e con calma delle sue quasi deliranti ( quasi? no deliranti e basta) descrizioni fantasmagoriche.
    Uno scrittore-pittore Schulz le cui immagini si levano dalla pagina gonfie di colori e sapori a occupare l’occhio, il naso, il palato e… il cervello.
    Ma chi era di voi che ne aveva parlato?

    Fra l’altro nell’edizione che ho in mano la lunghissima prefazione è di Angelo Maria Ripellino il cui scrivere è altrettanto immaginifico e aggettivato. una lingua fuori uso ma carica di senso e di pregnanza.

    Ho preso, sollecitata da Domenico, un libro di Cesare De Marchi IL TALENTO di cui ho iniziato oggi la lettura. MOLTO molto interessante e… bello!

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  12. Avatar camilla
    camilla

    @ cris beh cris , abbiamo riempito di amore , affetto ,dolore, ricordi, citazioni , scambi di intimi pensieri, ricordi delle nostre vite del come e quando e perché ci siamo accostate a Bruno Schulz, piene di ammirazione e una cosa come la nostalgia, e l’affetto e l’odio persino verso la crudeltaTAJ

    @ Cristina beh cris, abbiamo scambiato i più accorati pensieri, i racconti più. commossi del come e quando abbiamo conosciuto Bruno Schulz innamorandoci di lui, per sempre.
    Ci siamo raccontate i nostri momenti di stupore per questo dolcissimo artista , inimitabile e unico, e la commozione e l’indignazione per la ferocia del suo omicidio, indecente e mostruoso che racchiude in sé tutta la banalità del male razzista…Insomma Cristina, ci siamo riconosciute nel ” poema” che David Grossman ha scritto per Bruno Schulz e tanto ancora ci siamo dette, tra noi donne in questo piccolo spazio che può , a volte, diventare luminoso e puro come la più semplice delle voci spontanee e sincere che si riconoscono in qualcosa di più bello e condiviso. Certo che ne abbiamo parlato delle botteghe color cannella e di quella specie di angelico autore. ciaociao Cam

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  13. Avatar camilla
    camilla

    @ cri ops mi era sparito sotto il naso 👃 il mio commento. Lo ho rifatto. baci

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  14. Avatar cristina
    cristina

    ecco, anche il mio era sparito, fenomeni estivi?
    Dicevo Camilla, ma dove e quando avete parlato di Schulz?
    perchè io sono qui già da un pezzo, e NOn me ne ricordo proprio se non cenni non lughi qua e là, ma ho la memoria un po’ bischera ( come dicono qua dove sto).

    Sto finendo a fatica Cesare De marchi, dopo le prime 100 pagine davvero belline belline il resto deludente, piatto, una caduta verticale. Domenico! ma ILtalento l’hai letto? mahhhhhhhhhhhh

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  15. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Sì che l’ho letto e nel finale c’è una caduta rispetto all’allegria narrativa iniziale è vero, sebbene il personaggio sia e resti piuttosto originale. A De Marchi interessano personaggi un po’ laterali, nell’insieme della sua opera questo aspetto è prevalente e interessante, ne La vocazione e ne La furia del mondo il protagonista patisce vicende quotidiane, nel Talento invece a suo modo ne risulta immune. (Questo è il suo talento). Voglio dire che leggendo i libri più importanti di De Marchi si capisce che la sua è una poetica ampia fatta di variazioni sul tema; tema che potrebbe intitolarsi: vicissitudini (del protagonista) rispetto a violenze che subisce o sente o immagina. Con finali sempre diversi, mai troppo lieti.

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  16. Avatar cristina
    cristina

