I libri più belli, letti nel 2011

E’ arrivato il momento dei libri più belli, letti nel 2011. Come negli anni scorsi indichiamo i libri che ci sono piaciuti, che ci hanno affascinato, che ci fanno discutere. Questo post dei “libri più belli dell’anno” è ormai una tradizione del blog; una fonte preziosa di consigli, suggerimenti di lettura, domande, dubbi anche. Ricchezza…

E’ arrivato il momento dei libri più belli, letti nel 2011.

Come negli anni scorsi indichiamo i libri che ci sono piaciuti, che ci hanno affascinato, che ci fanno discutere.

Questo post dei “libri più belli dell’anno” è ormai una tradizione del blog; una fonte preziosa di consigli, suggerimenti di lettura, domande, dubbi anche. Ricchezza della quale dobbiamo ringraziare tutti i lettori che partecipano: i lettori, la vera forza di questo blog.

Le regole sono sempre le stesse: i migliori libri letti nel corso dell’anno, indipendentemente da quando siano stati pubblicati. Ma ovviamente valgono richieste di consigli, scambi di pareri, suggerimenti…

Usiamo i commenti.

Pronti via!

Commenti

1.400 risposte a “I libri più belli, letti nel 2011”

  1. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Olmo, dimenticavo. Interessante questo fatto che dici: “mi sento più affine al Pequod”.

    Hai una mente che sa astrarre. Identificarsi con un oggetto anzichè, come chiunque farebbe, in un soggetto di genere umano, rivela un processo critico simile a quello usato durante la fase onirica, in cui il super-ego sfrutta molto l’Oggetto per velare il Soggetto, e rendere la verità più attraente o, se vuoi, meno terrificante.

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  2. Avatar Barbara
    Barbara

    Pienamente d’accordo con Polissena..ma se il blog non è più “leggero e casereccio” come una volta, non è colpa solo dei “ragazzini”..

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  3. Avatar olmo CM
    olmo CM

    @ Antonella B.
    Per alcuni dev’essere uno sforzo troppo grande mostrare un po’ di tolleranza.
    Potrei essere molto sarcastico e anche bravino in questo,mi trattengo a stento.
    Mi sento affine al Pequod, perchè voglio esserci, ma privo di volontà, voglio avere un profilo bassissimo, nessuno mi può imputare di nulla: sono un legno e per questo non mi piace essere addobbato con i fanoni delle balene esposti fuori bordo,questo rischia di attirare l’attenzione su di me e mi fa un po’ odiare Achab oltre al fatto che il minimo urto può romperli. Infatti non capisco cosa ci faccia in questo posto, dev’essere stato un incidente. Colpa di Ugo. Devo aver urtato contro qualcosa, si sono rotti i fanoni. Un solo grazie veramente di cuore ad Antonella fra le persone che non mi hanno ignorato, e un grazie sincero a tutti quelli che hanno letto e ignorato.
    P.S. Melville ci ha mentito, è morto anche Ismaele.

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  4. Avatar cinzia
    cinzia

    @Olmo
    C’è anche chi , silente, ha letto, si è lasciata ammaliare dalla profondità -giocosità di Antonella B. , dall’ironia elegante di Olmo CM e che non ha dovuto “tollerare” nulla perchè nulla c’era da tollerare …spero che tu rimanga a bordo.

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  5. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Olmo, se Ismaele è morto, allora ti consiglierei di approdare a Morselli (Dissipatio H. G., che sta per Dissipatio Humani Generis), ma vanno bene anche “La nausea” di Sartre o “Lo straniero” di Camus. Dopo, cominci a sentirti meglio 🙂

    Capisco come tu possa sentirti i c… rotti … ops! i fanoni, intendevo dire.. ma scusa, non si diceva polena, una volta?
    Beccheggia e punta l’obice, puntalo solamente. Usalo come un cannocchiale alal rovescia. Registra sul giornale di chiesuola. Rilassati.
    Non tutti sono per nulla e al nulla ritornano. Ci sono i Pequod e, appunto perchè sono Pequod, mica lo sbandierano così, tanto per regalare perle.
    Con simpatia. Buon viaggio.

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  6. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    alal naturalmente sta per “alla”
    Lungi da me dal voler emulare il D’Annunzio inneggiante al Carnaro

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  7. Avatar Lucilla P.
    Lucilla P.

    Care tutte e cari tutti, sono felicemente approdata sul sito di SCRITTORI PER UN ANNO (.rai.it) per cercare informazioni su LEGGERE LOLITA A TEHERAN, che stiamo leggendo nel mio gruppo di lettura. Eccellente, roba da fare le tre di notte perchè vuoi vedere e sentire tutto e mi ha ricordato che, quando vuole, la Rai sa ancora produrre cose egregie.
    Un saluto a chi brontola e a chi si astiene. (faccina sorridente, a scanso di equivoci…chè mi pare un brutto periodo, per la tolleranza, questo!)
    Lucilla

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  8. Avatar Vera

    niente di personale Olmo!,
    e niente polemica.
    un saluto ad Antonella B. e Polissena e agli altri…
    che non scrivono forse super impegnati tutti.
    come me

    come ho gia’ detto ho esposto la semplice richiesta a Luigi di essere piu’ presente tra noi,
    a volte basta una parola a Filippo o a chi per lui…
    non so cosa lui pensi delle incursioni che ogni tanto accadono, come nella vita,
    ma il salotto e’ suo, e decide lui le regole di casa, come io le decido a casa mia.
    e quando qualcuno bussa o si affaccia
    apre lui le porte o le chiude, e puo’ invitare lui a stare o uscire. o ad essere tolleranti.
    poi ognuno fa quel che vuole entro i limiti che gli sono propri.
    buona serata!

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  9. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Vera, grazie per i saluti.
    Al riguardo ti quanto dicevi a Luiginter, anch’io, tempo fa, avevo fatto un appunto simile e Luigi aveva risposto che…

    “uno dei pochi principi che valgono da sempre qui dentro, è che il dissenso e i punti di vista diversi sono da tutelare.”

    ancora: “è nella natura di questo blog la copresenza di temi, registri, profondità, argomenti, autori, lettori diversi.
    Ciò non è mai stato vissuto come un ostacolo all’espressione di punti di vista più complessi e problematici. Basta scorrere quanto scritto in queste pagine in questi sette-otto anni per rendersene conto.”

    e ancora “Si interviene solo quando il dibattito sconfina nell’insulto, ed è successo davvero pochissime volte. “

    e ancora “Ammetto: e questa è ovviamente un’altra mia colpa, non ho tempo (e neppure voglia) per mediare ogni dibattito che si avvia. È un po’ la sensazione che provo davanti ai talk show politici in tv, anche quelli di alto livello, dopo un po’, mi allontano, preferisco fare altro. Certo, dici tu, peccato che tu qui sia il conduttore del dibattito…”

    Insomma, lui si è già espresso.
    (vedere Khaled Al Khamissi, Taxi)

    Personalmente, credo che, indipendentemnete dall’età, valga il contenuto di quello che si dice. Ho trovato idiozie in vecchi di ottant’anni e perle di saggezza in bambinetti di tre anni. L’essere maggiorenni non comporta sapienza. Il più delle volte non accade.
    Se poi un ragazzetto di undici anni riesce a muovere passioni insane credo che sia un problema di chi le vive. Se il ragazzetto dice cose sensate e magari originali, meglio per lui e per chi l’ascolta. Essere giovani non significa essere menomati. E’ quello che invece molti genitori pensano, in fondo. Io sono sempre partita dal presupposto che un essere umano, giovane mezzano o vecchio che sia, debba avere l’opportunità di essere un essere umano.
    Tanto più i virgulti che, prima che figli, sono appunto esseri umani.

