I libri più belli, letti nel 2011

E’ arrivato il momento dei libri più belli, letti nel 2011. Come negli anni scorsi indichiamo i libri che ci sono piaciuti, che ci hanno affascinato, che ci fanno discutere. Questo post dei “libri più belli dell’anno” è ormai una tradizione del blog; una fonte preziosa di consigli, suggerimenti di lettura, domande, dubbi anche. Ricchezza…

E’ arrivato il momento dei libri più belli, letti nel 2011.

Come negli anni scorsi indichiamo i libri che ci sono piaciuti, che ci hanno affascinato, che ci fanno discutere.

Questo post dei “libri più belli dell’anno” è ormai una tradizione del blog; una fonte preziosa di consigli, suggerimenti di lettura, domande, dubbi anche. Ricchezza della quale dobbiamo ringraziare tutti i lettori che partecipano: i lettori, la vera forza di questo blog.

Le regole sono sempre le stesse: i migliori libri letti nel corso dell’anno, indipendentemente da quando siano stati pubblicati. Ma ovviamente valgono richieste di consigli, scambi di pareri, suggerimenti…

Usiamo i commenti.

Pronti via!

Commenti

1.400 risposte a “I libri più belli, letti nel 2011”

  1. Avatar paola catalano

    Tra tanti classici e miti della letteratura italiana e straniera ho scoperto un libro semplice, interessante che parla della realtà contemporanea vissuta da noi studenti nelle scuole e nelle università. Già il titolo è tutto un programma: “il banco sopra la cattedra”.
    Ciao a tutti e buona lettura siempre Paola

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  2. Avatar Lucilla P.
    Lucilla P.

    Ci crederesti, Polissena, che ho scritto due volte un breve (giuro!) commento sulle polemiche innescate dal nostro pezzo a quattro mani e per due volte mi si è cancellato tutto….. si vede che è destino.
    Vorrei però chiedere il ripristino della serenità di atteggiamenti da parte di tutti, del ritorno delle buone maniere anche nell’espressione “calda” delle proprie opinioni, e ringraziare chi ha apprezzato, a prescindere dal libro, il nostro esperimento.

    Ho avuto poco tempo per leggere il blog, nella vita per fortuna ho persone e cose più importanti di cui avere cura.

    Saluti a tutte e tutti e ricominciamo dalle emozioni, grazie.

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  3. Avatar luiginter

    Accidenti, ragazze e ragazzi!

    Stiamo tranquilli e argomentiamo con calma e rispetto dei pareri di tutti; con serenità.
    Pensiamo, nel momento in cui scriviamo e giudichiamo, che ferire gli altri non è reato ma non è nemmeno piacevole e soprattutto non facilita il dialogo.

    Vale a dire, in un “luogo pubblico” dove si dialoga ci si deve sentire a proprio agio. Facciamo in modo che questo continui a essere un luogo piacevole e dove ci si sente a proprio agio.

    Non significa censurarsi ovviamente. Significa rispettate i pareri di tutti, anche nei toni usati per esprimere idee differenti.

    Dai forza!

    ciao ciao

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  4. Avatar Lucilla P.
    Lucilla P.

    Grazie, Luigi.

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  5. Avatar camilla
    camilla

    Le mie parole su “innamoramento collettivo per uno scrittore” e “gruppo chiuso” sono state recepite come offesa e me ne dispiace moltissimo, io mi innamoro spessissmo degli scrittori che amo!.. Le mie intenzioni erano assai lontane ma so bene che quello che conta è l’effetto provocato e non l’intenzione. Mi dispiace molto. Il blog è bellissimo e , forse, occhi negli occhi, si sarebbe potuto evitare un fraintendimento. Ma la legge del blog è anche questa : occorre un modo adatto al mezzo e io ho certamente sbagliato parole e/o toni. I contenuti li ribadisco e sono contenta che molti altri (Falco-Marmar-Carlos -dani-gabriella- roberto44- xokilt2 – diana —me li sono segnati per ricordarli) li abbiano almeno in parte condivisi. ciò non toglie che rispetto completamente le opinioni di polissena e lucilla e Vera eccetera. Io ho criticato duramente il contenuto di un vecchio libro non perchè raccontava una storia tristissima, – con efficacia letteraria, ma perchè si esaltano come eroici contenuti criminali, un triste risvolto della cultura dell’epoca, dove si decideva anche fuor di letteratura, di far fuori la gente.Per piacere, questo mio parere lasciate che lo ribadisca, ha diritto di asilo. Se la mia presenza nel blog urta qualcuno me ne accorgerò, ovviamente,e smetterò tranquillamente di frequentarlo. Mi piacerebbe sapere questo : dove è finIta LETTOREAMBULANTE??????che avevo scambiato per antonellaB.ciao a tutti

