
L’11 aprile del 1961 cominciava a Gerusalemme il processo a Adolf Eichmann, uno degli organizzatori dello sterminio degli ebrei d’Europa, l’uomo che incarnò la “Banalità del male” raccontata, analizzata e guardata negli occhi da Hannah Arendt, in quello che ancora oggi è uno dei libri irrinunciabili per capire il Novecento: Hannah Arendt, La Banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli.
In occasione del cinquantesimo anniversario del processo, il Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto di Gerusalemme, ha inaugurato un canale su Youtube con i filmati del dibattimento. Oltre 200 ore di video in alta definizione, disponibili con il sonoro originale in ebraico, tedesco e yiddish e con la traduzione simultanea in inglese. Questo il video della prima sessione:
Proprio in questi giorni, inoltre, negli Stati Uniti è stato pubblicato un nuovo libro sul processo: Deborah E. Lipstadt, The Eichmann Trial (La recensione del New York Times), che fa i conti, inevitabilmente, oltre che con Eichmann anche con la Arendt.
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