I libri più belli, letti nel 2017

Ricominciamo: la prima regola è semplice ed è sempre la stessa: si parla dei libri più belli, letti nel corso del 2017. Conta che il libro sia stato letto nel corso di quest’anno, non conta quando è stato pubblicato o scritto Altra regola fondamentale: il rispetto per gli altri. Ci piace molto il confronto, la…

Edward Hopper, Interior (Model Reading), 1925
Edward Hopper, Interior (Model Reading), 1925

Ricominciamo: la prima regola è semplice ed è sempre la stessa: si parla dei libri più belli, letti nel corso del 2017.

Conta che il libro sia stato letto nel corso di quest’anno, non conta quando è stato pubblicato o scritto

Altra regola fondamentale: il rispetto per gli altri.

Ci piace molto il confronto, la discussione, anche la contestazione dei giudizi altrui; non viene apprezzato, e nemmeno tollerato, l’insulto.

Ogni anno, questo post sui “libri più belli” è una fonte di preziosi consigli (anche contro qualche libro), di analisi, di serenità, di dubbi, di speranze, di riflessioni.

Grazie, come sempre, a tutti coloro che parteciperanno.

Abbracci

Commenti

2.739 risposte a “I libri più belli, letti nel 2017”

  1. Avatar Teresa
    Teresa

    @Camilla sono d’accordo con te, tutto questo clamore intorno ad esempio al romanzo di Emma Cline chiaramente ha degli scopi economici. Ritengo però che se anche il motivo iniziale che spinge a leggere un romanzo che ha suscitato clamore sia l’umana curiosità, beh perchè no? Siamo comunque a un livello alto, su cui esprimono pareri esperti come Murgia, Raimo, Baricco. Non è il romanzo con la fascetta “vendute 10 milioni di copie”, ecc…. Io non voglio inibirmi troppo, se un romanzo non mi piace lo abbandono, punto.
    Per il resto, anche io a volte mi rammarico che autori e autrici di grande talento non abbiano il seguito che meriterebbero. Io nel mio piccolo ho promosso tra amici e amiche e “semplici conoscenze” Bussola di Enard (ora ho a casa Zona e Via dei ladri, perché quando mi innamoro di un autore ho voglia di conoscere altro) , una scoperta di cui non finirò di ringraziarti (anche per motivi che qui non dico perchè appartengono ad una sfera troppo personale della mia vita). Così come Vargas, una grandissima autrice. Di questi due autori amo soprattutto la loro capacità di scrivere storie ad incastro, letture che si possono fare a più livelli, stimolando in me che sono dannatamente curiosa di natura la voglia di approfondire i temi di sfondo delle loro storie.
    Un abbraccio Cam.
    Teresa

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  2. Avatar Teresa
    Teresa

    @Dani Grazie Dani, bella questa lista. Ho visto che Lipperini e Igiaba Scego stanno leggendo o rileggendo la Atwwod: ragazze Il racconto dell’ancella è veramente bello, profetico (lei l’aveva scritto nell’era reaganiana, ma ora, mamma mia quanto è attuale).
    ciao ciao
    Teresa

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  3. Avatar cristina
    cristina

    Vi ricordate, voi meno giovani?
    con Il nome dela rosa era successa la stessa cosa che con Cline. Troppo clamore, un pelo di diffidenza, qualche risolino, un po’ di overstatement da parte di noi lettori /lettrici” colti, e poi invece , quando lo lessi due o tre anni dopo l’uscita, bè un grasso divertimento!

    Ora tutto va più veloce, si consuma più in fretta anche la letteratura, il business è ancora più evidente. Va bene. Ma anche tu, dolce Cam del mio cor, corri a leggerti uno Strega o i premietti vari, cosa che a me mai era passata per la mente.
    Quindi, se a qualcuno/a piace Cline, dài, va bene.

    Abbiamo letture ben trasversali e oblique qua così, per poterci TUTTI/TUTTE permettere anche un libro di grido, alla moda…senza sentirci nella macina dell’editoria strombazzata che fa i soldi e le fame effimere.
    Io ho molto amato Lucia Berlin che mi è stata regalata da un’onda decisamente commerciale. E’ stata la benvenuta per me. Ho grano in testa per discernere, e non mi faccio condizionare. Qui credo nessuno/a lo faccia. Non essere troppo integralista proprio tu Camilla mia.

    Io propagando Roth ( ma chi l’avrebbe MAI) immaginato? io??) perchè – essendo poco filo americana e assolutamente con nessuna simpatia per il personaggio -, l.o avevo sempre snobbato alla grandissima – quindi è giusto che io faccia pubblica ammenda e riconosca la sua grandeur, almeno in questo libro.
    del resto nulla mi cale, che lo facciano o meno nobel, e pure di tutto il restante ambaradan, m’importa una pippa. Mi cale il fatto che sia un libro su una famiglia ebraica, ho molto molto letto di ebrei, molto,. ho amici e amiche ebree, qualcosa so, la loro storia e le loro vicende e visssuti mi toccano molto il cuore, anche se modo talora ambivalente.
    Anyway: ho letto un libro strepitoso e lo dico, olè. Tutta qua.