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  6. Avatar lettoreambulante

    ciao a tutti! sono rimasta così sconvolta dall’essere stata scambiata con antonellab. che non ce la facevo più a scrivere! A parte gli scherzi dopo le fatiche del festival sono andata in vacanza senza pc e anche senza libri (!) e adesso faccio fatica a rimettermi in pari con il blog. siete troppo bravi e prolifici e invece io ho un passaggio lentissimo dal pensiero alla scrittura e spesso nel percorso i pensieri mi si perdono pure.
    Mi piacciono molto le cronache di X sul festival e anche le frasi di giulia sulla lettura.
    Qualcuno va a Pisabook?
    intanto io sto lavorando a un blog per adolescenti sempre su wordpress. eccolo qui bucgalaxi.wordpress.com
    tornerò presto con le mie letture e i miei commenti appena ho letto tutti i vostri.
    un abbraccio a tutti
    simonetta
    ps AntonellaB, dobbiamo trovare cosa abbiamo in comune…

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  7. Avatar Massimo
    Massimo

    La variante di Lüneburg

    Qualcuno lo ha letto? Potete dirmi se vi è piaciuto, io a suo tempo non lo comprai perché mi era sembrato di capire essere un pò complicato.

    Un saluto a tutti.

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  8. Avatar maurizio
    maurizio

    @MASSIMO ho letto tempo fa LA VARIANTE DI LUNEBURG e mi era piaciuto,anche se devo dirti che l’avevo trovato un pò “costruito”, un pò troppo manifestamente “cerebrale” , si percepiva lo sforzo dell’autore nella costruzione della storia e nella prosa, ma nel complesso un buon libro; lungi dall’essere un capolavoro.

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  9. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    @ lettoreambulante
    piacerebbe saperlo anche a me… Dimmi gli interventi migliori che hai fatto così vado a leggermeli e magari troviamo punti in comune.
    Innnanzitutto spiegami: lettoreambulante perchè deambuli mentre leggi, o perchè leggi dopo aver molto deambulato alla ricerca di letture, o perchè dopo aver letto deambuli mentre la lettura sedimenta (wow!)?

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  10. Avatar Gabriella

    @Massimo
    La variante di Luneburg lo lessi ai tempi, e cioè quando venne pubblicato la prima volta. Mi piacque molto. Anche se anch’io percepivo un qualcosa di non genuino e per la serie “epater le bourgeois”, ma insomma il libro complessivamentemi era sembrato molto buono. Lo penso ancora, se è per questo.

    …Poi però… l’anno scorso o due anni fa (dovrei andare a controllare) ho letto “La difesa di Luzin” di Nabokov e “Il gioco degli scacchi” di Stefan Zweig…

    Ed a quel punto, se qualcuno mi avesse costretta al gioco della torre, avrei ahimè idealmente gettato Maurensig, giù dalla torre… :-/

    Ubi major, minor cessat.

    Subito dopo Maurensig avrei gettato dalla torre, ahimè, il mio amato Zweig.

    Perchè “La difesa di Luzin” è l’opera di un grande Maestro, “La variante di Luneburg” l’opera di onesto ed eccellente artigiano, e il libro di Zweig un bellissimo romanzo breve (o racconto lungo) ma che non regge il confronto con Volodia.

    Ogni nostra impressione di lettura è anche la radice quadrata dei libri che abbiamo letto prima.

