Open, Andre Agassi

Non ho ancora letto Open, biografia di Andre Agassi, pubblicato da Einaudi Stile Libero. E’ stato il primo libro consigliato da Baricco nella sua rubrica domenicale su Repubblica, Una certa idea di mondo. In generale, ho letto solo buone recensioni, quindi, anche se non ho mai avuto un particolare amore per lui (neppure odio… solo indifferenza, ma anche per il tennis in generale), mi sa che prima o poi finirò per leggerlo.

Nel frattempo, su questo blog lagazzettadicyrano una bella recensione.

*giuliaduepuntozero

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3 risposte a “Open, Andre Agassi”

  1. Ho letto il libro Open in una dozzina di giorni.
    Debbo dire che le biografie non mi hanno mai appassionato molto.
    Questo libro tuttavia mi ha fatto ricredere.
    Ovviamente se si ama il tennis, se lo si gioca, se lo si guarda in televisione diventa tutto un po’ piu’ comprensibile, specialmente con qualche termine “tecnico” (back-spin – lob – break – kick ecc.ecc.) che si incontra lungo la lettura pero’ credo si possa dire che questo libro puo’ piacere anche a chi il tennis non lo pratica e non lo conosce; perche’ e’ la storia di un ragazzo, poi di un uomo, che scava in se stesso e si guarda dentro mettendoci tutto: il rapporto con il padre-tiranno, il rifiuto delle regole, il dolore fisico, i rapporti con le donne, gli amici, il pubblico, i media.
    La cosa che ho trovato incredibile e che lui scrive praticamente in tutto il libro e’ che lui ODIA IL TENNIS: ma sara’ vero mi son chiesto mentre lo leggevo ?
    Non ho saputo darmi una risposta precisa, certamente l’ha odiato da piccolo quando il padre lo costringeva a rispondere alla macchina spara-palline (il drago) ma alla fine negli anni piu’ maturi quando il fisico cominciava a cedere credo che sia riuscito anche ad amarlo.
    Sicuramente Andre’ Agassi ha saputo trarre molti insegnamenti ed ha dato e ricevuto affetto da alcune persone che hanno incrociato la sua strada (il preparatore atletico, il quasi-reverendo di cui non ricordo il nome, la moglie Steffi Graf, il suo coach Brad) in un percorso di crescita inusuale in un mondo dorato, ricco e spesso effimero come quello del tennis professionistico.
    Alcune brevi osservazioni che mi hanno colpito: quando ancora adolescente vede Jimmy Connors farsi portare la sacca con le racchette e lui dice che non lo fara’ mai;
    quando dopo la fine della relazione con l’attrice Brooke Shields precipita nella classifica dei migliori tennisti dalle prime posizioni fino al 122 posto (anno 1997) per poi diventare due anni dopo finalmente il n. 1 (un riscatto che potrebbe essere la sceneggiatura di un film di Scorsese);
    quando vince Wimbledon e telefona al padre che gli dice che pero’ ha perso un set…
    poi quando si presenta in campo con dei jeans strappati (il suo sponsor Nike ne trarra’ un certo beneficio)..
    quando va in finale a Parigi e perde con un avversario molto meno forte di lui perche’ il toupet che nasconde una prematura calvizia rischia di cadere…
    la consapevolezza, in eta’ adulta, dell’importanza per un giovane di studiare e quindi l’idea poi realizzata di aprire una scuola-modello per ragazzi disagiati…
    Insomma un libro che mi ha dato emozioni scritto con semplicita’ e ritmo: sono daccordo con Baricco quando lo segnala come uno dei migliori di questi anni
    Buona lettura.

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  2. Ciao garife123,
    grazie del tuo commento, un’altra opinione positiva sul libro! Io come scrivevo non l’ho ancora letto (mi sono dedicata alla biografia di Steve Jobs), ma i commenti positivi di tutti me lo fanno mettere fra i libri da leggere prossimamente.
    Ciao
    *giuliaduepuntozero

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  3. È un libro davvero notevole: commovente e ben scritto. L’inizio è travolgente: non ne ho letto uno migliore dai tempi del Giovane Holden. Certo che la autobiografia restituisce un bellissimo personaggio che ti fa ricredere dell’immagine cialtrona, antipatica e disordinata che ne avevo dal suo esordio nel tennis. Non lo ho amato come tennista perchè aveva un brutto gioco (palle forti da non riuscire neppure a vederle) e perchè non aveva la grazia giusta, ma ora lo adoro come scrittore e come personaggio, davvero generoso con i propri amici.
    Leggilo, beata te che non lo hai ancora fatto!

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