Il Gdl di Cologno Monzese legge e discute quattro libri dedicati alla Grande Guerra del nostro paese. Le riunioni in marzo e aprile
Dopo il centenario dello scoppio della Grande Guerra in Europa nel 2014, questo è invece l’anno per ricordare l’ingresso dell’Italia nel conflitto.
Il presunto “maggio radioso”, quando un vero colpo di stato della monarchia e del governo – sostenuti da una minoranza rumorosa e influente nella società italiana, minoranza composta da intellettuali, politici ultra-nazionalisti, campioni dell’irredentismo, democratici che vedevano nella guerra un proseguimento delle guerre di indipendenza, industriali e agrari stuzzicati dalle commesse in arrivo dall’esercito – trascinò il paese nel conflitto catastrofico che costò mezzo milione di morti e una lacerazione economica, culturale e politica che fu una delle cause dirette e potenti dell’avvento del fascismo. Il gruppo di lettura di Cologno Monzese dedicherà due appuntamenti alla discussione di quattro libri che in modo assai diverso per temi, stile e taglio hanno a che fare con la Grande Guerra degli italiani (per citare un bel libro di Antonio Gibelli).
Questi i libri e gli appuntamenti di discussione:
12 19 marzo 2015 – L’Italia nella prima guerra mondiale, 100 anni (prima parte) discussione di:
Carlo Emilio Gadda, Giornale di guerra e di prigionia, Garzanti
Gipi, unastoria, graphic novel, Coconino Press
16 aprile 2015 – L’Italia nella prima guerra mondiale, 100 anni (seconda parte) discussione di:
Jaroslav Hašek, Il buon soldato Sc’vèik, Feltrinelli, Einaudi
Mark Thompson, La guerra bianca. Vita e morte sul fronte italiano 1915-1919, Il Saggiatore.
Sono libri assai diversi fra loro e pescati fra un elenco numerosissimo di possibili letture.
Quindi, nessuna pretesa di essere completi e esaustivi e nemmeno esemplari nella scelta.
Il diario di Gadda è un libro che il gruppo aveva già affrontato nella primavera del 2014 ma poi – fra le difficoltà del Gdl a riunirsi – è stato abbandonato senza discussione. Ora lo riprendiamo. È una lettura dallo sguardo molto ravvicinato sul conflitto, il cui interesse è prima di tutto linguistico – già si intravede il Gadda romanziere – e psicologico; ma anche sociale.
Gadda ci aiuta a capire l’Italia, così differenziata geograficamente e culturalmente e socialmente, senza ovviamente aspirare a darci una visione d’insieme.
Noi lettori a un secolo di distanza possiamo vedere alcune linee emergenti, illuminate anche dalla conoscenza di come sia andata a finire. Le pagine non sono tutte avvincenti, ma del resto un diario è fatto per ricordare non per narrare.
Gadda è un ingegnere, preciso e pignolo, riempie le pagine anche di note che ci paiono superflue, di disegni di ogni tipo, per esempio il profilo di ricovero con le misure esatte; oppure lo svolgimento del “problema della trisezione dell’angolo”, con un metodo empirico. Eppure si entra nella guerra, con le pagine del diario.
Fino a Caporetto. Quando poi, il 25 ottobre 1917, “All’Isonzo, mentre invano cercavamo di passarlo, fummo fatti prigionieri”, il diario di guerra (Guerra per l’Indipendenza” la chiama nell’avviare il quaderno del 1916) si trasforma, e diventa una dolente analisi dell’umiliazone, della distanza, della condizione faticosa di internato, con le difficoltà relative, se pure, di un ufficiale, rispettato quindi, anche dal nemico, almeno al confronti di quel che accadde ai soldati.
Il secondo libro che leggiamo e che discuteremo nella serata del 12 marzo, insieme a Gadda, è una graphic novel, un romanzo di una firma illustre del fumetto italiano, Gipi. unastoria è una storia che ne intreccia due su due piani temporali diversi.
Uno scrittore a cinquant’anni nell’oggi, e un suo antenato precipitato nell’insensato massacro della Grande Guerra (continua-> nei prossimi giorni aggiungiamo altro, anche sugli altri due libri).
– LEGGI ANCHE: LA PRIMA GUERRA MONDIALE, 100 ANNI, ALTRI LIBRI
(l’immagine di apertura è tratta da una tavola di unastoria, di Gipi, Coconino Press)
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