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  11. Avatar Vera

    A Massimo su La variante di Lüneburg

    ho letto molti anni fa il libro e ricordo che mi aveva colpita e interessato molto.
    Non e’ affatto complicato, anche per chi non gioca a scacchi!!!
    Oggi mi sembra meno interessante e mi piace di meno, mi è capitato fra le mani più volte negli ultimi tempi… così come non mi sono entusiasmata molto per VENERE LESA dello stesso Maurensig o per CANONE INVERSO, non ho leto altr di lui.
    Ma certo non fa male leggerli, sono bei libri, e l’autore sa quel che fa.

    Bentornata Antonella B, mi sei mancata nei giorni scorsi! e mi manchi ancora!
    ti rispondo al volo su lettoreambulante Simonetta che saluto con affetto!:
    clicca sul link sul suo nome e scoprirai il delizioso perché di così tanto deambulare!!!
    ciao a tutti

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  12. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    @ Vera
    non sono mai mancata. Quello che è stato scritto dopo la mia presunta mancanza parla da sè.

    … ah giusto, il link su lettoreambulante, non ci avevo fatto caso. Ci vado e…

    @ lettoreambulante
    mumble mumble,, ok lettore ambulante, ho capito. L’anomalia di due pianeti simili in galassie diverse. Ecco che cosa aveva percepito Camilla. Giustamente.
    Ciao

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  13. Avatar lettoreambulante

    ciao, credo anch’io. e anche una certa perentoria e focosa convinzione sui libri che amiamo.
    ricambio l’affetto di Vera che potremmo includere nel sistema galattico.
    Per Maurensig ricordo che quando uscì mi colpì tantissimo. e mi convinse davvero. letto per un gdl a distanza di tanti anni, ha perso un po’ smalto.
    buona serata a tutti

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  14. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Vera più che altro la includerei nella novera delle dark stars, o buchi neri.

    Sull’attrazione gravitazionale dei suoi picchi lirici, a volte mi vien da pensare che risucchi anche se stessa, oltre quelli che le stanno intorno.
    Vera, ridi!

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  15. Avatar Vera

    sono istanti… inghiotto una luce
    e il mio buio si illumina.
    e poi sono piena e anche vuota e poi piena ancora
    io al buio golosa di luce,
    perché ero e sono sempre fatta io di luce
    (di tutti i colori)

    e con gravita’ piena ho riso Antonella B grazie!

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  16. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    come volevasi dimostrare…

    ad un’analisi critica ritengo che quest’ultime poche strofe sarebbero da annoverare in certa produzione ermetica ungarettiana che mademoiselle Vera avrà sicuramente letto con piacere, considerata la vena malinconica che ogni tanto effonde, alternata a spasimi quasi mistici soffusi e pervasi da un’entroterra culturale estraneo al luogo primitivo d’origine, italiano. In questo caso, addirittura estraneo ad una rilevanza umana, considerata l’estraneità terrestre dell’argomento.
    E infatti anche Ungaretti fu un grande cosmopolita. E in un’era dove non c’era internet.
    Applausi.

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  17. Avatar Vera

    E mi precipito a terra di nuovo da lassu’ in basso dove vivo
    per dirti “grazie” ancora Antonella!

    (ho letto e riletto Ungaretti
    in maniera molto prosaica affermo che i libri di poesia
    sono quelli che soprattutto ri-leggo
    e non e’ il mio poeta preferito, certo pero’ devo aver vissuto anche lui)

    ed hai ragione, io risucchio anche me prima di rilanciarmi al volo
    e dal mio mondo terrestre
    (globale sempre globale)
    o da un’altra dimensione universo
    (dove forse mi trovo)
    io misticamente soffusa
    volando
    incontro anche Te nel cielo-aria dell’era di Internet
    e ne sono lieta.

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  18. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Vera contieniti, per favore
    altrimenti rischi di implodere. Pensa al profumo di gelsomino e stai calma.
    Buona giornata. E’ sempre un piacere 8)

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  19. Avatar Vera

    ☻☺☻☺☻☺☻☺☻☺☻☺☻☺☻☺
    buona gionata a te e a tutti Antonella.