    (come avevo detto anni fa per me l’unico e solo Roth era , e forse è, l’altro, pvvero Joseph, di cui tempo fa avevo letto quasi tutto)

    Tere,
    anch’io approfondisco gli autori: Via dei ladri è libro forte, bello, straziantissimo. Vai su quello, se posso suggerire.

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  4. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina
    Cristina, innanzitutto mi spiace per la circolazione (del sangue) che da te sembra fare le bizze. Sicura che i problemi alle vene non ti impediranno di rispondere anche in modo polemico ti chiedo: e allora? Come la mettiamo con Philip Roth? Chi è che si ostinava a non volerlo leggere, a dire che era maschilista e altro ancora? Giusto per fare la ganassa (sborona) o la bauscia, chi è che invece ti diceva: è da leggere perché è un grande, chi te lo diceva? Non erano forse gli amici del blog?

    @Tutti @Camilla
    In parte condivido quello che dici in merito ai libri molto pubblicizzati, in parte no, o meglio, trovo che sia un discorso corretto dal tuo punto di vista (tu conosci sia gli autori molto famosi che quelli meno noti), ma che non valga per tutti i lettori in generale.

    Lo so che su questa questione mi ripeto, ma per me lettrice è un po’ il punto d’arrivo dopo tre anni di ritorno alla narrativa dai tempi del liceo (quasi). A mio parere non c’è regola: è controproducente non leggere un libro perché se ne parla molto (può essere un ottimo libro); non è detto che un titolo vincitore di un premio letterario sia da cassare (potremmo perdere un’ottima esperienza di lettura: solo per citare l’esempio di ieri, “L’ultimo arrivato” ha vinto il Campiello); non ci si può affidare al parere altrui, neppure a quello di suggeritori fidati (colui che ti ha consigliato bene una volta, ti ha magari rifilato quella che per te è risultata essere una ciofeca la volta successiva). In pratica, per discernere il gran dal loglio, non c’è niente da fare, bisogna leggerli i libri! In questi ultimi mesi, dopo Musil, mi sono molto affidata alle classifiche e ho infilato un mucchio di libri bellissimi!

    Bisognerebbe riuscire a trovare un equilibrio, sì, come diceva Calvino, tra autori classici e autori contemporanei, ma anche tra autori noti e scrittori meno conosciuti. Camilla, potrei prendermi qualche merito, ma in realtà quando riporto le mie liste lo faccio per chiedere a voi, non perché io abbia qualcosa da proporre con cognizione di causa, se poi salta fuori qualche nome meritevole, magari semi dimenticato, meglio così, faccio una cosa utile anch’io.

    Ciao,
    Mari

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  5. Avatar camilla
    camilla

    @ Teresa. per me va benissimo leggere le novità, anzi! mi da un po’. di fastidio l’eccessiva ” difesa” di un libro già fin troppo lodato , ci vuole un tantino di calma. E quando un critico ” osa” criticare un libro di successo mi scoccia che lo si accusi di mala fede.Zona e’. una gatta da pelare. (???)ma è. un capolavoro assoluta sulla guerra.Il romanzo breve PARLAMI DI BATTAGLIE, DI EROI,E DI ELEFANTI, e’ tra tutti gli E’nard il più affascinante.Un piccolo poema, un “prosimetro” quasi. Quel Michelangelo Buonarroti …insomma Teresa una goduria senza la minima fatica.
    @ Dani. ” A pag 391 di BUSSOLA c’è anche un breve ma affettuosissimo incontro tra Franz e Anne Marie Schwarzebarch…Che emozione.
    @ cri. Umberto Eco era già. un notissimo studioso di grande successo quando ha scritto il nome della rosa .Suscitò. molta curiosità e poi divenne di moda.Ci hanno fatto anche il film, per me,migliore del librone.Odio tutti gli integralismi ma non mi odio. Perché. non sono affatto integralista.
    @ Marian. comunque. Marian e’. un modo originale il tuo. A me piace e ti sono grata di farmi ricordare un mucchio di cose …nella nebbiolina dell’oblio. A tutti ciaociao
    A proposito diAtwood. perché. non a lei il Nobel.?

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  6. Avatar camilla
    camilla

    @ E perché. non danno il Nobel alla nostra grande Balzac americana Joy Carol Oates ?

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  7. Avatar Teresa
    Teresa

    @Camilla si capisco. In Bussola la Schwarzerbarch viene citata parecchio, con Sara sulle due tracce. E Marga d’Andurain sulle cui tracce andava Annemarie. Che donne che storie affascinanti. La Atwood? Il nobel? Strepitoso, mi piacerebbe proprio. Ora sta sceneggiando la seconda stagione di The handmaid’s tale. La prima, pur nelle differenze con il romanzo, è veramente bella e ha avuto inoltre il pregio di riportare alla luce una grande scrittrice. Tante ragazze hanno visto la serie e poi letto il libro. Buona serata.
    Teresa

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  8. Avatar cristina
    cristina

    Mari, si è vero, lo dicevi e io arricciavo il naso. Poi ho sentito una mattina di striscio Nicola La gioia dire che è un libro capolavoro e mi sono fiondata saltando l’ostacolo dell’antipatia. Ma tu avevi arato il terreno, sappilo.