    Dunque. Ho finito IL TALENTO di Cesare de Marchi, cui anche qui sopra accenna Domenico Fina.
    E’ la storia di un uomo bello ma senza qualità, irresponsabile, inconsistente, e senza dignità che, per vaghezza morale, ignavia e semplicioneria vaga sempre alla ricerca di un brivido di felicità e di avventura prendendo scorciatoie che in realtà lo portano sempre più di fallimento in fallimento,umano e anche meramente economico. Insomma un omino piccino picciò e senza qualità.
    Fino a pag.80/100, cioè fino ai suoi 17 anni il libro fila bene, le descrizioni familiari sono decisamente ironiche e gustose, le pagine più belle dedicate al fratello down (alcune davvero tenerissime), l’infanzia milanese ben descritta, e pure il carattere ribelle, deciso a una rivincita sullo scarso amore materno.(un’infanzia esattamente dove vivevo via, poi, in Viale Montenero…)
    Poi si precipita fra il pprimo fallimento ( il lceo non finito) e fra le lenzuola di una delle tante avventure amorose e inizia lo squallore. Il problema è che la scrittura non gli sta dietro, a questo piccolo eroe negativo, si sfarina, diventa piatta e prosaica, davvero noiosa e banale.
    E purtroppo secondo me non si risolleva più. Il personaggio si capisce bene, l’ambiente pure, ma non c’è gusto nel leggere le successive 180 pagine. Poteva dargli spessore, rimpolpare questo erouccio dell’ignavia maschile, resta invece una marionetta bidimensionale, uno schizzo che non si evolve mai.
    Mi aspettavo molto ma molto di più.
    Per amor di Domenico gli darò un’altra chance, si vede che De marchi se vuole sa scrivere piuttosto bene, bisognerà vedere…

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  17. Avatar cristina
    cristina

    sono diventata lettrice compulsiva.
    Chiuso de Marchi un po’ brontolando fra di me, ho preso in mano uno dei sei libri che ho qui come bottino estivo di biblio , non l’avevo ancora mai letto il mio adoratissimo rossino, il mio David Grossman di VEDI ALLA VOCE AMORE: e già l’aria si fa alta, tersa, tesa vibrante,evviva!!
    Poi mi sono addormentata, in questo pomeriggio afoso.
    Questa di andare sul letto dopo pranzo , di leggere e poi fare un pisolo è una nuova abitudine da azzoppata presto stanca e bisognosa di riposo.
    Mica male in fondo sentire ronzare fuori in giardino le cicale ( qui dove abito i rumori sono diversi che nelle grandi città, un po’ campagnoli e un po’ marini, come le strida dei gabbiani sopra i tetti)

    Ma voglio dirvi amichette belle che fra i sei libri ho una succosa Fred Vargas in francese, le dernier! mais oui!!!!!!!!!!!!!

    Ma voi, dove leggete? e quando?

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  18. Avatar Dani

    @Cristina, se darai un’altra chance a De Marchi ti consiglierei La Furia del Mondo, unico libro letto di quell’autore che io ho trovato straordinario.
    Io leggo a spizzichi, quando trovo il tempo e ciò non facilita la cosa. Non appena ti cali nell’atmosfera arriva qualcosa o qualcuno che ti interrompe. Ho il sospetto di non aver apprezzato libri meritevoli solo per mancanza di tempo o della giusta attenzione. Per fortuna a volte mi sveglio presto al mattino e riesco a leggere un’ora indisturbata. È così..famiglia numerosa, lavoro, casa grande con spazi all’aperto. La lettura è penalizzata. Verranno tempi migliori, magari

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  19. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Wwayne
    Grazie per il link

    @Dani @Cristina @Tutti
    Beh, che io debba leggere in movimento l’ho già raccontato, ma forse dovrei dire che leggere in movimento mi piace anche perché la lettura all’aperto è una cosa meravigliosa.

    @Dani @Tutti
    A me viene spesso il medesimo tuo sospetto: renderò onore ai libri che mi scelgo? Rispetto abbastanza il lavoro dell’autore? Quanto influisce il mio stato d’animo sul recepimento di quello che sto leggendo? Spero di non massacrarli troppo i miei libri!

    @tutti
    Scusatemi, io ho provato ad ascoltare “La ragazza del treno” e, dico la verità, mi sembra un po’ un piagnisteo, sono io, a proposito di recepimento alterato dalle scadenze lavorative (se non concedono la proroga, il 31 luglio scade la data di presentazione del 770!), oppure è proprio il libro a giocare un po’ su questo tema appiccicosamente doloroso?

