Certo ci occupiamo di libri; certo evitiamo di farci travolgere dal brusio degli eventi. Ma quando ci vuole ci vuole: anche qui, dal blog, alziamo lo sguardo dalle pagine e guardiamo il mondo negli occhi. Perché è questo che scopriamo nei libri: la capacità di guardare il mondo negli occhi e di dire la nostra.
Oggi lo faccio per dire quello che un milione di persone in molte città italiane e estere oggi hanno gioiosamente gridato: “Difendiamo la Costituzione, lavoriamo tutti i giorni per attuarla; nella Costituzione ci riconosciamo, riconosciamo i nostri diritti e i nostri doveri. Nella Costituzione sono scritti i principi fondamentali e i meccanismi delicati sui quali si fonda la Repubblica, lo Stato liberaldemocratico e laico nato dalla resistenza e dal patto fondativo della democrazia italiana dopo la Guerra mondiale causata dal nazismo e dal fascismo.
Il tessuto democratico espresso e regolato dalla Costituzione è quel che ha tenuto questo Paese a galla in questi due decenni di deriva demagogica-populista-televisiva; lo stesso tessuto che ha permesso all’Italia di superare gli anni del terrorismo, delle trame eversive della destra golpista.
Difendere la Costituzione oggi significa per esempio difendere il meccanismo essenziale di ogni Stato liberale: la divisione regolata dei poteri. L’offensiva conto la Costituzione è l’offensiva per disarmare le istituzioni che bilanciano lo strapotere politico del governo; governo che fonda le proprie pretese sul fatto di aver vinto le elezioni, come se “vincere le elezioni” autorizzasse ad andare oltre la legge, a sentirsi al di sopra della legge. Come se vincere le elezioni autorizzasse a creare leggi che possono violare i diritti fondamentali sanciti proprio dalla Costituzione, leggi che calpestino l’eguaglianza di tutti i cittadini, leggi che pretendono di non passare il controllo da parte di quelle istituzioni che proprio la Costituzione ha voluto, per evitare scivolamenti autoritari.
Diciamocelo: in questi anni l’italia non è precipitata in un regime autoritario modello Russia di Putin (conoscete?) solo perché la Costituzione ha tenuto, perché le istituzioni che dovevano garantirne il rispetto – su tutte la Presidenza della repubblica e la Corte costituzionale – hanno con rigore e imparzialità fatto il loro dovere. E perché una parte del paese ha sostenuto queste istituzioni e crede in quei 139 articoli e nel loro valore pratico, simbolico e storico.
Quindi, difendiamola questa Costituzione. Procuriamocene una copia e teniamola sul comodino, insieme agli altri libri. Leggiamola, parliamone e, quando serve, andiamo per le strade con il libretto in tasca. Perché nessuno possa calpestarne i principi, le norme, i valori.
Scusate, ma quando ci vuole ci vuole!
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