    Però devo dire che i libri sulla malattia e la morte mi avvincono da alcuni anni, quindi diciamo che sapendo di che trattava il libro, non ho fatto ftica-
    Ho altri tre titoli di P.Roth sotto il naso, ma non credo che li aprirò.

    Ora vado a rivedermi YOUTH film secondo me molto bello di Sorrentino ( tanto brutta era la Grande bellezaza, questo invece ehjhhh)

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  9. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Mariangela
    Solo per dovere di cronaca e non per pignoleria, smentisco! Non ho letto io il libro di Balzano e devo ammettere che non so nemmeno chi sia!!!😉😉
    Ho lasciato la narrativa dopo MOLTO FORTE… di S. Foer. Non scrivo il titolo per intero perché comunico dal cellulare, situazione incompatibile con la mia vista super😃!
    Sto leggendo INCHIESTA SU GESÙ di Pesce e Augias molto interessante per chi insegna storia, come me.
    Credo che continuerò con i saggi di storia.
    Ciao.

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  10. Avatar cristina
    cristina

    jezz, tu si’ pazza amo’ ma se sa, ogni scarrafone è bello a mamma sua

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  11. Avatar camilla
    camilla

    @ Teresa. ti ricordi Teresa le ultime frasi di BUSSOLA., quando Franz si chiede da dove Sarah abbia preso le parole “come e’ bella Vienna / com’è lontana Vienna” e parla di una Barbara e di una canzone francese con una certa Barbara? Ho penato subito a J.Prevert….Rappelle toi Barbara…. ma si parla solo di Brest e non di Vienna nella canzone d Prevert
    Dive mi sono impappinata? Tu lo hai capito? scusa ma canzone francese e Barbara….??? grazie comunque e scusa il…disturbo. ciaociao Cam

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  12. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Jezabel @Tutti
    Devo avere fatto un’associazione mentale: il paese d’origine del protagonista de “L’ultimo arrivato” è San Cono in provincia di Catania!
    L’ho finito poi il libro di Marco Balzano: alla fine è pure commovente! Qualcuno potrebbe storcerebbe il naso (ci sono lettori che davanti alla semplicità, non al semplicismo, proprio davanti all’onesta schietta semplicità, diventano ipercritici, sollevano il sopracciglio e stroncano senza pietà), ma non io, io mi permetto di consigliarlo caldamente questo libro.

    Avevo letto anch’io “Inchiesta su Gesù”, mi era piaciuto anche se non quanto altri testi su quell’argomento che in quel periodo divoravo, però non è male. Ti raccomando, Jez, sulla saggistica tienici aggiornati, anche dal cellulare!

    @Dani @Tutti
    Grazie per il link, devo ancora vederlo bene.

    @Cristina @Tutti
    Io “Patrimonio” non l’ho letto, ma ne ho sentito dire molto bene.

    Ciao a tutti
    Mariangela

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  13. Avatar Teresa
    Teresa

    @Camilla non ho trovato niente, ho provato a sostituire Vienna con Parigi ma zero. Franz detesta la canzone francese e ho creduto fosse appunto una famosa , che ne so Becaud, Montand , Aznavour. Zero Camilla ma cercherò ancora. E pensa che sto verso mi dice qualcosa ma forse mi autosuggestiono.
    Ciao.
    Teresa

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  14. Avatar Dani

    Franz Werfel scrisse IL CANTO DI BERNADETTE nel 1941, suo penultimo romanzo. Lui, ebreo cecoslovacco, vissuto in Austria, nel 1940 si trovava in Francia con la moglie, in fuga dai nazisti. Nel tentativo di raggiungere la Spagna, trovò ospitalità per diverse settimane a Lourdes nei Pirenei. Qui conobbe la storia di Bernadette di cui mai aveva sentito parlare e fece voto che se fosse riuscito a raggiungere l’America, avrebbe raccontato questa storia. Vi trascrivo l’ultima parte della sua prefazione al romanzo, che riporta la data maggio, 1941, Los Angeles: “Questo libro è l’adempimento di un voto. Un canto epico nel nostro tempo, non può che pendere la forma di un romanzo. Bernadette è un romanzo, ma non è un’opera di fantasia. Il lettore diffidente, di fronte ai fatti qui narrati, può chieder con maggior diritto che per le epopee storiche: “Che cosa è vero? Che cosa è inventato?”. Io gli rispondo: “Tutti gli avvenimenti notevoli che formano il contenuto del libro sono in realtà accaduti. Essi si sono iniziati non più di ottant’anni fa e si svolgono quindi nella piena luce della storia; la loro verità è attestata, in fedele testimonianza, da amici, da nemici e da osservatori spassionati. Il mio racconto non altera menomamente questa verità….Ho osato cantare la canzone di Bernadette, io che non sono cattolico, ma ebreo. Il coraggio per questa impresa mi è venuto da un voto molto più antico ed inconscio. Sin dal giorno nel quale scrissi i miei primi versi, giurai a me stesso che avrei reso onore sempre e dovunque, attraverso i miei scritti, al segreto divino e alla santità umana: nonostante che l’epoca nostra, con scherno, ferocia e indifferenza, rinneghi questi valori supremi della nostra vita”.
    Non riesco molto a parlare di questo libro in modo “critico”. Conosco questa storia che mi affascina sin da quando, bambina, non mi perdevo libri e libretti che la raccontavano. Stranamente, non avevo mai letto il Canto di Werfel. Mi limito a dire che lo stile dell’autore è chiaro, riconoscibile, che non manca nel racconto una certa ironia nel tratteggiare alcuni personaggi la cui psiche è messa a nudo, con le loro manie di grandezza, le ottusità, le debolezze, l’umanità profonda o l’ambizione smisurata. Lui è un maestro innegabile e il romanzo è davvero un canto epico, peraltro reso in maniera ineccepibile dal film del 1943 di Henry King con Jennifer Jones protagonista (visto innumerevoli volte). Lettura toccante, commovente, coinvolgente.