    Ciao,
    Mari

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  20. Avatar Teresa
    Teresa

    @Cri @tutti ahahahah sto facendo praticamente stessa cosa. dopo pranzo siesta con libro e pennichella. vivo per il momento in campagna, entroterra del lago, lontano dalla bolgia dei turisti, insopportabile ma durerà ancora 20 giorni poi stop, da noi è così. non sono azzoppata fisicamente ma un pò interiormente , preoccupazioni e empatia materna.Ho letto con trasporto Via dei ladri di Enard, avevi ragione Cristina, una lettura a tratti dura ma coinvolgente , una riflessione potente sul caos di questo nostro mondo, la negazione della libertà di essere e di amare perchè regole assurde condizionano le vite di tutti noi. Molto diverso da Bussola ma quanto è bravo Enard. Ora dopo L’altra figlia ho ripreso in mano Gli anni perchè sono pronta a leggerlo e si, mi sta dando veramente tanto in questo periodo difficile. Ernaux con la sua scrittura giunge al cuore delle cose e ne ho davvero un gran bisogno.
    Ciao. Teresa

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  21. Avatar cristina
    cristina

    Vedete, siamo strane/i, ognuno/a meravigliosamente diverso.
    Io di Via dei Ladri avrei detto prima di tutto che è un libro che spiega, anzim mostra, l’origine dell’estremismo religioso, Tere invece ne sottolinea l’aspetto di clash fra culture e il nostro rigettare indietro chi si affaccia al nostro mondo…

    Tere, Gli anni è uno dei libri che preferisco di Ernaux, a parte alcuni dettagli è la mia infanzia e adolescenza, pari pari. Stesso corredo di immagini , di musiche, di pubblicità, di tinelli di formica… Bellissimo.

    Allora… ho fatto uno slalom veloce fra le succose letterature che ho sul tavolo: ho mollato Grossman dopo 4 pagine ( solo per riprenderlo in agosto con più agio, GRossman merita tempo), volevo leggere qualcosa di più smilzo: ieri ho cominciato Il PAPPAGALLO DI FLAUBERT di Julian Barnes.
    Certo che è uno scrittore particolarissimo Barnes!
    Poi mi è venuta l’insonnia ( brutta bestia indomabile, non mi capita mai ma quando toccca è d’acciaio!) e quindi sono quasi a metà: Una scrittura dannatamente anglosassone!! ( in positivo of course)

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  22. Avatar Teresa
    Teresa

    @Cri ho detto una cavolata. Il romanzo di Grosmann di cui parlo è Ad un cerbiatto somiglia il mio amore, non quello che citi tu, sorry.
    Teresa

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  23. Avatar cristina
    cristina

    Tere , A un cerbiatto somiglia il mio amore ( letto tre volte) è uno dei 10 libri del mio cuore. Amore assoluto per David Grossman che ha potuto scrivere un libro così palpitante e bello, un inno alla vita.

    Quali sono i vostri libri assoluti? quelli del cuore?

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  24. Avatar Dani

    @Cri che domandona!! Meriterebbe una riflessione seria e una ricerca accurata nei nostri personali scrigni letterari…ma non potendolo fare butto lì una risposta. Mi perdonino i bei libri momentaneamente dimenticati.
    Vita e destino di Grossman (Vassilj)
    Storia d’amore e di tenebre di Amos Oz
    Diario di Etty Hillesum
    Gita al faro di Virginia Wolf
    E tralascio tutto Tolstoj, Dostoevski, Austen, Bronte sisters, Tolkien perché dovrei scriverevun quarto d’ora. So già che appena premero’ invio mi verrà in mente qualcos’altro. Quelli scritti comunque letti e riletti.

    @Teresa per me Gli Anni è il meglio di Ernaux. Gran donna, grande scrittrice (per noi middle-aged, ma non so se tu rientri…)

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  25. Avatar camilla
    camilla

    @ Cristina…Insomma IL PAPPAGALLO DI FLAUBERT e’. tutt’altro. che smilzo. E un libro tutto pieno di riferimenti “colti” e filosofici, inoltre quel titolo ha un senso affascinante solo se (per caso) si conosce la bellissima novella UN COER SIMPLE, scritta da Flaubert che racconta di Felicite della sua vita poverissima di serva, semplice e buona che non sa nulla del mondo se non l’obbedienza del suo ruolo.A Felicite’ un giorno, il più. bello della sua vita, a F., appunto viene regalato Loulou . Il nipote marinaio lo regala alla buona zia Felicite’ che mai ha immaginato. potesse esistere una simile meraviglia. Un animale parlante e tutto colorato, una inattesa rivelazione.Loulou per F. e’ ” sacro” e la sua vita grigia cambia . poi la storia va avanti…Comunque Il pappagallo di Flaubert uno dei tanti animali descritti dallo stesso F. per Barnes diventa materia di studio di F. e della sua vita . Come. vedi non è. smilzo. Resta il fatto , affascinante, del racconto UN CUORE SEMPLICE del vero Flaubert, che, a suo tempo , mi ricordò il capolavoro di Magda Szabo e la figura di Emerenc. Diverse epoche e storie ma un misticismo pieno di dignità di due cuori semplici
    devoti …a oltranza.