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  20. Avatar Mirella Giardini

    Trovo molto interessante lo scambio di opinioni sui vari libri che ci picciono maggiormente.

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  21. Avatar Vera

    Passate le stagioni delle campagne eletto-letterarie, e della gioia!
    e quelle delle gioco-schermaglie poetiche,

    torno a parlar di libri e di autori
    ed ecco che voglio fare a muci89 la domanda che gli/le avevo preannunciato,
    e mi auguro che sia all’ascolto, e che abbia voglia di rispondere in qualita’ di esperto/a di uno degli autori che mi interessano in questo periodo, Murakami.

    Premetto che non ho ancora letto, ed e’ mia responsabilita’, (mi e’ stato regalato! e lo conservo per i momenti piu’ neri…) I salici ciechi e la donna addormentata…
    Ma ho letto moltissimi altri racconti brevi anche inediti pubblicati sul sito ufficiale italiano di Murakami piu’ volte richiamato, racconti brevi che mi sono sembrati dei bozzetti, degli studi, incompleti e a volte inconcludenti, quasi degli schedari di idee da usare poi nei romanzi. Pezzi di Lego. Piccoli e grandi.
    Penso di averlo gia’ detto qui anche a voi che Lo preferisco nei libri.
    Quindi sono rimasta abbastanza stupita nel sentirti dire, muci89, che il miglior Murakami si trova nei racconti brevi. Forse che nei racconti egli e’ piu’ giapponese di quanto non sia nei libri piu’ costruiti invece per un pubblico internazionale?
    E magari sono io poco esperta di letteratura giapponese?!
    Hai voglia di spiegarmi meglio il motivo di questa tua affermazione?
    O che tipo di analisi ne hai fatto?
    Mi piacerebbe davvero leggere la tua tesi, l’hai forse resa pubblicata da qualche parte, on line?
    Anche solo un estratto…
    E ancora ti chiedo come mai aspetti l’uscita di 1Q84 con ansia e preoccupazione?
    Ti riferisci solo alla qualita’ della traduzione o ad altro, a qualcosa che potrebbe deluderti? Non far preoccupare anche me!!! Che lo aspetto solo con gioia!

    Sono curiosa di sentire cosa risponderai perche’ questo sara’ “anche” frutto di studi e riflessioni approfondite, oltre che delle tue preferenze!, e certo le tue osservazioni potrebbero aprirci nuove prospettive. Grazie.

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  22. Avatar Maria
    Maria

    Premetto che cercavo da un pò un sito del genere, complimenti.
    Convenevoli a parte, tra i miei libri preferiti letti nel 2011 io consiglio:
    – Il lupo della steppa;
    – Caos Calmo;
    – Jane Eyre;
    – Alessandro Baricco (e con questo intendo leggere almeno un suo libro, a me piacciono più o meno tutti).
    Mi avete incuriosito con “La versione di Barney”, qual’è il soggetto del libro?

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  23. Avatar camilla
    camilla

    @cristina-valeria e& – ci siete?

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  24. Avatar cristina
    cristina

    cristina

    si sto guardando… abbi pazienza, sono appena arrivata

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  25. Avatar muci89
    muci89