    Inoltre c’è da considerare il fatto che mica tutte le intelligenze sono uguali. E qui mamma natura se ne strafrega del diritto all’istruzione o alla parità. Ci sono esseri che sono più intelligenti di altri.
    Quindi, con ogni probabilità, possono esistere anche ragazzini di undici anni che, oltre che leggere Proust, sanno anche leggerlo meglio di alcuni adulti. Se poi è uno scherzo di qualche bontempone, in che modo mi può toccare?
    Dico questo perchè sono mesi che noto livore al riguardo.
    La conoscenza non ha limiti di età. C’è a chi interessa veramente e a chi no. Sugli atteggiamenti, i topoi alias luoghi comuni al riguardo nonchè le snobberie, non sto nemmeno a pronunciarmi.
    Preferisco di dedicarmi ad altro.
    Ciao e buona serata.

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  10. Avatar Vera

    Ciao Antonella ciao a tutti!
    Sono contenta di sapere che altri hanno espresso esigenze “di moderazione” da parte del nostro Blogger Ospite e avevo gia’ letto i passi che hai citato… ma e’ nella natura umana desiderare sempre di piu’! vero?!

    Allora:
    sono d’accordo che le intelligenze non sono tutte uguali, ne’ da piccoli ne’ da grandi!
    E non discuto di intelligenze qui. Affatto.

    Ma a proposito di alcuni libri… e che sia il mio discorso un caso esemplare (non mi riferisco piu’ al piccolo uomo che ogni tanto scrive qui tra noi, e nemmeno ne faccio piu’ il nome per rispetto!) quello che io intendo dire e’ che non si legge, io non leggo, solo con l’intelligenza (che e’ poi comunque la somma di tante cose…) ma leggo anche con l’esperienza, con la mia emotivita’, con gli studi che ho fatto, le persone che ho incontrato, con le relazioni attraverso cui sono passata o che vivo.
    Forse anch’io ho letto troppo presto Proust (a 20 anni) e vorrei rileggerlo ora…
    Io credo che intorno ai 10 anni non si sia in grado di oltrepassare lo spessore del tempo, dei sentimenti, delle conoscenze che alcuni libri contengono… e’ difficile farlo anche da piu’ adulti e da piu’ consapevoli!
    Sono sicura che a 10 anni si puo’ forse aver memoria di quando la mamma ci portava al parco, dell’orsetto che si stringeva al petto dormendo, di una sgridata sonora, del primo succo d’arancia assaggiato… della solitudine della sera, della gioia della mattina di Natale coi regali… e voglio esser buona!: perche’ i ricordi di molti nostri figli non sono certo cosi’ facili e scontati…, ma certo a 10 anni non si ha la maturita’ emotiva affettiva emozionale cognitiva esperienziale relazionale…. che si puo’ avere a 20, 30 o 40… e che serve per gustare e capire davvero alcuni tipi di libri, e non so a quale eta’ e’ giusto leggere questi libri! Davvero! Ognuno puo’ avere la sua, e sempre dalla lettura che ne fara’ cogliera’ solo parti di senso, del tutto; e ricordera’ e comprendera’ solo quello che e’ in grado in quel momento di capire.
    Non dimentichiamo poi che davvero alcuni contenuti potrebbero non essere adatti, e non dico gia’ incomprensibili, ma adatti, ad un bambino, per tutta una serie di motivi che ognuno, se vuole, puo’ dirsi da solo. Ma questo e’ un altro discorso ancora.
    Buona serata a tutti.

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  11. Avatar carloesse
    carloesse

    Certo Vera, ognuno ha capacità diverse nel cogliere il contenuto dei romanzi, di relazionarsi con essi, di stabilire rapporti tra un libro ed altri libri, con la propria vita vissuta, con le proprie esperienze e quant’altro in base in primo luogo all’età. Anche per un adulto la lettura di uno stesso libro a 20 anni, a 30, a 40, o nella piena maturità (lo dici tu stessa) darà sensazioni diverse, emozioni diverse, frutti diversi. Ma ciò non toglie che la spinta a leggere, ad affrontare grandi romanzi, libri di grandi scrittori, non debba mai essere repressa. Se un bambino di 11 anni vuole affrontare Proust (specie se ha già letto Guerra e Pace, poi) mi sorprende, come tutti. Ma favorevolmente. Quel che mi stupisce è che non lo abbandoni per strada. Quello che capirà capirà, ma la cosa non ci riguarda, non ci deve riguardare. Avrà tempo per rileggerlo e trarne ancora maggiori soddisfazioni ad una seconda, e poi a una terza lettura.
    Dici di avere letto La Recherche a 20 anni, forse troppo presto. E’ un pentimento? Vuoi dire che per te sarebbe stato meglio non leggerla? O è solo un proposito di rileggerla? Certo, oggi ti potrebbe dare ben maggiori soddisfazioni. Fallo. Saranno che sensazioni che andranno ad aggiungersi a quelle che hai provato alla prima lettura. Un ulteriore arricchimento per te stessa. Ma ti torneranno in mente anche quelle che avevi provato allora. E anche questo è qualcosa di prezioso.
    La curiosità, la capacità di appassionarsi all’arte, alla letteratura, alla cultura, vanno considerati doni che non sono dati a tutti e che sarebbe un peccato non permettere di fruttificare. In qualsiasi modo lo facciano.
    Certo, forse sarebbe molto meglio se qualcuno indirizzasse i ragazzi nelle letture, li facesse procedere per gradi stimolandoli a discutere di quel che hanno letto e suggerire loro cosa poter leggere dopo, piuttosto che lasciarli procedere a casaccio. E questo dovrebbe essere il compito di genitori ed insegnanti. Ma non sempre si ha la fortuna di incontrare dei bravi maestri.
    Ho motivi di credere che Filippo nella sua adolescenza non sarà come Ugo. Di certo non piomberà per caso in un blog a casaccio spisciazzando in giro come un cane che marca un qualsiasi territorio per poi sparire.
    E questo mi pare già qualcosa.

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  12. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    D’accordo su tutto quanto, Vera; Aggiungo che, ed eppure, ci sono casi in cui letture fatte forse in età troppo giovane possono essere di una grande utilità dopo, nella vita adulta.
    Il cervello non dimentica nulla; e tutto quello che si è letto sedimenta. Anche a distanza di anni. E diventa un patrimonio personale, rivisto, rivisitato, reinventato.
    Spesso accade che ci si dimentichi perfino di alcuni libri letti ma non ci si dimentica quel senso che ne avevamo tratto. Il cervello non lo dimentica. Spesso accade che ci si dimentichi – dicevo -, di quello che, nell’esperienza che possiedavamo nel momento in cui leggevamo, si presupponeva di avere compreso.
    Ma le grandi opere d’arte hanno intrinseche e varie chiavi di lettura e l’Odissea, per esempio, letta da un bambino di undici anni sarà compresa in un modo, da un adulto in un altro, da un anziano in un altro ancora. Senza poi contare le variabili dell’esperienza individuale.