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  26. Avatar Teresa
    Teresa

    @Cri alla tua domanda di getto ni viene di rispondere con L’idiota, Anna Karenina, I miserabili. E ovviamente Il cerbiatto di Grossman.Tutti scrittori uomini. Ci metto anche Orgoglio e pregiudizio, ma non basta.
    @Dani Il diario di Hillesum è una gemma preziosa, un libro con un’energia trasformatrice unica, non riesco ad inserirlo in una lista pur selezionata , un dono a parte. Eh si sono della terra di mezzo (semicit.) anch’io)))
    Ciao.
    Teresa

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  27. Avatar cristina
    cristina

    Camilla, prendimi alla lettera e relativizzami ogni tanto: smilzo di pagine rispetto al librone di Grossman. Lo sto finendo IL PAPPAGALLO, si bè, non dico altro.

    Per me i libri del cuore, oltre ad alcuni grandi classici , ovvi, sono senz’altro

    A un Cerbiatto -… di Grossman ( l’unico Grossman per me)
    La Piazza del diamante – Mercè Rodoreda
    Possessione – una storia romantica – A.S. Byatt
    Metà di un sole giallo – Chimamanda Ngozi Adichie
    Maus – Art Spiegelman
    Il gioco dei regni – Clara Sereni
    Cassandra – Christa Wolf
    La mia famiglia e altri animali – Gerald Durrell
    La vita davanti a sè – Romain Gary
    La porta – Magda Szabo’
    I sentieri dei nidi di ragno – Italo Calvino

    In quasi perfetta parità scrittrici e scrittori, senza volerlo.

    Forse potrei persino aggiungere Patrimonio di Philip Roth, ma ci devo pensare molto molto.
    Ho escluso i libri di poesia, che fanno parte a sè, nel mio universo emozionale della letteratura

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  28. Avatar camilla
    camilla

    @ Cristina per me i libri bellissimi che mi hanno dato infinite sensazioni, grandi rivelazioni, estremo piacere e altro sono tutti quelli che tengo vicino e che non potrei lasciare.Come figli adottivi e tra i figli non possono esserci i “preferiti”.Tutti sono incomparabili, affascinanti, diversissimi tra loro. E la cosa più. bella e’ continuare ad adottarne. E non è facile. ciaociao bellezze.cam

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  29. Avatar cristina
    cristina

    Cam, libri bellissimi e fra loro diversissimi ne ho letti tanti.
    Queli del cuore hanno una cosa in più ai miei occhi, mi hanno fatta innamorare perdutamente, il mio cuore si è aperto e ha detto “avanti”
    E’ una cosa diversa. diversa assai.

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  30. Avatar camilla
    camilla

    @ cri. e’. possibile
    galoppare nei secoli e perdere per strada libri meravigliosi. I greci i latini e avanti fino all’epica.e poi don Chisciotte, Gulliver, e i grandi classici inglesi Dickens, Shakespeare ….fino ai contemporanei, saltando grandissimi come Musil, Mann, Kafka ecc……e arrivare a Sant Aubin col magnifico I MELROSE e centinaia di altri preferiti … perciò nessuna possibilità di fare una lista. baci. cam

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  31. Avatar cristina
    cristina

    buongiorno.
    Cam, gioia, non riesco a farmi capire siiigh

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  32. Avatar Dani

    @Cam io credo di capire la tua impossibilità nello stilare una lista. La passione che dimostri per la lettura, e il tuo modo di parlarne ne è la prova, è “universale”. Rassegnati Cristina, sarebbe come chiedere a Madre Teresa quali sono stati i suoi “assistiti” prediletti. Paragone eccessivo ma rende l’idea’ Cam perdona l’azzardo hahaha