    mi piace la temperatura di questo gruppo di lettura, soprattutto considerando quella che c’è fuori (andando in bici poi…).
    rispondo a Vera, ma come lettrice e, incidentalmente, tesista, più che come esperta.
    la mia preferenza al Murakami dei racconti più che al romanziere nasce dall’innamoramento per quella leggerezza straordinaria che ritrovo, appunto, specialmente nelle forme brevi della sua produzione, e che viene colpevolmente sacrificata nei suoi romanzi-mondo, schiacciata da trame tanto – troppo – dense, cariche, talvolta quasi pretenziose.
    nella prefazione alla mia tesi notavo come la scrittura di Murakami sembri sempre frutto di un qualche caso fortuito, di una distrazione propizia che crea un momento magico, quasi un’epifania del reale, uno squarcio tra un sandwich al formaggio e il ritornello di una canzone dei Beach Boys, a rivelare l’autentica natura delle cose, il loro vero esistere, la loro reale dimensione. è in questa casuale ermeneutica, in bilico tra il quotidiano e lo straordinario, tra ricerca e serendipità, (e il dualismo, il frequentare pari modo gli opposti, il sommarli e riconciliarli quasi senza sforzo, almeno apparente, il non-prendere posizione, sono un suo tratto distintivo) che si dipana il filo della narrazione, in un processo che somiglia al ghiaccio che si scioglie e si trasforma in qualcos’altro, un cambio di stato più che un inizio e una fine. Murakami ostenta il quotidiano, lo promuove da fondale di cartapesta ad attore con una sua vivida, toccante materialità, e cui la delicatezza (non distacco né inconsistenza) del suo tocco stilistico riesce a infondere un’aura di familiarità, di identificazione, di riconoscimento che è di nuovo rivelazione, non priva di stupore, e immediata vicinanza, immedesimazione.
    ma questa “leggerezza” (à la Calvino) non è che un sottile strato di brina, la piacevole e immediata glassatura di un’opera dalla straordinaria profondità, dal sapore complesso e non privo di note amare.
    aspetto 1Q84 con ansia, ché se ne parla da tanto, troppo tempo (il Murakami imprenditore ha saputo creare un’aspettativa mostruosa – e molto redditizia…), e anche perché forse, dopo aver tanto amato Dance Dance Dance, non sono più riuscita a ritrovare la stessa qualità, se non nei racconti, e mi piacerebbe dovermi ricredere!
    i miei consigli di lettura sono, oltre al già citato Dance Dance Dance, le raccolte di racconti L’elefante scomparso, Tutti i figli di Dio danzano e I salici ciechi e la donna addormentata, e le inquietanti, umanissime interviste di Underground. Di cosa parlo quando parlo di correre (lett., per Einaudi L’arte di correre) è un bellissimo discorso “non all’americana” sul fare sport (ovvero senza pathos eccessivo, senza retorica, senza intenti pedagogici o di “rivelazione”, perlomeno secondo me): da principiante della corsa l’ho letto sentendo ancora una volta Murakami molto vicino.

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  26. Avatar gina
    gina

    il libro piu bello che ho letto quest?anno sono le cronache del mondo emerso… amo quel libro!

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  27. Avatar ugo
    ugo

    non ho mai letto un libro in vita mia… ho 16 anni cerco ragazze

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  28. Avatar carloesse
    carloesse

    @Vera
    Dopo Muci89 e la sua approfondita analisi provo a rispondere anche io, che trovo Murakami un gran narratore, sia nei romanzi che nei racconti. Hai ragione quando dici che in questi ultimi trovi più che altro dei bozzetti, ma credo si debba partire da una logica diversa, perché romanzo e racconto rispondono a logiche diverse, dettate, per lo più, dallo spazio e dalla capacità di sintesi (o di respiro nel caso del romanzo).
    Quello che a te pare uno studio, a volte incompleto, spesso inconcludente, è, nel caso del racconto, a volte proprio il suo pregio. Ma non parlerei di inconcludenza, caso mai di “inconclusione”, nel senso di racconti che non portano necessariamente a una fine determinata, ma lasciano la narrazione a una serie di “conclusioni aperte” perché non trovano nella compiutezza della storia il loro senso, ma proprio nell’estrapolazione di qualcosa che comunque accade e che viene narrato, in una sorta di straniata “sospensione” tra un antefatto e un postfatto non ben determinati, ma che da sé è sufficiente a ben caratterizzare personaggi e situazioni.
    Ed è nel descrivere il comportamento di tali personaggi in tali situazioni che la narrazione trova la sua ragione di esistere, creando anche in piccole storie, apparentemente minimali, i propri più profondi significati e la capacità di coinvolgere il lettore.
    Un “maestro” di questo genere di racconti è per esempio Raymond Carver, di cui Murakami non a caso è stato a lungo traduttore in giapponese.
    Che poi alcuni di questi “bozzetti” possano essere lo spunto e la base per narrazioni di più ampio respiro, questo è vero, e ne troverai un esempio proprio nel racconto “La lucciola” (in “I salici ciechi….”), il cui impianto viene riutilizzato ed ampliato in un capitolo del romanzo “Norwegian wood”; ma non vedo in questo riutilizzo ed ampliamento un limite o un ripensamento del “bozzetto” d’origine. Quella storia funziona in entrambi i casi, come racconto a sé stante e come parte di una storia più ampia e più “compiuta”.
    Un po’ come in pittura tanti bozzetti preparatori di quadri di più grandi dimensioni, di più grande respiro, ed ambizione, alla fine risultano più ricchi di pathos, di sincerità e di poesia della grande opera per la quale erano stati un semplice studio.
    Personalmente, per fare un esempio e andando indietro nel tempo, trovo maggiore grandezza nel Maupassant scrittore di racconti (l’Horlà, Palla di Sego, La casa Tellier…) che non nell’autore del “Bel Amì”, che pure è un gran bel romanzo.
    Però, tornando a Murakami, io non so se sia più valido come romanziere o novellista (e in questo dissento da Muci, non riscontrando nei suoi romanzi trame “troppo dense, cariche e pretenziose”). Li amo entrambi, anche se in modo diverso. E trovo che quella leggerezza di cui Muci parla si possa trovare talvolta anche al di fuori dei racconti: p.es. in “La ragazza dello Sputnik”, un vero gioiellino sotto questo aspetto, ma anche in diverse pagine dei libri più famosi e (per dirla come Muci, “pretenziosi”).
    Ciao