    Non siamo tutti uguali, i destini sono diversi. Ci sono persone che hanno destini più duri degli altri. Più faticosi. Più contorti. Meno facili. E forse le persone a cui appartengono questi destini hanno il vitale bisogno di nutrirsi di cibi forti, possenti; quasi avessero la preveggenza di ciò che li aspetta.
    Non si scalano montagne nutrendosi di fili d’erba: occorre tempra, non necessariamente molto cibo ma cibo essenziale, questo sì. Non barrette Kinder, intendo.

    Sono esseri che per istinto scelgono quello che gli servirà per superare destini più forti, se non vogliono che un giorno si trasformino in destini tragici. E va da sè che non avranno una vita facile e, sapendolo, o presentendolo, scelgono anche cibo spirituale che li metta in grado di restare vivi. Scelgono letture inusuali per la loro età.
    Nemmeno una madre può preservare un figlio da questa prerogativa anomala, e tanto affascinante quanto paurosa. Quello che può fare è seguirlo, accompagnarlo, metterlo in grado di procurarsi ciò che gli serve. Lei un giorno non ci sarà più ma resterà il suo aiuto offerto al figlio in giovane età che, tanto più sarà stato avvallato e accudito nella sua prima entrata in questa vita, tanto più avrà modo di sopravvivere e ricrearsi.
    Se questa madre di Filippo dovesse leggere quello che dico, credo confermerebbe.

    Quanto ai bambini di oggi, e in un discorso più generale, questi bambini di oggi sono sensorialmente sovraccaricati; ma non quanto noi che non siamo nati con consolle in mano. E che abbiamo insoddisfacenti nozioni tecnologiche per interagire con loro, non nel senso che non sappiamo usare le nuove tecnologie ma piuttosto perchè non le abbiamo acquisite nell’infanzia.
    Il nostro compito di adulti di oggi, nei confronti di questi bambini di oggi, credo sia fornire loro sistemi di autodifesa, non tanto “tecnologie tecnologiche” ma “tecnologie mentali” per lo sviluppo dell’individuo, sia in senso intellettivo sia nel senso di strategie del saper vivere. Bisogna insegnare loro ad acquisire una configurazione mentale positiva, volta a esemplificare, a realizzare la propria progettualità, a configurare tutte le informazioni in possesso all’interno di una visione globale. Questo è di vitale importanza perchè l’individuo non si trovi a deflagrare in seguito.

    Ne consegue la primaria importanza dell’insegnare loro anche a essere intelligenti emotivamente.

    Infine, questa straordinaria avanzata ipertecnologica rischia di far dimenticare loro, ma sempre troppo spesso anche agli adulti, che – qualcuno ha detto – “la mappa non è il territorio”.
    Per esempio, il gdl non è la vita. E’ la sua rappresentazione.
    Un libro non è la vita. E’ una sua rappresentazione.
    Facebook non è amicizia, è una sua rappresentazione.
    Fare a pezzi una tastiera non è prendere a pugni il proprio nemico; è una sua rappresentazione.
    Perchè la rappresentazione della vita, in qualsiasi forma d’arte sia fatta, anche tecnologica, è sempre e resta solamente una rappresentazione, cioè non la vita ma la sua mappa.

    C’è un libro molto bello, autobiografico, scritto da uno scrittore statunitense di nome Paul Collins: “Nè giusto nè sbagliato”.
    Un giorno, dopo un trasloco che li aveva portati in una nuova città, lui e sua moglie portano l’ultimo figliolo avuto, sui tre anni, da un medico per una visita. La dottoressa formula loro una domanda che li lascia interdetti. Rispondono. “No, non è possibile. Non è vero. Ce ne saremmo accorti. Ma che dice?”
    Gli aveva detto che c’erano buonissime probabilità – anzi, praticamente la sicurezza – che il pargoletto fosse autistico.
    Nello sviluppo del libro si vede come il giusto e lo sbagliato possano essere relativi. Come la mappa del bambino non sia quella dei genitori. Come sia possibile interpretare una mappa diversa. Come interpretando una mappa diversa, abbia inizio la comunicazione.
    Come comunicando, si impari a vivere.
    Ci sono persone alle quali occorre una mappa diversa. Non siamo tutti uguali. E’ questo che volevo intendere all’inizio.

    Ciao CarloS 🙂

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  13. Avatar camilla
    camilla

    @lettoreambulante-antonellab-carloesse e chi vuole–Riporto dal libro del giorno di ieri di Fahrenheit quanto segue: ” Per raccontare la felicità, Lila Azam Zanganeh, giovane scrittrice e studiosa appassionata, sceglie un Virgilio molto particolare: si fa accompagnare da Vladimir Nabokov attraverso quindici capitoli corrispondenti ad altrettante idee di felicità, costruendo una vera e propria mappa delle sue tante declinazioni possibili: quella legata all’esperienza e al tempo, alla memoria, alla sensualità, all’amore, al linguaggio. Una felicissima storia della felicità, che parte dal piacere della lettura – “Leggiamo per reincantare il mondo” – e dal confronto serrato con quella manciata di libri che ci cambiano la vita e, soprattutto, con chi li ha scritti. Perché “il romanziere è una immortale Alice nel mondo della realtà”, la sua ispirazione è una magica estasi che gli permette di percepire passato, presente e futuro in un solo istante; e noi come lettori possiamo toccare con mano questo miracolo che ci offre la gioia fanciullesca di meravigliarci delle piccole cose. In particolare, il confronto con Vladimir Nabokov, ci guida alla scoperta della felicità e della gioia che pervadono capolavori della letteratura contemporanea come “Lolita”.”
    –Qualcuno di voi conosce questo libro? Se sì mi potrebbe dire qualcosa nel merito? A me piace molto Nabocov, sarà una delle solite speculazioni su un grande scrittore? Oppure sarà un viaggetto felice dentro la letteratura di N: ??Grazie a chi vorrà dirmi qualcosa

    —-Perfettamente d’accordo con le vostre osservazioni sulla lettura giovane. Condivido tutto quello che avete detto antonellab e carlos. ciaociao

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  14. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Camilla, per leggere la Lolita di Nabokov bisogna avere quattro palle e uno stomaco di ferro.
    Bisogna conoscere i propri limiti e sapersi fermare in tempo: è inutile bere tre bicchieri di vino se sai che il tuo stomaco può sopportarne solo due.

    Ma ci sono anche dei casi in cui non si gode di grande sensibilità interiore. Forse perchè nessun grande trauma ha investito queste persone, o forse perchè queste persone non sanno valutare in profondità l’estensione del Dramma. Superficialità? Insensibilità? Idiozia?