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  33. Avatar camilla
    camilla

    @ Dani solo se. li ho adottati!!! mica basta che siano libri. Anzi sono selettiva , rompiballe, difficile, pretendo moltissimo, nessuna pietas, nessuna madre Teresa. Di gusti molto difficili, molto. Adotto solo grandi amori e che siano di tipo molto diverso gli uni dagli altri . @ cris …sono io che tu non vuoi capire arisigh… E poi gli elenchi senza commenti non dicono nulla.
    Adoro Jane Austin e John Banville. Dante e le scrittrici anni 30/40/50/60 , tutte le splendide edizioni ASTORIA, dalla copertina rossa. Agata Christie e Fred Vargas,e Ariosto con il suo ippogrifo degli altri..E bastaaaaaa Ma anche tu sei così.Ogni tanto, farfallona amorosa, ti innamori di qualcuno e ti dimentichi degli altri, momentaneamente 😄 Cam mi sembra di essere. ovvia non strana.Adesso vado a leggere il mio amato Gaito Gazdanov. A me Teresa di Calcutta non è. mai piaciuta.

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  34. Avatar cristina
    cristina

    in questo concordo, la suora azzurra non piace nemmeno a me.

    Ho finito IL PAPPAGALLO DI FLAUBERT.
    mah, chi aveva detto che era il libro più bello di Julian Barnes?
    Un libro brillante di ingegnosità, di erudizione, di ironia, metà finto ( o vero) saggio su Flaubert, metà considerazioni sulla vita e soprattutto sulla Vita e l’Arte.
    Pieno di citazioni, calembours, mot d’esprit, elenchi ( elenca molto Barnes, anche quello è un genere), dove alto e basso si mescolano di continuo, con l’ironia sempre sottesa a scarnificare la commozione, a bloccarla, e depotenziarla..
    Singolare, a tratti divertente ( io mi sono divertita, ma abbastanza poco), scritto divinamente, con un humour tutto e solo inglese, sciorina una valanga di notizielle sugli scrittori e e scrittrici francesi di metà Ottocento che a me sono sembrati tuffi nel passato ( nel mio, sono laureata in francese!!),
    Dissacrante, coltissimo, malinconico.
    la storia dei pappagalli – qual è quello vero e autentico? – è di fatto una metafora filosofica egoriferita. Insomma, se non mi sono spiegata bene è un libro sulla vita, l’arte e soprattutto sulla morte.
    Si, molto intelligente il nostro Barnes. Però… a me non sufficit

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  35. Avatar cristina
    cristina

    Cam dici
    E poi gli elenchi senza commenti non dicono nulla.

    Pace. Magari ad altre/i dicono qualcosa. del resto qui di elenchi se ne sono visti spesso, ma il commento lo hai fatto solo a me

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  36. Avatar camilla
    camilla

    @Cristina Il tuo commento al Pappagallo di Flaubert e’ fantastico. Si vede quanto sei preparata e raffinata e intelligente .Questo libro non è. affatto facile e nemmeno tanto amabile, ma tu non avresti potuto commentarlo con tanto estro, precisione e …cultura. Lo so che sei una insostituibili colonna. tra le lettrici e sono sempre molto ammirata dal tuo carattere . In qualunque sua espressione. baci. Cam

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  37. Avatar cristina
    cristina

    accipicchia arrossisco! maddai Camilla….

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  38. Avatar Teresa
    Teresa

    @Cri @Cam siete fantastiche tutte e due, per me è sempre un piacere leggervi e stimolante, date ritmo e vivacità allo scambio di idee e conoscenze.Le liste? Riflettendoci, la mia è in costante aggiornamento, ma dei punti fermi ci sono eccome. Libri che mi hanno accompagnata per alcuni tratti di strada e che amerò sempre.
    Ciao belle donne.
    Teresa

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  39. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti

    Negli ultimi giorni ho perso qualche battuta, qui, sembra di capire che Cristina inviti ad elencare i libri del cuore, mentre Camilla ammonisce che senza una motivazione l’elenco è cosa sterile. Per accontentare tutt’e due (e per chiarirmi le idee), ho provato a pensare alla mia lista e alle eventuali motivazioni (chi si aspetti motivazioni letterarie, passi ai saluti):