    @Jezz lessi anch’io il libro di Augias. Interessante, si. Ma non ci dici nulla di MOLTO FORTE, io lo trovai notevolissimo. Forse ne scrissi anche un po’, boh chissiricorda cosa scrissi a caldo? Comunque mi piacque molto di più di OGNI COSA E’ ILLUMINATA. Molto forte è un’esplosione creativa, pieno pieno di tante cose, amore, dolore immenso, il ricordo, la vita che ricomicia. Davvero tanta roba

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  15. Avatar camilla
    camilla

    @Dani penso che tu conosca VIAGGIO A LOURDES di Emile Zola. E’ molto bello e straordinario il pensiero del grande scrittore , dichiaratamente ateo, dove la pietas e il rapporto sociologico con la vicenda di Bernadette offrono una visione laica di un fenomeno di massa come Laurdes. ciaociao Cam

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  16. Avatar Dani

    @Cam non l’ho mai letto. L’indagine sociologica su Lourdes…no, penso mi guasterebbe la poesia. Ciao cara e buona domenica a tutti

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  17. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Dani
    Sì, non dico molto. Scrivere sul cellulare è fastidiosissimo per me.
    Il libro è notevole e anche di più. L’autore ti coinvolge tantissimo anche con le pagine vuote e con quelle su cui è scritta solo una frase. L’idea delle foto poi è superlativa. Qualcuno gli avrà anche fatto notare che potessero apparire superflue, poiché i fatti dell 12 settembre sono scolpiti nella nostra memoria, ma ti fanno entrare nella testa di Oskar. E poi la caritatevole congiura del silenzio attorno a lui. Le coincidenze. La storia parallela dei nonni originari di Dresda.
    Come fanno a scrivere cose così?
    I temi sono molto simili a Ogni cosa è illuminata, che per me è stato la scoperta dell’autore, quindi non riesco a metterne uno su un piano superiore. Anzi no, OGNI… essendo più legato a vicende dell’Est europeo forse ha un mezzo punto in più.
    Bye
    Domenica di nuvole.
    PS Me lo avevi virtualmente regalato tu un Natale???

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  18. Avatar Jezabel
    Jezabel

    Ehm… 11 settembre. Eppure il mio ditino non è così ingombrante😞

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  19. Avatar Dani

    @Jez, ma…forse, non ricordo. Potrebbe essere sai? In tal caso è stato un regalo azzeccato 🙂

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  20. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Dani
    Molto, però, ogni lettura ha il suo momento (o almeno così mi piace pensare); forse se l’avessi letto subito l’input non mi sarebbe piaciuto così tanto.
    Ciauz.

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  21. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cinefili del blog
    Mi scade un prestito bibliotecario già rinnovato e devo dividermi a malincuore da un libro di cui ho letto solo qualche capitolo, ma che proprio vale la pena considerare se si è interessati alle vicende politiche e culturali di Milano (spero di rifarmi a breve con l’edizione aggiornata):

    • John Foot, “Milano dopo il miracolo. Biografia di una città”, Feltrinelli. 2003

    Mentre voi qui parlavate di registi, ho iniziato il capitolo sui film girati a Milano e da perfetta ignorante in materia mi chiedevo se a voi i film citati (certo non attualissimi) e le considerazioni svolte dell’autore dicessero qualcosa.

    Prima di dilungarmi, mi permetto solo un elenco:

    • De Sica, “Miracolo a Milano”
    • Visconti, “Rocco e i suoi fratelli”
    • Antonioni, “La notte”
    • Olmi, “Il posto”
    • Eriprando Visconti, “Una storia milanese”
    • Damiani, “La rimpatriata”
    • Petri, “La classe operaia va in paradiso”
    • Bellocchio, “Sbatti il mostro in prima pagina”
    • Cavani, “I cannibali”
    • Pasolini, “Teorema” (alcune scene)
    • Pasolini, “Edipo re” (alcune scene)
    • Pasolini, “Milano nera” (solo la sceneggiatura)
    • Lizzani, “Banditi a Milano”
    • Amelio, “Colpire al cuore”
    • De Filippo, “Napoletani a Milano”
    • Justurica, “ “
    • Wertmuller, “Tutto a posto, niente in ordine”
    • Soldini, “Un’anima divisa in due”

    A parte i primi due, famosissimi, gli altri titoli non mi dicono niente, magari li avrò anche visti in televisione, ma non riesco ad averne memoria distinta. Voi li conoscete? È vero che “Colpire al cuore” può essere considerato il miglior film sul terrorismo? Vi risulta che nei film Milano è spesso ritratta dallo sguardo stupito dei nuovi arrivati che alla grande metropoli sono estranei?