    Valuta il tuo grado di sopportazione e decidi se puoi sopportare questo libro.

    C’è gente, per esempio che, leggendo le disavventure di Justine (De Sade) ride, altri vomitano.
    Ricordi di quando dicevo che siamo diversi? In certi casi l’immortalità del romanziere, del Poeta, indaga lati molto oscuri dell’essere umano.
    Quanto si è pronti a stargli di fronte? Ognuno può valutarlo per sè.

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  15. Avatar camilla
    camilla

    @antonellab – ciao antonellab- chiedevo se qualcuno avesse letto il libro di Azam Zanganeh, non “Lolita”. Sono incuriosita da questo punto di vista, della Zanganeh intendo, che rilegge Nabocov come l’autore della gioia di scrivere e solo della gioia di scrivere. Ho letto Lolita e altri llibri di N. Ho anche letto, con grandissimo piacere, le sue “Lezioni di letteratura” Da Austin a Joyce con molti grandi autori , Proust compreso. A me piace molto Nabocov. Grazie per avermi comunque risposto. ciaociao.

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  16. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    ah sì, Camilla, è vero. Rileggendo, mi accorgo, infatti che chiedevi della Zanganeh…
    be’, sì, effettivamente avrei anch’io la tua stessa curiosità.
    Probabilmente è la felicità di essere entrata nella testa del carnefice e di esserne uscita indenne. 🙂

    Scherzo, se lo leggi, poi raccontaci.
    Lei mi sembra più orientata verso un tipo di scrittura giornalistico e un tipo di saggistica non convenzionale. E mi sembra d avere capito che ha un approccio anche letterario pur non avendo costituito – o deciso di non utilizzare – una trama in grado di di poterlo definire, appunto, letteratura o biografia.
    Se sei interessata a Nabokov, credo che vada letto.

    Vai a :
    http://www.guardian.co.uk/books/2011/may/26/lila-azam-zanganeh-nabokov-interview

    Credo che ci siano tutte le condizioni per esprimere la decisione di leggerla oppure no.

    ‘I’ve always wanted to push myself to do things I don’t know how to do’

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  17. Avatar Vera

    Ciao Antonella,
    E sono d’accordo anch’io che il cervello non dimentica, ad esempio infatti certe notti sfoglio in sogno il mio vecchio vocabolario di greco, lemma dopo lemma, come se fosse davvero davanti a me, fotografato, registrato fedelmente come e’ nella mia memoria!
    Eppure… se io non avessi studiato (codificato e decodificato imparando a riconoscerli) quei caratteri, per anni, non sarei in grado di riconoscerli neppure ora nel sonno… intendo dire che se io non ho gli strumenti per capire e decodificare qualcosa, e magari andarla inconsciamente a porre in un’area del mio cervello anziche’ in un’altra… poi … non so che tipo di sedimenti potrei trovarmi anni dopo… o che lettura ne potrei dare da adulta… ma sono discorsi affascinanti e pero’ da rimandare a quando ne sapremo di piu’, anche del nostro cervello!!!

    Poi… certo che ci sono persone che si corazzano per cio’ che dovranno vivere e lo intuiscono magari! E per farlo cominciano a prepararsi inconsciamente da piccoli!

    Ma vorrei che ci capissimo su questo, anzi.. ci stiamo avvicinando a capirci (!) ma vorrei dire ancora di piu’: io intendo l’uomo (e non solo) come un sistema olistico, staccare la competenza cognitiva di un bambino (pur “piu’ intelligente in qualcosa” di altri suoi coetanei!) dal resto del bambino, concedendo ad “una” sua parte di correre piu’ delle altre (dove poi!)… bambino che resta pur sempre un bambino a livello fisiologico e chimico e pertanto, ritengo, anche emotivo… non mi sembra utile per lui! Certo che ognuno capisce quel che capisce a tutte le eta’! E, a proposito, come potrei essere pentita di aver letto Proust? Carlo!? Ti sembra possibile?!! Certo che lo vorrei rileggere adesso… perche’ di sicuro ha sedimentato molto dentro di me ma vorrei che mi desse di piu’ e chissa’ quante cose ancora potrei riscoprirvi… altro esempio:
    A 20 anni ho letto pure Virginia Woolf Una stanza tutta per se’, nel tempo l’ho riavuto tra le mani molte volte, l’ho riletto nei giorni scorsi col mio Gruppo di Lettura reale, ed e’ stata una sorpresa nuova bellissima! Ne parlo dopo magari… merita… l’ho riletto per due volte in due traduzioni diverse e la differenza era notevole… (altro problema la traduzione…)
    Ecco forse e’ di traduzione che possiamo parlare: Guerra e pace letto a 10 anni dovra’ essere ritradotto dal cervello (e dalla vita) di trenta e quaranta per poter dire ho letto in qualche compiuta maniera il libro secondo una delle intenzioni comunicative dell’autore almeno (e qui per favore non obiettate perche’ non ho piu’ tempo per ribattere!!! 🙂 )… ma gli orizzonti saranno diversi e cosi’ pure i riferimenti e i significati… forse sara’ persino un altro libro… e forse e’ proprio tutto normale cosi’.

    siamo tutti rappresentazioni di noi stessi, “dentro” o “fuori” il “virtuale”!
    ………………
    Carlo, quando parlavo di inconcludenza dei racconti di Murakami, volevo proprio dire “inconcludenza” l’inconclusione la vedo piuttosto nei suoi romanzi e li’ mi piace.
    Conosco la differenza tra romanzo e racconto, e quest’ultimo genere letterario spesso mi lascia insoddisfatta. Non e’ tra i miei preferiti nemmeno quando a scriverlo sono i “grandi”!
    ……………………………..

    Buona Santa serata a tutti!

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  18. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    E’ questo il punto, Vera! Si rischia di diventare rappresentazioni di se stessi, dentro e fuori il virtuale, oltretutto credendo che ci sia una rappresentazione vera e una falsa. E dando per vera quella che ci fa dire che l’erba è verde o l’acqua è trasparente (tranne quando è inquinata) perchè così ci hanno insegnato da bambini. Mentre è falsa quella che manipoliamo attraverso i cyberspazi. O le letture.
    Roba da schizofrenia.
    A questo punto viene da sè che si dovrebbe dibattere sulla sostanza della realtà, ma lì ognuno è giusto che abbia i suoi processi. E poi qui continuano a dire che vogliono parlare di libri ed è giusto che sia così. Sento qualche respiro di sollievo.

    Detto questo, potrei apparire in contraddizione con quanto scritto in precedenza sulla rappresentazione, ma il discorso inizialmente era relativo all’arte. Se trasportiamo il concetto di rappresentazione all’essere umano, appare che anche l’idea che uno ha di se stesso, per esempio, può non corrispondere alla realtà, cioè che oltre ad avere di se stesso soltanto l’idea di mappa, non ha nemmeno la mappa giusta (uno crede di essere bello ma una semplice fotografia potrebbe dimostrargli che non lo è).
    D’altronde anche l’idea di bellezza è relativa. Ci sono popoli che vogliono la donna grassa e altri che la vogliono magra.
    Insomma, si va all’infinito.

