Al mattino presto del giorno quattordici del mese primaverile di Nisan, avvolto in un mantello bianco foderato di rosso, con una strascicata andatura da cavaliere, nel porticato tra le due ali del palazzo di Erode il Grande entrò il procuratore della Giudea Ponzio Pilato. Più di qualsiasi cosa al mondo il procuratore odiava l’odore dell’olio di rose, e ora tutto preannunciava una brutta giornata: proprio questo odore aveva cominciato a perseguitare il procuratore fin dall’alba.
A parlare di Ponzio Pilato è Satana in persona, che appare una sera ai giardini Patriarsie di Mosca per provare a due irreprensibilmente atei cittadini sovietici l’esistenza di Dio (e di conseguenza, cosa che gli preme assai di più, la sua).
Così Michail Bulgakov fa iniziare il Maestro e Margherita, il capolavoro a cui lavora dal 1928 fino alla fine dei suoi giorni (in Italia viene pubblicato per la prima volta nel 1967). Con una sgangherata banda di sodali (l’allampanato Korovev, lo zannuto Azazello, il gatto antropomorfo Behemoth), il Diavolo scorrazza per la capitale moscovita svelando i vizi, la corruzione, le clientele, il malaffare della società (e dell’umanità intera, perché a rileggerlo oggi sembra l’Italia degli ultimi 20 anni). Ma come, vi chiederete voi, proprio al Maligno viene dato questo ruolo moralizzatore? La risposta sta nella citazione del Faust di Goethe all’inizio del libro:
… Dunque tu chi sei? Una parte di quella forza che vuole costantemente il Male e opera costantemente il Bene.
Attenzione quindi a ragionare per categorie troppo rigide, la verità è più complessa e va cercata nelle sfumature, non nei toni decisi. Ed è fatta di ombre e di luci, perché le prime danno sostanza alle altre e viceversa. E questo lo sostiene sempre il signore delle tenebre, in un esilarante dialogo con l’apostolo Matteo:
Hai pronunciato le tue parole come se tu non riconoscessi l’esistenza delle ombre, e neppure del Male. Non vorresti avere la bontà di riflettere sulla questione: che cosa farebbe il tuo bene se non esistesse il male? E come apparirebbe la terra , se ne sparissero le ombre? Le ombre provengono dagli uomini e dalle cose. Ecco l’ombra della mia spada. Ma ci sono le ombre degli alberi e degli esseri viventi. Vuoi forse scorticare tutto il globo terrestre, portandogli via tutti gli alberi e tutto quanto c’è di vivo per il tuo capriccio di goderti la luce nuda? Sei sciocco.
Dunque, siamo fatti di chiaroscuri, di male e bene, giorno e notte: è la nostra stessa essenza di esseri umani. Ambivalenti, mutevoli, cangianti perché, come dice appunto il Diavolo, vivi.
Ma insieme a Satana e alla sua cricca, a Mosca vive (o meglio, sopravvive in una clinica psichiatrica) anche il Maestro, uno scrittore impazzito a causa dell’insuccesso del suo manoscritto, la vera storia del cavaliere Ponzio Pilato, e Margherita Nikolaevna, una donna ricca e rispettabile, sposata a un uomo ricco e rispettabile, che lascia tutto (ricchezza, onore, rispettabilità) per amore di un libro, e del suo autore, ovviamente. Ma per capire che cosa vuole davvero, Margherita deve diventare una strega.
La sua trasformazione è un vero e proprio inno alla felicità:
La crema si spalmava facilmente e, come sembrò a Margherita, si volatillizzava subito. Dopo aver fatto alcune frizioni, Margherita diede un’occhiata allo specchio e lasciò cadere la scatoletta proprio sul vetro dell’orologio che si coprì di incrinature. Margherita chiuse gli occhi, poi guardò ancora una volta e scoppiò a ridere sfrenatamente. Le sopracciglia depilate all’estremità e ridotte a un filo dalla pinzetta s’erano infoltite e come neri archi uniformi sormontavano gli occhi divenuti verdi. Era svanita senza lasciar tracce la sottile ruga che tagliava la radice del naso che era comparsa quella volta in ottobre, quando era sparito il Maestro (…) Dopo aver riso a sazietà, con un balzo solo Margherita sgusciò fuori dall’accappatoio, attinse abbondantemente la leggera crema grassa e picchiettando forte cominciò a stenderla sulla pelle del corpo che prese subito una tinta rosea e abbronzata. Istantaneamente, come se le avessero tratto un ago dal cervello, cessò il dolore alla tempia che l’aveva fatta soffrire tutta la sera, dopo di che il corpo di Margherita perdette il suo peso. Essa fece un salto e rimase sospesa in aria a poca distanza dal tappeto… – Che crema, che crema! – gridò Margherita, buttandosi in poltrona… Adesso in lei, in tutto il suo essere, in ogni minima particella del suo corpo, ribolliva una gioia che essa sentiva come se ci fossero tante bollicine che le pungessero tutto il corpo.
Dunque il mondo è alla rovescia. Gli scrittori vengono messi in manicomio, le donne per accettare i propri desideri devono diventare streghe e l’umanità intera viene punita dal Diavolo. Ma la felicità esiste, e prima o poi arriva, come spiega Margherita:
Ascolta la quiete – diceva Margherita al Maestro, e la sabbia frusciava sotto i suoi piedi nudi, – ascolta e godi di ciò che non ti hanno mai concesso in vita: il silenzio.
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