    Ciao
    Mari

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  22. Avatar Teresa
    Teresa

    @Camilla Barbara è nome d’arte di una cantante e cantautrice francese di origine russa. Vienna è il titolo di una sua canzone (ora sono con cellulare e non riesco a inviarti link ma se digiti cantante Barbara testo canzone Vienna la trovi su google) , è molto bello il testo. invece sul verso citato da Sara nella sua lettera ancora niente. Non demordo
    Ciao, Teresa

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  23. Avatar Teresa
    Teresa

    @Mari visti alcuni ma parecchio tempo fa. Quello di Amelio non mi colpì particolarmente ma io di questo regista ho apprezzato pochi film tra cui ritengo Lamerica il suo migliore . Ricordo vagamente la trama, non so se è il miglior film italiano sul terrorismo , so che è distante anni luce dal bellissimo “Anni di piombo” della Von Trotta. Per gli altri ripeto passato troppo tempo, non ti so dire.
    Ciao.
    Teresa

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  24. Avatar cla055
    cla055

    Ho letto durante il periodo delle vacanze il libro di Da Silva DIVORZIARE CON STILE. Mi sento di consigliare questo divertentissimo libro alle due infortunate del blog cosi’ da rendere meno amara la convalescenza. L’avvocato Malinconico in stato di grazia gestisce, tra una risata e l’altra, il divorzio di una bellissima donna moglie di un altro avvocato. Ho anche letto LA STREGA di Camilla Lackberg giallo nordico che per relax vacanziero è piu’ che valido.

    Una buona giornata a tutti/e.

    Claudio

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  25. Avatar cristina
    cristina

    Mari, titoli stravecchi, anche a me non piace Gianni Amelio ( Tere, sorelline siamo). il primo un capolavoro assolutissimo, poi alcuni molto belli e gli altri mah, anni 70 e 80. Nel frattempo sono passati 30-40 anni.
    Milano è diversa da allora, era città di fabbriche e ciminiere, di classe operaia, tutta un’altra storia.
    L’italia non cittadina ma contadina, montanara, provinciale arrivava nella grande città stupita e stordita.
    Erano altri tempi, ma ache un’altra Italia, non solo un’altra Milano

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  26. Avatar camilla
    camilla

    @ cla055. grazie de consigli caro cla, vanno sempre bene . Come infortunata posso godermi il laghetto di montagna che è. a 1\4. d’ora da Trento
    viste le costanti visite e controlli che non mi lasciano andar molto oltre. Cri credo che stia ancor più. in prigione di me.Non conosco da Silva e nemmeno i gialli di Camilla Lackeberg. Ma posso sempre provvedere. ciaociao. Cam
    @ Marian. A parte Visconti, Pasolini, Bellocchio, Antonioni che sono registiche hanno lasciato il segno, i film che citi però. non … boh. Io visto da poco in un cineforum l’edizione restaurata di MIRACOLO A MILANO che è bellissimo e immortale. Come del resto il piccolo libro di Cesare Zavattini Toto’ il buono. da cui è tratto. ’50,la guerra appena finita. Il famoso raggio di sole sotto il quale. tutti sti poveracci corrono, avanti e indietro per ” scaldarsi” nella piazza Duomo cin tanta di madunina. e il finale
    a cavallo della scopa incontro a un mondo migliore dove ” buongiorno voglia dire davvero buongiorno. ” Cime i film muti di Chaplin anche Miracolo a Milano e’ una opera d’arte. per il resto nulla so.

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Teresa @Cristina @Camilla
    Vi ringrazio per le vostre osservazioni cinematografiche. Sono partita col piede sbagliato, evidentemente: l’elenco di film che ho digitato potrebbe dare l’idea che il libro sia superato o che indulga in nostalgie poco scientifiche, ma, vi assicuro, il testo di John Foot non meriterebbe proprio di venire giudicato dal mio maldestro punto di partenza.

    Della Milano della seconda metà del XX secolo, della sua trasformazione in città postindustriale e del suo continuo divenire, offre un quadro completo, dalla storia politica (“Milano da bere”, “Tangentopoli”) a quella culturale (Cristina, cita anche il Derby!), dall’analisi del territorio e delle vie di comunicazione (realistica la descrizione della Circonvallazione, anello di scorrimento del traffico che qui viene definito “girone infernale”) ai mezzi di trasporto (azzeccato il paragrafo sulla MM, la metropolitana milanese, simbolo essa stessa del miracolo economico).

    L’argomento può non interessare, ovviamente, ma per l’intersecarsi delle vicende meneghine con quelle dell’intero paese non mi sento di arginare questo libro nell’ambito della storia locale: dice bene l’autore quando afferma:

    “La storia d’Italia è strettamente collegata a quella di Milano e la storia della città può essere letta anche come storia dell’intera nazione”

    [John Foot, “Milano dopo il miracolo. Biografia di una città”, Feltrinelli, 2003, p. 13]

    Bel libro, veramente, mi spiace doverlo restituire. Devo assolutamente trovare il tempo di procurarmi l’ultima edizione del 2015!

