
Il primo libro mi è capitato fra le mani per caso, anni fa, al Libraccio. Tre quadrati rossi su fondo nero, ed. Ponte alle Grazie. Poi qualche settimana faccio il mio giretto mensile al Libraccio, e lo sguardo mi cade su Malavita, ed. Tea, altro titolo di Tonino Benacquista. Costa poco, lo prendo.
Carino, divertente.
Protagonista la famiglia Blake: Fred, il padre, Maggie, la madre, Bella, la figlia maggiore, Warren, il figlio minore. I Blake si trasferiscono a Cholong-sur-Avre, in Normandia. Non per lavoro, anzi. Fred non fa nulla, o meglio, un giorno si inventa di essere uno scrittore, arrivato in Normandia per scrivere un saggio sullo sbarco degli Alleati. Peccato che non sappia neanche in che anno sia stato… In effetti però passa le ore a scrivere, lui che è quasi analfabeta, da quando trova nel giardino della loro nuova villetta una macchina da scrivere. Però non scrive un saggio, ma le sue memorie.
Perché ne ha, Fred Blake, di storie da raccontarne. Perché Fred Blake, in verità, si chiama Giovanni Manzoni, viene dal New Jersey, ed è un pentito mafioso, sotto stretta protezione dell’FBI, che l’ha addirittura dovuto mandare in esilio in Normandia perché negli Stati Uniti non riusciva in nessun modo a passare inosservato. Anche a Parigi si è fatto notare…
E non che a Cholong-sur-Avre le cose vadano meglio… esplode una fabbrica accusata di inquinare le falde acquifere, a scuola di Warren ci sono strani movimenti, un supermercato prende fuoco…
E hai voglia, che impresa per Quint, alias Tommaso Quintiliani, e per i suoi uomini dell’FBI dedicati alla protezione dei componenti della famiglia Blake-Manzoni, tenerli lontani dall’attenzione della gente ma soprattutto dalla mala americana ed europea che non ha altro scopo se non vendicarsi di chi ha fatto la spia. Per nulla semplice, tant’è che in poco tempo arrivare una spedizione completa di veri mafiosi per fare giustizia, e non saranno scherzi, perché, come scrive Fred nelle sue memorie:
Al Capone diceva sempre: “Si ottiene di più essendo educati e armati che essendo soltanto educati”.
Un libro divertente, mi è piaciuto.
*giuliaduepuntozero
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