Come e perché le voci “multiculturalismo” e “libertà di parola” mi hanno aiutato in queste settimane
Uno dei miei siti di riferimento – una fonte preziosa per inquadrare teoricamente alcuni dei problemi essenziali del nostro tempo – è quello della Stanford Encyclopedia of Philosophy (http://plato.stanford.edu/).
Vi risparmio il funzionamento editoriale del flusso di programmazione e pubblicazione, perché quel che ci interessa veramente è il fatto che le centinaia di articoli sono scritti da autori specializzati per la loro competenza e vengono aggiornati quando il tema lo richiede.

Si trovano voci enciclopediche molto generali – per esempio: Kant’s Social and Political Philosophy, Søren Kierkegaard, aggiornate entrambe proprio in questi giorni. E voci più specifiche, come Distributive Justice oppure: Events scritta da due italiani: Roberto Casati and Achille Varzi.
SEP, come si fa anche chiamare, è utilissima anche quando si tratta di affrontare, semplicemente per capire o per provare a spiegare, questioni di attualità molto complesse.
Nelle ultime settimane, per esempio, ho trovato molto utili: la voce Multiculturalism, in particolare in relazione alle tante cose dette e scritte sul burkini, la donna nell’Islam le identità culturali e così via. La voce, scritta da Sarah Song, di Berkeley, offre soprattutto una rassegna delle teorie relative alle sfide e le questioni associate con le diversità religiose e culturali nel contesto delle democrazie liberali occidentali. Tra l’altro questa voce è stata rivista dall’autrice in modo sostanziale il 12 agosto di quest’anno, proprio per aiutarci meglio a capire il presente.
E poi la voce Freedom of Speech, riferimento utilissimo ogni volta che ci addentra nella questione del diritto fondamentale all’espressione, ai suoi possibili limiti, all’uso opportunistico che se ne fa quando lo si invoca per alcuni e non per altri. Come la recente vicenda della vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto italiano ha dimostrato.
Di Sep ha scritto in modo dettagliato, lo scorso anno, Quartz: This free online encyclopedia has achieved what Wikipedia can only dream of; ripreso anche da un articolo di Repubblica.
Rispondi