    Ciao,
    Mari

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  28. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Dimenticavo, il mio libro su Milano (non l’ho letto tutto e già lo considero mio!) al paragrafo “voci di resistenza culturale” rubrica anche Radio Popolare [John Foot, “Milano dopo il miracolo. Biografia di una città”, Feltrinelli, 2003, p. 24]. Al proposito ho trovato proprio sul sito di Radio Popolare questo link che parla di libri:

    http://www.radiopopolare.it/2017/07/libri-estate-consigli-di-lettura/

    Saluti
    Mariangela

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  29. Avatar cristina
    cristina

    bè Radio pop ( a cui per un po’- mille anni fa – ho collaborato pure io) è una ISTITUZIONE sine qua non.
    Non si è milanesi senza Radio pop accesa.
    Io sono stata socia, tesserata, azionista, Radio Pop è Radio Pop, chi non la sa perde un mondo ( io ho pure vinto la prima caccia al tesoro in auto di Radio pop, il mitico Bordertrophy, 1987; ah bei tempi, vinsi un viaggio a Cuba!!!!!)

    Su Radio pop di libri parlavano Bruna Miorelli e tanti (l’indimenticato Carlo Oliva di gialli) ma soprattutto in una rubrichetta serale smilza e fantastica la grande Grazia Cherchi.
    Altri tempi, Mari che cosa mi fai ricordare! ora mi prende lo stranguglione

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  30. Avatar Mariangela
    Mariangela

    ©Cristina
    Cosa facevi a Radio Popolare?
    Andavi anche in onda?
    Mariangela

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  31. Avatar cristina
    cristina

    eccerto!

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  32. Avatar cristina
    cristina

    Mari non ti pensare che fossi una giornalista eh.
    facevo degli interventi a mano libera il sabato con la Bruna e parlavo di tutto un po’ (di come intrattenere i figli ad esempio, ma anche di film) e poi ho mandato 5-6 interventi registrati, e mandati in onda – alla mitica trasmissione LA caccia di Carlo Oliva e Felice Accame , un vero blasone per me. Collaborazione sporadica, dunque. e terminata presto , perchè non sapevo usare il mixer da sola ( ahah)

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  33. Avatar camilla
    camilla

    @ Cristina. che me può capir.
    Da questa mattina alle ore nove sono nella sala di attesa del pronto soccorso dell’ ospedale di Trento. Ora sono le tre e posso tranquillizzarmi al punto di scrivere..Anche perché passata, la paura, dopo aver letto tre quotidiani da cima a fondo, dovendo aspettare ancora (!!!) vi racconto :un auto e’. andato addosso al mio marito ciclista e super montanaro e quasi sempre super simpatico, e forte e instancabile. Caduto dalla bici, ridotta a un gomitolo di ferraglia, non si è fatto quasi niente .Ma gli hanno fatto tutto : dalla tac alle radiografie. a gamba, braccio e dito mignolo della mani destra. Perciò. ci sono volute ore. Alla fine un dottore ha voluto rifare la radiografia al dito,perché. era stata fatta con della garza sopra. E ora sto aspettando questo ultimo, speriamo, esame e poi ce ne torneremo a casa.
    Pare che non si sia fatto niente , dito a parte, ancora avvolto nel mistero.Scusatemi ma dovevo pur racconta questa avventura. Non posso avvisare i figli che sono in giro per il mondo e si dispererebbero di essere lontani.Li chiamerò. a cose fatte . Perdonate ancora ma volevo qualche amica vicino. ciaociao CAM 😐

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  34. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla
    Ti siamo vicini. Se stai ancora aspettando in sala d’attesa, scrivici qualcosa degli articoli che hai letto.

    @Cristina @Tutti
    Deve essere stata una bella esperienza quella di svolgere un ruolo attivo in una trasmissione radiofonica! Se ci vuoi raccontare qualcosa di più, a noi fa piacere, in particolare se hai ricordi “letterari”.

    Ciao,
    Mariangela

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  35. Avatar cristina
    cristina

    Camilla, ma per l’amor del cielo! speriamo che tutto vada bene!

    oramai sono una habituèe del Pronto Soccorso, e quando vado so che fare;: bottiglietta d’acqua, pazienza, parole crociate, libro, a volte anche qualche snack.
    Settimana scorsa ci sono tornata perchè per vie “normali” non riuscivo ad avere un’ecodopler e un consulto ortopedico in date prima di agosto e avevo male alla caviglia. Risultato sono entrata alle 17 sono uscita alle 2 – di notte eh – ma con tutto esaminato e bene, ecoidopler prenotata per la mattina dopo ( le vene sono in forte miglioramento by the way) e pure consulto ortopedico ( e qui si va maluccio uccio, ho una patologia rara che capita ai fratturati 4 volte su 1000,algo distrofia, sono sfigatissima!!!).
    Quindi avrai un marito quasi nuovo Camilla, e cocunque che culo ( scusate ma ce vo’) essersi solo rotto un dito con tutta quella caduta…io sarei in bricioline. Ma è d’acciaio il tuo marito Cam?? dove l’hai comprato così ferreo?

