Di seguito un resoconto di un focus group sui Gruppi di lettura di Cervia tenutosi questa estate. Gli amici di Cervia, da anni felicemente lettori nei Gdl, si interrogano – come molti di noi – su quanto fatto in questi anni nei gruppi e su come sarà il nostro futuro di lettori che condividono la lettura.
L’analisi e gli stimoli che trovate in questo post sono a cura di Bianca della biblioteca di Cervia, fra le più preziose curatrici (nel senso di “take care”) di questo mondo bellissimo e complesso composto dai Gruppi di lettura. Parecchie delle riflessioni si collegano a quelle che stiamo facendo anche noi nel Gruppo di lettura di Cologno Monzese ma anche sul blog. Elenco alcuni dei post in merito, nei quali si trovano anche molti commenti assai pertinenti di lettori che ci seguono a distanza:
#Come creare un gruppo di lettura e farlo vivere felice
#Come scegliere il libro: il vero ostacolo alla lettura condivisa (ovvero: guardatevi dalla coazione a consigliare)
#Come creare un gruppo di lettura: parte terza, la discussione
#Perché un gruppo di lettura dovrebbe essere pubblico
#Quattro cose da fare per rendere un gruppo di lettura più forte
#Quando parlo del libro che sto leggendo
#Quando non parlo del libro che sto leggendo
#Che cosa ci piace dei libri che ci piacciono?
Questo il resoconto da Cervia di Bianca V.: Nel primo degli incontri sullo stato dell’arte dei nostri gdl è cominciata una riflessione su come sia meglio procedere nei prossimi mesi: – per far vedere cosa succede nei gruppi di lettura; – come condurre i Gdl per fare nuove esperienze, come sfruttare lo strumento della lettura condivisa per fare letture più ambiziose, nel senso di usare la lettura per capire meglio che lettori siamo e quali possiamo diventare; – come tentare di capire meglio il mondo che abitiamo. La discussione strutturata è appena iniziata e tendenzialmente non finirà mai, se interrogarci fa parte della natura umana e del lettore in particolare. Tuttavia vorremmo che le strade del dubbio ci portassero comunque in stazioni in cui stare per un po’ e starci bene! Questo significa che insieme decidiamo cosa e come leggere nelle prossime sessioni. Sulla base delle proposte che stanno arrivando sto cercando di delineare delle piccole mappe di lettura che incrociano i vostri itinerari, cercando di potenziarli con i legami di affinità o di complemento suggeriti dai titoli e dalle vostre motivazioni. Vorrei che questa pesca di titoli non finisse mai per cui vi prego di continuare a gettare la rete nel mare delle letture. Ecco le prime bozze delle mappe. […] *Classici di tutto il mondo: per scoprire e riscoprire i tesori della letteratura che ci sono finora sfuggiti e possono arricchire la nostra valigia di letture. Da alternare quando sono chiamati in causa da connessioni con situazioni e letture in corso per altri sentieri. *Asia e Africa: due continenti così vicini e così lontani, da leggere e esplorare attraverso i reportage di viaggio e le scritture letterarie di oggi (con una predilezione per le voci femminili esordienti o affermate (non si escludono altri continenti come Nord, Centro e Sud America, anche se più spesso già esplorati negli anni scorsi). *Leggere il presente: piccoli saggi divulgativi che ci aiutano a decifrare il mondo presente proiettato sul prossimo futuro (tra questi un possibile incontro con Gabriella Caramore con il suo piccolo libro” Pazienza” ed. Il Mulino. *Noi lettori: romanzi, saggi, scritture su libri di carta, libri digitali, lettori, biblioteche e librerie. *Europa in pace e in guerra: grandi e piccoli libri (talvolta incrocia i Classici). *Letture all’improvviso: inutile negare l’evidenza! ogni tanto a qualcuno di noi – nessuno escluso – scappa di leggere un libro con urgenza e ci facciamo convincere, con alterni risultati! Del resto dal rischio di leggere nessuno ci può difendere! Su questo argomento