    Nè giusto nè sbagliato, di Paul Collins. Ripeto.

    Il “giusto” e lo “sbagliato” sono relativi. Ci sono bambini – che hanno solo l’apparenza del bambino -, a cui le versioni edulcorate di Guerra e Pace, Moby Dick, Il Milione, il Decamerone, e via di seguito, non interessano. Per tutti gli altri ci sono ottimi volgarizzatori che riscrivono i classici per loro.
    Se è vero che il numero lo fa la massa, è anche vero che dal lento e continuo e raro succedersi di queste anomalìe infantili, nascono i Leonardo da Vinci.
    E il Genio, come la Natura, se ne strafrega delle usanze dei suoi contemporanei. Figuriamoci dei limiti. Semmai il Genio può concepire l’autodelimitazione per la salvaguardia di se tesso, ma il limite proprio non credo. L’unico limite di Leonardo fu di essere avanti secoli rispetto ai suoi contemporanei. E quello di Galileo di essere bruciato.

    Attenzione, l’altra faccia della medaglia di questo discorso è: se tutto è relativo proclamiamo l’anarchia. Ma io ho detto “relativo a”.
    La moderna antropologia (ma ci si rilassi chè ancora oggi l’accademia per lo più va avanti ancora con i vecchi sistemi che le fanno dire che i Dogon, per esempio, sono dei selvaggi) ha finalmente capito che: per capire un sistema antropologico diverso – cioè una popolazione con un sistema etico, religioso, politico sociale, etc., diverso, per esempio dal nostro – deve viverlo in prima persona per poterlo descrivere, cioè addentrarsi nello stesso sistema e sperimentarlo quanto e come un autoctono. Sembrerebbe ovvio eppure ancora oggi non lo è. Il moderno antropologo non si fa un’idea di giusto o di sbagliato rispetto al suo sistema originale di credenze ma rispetto al sistema di credenze del popolo che sta studiando. E cioè, all’interno dello stesso sistema. E per fare questo deve sottoporsi al “giudizio” di quel sistema. Diversamente sarebbe come guardare un paesaggio attraverso un vetro falciato dalla piogga: l’immagine è distorta.
    Probabilmente in futuro migliorerà ancora ma, al momento, è quanto di meglio possa proporci una visione antropologica illuminata.

    Sulla traduzione confermo: per esempio, ho letto ultimamente “Il Mago” di Somerset Maugham. Avevo due traduzioni. Le ho viste entrambe e ho optato per la traduzione del 1945 e non per quella degli anni Ottanta perchè, a considerazioni fatte, mi sono accorta che il linguaggio del traduttore (1945) era più consono al linguaggio di un Maugham, che non può avere una risonanza dialettica moderna, per forza di cose. Nel senso che l’inglese degli anni Venti non è l’inglese di oggi e, non per la bravura forse del traduttore del 1945, ma per l’intrinseco suo uso quotidiano di un italiano che si discosta da quello odierno, mi è parso più fedele all’originale. Credo che nella traduzione di un testo vecchio si debba tenere conto anche di questo fatto, cioè che si debba usare il più possibile una lingua che si accosti al periodo dell’autore o al periodo in cui fu scritto. Maugham ebbe una vita lunga e probabilmente modificò il suo linguaggio in un arco di tempo così lungo (non ho fatto ricerca in merito), ma il Mago fu scritto all’inizio del secolo. E in questa traduzione del 1945 c’è questo sapore di carrozze, abiti lunghi, espressioni andate, che nell’italiano di oggi non si usano più, o si usano meno

    Vera, torno al lavoro, cara… anche stavolta probabilmente non mi sono spiegata come avrei voluto, ma ho cercato di fare del mio meglio.
    Buona serata. E auguri in ritardo di Halloween a tutti. O forse sarebbe meglio dire, visto che siamo in Europa, buon Parentalia o buon Samhain, a seconda delle origini di noi tutti.

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  19. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Utopia notturna.

    Libri che abbiano il testo originale a fronte.
    Sarebbe ora che gli editori ci pensassero.

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  20. Avatar luiginter

    @Vera
    Per prima cosa, mi scuso per il ritardo con il quale rispondo al tuo appello (https://gruppodilettura.wordpress.com/2011/02/03/i-libri-piu-belli-letti-nel-2011/comment-page-22/#comment-29218) per un mio intervento di “moderazione” in questo flusso di commenti, a volte frequentato da qualcuno con i piedi pesanti e la voce un po’ fastidiosa e argomenti non proprio piacevoli.

    In verità non so bene come risponderti, però.
    Perché, come ha ricordato AntonellaB, avevo già espresso un po’ di tempo fa il mio parere: io intervengo solo o per dire la mia, oppure per censuare chi offende gli altri. Poi mi piace che le discussioni e il resto prendano le strade che i protagonisti tracciano.
    Quindi, Vera, se ritieni che ci siano stati toni offensivi che mi sono sfuggiti, ti prego di segnalarmeli con precisione (link al commento) che intervengo.
    Se invece il fastidio di questi interventi è entro i limiti dell’offesa, non me la sento di censurare.
    D’altra parte, mi permetto di dissentire sulla metafora del blog come “casa mia”. Mi pare un eccesso. Se proprio vogliamo restare in questo dominio direi che il blog assomiglia più a un giardino pubblico _vicino_ a casa mia che mi sono assunto l’onere e l’onore di tenere in ordine. Ordine che però mi impone molta più tolleranza di quella che avrei nel selezionare le persone che entrano in casa.
    Non credi?

    Inoltre, non posso nemmeno dire che “il fatto che si parli di libri” sia un criterio di selezione. O meglio: lo è ma molto molto alla lontana. Perché da sempre il dialogo sul blog si è caratterizzato per l’espressione di idee, sentimenti, umori, emozioni personali generati dalla lettura, ma che molte volte si sono allontanati da questa lettura per entrare in aree della vita diverse, anche assai personali.

    Insomma, spero che tu capisca il mio punto di vista: credo che chi ha disturbato la discussione si allontanerà presto; proprio perché la discussione che avviene in questo flusso di commenti nol lo interessa veramente; appena si sentirà ignorato si stuferà; appena vedrà che nessuno presta attenzione ai suoi numeri, scenderà dal palco a luci spente.

    Spero anche che le discussioni pertinenti continuino, con la ricchezza e la diversità che sempre le caratterizzano.

    Per adesso vi abbraccio, specialmente Vera e AntonellaB, che mi hanno cazziato 🙂 (con dolcezza) e aspetto altri suggerimenti che son sempre graditi (pure io odio essere ignorato)

    ciao ciao

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  21. Avatar camilla
    camilla

    @luiginter – i tuoi interventi sapienti e cordiali sono ,almeno per me, benefici e incoraggianti. Mi piace la tua definizione di “giardino pubblico, vicino a casa ” relativa al blog.Nel giardino pubblico ci si comporta con libertà e rispetto e non si devono calpestare i fiori.Se si sbaglia, si cerca di rimediare e ci si scusa con tutti..Molte grazie.