    1. “Il gattopardo”, per l’azzeccatissima contrapposizione tra le due figure femminili (mi identificavo in Concetta, ma invidiavo la faccia tosta – e non solo! – di Angelica)

    2. “Tonio Kröger”, nella sua diversità rispecchiavo con spocchioso orgoglio quella che presumevo essere la mia (tutti gli adolescenti si sentono diversi, ma io ritenevo di essere un po’ più diversa)

    3. Racconti e saggi di Musil di cui non ricordo il titolo, per la profondità di scrittura e per la dolorosa introspezione (sono temi che ho in parte ritrovato nella recente lettura de “L’uomo senza qualità”)

    4. “I buddenbrook”, per l’attenta definizione psicologica dei personaggi (chi non ha amato Toni e non ha pianto per il suo perduto amore giovanile?)

    Scusatemi, com’è sto fatto che mi vengono solo titoli letti durante l’adolescenza? Adesso mi fermo, poi penso ai libri più belli degli ultimi quattro anni.

    Mariangela

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  40. Avatar cristina
    cristina

    ahah Mari, solo i libri del’adolescenza? Bè una ragione ci sarà.
    Io di quei titoli – letti tutti – no nessuno è un libro del cuore.
    del CUORE capite ciò che dico? non avete questa categoria dentro di voi? Non ci posso creder!

    Non libri splendidi, letterariamente parlando, libri che sono dentro il cuore per l’emozione, l’adesione, la passione, l’amore che suscitano.

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  41. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Sto leggendo Babilonia di Yasmina Reza, di lei ho letto Felici i felici che avevo apprezzato molto, Babilonia è un altro libro di grande livello. Reza ha un talento particolare nel mostrare le relazioni umane, i suoi plot sono improvvisazioni di grande, acre umorismo; mai cinica o moraleggiante Yasmina Reza è una scrittrice, per me, tra le più interessanti nel panorama mondiale. Ciao

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  42. Avatar cristina
    cristina

    Domenico,
    al proposito ci sarebbe da chiedersi come mai in FRancia ci siano oggi tanti scrittori e scrittrci di valore diciamo indiscusso e da noi, nulla o perlomeno assai poco.
    Penso a Yasmina Reza, Annie Ernaux, Patrick Modiano, Guénassia, Emmanuel Carrère, Mathias Enard, Daniel Pennac, Fred Vargas – e sono solo quelli che conosco.

    Io una vaga idea ce l’avrei, ma non oso dirla perchè è solo frutto probabilmente del grande pessimismo che nutro verso l’Italia oramai da più di 20 anni.

    Ma tu Domenico ce li hai del libri che sono i libri del cuore? Mi sa se no che sono solo io…gulp

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  43. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina
    Devo essermi spiegata molto male, mi sa: quelli che ho indicato sono sì i miei libri del cuore, la circostanza che siano anche capolavori assoluti della letteratura mondiale non sminuisce l’importanza emotiva e psicologica che hanno avuto su di me. E sì che mi sembrava di avere dato motivazioni abbastanza chiare in merito all’impatto che hanno avuto.

    Certo che una ragione ci deve essere se sono tutti libri la cui lettura risale all’adolescenza ed è forse una delle prime cose che ho fatto notare qui, quando ho iniziato ha intervenire: a quell’età la letteratura trova il terreno brado, più disposto ad assorbire, leggere a quindici anni non è come leggere in età matura.

    Sul valore “indiscusso” degli autori francesi che elenchi ci sarebbe molto da discutere: è un gusto personale, molto opinabile: quattro degli autori che citi, nell’unico loro libro che ho letto, a me non sono piaciuti.