torneremo ancora poiché rientra in questa casistica uno dei punti molto controversi che riguarda come e chi sceglie i libri per le letture del gruppo; tocca il nervo scoperto delle letture personali e quelle del Gdl, ovvero quale sia la logica (?) che muove o dovrebbe muovere i due percorsi, compresa l’opportunità o meno che si incrocino o coincidano. *Quel che tutti leggono e quel che si legge nei gdl ovvero dei best- seller, dei libri di classifica, dei libri di alleggerimento, degli instant book, di quelli che sono “sospinti” dai media e quelli che rimangono in ombra, i libri del cuore, i libri riemersi. […] Ecco un altro territorio su cui tutti abbiamo esperienze e cose da dire e che non sarebbe inutile che le condividessimo. Lo facciamo? *Stile di conduzione del gdl: su questo la discussione è apertissima! Intanto si è accreditato il parere che fa bene al gdl – certamente alla sottoscritta – ruotare anche lo stile di conduzione turnando il lettore che lancia e fa girare la palla. Per ora ci stiamo attestando sulla scelta secondo cui chi propone il libro poi si fa carico di condurre il gdl. Senza obbligare nessuno, ovviamente: solo un senso di lealtà verso quel libro e il desiderio di condividere una passione – anche una delusione, un disincanto, un abbaglio – dovrebbero bastare per farsi carico di questa funzione, una funzione di servizio, in fondo, un esercizio di generosità e di ascolto. Dovrebbe farci molto bene come lettori solitari e lettori in comune, alla lunga: ne sono testimone in prima persona. Meno convincente la proposta di delegare al coordinatore di turno (qui da noi ha assunto il ruolo giocoso di “maestro di gioco” dove il gioco logora e disintegra il maestro) il compito di preparare un mini dossier di informazioni bio-bibliografiche e dintorni sull’autore e/o sul libro! Forse ai lettori con esperienza e professionalità pedagogica viene spontaneo questo approccio ma può avere – e in realtà ha o ha avuto alcuni esiti scoraggianti, deterrenti sui lettori tout court, richiamando pratiche e ricordi di schede di lettura di scolastica su cui abbiamo tutti vivide testimonianze personali e collettive: queste ultime analizzate in libri, articoli, convegni e seminari Pennac, _Il libro sotto il banco di Ferrieri, Faeti, tra i tanti) che hanno messo a punto strategie diversificate per la scuola e per la biblioteca verso l’obiettivo comune di costruire il lettore e nutrirlo di passione per la lettura. Come figura della biblioteca ho sostenuto la proposta che questo dossier rientri palesemente tra i servizi tipici della biblioteca e come tale la nostra biblioteca comunale può farsi carico di farlo senza problemi. *Prima dopo o durante il gdl? L’unico nodo da sciogliere, secondo i pareri finora raccolti, il fatto se questo servizio di supporto informativo (a volte può includere *interpretazioni implicite) sia gradito mentre i lettori stanno leggendo o all’inizio della sessione o addirittura dopo. Ci sono pro e contro in ogni caso e dipende dallo stile personale dei lettori. Una proposta secca sarebbe quella che la biblio alleghi un file di informazioni, specificandone esplicitamente la fonte e i link alle risorse citate, alla mail dei lettori e lo pubblichi sul profilo Facebook dei gdl di Cervia, sul canale dei gdl nel sito della Biblio: i lettori decidono in piena autonomia se, come e quando aprirlo e comunque arricchirlo, criticarlo ecc. È implicito che ogni lettore dei gdl dovrebbe avere e consultare una casella email o aprire un profilo personale su Facebook o su Twitter o su Google+ oppure consultare il sito web della biblioteca: insomma usiamo come lettori i mezzi a disposizione. […] Resta sempre possibile ritirare un foglio a stampa in biblioteca, ovviamente. […] Ogni aiuto, anche a distanza è benvenuto: fatemi sapere come intendete aiutarmi/ci.
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