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  22. Avatar claudio
    claudio

    L’intervento di luiginter mi sembra chiaro e corretto.Le discussioni devono essere libere,ognuno ha il diritto di dire la sua .I punti di vista sono molteplici e nessuno puo’ tacitare l’altro convinto di avere ragione.La tolleranza e il rispetto,specie in un blog, sono le regole prime da tenere sempre a mente.Vi seguo con costanza(anche se intervengo poco) e mi sembrate tutte persone illuminate solo in quest’ultimo periodo si è un pochino trascesi. Facciamo si che questo spazio gentilmente messo a nostra disposizione per confrontarci non diventi luogo di schermaglie che non portano da nessune parte.Un saluto a tutti e grazie per i consigli di lettura.

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  23. Avatar polissena
    polissena

    Grazie Luigi che volontariamente o involontariamente hai condiviso il mio parere, ignorare i disturbatori.
    Comunque, come hai detto anche tu, ognuno faccia come crede
    In attesa di tempi migliori ti saluto caramente

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  24. Avatar anonimo di propoooosito
    anonimo di propoooosito

    Sono senza parole.
    Olmo se ne è andato mica perchè era un disturbatore poco intelligente ma per il trattamento ricevuto!
    ma la gente si rilegge, ogni tanto???

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  25. Avatar lucilla p.
    lucilla p.

    Che sta succedendo? Mi sembra la fiera del fraintendimento! E se ci dessimo una bella calmata tutti quanti? Comunque (rido sotto i baffi…) che ne dite di L’ARTE DI TACERE (ho un temperamento artistico, io!), che potremmo leggergi tutti quanti nello stesso periodo, ossia ORA, magari ci fa del bene…..?
    E dài, scherzavo!!! Però, mica è una brutta lettura, giuro!
    Un saluto agli amici genovesi, che speriamo stiano tutti bene. Lucilla

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  26. Avatar anonimo di propoooosito
    anonimo di propoooosito

    ah, certo, dimenticavo, se invece si alludeva al meno “casareccio”, notavo infatti che ultimamente ci sono meno sgrammaticature, pensieri meglio formulati, qualche indagine oltre un mero titolo e autore (se va bene). Qualche maiuscola al suo posto e soggetto verbo e complemento oggetto non invertiti.
    ma questa è gente che legge!!!? per scrivere così?

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  27. Avatar Vera

    Ciao Luigi, e grazie.
    Casa giardino parco giochi o palestra … intendo dire che il Blog appartiene a te come a nessuno fra noi! e che in qualche modo esso puo’ essere cio’ che tu vuoi e che l’ultimo clic e’ tuo! Solo questo.

    Tu dici: “Quindi, Vera, se ritieni che ci siano stati toni offensivi che mi sono sfuggiti, ti prego di segnalarmeli con precisione (link al commento) che intervengo.
    Se invece il fastidio di questi interventi è entro i limiti dell’offesa, non me la sento di censurare.”
    Ed io non capisco bene la differenza!, ma non preoccuparti di spiegarmela!
    Non e’ importante.
    Sono perfettamente consapevole che la soglia dell’offesa come quella del dolore potrebbe comunque essere qualcosa di personale, individuale… e pero’ credo che tocchi a chi si assume oneri e onori di moderazione-moderazione l’onere e l’onore di sviluppare una sensibilita’ “in piu’” che colga sfumature, colori leggeri magari non visibili a tutti. Ma che pure ci sono.
    Trasparenti?! Forse! Ma dopo un po’ possono diventare trasparenti macchie fastidiose.

    D’accordo pure che qui non si e’ sempre e solo parlato di libri
    e che parlare di libri vuol dire parlare di vita e di noi. lo so. ho parlato di altro pure io.

    Ora voglio chiudere per me, qui, questo discorso.
    (ridico solo che a volte basta solo esserci, essere piu’ presenti)

    A mio figlio che mi racconta delle liti dei suoi compagni a scuola…
    dico spesso: “non importa chi ha cominciato… tu puoi decidere di finire.”
    Noi non siamo responsabili di cio’ che fanno gli altri ma di cio’ che facciamo o non facciamo noi stessi, di quello si’. Non di tutto… ma di molte cose possiamo decidere anche noi.
    E senza nulla togliere alla liberta’ degli altri alla democrazia o alla tolleranza.

    Grazie Luigi per l’impegno sereno che metti in quello che fai, e’ normale comunque come dicevo desiderare di piu’, umano e naturale, e tutti possiamo fare di piu’ vero?! In molte circostanze!
    E grazie per gli spazi che ci offri e per avermi fatto incontrare tante persone diverse da me. Alcune, come e’ anche naturale che sia, per me piu’ “vicine”, in vari modi, di altre.

    A tutti gli amici, che abbiano o meno dei nomi o che mi siano letterariamente o meno vicini… i miei saluti e l’augurio di una buona serata.

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  28. Avatar polissena
    polissena

    @anonimo
    prima di scriverti mi sono riletta tutti i post e non mi pare proprio che Olmo sia stato offeso in alcun modo. Se abbiamo parlato di ‘disturbatori’ ci riferivamo ai due ragazzini che si erano intrufolati in un blog assolutamente inadatto alla loro età e che, secondo me, non meritavano una risposta per non incoraggiare altre intrusioni consimili.
    Tutto qui.
    Nessuno ha offeso Olmo che ha ricevuto più di una risposta e nessuno lo ha trattato da disturbatore.
    In che senso sarebbe stato ignorato? Tanti di noi scrivono e non si aspettano automaticamente un commento e non per questo si sentono ignorati

    Spero di avere chiarito ogni malinteso e di poter ricominciare a parlare delle nostre letture o di ogni altro argomento con serenità

    @ Ciao Vera, ammiro la tua calma e la tua diplomazia. Un abbraccio forte

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  29. Avatar camilla
    camilla

    @lettoreambulante e@falco – Sto leggendo un romanzo di Helen Humphreys- su vostro suggerimento- “la verità, soltanto la verità” e mi piace molto. Non avevo mai letto nulla di questa scrittrice e ora mi leggerò altri romanzi. A lettoreambulante devo già due scoperte bellissime (L’amore è una repubblica) e, ora la Humphreys. E sono veri regali. grazie a tutti quanti. Ho riletto anch’io i post precedenti ma non ho trovato motivi per provare disagio. Mentre trovo molto interessante scovare nuove letture e nuovi sentimenti (proprio sentimenti) nel merito delle letture stesse.Un saluto cordiale a tutti, che spero di rileggere sul blog.

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  30. Avatar mary
    mary

    E le vostre letture recenti o in corso? Sento molto la mancanza dei vostri commenti, critiche e discussioni sulle letture fatte.L’inverno in arrivo concilia la buona lettura,quindi forza ricominciamo a leggere !

