
Se n’è parlato un po’ anche da noi perché suggerisce l’idea che Dominique Strauss-Kahn sia stato incastrato da qualcuno ispirato dal partito di Nicolas Sarkozy. Ma l’articolo di Edward Jay Epstein, sulla New York Review of Books, “What Really Happened to Strauss-Kahn?” (è leggibile anche sul sito della Nyrb) è anche un pezzo di bravura, di grande scrittura d’inchiesta.
Con ordine.
Per il numero datato 22 dicembre 2011 della rivista, Epstein ha raccontato con dettagli analitici la giornata maledetta di Dominique Strauss-Kahn, quel 14 maggio del 2011 che gli è costato la candidatura alle elezioni presidenziali francesi.
Seguo Epstein nel dimenticare ogni interesse per il personaggio Strauss-Khan. Il fatto che il boss del Fondo monetario internazionale potesse diventare il candidato alla presidenza della Francia per un partito che si definisce socialista suonava quasi grottesco prima di questa vicenda, ora è irrilevante.
Come irrilevante, alla luce di quel che scrive Epstein, è il fatto che DSK avesse davvero una specie di ossessione per il sesso. O meglio, è rilevante, in questo caso, solo perché chi lo avrebbe incastrato avrebbe proprio approfittato di questa sua tendenza/ossessione. Quindi, meglio, diciamo: è qui irrilevante il presunto aspetto “morale” della questione anche se l’ossessione per il sesso è presente perché costituisce parte del contesto della storia.
Nel lungo articolo di Epstein quel che conta è la trama (una vera trama quella che emerge, in senso narrativo, di genere giallo/spionistico) che si dipana nel Sofitel di New York e che trascina Strauss-Khan nello scandalo. Una trama tessuta da vari personaggi, in qualche modo riconducibili all’attuale presidente francese Nicolas Sarkozy.
Nel suo articolo-inchiesta, Epstein ci mette, per esempio, un BlackBerry di DSK intercettatoe scomparso, con mail lette da qualcuno del team presidenziale. Responsabili della sicurezza del Sofitel che comunicano, più o meno direttamente, con Sarkozy stesso, mentre quest’ultimo è allo stadio, alla finale della Coppa di Francia.
E ancora: strani ritardi nel chiamare la polizia dopo che Nafissatou Diallo (la cameriera vittima) ha denunciato la presunta violenza subita.
La direzione del Sofitel che non rivela i dati di accesso del personale alla stanza accanto alla suite dove alloggiava Strauss-Khan; un video nel quale si vedono due addetti alla sicurezza festeggiare platealmente dopo che DSK è stato denunciato alla polizia.
Non si può escludere la presenza di una terza persone nella suite presidenziale (stanza 2806) oltre a DSK e Diallo nei minuti cruciali attorno a mezzogiorno.
Ecco il punto:
leggendo Epstein, quasi si dimentica che la vicenda narrata riguarda un momento piuttosto importante della storia di Francia. Viene da concentrarsi sull’efficacia della trama narrata. Sulla precisione dei dettagli e dei passaggi dubbi nelle ricostruzioni ufficiali. Sulla dinamica di vita di una giornata intensa di un personaggio intenso come DSK. Sulla credibilità delle screditate “Teorie del complotto” quando vengo narrate bene (il che le rende anche meno screditate e potrebbe anche togliere di mezzo l’etichetta di teoria del complotto).
Insomma leggete il pezzo di Epstein (se già non l’avete fatto. Tra l’alto non mi risulta che qualcuno l’abbia tradotto in italiano, l’unico che potrebbe farlo mi sa che è Internazionale). E leggendolo teniamo comunque presente che il 23 di agosto Strauss-Khan è stato scagionato dall’accusa.
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