    Saluti,
    Mari

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  44. Avatar Dani

    @Mari e Cristina. Sono d’accordo con Mariangela. Guenassia ha scritto un bellissimo libro, ma tu stessa non lo trovavi di valore “indiscusso”,-tanto x fare un esempio, e non so se il secondo è all’ altezza del Club. Sarà poi vero che il Italia non ci sono autori di talento? Generalizzazioni così lasciamo sul terreno vittime innocenti. Penso ad esempio a Cesare de Marchi, o Filippo Tuena, ma ci aggiungo Melania Mazzucco, Francesco Biamonti, così giusto i primi che mi vengono in mente, ma ce ne sono anche altri, sono sicura.
    P.s. io alcuni libri del cuore te li ho elencati, di quelli che ti parlano al cuore, alla pancia e che letti negli anni, più volte, lasciano sempre un’impronta, aprono nuove finestre di conoscenza.
    Buona domenica a tutti

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  45. Avatar camilla
    camilla

    @ Cristina Non vedo alcuni nomi che tu dovresti commentare , degni di tutto il tuo acume e la tua sensibilità e la tua importantissima. laurea e conoscenza della raffinatissima diversità degli scrittori/trici francesi.
    Ironico e affettuoso al tempo stesso, grondante intelligenza e’ le magnifique. Jean Echenoz : da RAVEL a LAMPI. una decina di splendidi libri del (mio) cuore.Leggine alcuni e ti ritroverai a saltellare di piacere ( saltellare solo col pensiero, per ora.)
    tra i grandi francesi, eccezionale la Marie Ndyaie di TRE DONNE FORTI , premio Goncourt, e LADIVINE. del 2016 Donne tra Francia e Africa , tra culture e religioni , tra la psiche umana , comune a tutti, tra i soprusi e le violenze, i pregiudizi e la bellezza della nostra umana, complessità .
    @ Mariangela chi non ti piace tra gli scrittori francesi nominati da Cristina? Ciaociao Cam

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  46. Avatar cristina
    cristina

    o mamma avevo scritto un lungo commento di risposta a Mari Camilla, e Dani e paf l’ho fatto sparire.
    Non ce la faccio a ri-scriverlo. Riassumo alla bene e meglio.

    La domanda che ho fatto rispetto alla Francia (rispetto alla letteratura italiana attuale) vale eventualmente anche per l’Inghilterra ( Amis, Mc Ewan, Byatt,Julian Barnes, Jonathan Coe…).
    Guardate che nessuna/o mi ha risposto nel merito, avete fatto obiezioni laterali.

    Preciso, cara Mariamgela, solo che quando azzardo giudizi del tipo ” di valore indiscusso” non è – logicamente- mai solo un mio parere personale ( ma per chi mi prenderei?).
    E’ cosa nota all over the world, nella critica letteraria, nelle classifiche, nei premi, nei consigli di lettura di altri scrittori.
    Poi a uno non piace Guénassia, o Modiano, e va bene. ( si parla comunque di Nobel e Goncourt, mica noccioline, anche se si sa che i premi lasciano un po’ insoddisfatti a volte), A me non piace Houellebecq e infatti non l’ho messo, ma molti lo adorano.

    Io parlavo di un “fenomeno” generale e secondo me, sotto gli occhi, proprio oggettivo, inconfutabile nemmeno per patriottismo cardiaco.
    A cui nessuna Mazzucco o De Marchi ( sono delusissima ve l’ho detto) o altri italiani possono tenere testa. Forse, ma forse, solo Daniele Del Giudice , Maurensig, Vassalli, Simonetta Agnello Hornby e Ferrante ( non la quadrilogi il cui successo rest,a ai miei occhi, un po’ misterioso e commerciale).
    Allestero di italiani si leggono solo ancora Calvino, Moravia, Pasolini, Eco, Tabucchi ( e Ferrante).

    Cam,
    Marie Ndiaye la considero, forse a torto, più africana che francese e non conosco Echenoz ( provvederò)
    (tesoro, piantala di pigliarmi in giro, la mia laurea è una banalissima vecchia laurea: si studiava tanto e si leggeva tanto. Insomma non c’erano i quiz a crocette. Cosa che sai benissimo. altro che importantissima, io ero una brava ragazza, almeno fino a un certo punto, poi venne il ’68… ahah. E’ solo un piccolo basamento. poi ognuno leggendo, nella vita ha costruito il proprio personale sapere e il proprio gusto…)

    Ho finito il libro ultimo di Fred Vargas, a proposito: che divertimento, me lo sono sciroppato con un gusto….!!!!!!!!!
    sempre personaggi complicati, multi sfaccettati, colpi di scena a non finire, viaggi e divagazioni, con la brigata sempre più adorabile ( chi non ama Veyrenc e Retencourt??) e una querelle importante con Danglard ( incredibile ma vero).