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  31. Avatar Diana
    Diana

    Ho appena iniziato L’arte di correre di Murakami… ho dovuto ridare indietro I Miserabili: le biblioteche anche in paesini piccini sono diventate fiscali. Al nord se ridavi in ritardo i libri pagavi la multa, qui non è ancora così, ma si stanno facendo pignoli!
    Mi ha colpito molto l’inizio del libro di Murakami: ha cosa pensano i maratoneti per farcela, quali sono i loro” mantra” . Piu’ o meno un mantra suona così: il dolore è inevitabile la sofferenza opzionale. ( sono pessima nelle citazioni )
    Ho pensato a tutte le nostre vite, a chi lavora duramente, a chi cresce i figli in solitudine e mi è parso che siamo tutti maratoneti.
    Ringrazio molto chi ha consigliato questo libro. Per me siete una fonte di consigli meravigliosa.
    Grazie.

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  32. Avatar roberto sperzaga
    roberto sperzaga

    buon giorno a tutti.
    ……..sono nuovissimo ed al mio primo commento.
    cosa ne dite di leggere a voce alta e registrare per poi condividere?
    1- magari c’è ancora qualche persona che concorda con me nel ritenere positivo leggere e sentirsi leggere oltre che mettere in esercizio la respirazione si impara a parlare ed ad interpretare correttamente la scrittura.
    2- può darsi esistano persone che possono declamare senza problemi un poco per giorno;
    3 – io devo organizzarmi tecnologicamente ma ho intenzione di provare a farlo;
    4 – ascoltare libri letti aiuta a leggere in tante situazioni nelle quali farebbe tanta compagnia.
    5 – coltivare la propria voce e renderla piacevole e chiara aiuterebbe tantissimo.
    lascio il mio mail
    roberto.sperzaga@fastpiu.it
    per quelli che desiderano contattarmi per un suggerimento tecnico.
    grazie e saluti belli asciutti a tutti.

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  33. Avatar antonellina
    antonellina

    “E’ disperante frequentare persone per cui si prova disprezzo: essere obbligati, per pura cortesia, ad ammirare cose la cui insignificanza fa compassione.” A ME STESSO di Oswald Spengler, l’eremita di Schwabing, una biografia nuova e segreta, a tratti sconvolgente dell’autore de IL TRAMONTO DELL’OCCIDENTE.
    Un saluto a tutti.

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  34. Avatar pierofilosofo
    pierofilosofo

    sonp Piero e ho contribuito a creare un gruppo di lettura a Cisternino (Brindisi-Puglia). Sopravvive tra alti e bassi da 4 anni. In questo periodo stiamo leggendo “Se niente importa” di J. Safran Foer, un libro molto forte sugli animali e il nostro rapporto con loro. Cisternino è un paese noto per la carne alla griglia. Leggere questo libro qui ha un significato in più. Per chi vuole seguirci c’è anche un gruppo su Facebook “SCRIPTAVOLANT” (immagine con libro e fogli volanti). alla prossima occasione

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  35. Avatar Diana
    Diana

    umammamia : cisternino! ho amato moltissimo questo paese, ricco di persone care, intelligenti, vivaci. Ci ho anche perso un gatto. ( purtroppo ) Paolo, che era emigrato a Milano a lavorare all’Alfa , fu un mio carissimo amico. Ditemi che lo ritrovo !
    Complimenti per la scelta, molto dura, del libro da leggere insieme.
    Vi cerchero’ su facebook

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  36. Avatar polissena
    polissena

    Ancora un pezzo della mia Roma che se ne va. Tra una settimana chiude per sempre l’antica libreria Croce, un luogo pieno di fascino e di atmosfera che era stata aperta addirittura nel lontano 1945. Anche se rinnovata, aveva conservato il suo stile elegante e un po’ vecchiotto, con i suoi divanetti dove potevi sederti e sfogliare tutti i libri per tutto il tempo che volevi.
    I commessi sapevano guidarti nelle scelte perchè erano anche loro accaniti lettori.
    Sono andata a dare un ultimo saluto stamattina.
    Con l’autobus sono passata da Via del Tritone che è ormai solo un ricordo della bella strada piena di negozi che era, con la maggior parte delle saracinesche tristemente abbassate, forse per sempre o forse in attesa che qualche jeanseria o qualche emporio cinese subentri ai negozi eleganti di un tempo.
    Ed eccomi finalmente a Corso Vittorio Emanuele, dove sono venuta tante volte.
    Con un panierino, come per raccogliere funghi, ho fatto la mia raccolta, ben cinque libri nuovi scontatissimi Ma che malinconia
    Ho parlato con il commesso che viene tutti i giorni da Ostia e legge in treno. non ha più lavoro e non è neanche giovanissimo. Il cassiere mi ha detto che ha trovato un lavoro part-time come barista in periferia, lui che sapeva consigliare le letture migliori
    Me ne sono andata con il mio ‘bottino’ ma sconfortata.
    Mi sono sfogata con voi perchè sono sicura che mi avrete capito
    Ma è possibile che ogni cambiamento sia sempre per il peggio?

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  37. Avatar lucilla p.
    lucilla p.

    Polissena, ma come chiude? Nonostante le battaglie fatte qualche anno fa per tenerla aperta? Quando già stavano per cacciarli (non mandarli, proprio cacciarli) via, allora, in extremis, era intervenuto il sindaco, l’avevano dichiarato “negozio storico”, e in tal modo avevano sventato il fattaccio. Tutto inutile. Certo, erano altri tempi, qualcuno anche in città ci teneva ancora, alla cultura ed alla nostra storia quotidiana di romani. Ci metteranno un’altra banca, per i soldi che noi “normali” non abbiamo. E’ un dolore, davvero. Per non parlare del magone per le persone che hanno lavorato lì fin’ora. Non possiamo fare proprio nulla? Almeno per loro?

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  38. Avatar lettoreambulante

    vi leggo ora dopo aver sentito dei tagli pesantissimi a Più libri più liberi, la fiera della piccola editoria, un appuntamento di grande qualità rivolto ai lettori. Per me ormai un’occasione unica per dialogare con gli editori e per trovare libri che purtroppo spesso a fatica arrivano in libreria. E poi c’è un clima bellissimo, intenso, interessato, non so spiegarvi, quasi magico. che tristezza!!!

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  39. Avatar marco14
    marco14

    Polissena, ti sono nel cuore per la Libreria Croce; sono nato nel centro storico di Firenze ed in Via Tornabuoni c’erano due splendide “librerie internazionali” (si chiamavano proprio così), la Seeber e la Caldini. Adesso al posto della Seeber c’è Max Mara e al posto della Caldini Hogan; vivo a Siena da più di venti anni e al posto della più bella libreria nel corso (Bassi) adesso c’è Furla. Quindi non sempre sono banche, ma la musica non cambia, ed è una musica triste. Ti volevo ringraziare per Millàs, una vera scoperta.

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  40. Avatar giallocromo
    giallocromo

    Ciao Polissena, come non capirti? Che tristezza. Giusto oggi si parlava delle quattro librerie della mia piccola città.Sono cliente di tutte (non assidua quanto vorrei), e ognuna ha i suoi pregi, ma quella per me più affascinante si trova in un vecchio edificio in pieno centro storico, con un libraio che è IL LIBRAIO. Se dovesse chiudere…no, non ci voglio neanche pensare. Un abbraccio di solidarietà a te, Polissena carissima, e un saluto a tutti i lettori del blog

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  41. Avatar polissena
    polissena

    Che possiamo fare, Lucilla? Non saprei, abbiamo più o meno una settimana.
    Hai qualche idea?
    La notizia non si è del tutto diffusa. Con me c’era una signora che non ne sapeva niente ed è rimasta di sasso.
    A me era arrivata una mail che offriva il 25″% di sconto per ‘chiusura temporanea’, ma non è così. Ci ho passato la mattinata e la chiusura è certa.