    Mari, guarda, sei carina, ma ho già detto anche troppo su RP

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  36. Avatar Teresa
    Teresa

    @Cam io pure conosco bene il pronto soccorso per via di mio figlio che diciamo mi ha accorciato qualche anno di vita con gli spaventi che mi ha fatto prendere ma tutto finito bene per fortuna. Camilla dai che ce la fai anche questa volta. E tuo marito, si può dire baciato dalla fortuna? Con una caduta così dalla bici? Hai visto (cerco di distrarti) il mio post si Barbara e la canzone Vienna? Daje sempre Cam, siamo ossi duri, duretti .
    Teresa

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  37. Avatar camilla
    camilla

    @ grazie a tutte.
    Oggi vi ho. scritto per quel tipo di solitudine misto ad ansia e a una buona dose di stanchezza e di pena in un luogo pieno di dolori. Tu Cristina hai sempre la tua preziosa grinta.

    Teresa certo che mi intrigano certi segreti di Enard. E sarebbe una grande soddisfazione trovare quelle parole in una canzone francese di Barbara. Parole che per Franz sono segnali di
    nostalgia di lui e della città di Vienna.Ma Vienna e’ lontana da Sarah , non solo geograficamente. Cerca Teresa, cerca ancora. un abbraccio collettivo.Cami

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  38. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Caaaaam
    Meno male !!!! Periodaccio in famiglia con le cadute, eh???
    Buonanotte

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  39. Avatar Teresa
    Teresa

    @Cam Voilà
    Si je t’écris ce soir de Vienne,
    J’aimerais bien que tu comprennes
    Que j’ai choisi l’absence
    Comme dernière chance.
    Notre ciel devenait’si lourd
    Si je t’écris ce soir de Vienne
    Que c’est beau l’automne à Vienne
    C’est que, sans réfléchir,
    J’ai préféré partir
    Et je suis à Vienne sans toi.
    Je marche, je rêve dans Vienne
    Sur trois temps de valse lointaine.
    Il semble que les ombres
    Tournent et se confondent.
    Qu’ils étaient beaux les soirs de Vienne.
    Ta lettre a du croiser la mienne.
    Non, je ne veux pas que tu viennes.
    Je suis seul
    Et j’aime être libre.
    Que j’aime cet exil à Vienne sans toi.

    Une vieille dame autrichienne
    Comme il n’en existe qu’à Vienne
    Me logeait dans ma chambre
    Tombent de pourpre et d’ambre
    De lourdes tentures de soies
    C’est beau à travers les persiennes
    Je vois l’église Saint-Etienne
    Et quand le soir se pose
    Ses bleus, ses gris, ses mauves
    Et la nuit par dessus les toits
    C’est beau Vienne, c’est beau Vienne

    Cela va faire une semaine,
    Déjà, que je suis seul à Vienne.
    C’est curieux le hasard :
    J’ai croisé l’autre soir
    Nos amis de Lontaccini.
    Cela va faire une semaine.
    Ils étaient de passage à Vienne.
    Ils n’ont rien demandé
    Mais se sont étonnés
    De me voir à Vienne sans toi.
    Moi, moi, je me promène.
    Je suis bien, je suis bien.

    Et puis, de semaine en semaine,
    Voila que je suis seul à Vienne.
    Tes lettres se font rares.
    Peut être qu’autre part,
    Tu as trouvé l’oubli de moi.
    Je lis et j’écris mais, quand même,
    Ce qu’il est long l’automne à Vienne.
    Dans ce lit à deux places
    Où, la nuit, je me glace,
    Tout à coup, j’ai le mal de toi.
    Que c’est long Vienne, que c’est loin Vienne.

    Si je t’écris ce soir de Vienne,
    Tu sais, c’est qu’il faut que tu viennes.
    J’étais parti. Pardonne moi.
    Notre ciel devenait’si lourd
    Et toi, de Paris jusqu’à Vienne,
    Au bout d’une invisible chaîne,
    Tu me guettes et je pense,
    Jouant l’indifférence,
    Tu m’as gardé malgré moi.
    Il est minuit ce soir à Vienne.
    Mon Amour, il faut que tu viennes.
    Tu vois, je m’abandonne.
    Il est si beau l’automne
    Et j’aimerais le vivre avec toi.
    C’est beau Vienne, avec toi Vienne.

    Ciao spero tutto bene con il consorte.
    Teresa

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  40. Avatar cristina
    cristina

    e brava Tere, chi la dura lavince! Cam, dicci del tuo uomo, come sta??

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  41. Avatar cristina
    cristina

    Ho letto un libro strano e abbastanza divertente CUORE DI PIETRA di Sebastiano Vassalli.
    La storia d’italia dalla spedizione dei mille agli anni 60 visti atrraverso la storia degli abitanti di un palazzo signorile in una citta’ della pianura padana ( forse Bergamo).
    Ben scritto, sapido q.b., scorre a volo d’uccello -ma con sapienza – caratterini e schizzi di personaggi plausibili e in genere ridicoli della storia italiana borghese e non
    Intelligente, colto, con notazioni argute, davvero un libro a parte, piuttosto singolare, una sorta di compendio stringato della storia italiana del nord italia attraverso personaggi rappresentativi dei nostri mali comuni: ignavia, supponenza, arroganza, smania di protagonismo, donne e corna, e brama di soldi, preti e anarchici e via discorrendo.

    Lo vedo perfetto per Mariangela, questo piccolo trattatello storico-caratteriale sub specie di romanzo, ma devo dire che io l’ho letto con notevole gusto e piacere.
    Sa il fatto suo, Vassalli.