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  47. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Il tema è ampio e in fondo riguarda COSA ci interessa della letteratura; c’è da dire che gli scrittori francesi e inglesi notevoli (come considerazione internazionale) sono in numero maggiore dei nostri, Houllebecq e de Kerangal sono da aggiungere all’elenco. Degli italiani viventi ognuno di noi può fare un elenco inserendo nomi che gradisce e nomi che oggettivamente hanno acquisito credibilità, Magris, Ferrante, Muratori, Veronesi, Ammaniti, De Marchi, Piperno, Mazzucco eccetera.
    Resta il fatto – e qui parlo a titolo personale – sul cosa cerchiamo nella letteratura contemporanea, io dei francesi attuali ne ho letti molti e fatta eccezione per Yasmina Reza che considero un puro talento a suo modo umoristico, la maggior parte dei francesi tende alla narrazione egoriferita, non è in grado di costruire personaggi memorabili, come fanno gli americani Roth o Strout, o in alcuni racconti di Munro; in fin dei conti la narrativa francese assomiglia alla nostra con un quid in più di sfrontatezza, anche verso se stessi. Vedi Carrère o Ernaux. Il romanzo, quello che amo è quello che nella tradizione europea arriva fino a Kundera, Antunes, Vila-Matas, Sebald. E che in questo nuovo millennio non sembra florido; il romanzo che inventa (trova) nuove intuizioni sulle relazioni, nei movimenti mentali dei personaggi, che sa descrivere e creare personaggi che conquistano il cuore. Beh, qua siamo in ribasso, temo. Perfino Murakami, che molti considerano uno scrittore non propriamente raffinato, talvolta è da preferire a certe noiose narrazioni italiane e francesi d’autore. Questo penso. Perché Murakami inventa, crea, rischia, racconta.

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  48. Avatar Elena
    Elena

    @domenico fina
    Complimenti per il post.
    Elena

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  49. Avatar cristina
    cristina

    si Domenico, tutto dipende da COSA cerchiamo, da cosa ci piace, da cosa vuol dire rischio.
    Per me, per dire, Annie Ernaux è una che rischia…ma proprio tanto. La pellaccia sua rischia, e, con la sua, la nostra. E’ lì il miracolo della letteratura. Siamo sempre tutti Madame Bovary

    E letteratura è solo costruire personaggi memorabili? o storie memorabili? mah, si, no, forse….
    Julian Barnes non costruisce personaggi memorabili in LIvelli di Vita, eppure che libro!
    Il racconto? si, il racconto. Ma quale racconto? quali storie oggi? oggi il racconto forse è solo nei buoni gialli di qualità, chissà

    Il Philip Roth che ci racconta la malattia e la morte di suo padre in PATRIMONIO – racconta o è narrazione egoriferita? both of them, dico io.
    Murakami rischia? ma in che senso, potresti spiegarmi? ( non è una domanda provocatoria)
    io lo trovo così piatto e noiosetto, da ragazzini, con quella lingua così poco articolata…

    del resto sono almeno 40 anni che si parla della morte del romanzo europeo, e se ne discute.
    Non c’è più – nell’uomo del Duemila – lo sfondo adatto a una narrazione romanzesca? la domanda corre, e ricorre…

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  50. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Pareri personali, Murakami rischia di fare figuracce perché talvolta inventa storie inverosimili, e premesso che Murakami non è un autore che digerisco in toto, Kafka sulla spiaggia e Norwegian wood sono due libri notevoli. Non è solo un mio parere, per dirne uno anche Citati ha definito un gran libro Kafka sulla spiaggia. Ernaux a me non emoziona, non comunica, non ci posso fare niente, mi sembra una lettura già letta; ho letto Gli anni, ho letto stralci dell’ultimo ma non mi cattura. Sarà un mio limite, boh, al momento comunque non ho intenzione di capire se è un mio limite 🙂 preferisco leggere Reza.
    Io poi non ho detto affatto che la letteratura è solo costruire personaggi memorabili, ho scritto che è inventare (trovare) movimenti mentali, relazioni umane che ancora non sono stati tratteggiati in modo nuovo, Julian Barnes in questo senso – di complessità – ci prova e ci riesce anche con Il pappagallo di Flaubert e in buona parte con Il senso di una fine.

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