    Illex, altro romano, che si fa?

    Ciao cara Giallocromo, vedo che ci leggi anche se taci. Ne sono felice

    Marco ciao, hai letto Millàs in Italiano o in spagnolo? Sono contenta che ti sia piaciuto

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  42. Avatar Vera

    Polissena, Lucilla Illex e Carloesse… amici romani… mi dispiace, e cosa possiamo fare?!
    pensateci pensiamoci…
    e’ triste lo so. aiutate se potete, in qualunque modo, chi e’ rimasto senza lavoro…
    vi sono vicina.

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  43. Avatar pierofilosofo
    pierofilosofo

    il libro più bello spero sia il prossimo. ma l’ultimo non è stato male, ci ha fatto molto riflettere. J. Safran Foer, Se niente importa. Gruppolettura “Scriptavolant” Cisternino- Brindisi- Puglia

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  44. Avatar marco14
    marco14

    @ Polissena: conosco lo spagnolo solo per chiedere indicazioni turistiche elementari; ho letto i tre libri pubblicati da Einaudi ed IL MONDO pubblicato da Passigli.

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  45. Avatar illex
    illex

    Per i non romani

    la Croce è una storica libreria del centro della città che nel corso degli anni è rimasta fedele a quello che è sempre stata, un posto ovattato cortese e ospitale che nel tempo ha fatto vanto delle sue tradizioni. Ma la realtà del mercato e la concorrenza spietata che in questo settore, come in altri, sta annientando le piccole realtà non risparmia nessuno, neanche questo pezzo di vecchia Roma. L’aggravante in questo caso è che a due passi dalla Croce è aperta, da anni oramai, la più grande Feltrinelli della città e, secondo me, la nostra ha già fatto tanto per cercare di contrastare l’ingombrante vicina. Ma la partita era persa in partenza.

    Per Polissena

    il tuo post mi ha rattristato molto, conosco la libreria Croce, i suoi spazi e la gentilezza delle persone che ci lavorano, ma credo si possa fare davvero poco per aiutare questo pezzo di Roma che, come dici tu, se ne va. devo confessare che mi hai colto di sorpresa mentre ero tutto intento ad aggiornare il mio nuovo giocattolo; infatti, mia cara P., qualche giorno fa ho comprato un e-reader nuovo, touch screen con il quale, oltre a leggere, posso anche prendere appunti, scrivere note, collegarmi al web e caricare un’infinità di libri nei formati più diversi da consultare quando voglio.
    Insomma ora porto con me, nella tasca interna della giacca, una piccola libreria che, in qualsiasi parte mi trovi mi permette di leggere e fare zapping tra le pagine più belle che siano mai state scritte, e non ti nascondo che la notizia ci hai dato mi ha fatto sentire anche un po’ in colpa per quello che sta succedendo.

    Ma questa è la realtà, mi sento molto cinico, ma cosa fare per la piccola libreria Croce davvero non lo so.

    Mi dispiace.

    Ho letto ‘NEMESI’ di Roth e avrei voluto parlarne, ma ora mi è passata la voglia magari sarà per una prossima volta.

    Un abbraccio a te e buonemozioni a tutti

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  46. Avatar Gabriella

    E’ da circa due mesi che leggo ormai solo in eBook.

    Da quando ho acquistato il mio eReader (non dico la marca, potrei essere tacciata di voler fare pubblicità) leggo molto di più, molto più a lungo, mi stanco molto meno la vista etc. etc. etc.
    Per non parlare della quantità di Grandi Libri reperibili anche gratis e legalmente, la quantità di libri che ci si può portare appresso e ovunque ed in per ogni dove etc. etc..

    Così è.

    Nelle mie due librerie preferite della mia città ormai vado solo per guardare le fascette e gli strilli di copertina e acquistare alcuni particolari testi di saggistica che in eBook ancora non sono reperibili.

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  47. Avatar Massimo
    Massimo

    Ho terminato la TRILOGIA DELLA CITTÀ DI K, belli i primi due capitoli, il terzo mi ha lasciato un pò perplesso.
    Forse c’è qualcosa che mi è sfuggito o non ho capito.
    Qualcuno di voi che lo ha letto ha avuto questo problema?

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  48. Avatar luiginter

    E’ vero che l’anno non è ancora finito: però sono quasi certo che il miglior libro che ho letto nel 2011 sia Sarah Bakewell, L’Arte di Vivere (How to live), bellissima biografia di Montaigne, della quale avevo parlato qui:
    https://gruppodilettura.wordpress.com/2011/08/24/sarah-bakewell-larte-di-vivere-la-biografia-di-montaigne-per-abitare-il-xxi-secolo/

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  49. Avatar Mauro
    Mauro

    Non ho dubbi: “The Cello Suites”, di Eric Sibling
    http://www.ericsiblin.com/pages/cello.html
    Esiste anche la versione italiana
    Le suite per violoncello – Il Saggiatore

    Non è un libro per chi ama la musica soltanto.

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  50. Avatar camilla
    camilla

    @ luiginter –Sono andata a comprarmi il libro di Sara Bakewell, L’ARTE DI VIVERE,su Montaigne perchè mi ha molto incuriosita la tua bella recensione commentata .
    Per quanto riguarda il miglior libro del 2011non credi che includere la saggistica dia un senso sconfinato alle possibilità di scelta? Narrativa e saggistica, nelle loro migliori espressioni, non sono a mio parere comparabili. così come non lo è la poesia. Per me, dunque, su una cinquantina di libri letti nel 2011, scelgo per l’originalità della scrittura, la spontaneità e il coraggio della narrazione, la profondità incredibile dell’intuizione e la dose di “fredda empatia” che riempie ogni riga del llibro, scelgo , dicevo, LA FINE di Salvatore Scibona. Nessuno potrà più parlare di spaesamento, di estraneità là dove tutto sembra caos, dove non si conoscono nè lingua nè usi e costumi, dove non si conosce nessuno che non sia anch’esso un pellegrino e non per questo ti somigli o possa comprenderti,tu che sei partito come un animale, quasi, come un un uccello migratore, che cerca di poggiare, finalmente, su un pezzo di molo da cui non venir immediatamente scacciato.Nessuno potrà affrontare questo racconto del mondo senza fare riferimento a quei pellegrini a cui ha dato vita, calda e bruciante, il romanzo LA FINE.
    Il mio sguardo attorno a me, la mia capacità di comprensione delle cose che accadono agli esseri umani migranti si sono modificate profondamente, scavalcando tempi e luoghi e anche i più comuni, magari inconsci, pregiudizi. Il tutto senza una parola “edificante”, senza la minima retorica. Insomma , ecco il libro migliore, per me, del 2011. E grazie per il consiglio su Montaigne: leggerò al più presto L’arte di vivere.

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