    Ora Coetzeee. l’ultimo, Gli anni di scuola di Gesù.

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  42. Avatar camilla
    camilla

    @ Teresa. grazie cara. Ma sarà. proprio questa la. brutta canzone francese di “quella ” Barbara?Barbara è. a Vienna e cerca di farsi raggiungere dal suo amato. Franz e’ a Vienna e Sarah dice ” come e’ lontana Vienna.” Rompicapo. Mio marito sta. meglio., con i suoi bendaggi stile mummia sembra aver ripreso parte del suo buon’umore . ciao ciao. Cam

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  43. Avatar cristina
    cristina

    Coetzee I GIORNI DI SCUOLA DI GESU’.
    Libro strano e particolarmente spiazzante.
    Semplice a leggersi, ma…dove vuol andare a parare Coetzee?? Non riesco quasi a sintetizzare ciò che sento o penso.
    Domenicoooooo, lo hai letto??
    sos

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  44. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Mi dispiace ma non l’ho letto 😀 e neppure il precedente, L’infanzia di Gesù; da quello che so si tratta di tre romanzi (ne uscirà un altro) in cui Coetzee cerca di ricreare un personaggio vagamente ispirato a Gesù, ma ambientato ai nostri giorni. Coetzee alle volte si intestardisce in romanzi al limite del misterioso evanescente sapienzale (non saprei come altro definirli) che forse hanno bisogno di tempo per essere inquadrati. Un suo libro molto bello (uno dei migliori in assoluto per me) con un personaggio trafelato e misterioso è La vita è il tempo di Michael K. (questo mi sento di consigliarlo).

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  45. Avatar cristina
    cristina

    misterioso evanescente sapienziale mi sta bene per definirlo. Grazie dunque.
    ma che libro strano

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  46. Avatar cristina
    cristina

    Domenico:
    ma si, a posteriori, ricostruisco nel libro di Coetzee che trattasi di un gesù contemporaneo: il padre è un patrigno, lo ha trovato sperso su una nave, il bambino deve essere nascosto perchè c’è un censimento, il padre conta poco nella vita della madre, che lui protegge non si sa bene perchè, , peraltro molto poco presente nella esistenza di David ( così è il nome provvisorio del bambino), bambino peraltro super irritante che ha una litania ricorrente verso il patrigno: ” tu non mi riconosci”. un bambino ribelle e odiosetto.
    Ma tutto ciò, se non me l’avessi detto tu, alla fuga e al gesù in controluce forse non ci sarei nemmeno arrivata.
    mahhhh, che strano sto scrittore

    Ieri sera ho letto i primi due pezzi della Botteghe color cannella: SChulz ha una scrittura carnale, immensamente coinvolgente sul piano dei dettagli, delle sensazioni, dell’aggettivazione ( la sua estate arroventata è più che perfetta, ti arriva addosso l’afa e il ronzio, l’ombra e la luce, il languore e la mollezza dei pomeriggi d’agosto), posso solo accostargli COlette e la sua scrittura “naturale” ( ma così magnifica).

    Però occhieggiano già qua e là frasette malevole sulle donne, sul femminino, sulla sua prolificità. Credo di aver già inquadrato il tipo. Alla fine forse lo odierò… chissà

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  47. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @DomenicoFina @Carloesse
    Cristina, il libro di Coetzee che hai letto a me proprio non era piaciuto e ricordo che non aveva convinto neppure Carloesse. Carlo, o Carlos, come ti chiamano le amiche del blog, dove sei finito? Perché non scrivi più?

    @tutti
    Cogliendo uno spunto dalla lista di fine anno di Loredana Lipperini, da cui avevo già attinto con soddisfazione “Lila”, ho letto “La vegetariana” di Han Kang.

    Ragazzi, non è che non mi è piaciuto, a leggerlo mi sono pure divertita, ma non ci ho capito niente: c’è una donna che di punto in bianco rifiuta la carne e diventa vegetariana, comincia a deperire fisicamente e psicologicamente, nonostante le insistenze della famiglia persevera nella sua scelta e con l’andar del tempo il rifiuto si estende a qualsiasi cibo.

    La vicenda, raccontata nelle sue parti da soggetti diversi appartenenti alla stessa famiglia, è tutta intrisa di sesso e morte, la ragazza si crede un vegetale e ogni tanto fa le verticale perché le sua mani, affondate nel terreno, riescano a trovare l’energia con cui sostentarsi. Io non ho capito se si sia al cospetto di un caso di anoressia grave (si arriva all’alimentazione forzata) o se l’autrice voglia suggerire qualcos’altro. A me sembrano tutti matti, la vegetariana, sua sorella, il cognato (forse si salva il bambino che però è cagionevole di salute). Insomma un libro strano che io avrei dovuto lasciare decantare prima di scriverne.

    Se qualcuno ha voglia di dirmi qualcosa su questo libro e magari, diversamente da me, se la senta di abbozzare un giudizio meno buttato lì, mi fa una grossa cortesia.

    Ciao
    Mariangela

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  48. Avatar cristina
    cristina

    Mari, di Coetzee che dire ? quel libro si legge pure volentieri, è il senso che sfugge…

    CARLOS! dove diavolo sei? guarda che ci preoccupiamo!!

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