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  29. Avatar carloesse
    carloesse

    @ugo
    Buona fortuna. Credo tu ne abbia bisogno.

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  30. Avatar Rosa
    Rosa

    Il libro che amo di più perchè parla di noi studenti è “il banco sopra la cattedra” di Luigi Polito

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  31. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Caro Ugo
    la funzione sessuale, più o meno esplicitata e mandata buon fine, di un individuo, è basilare nella vita un giovane ragazzo; e appare come una forza potente e dominante e prorompente, da cavalcare, perchè ha anche la peculiarità di essere misteriosa.
    Troverai, nel tempo, che la mera funzione sessuale è estremamente noiosa se non supportata da altro, perchè, alla fine, si risolve in un balletto di sì, no, ni, tra l’individuo femmina e l’individuo maschio; sempre lo stesso, sempre uguale, con cambio di attori e attrici.
    Esplorare vuol dire approfondire; girare in tondo significa impazzire.
    Essere un individuo attraente vuol dire saper attrarre; essere poco attraenti significa allontanare.
    Gli individui si allontanano quando non riscuotiamo interesse: non creiamo interesse quando crediamo che il solo fatto di possedere un pisello o una patatina possa essere motivo di interesse. Di fatto, il mondo è pieno di piselli e di patatine, di fatto tutti più o meno uguali.
    E’ interessante, invece, conoscere il motivo per cui una patatina o un pisello riscuote in noi stessi dell’interesse.
    Quanto alla lettura, conosco bravissima gente che non legge. Leggere non significa essere sapiente. Conosco anche grandi lettori che sono dei perfetti idioti.
    Però leggere ti può mettere in grado di allargare il tuo linguaggio e di poter parlare con persone che appartengono a mondi diversi dai tuoi. Allargare il linguaggio significa anche riuscire a verbalizzare la felicità, il disagio, l’ansia, le ferite, la soddisfazione che proviamo. Al momento, l’umanità non è ancora in grado di fare discorsi compiuti telepaticamnete. Perciò è meglio, per ora, incrementare la capacità di dialogare con la bocca. (Non intendo solo baci 🙂
    Ciao

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  32. Avatar lettoreambulante

    “Io:…Ieri notte ho pensato che il sesso è come leggere un libro.
    Will: no, non lo è. Niente è come il sesso, solo il sesso. E quando lo faccio l’ultima cosa che ho in mente è un libro.
    Io: sì, lo so. Ma è come leggere un libro, perché la prima volta ti limiti a scoprire quello che viene dopo e come sono i personaggi e come si svolge la storia e tutta quella roba. Poi, la seconda volta e, con i migliori libri – ma solo con i migliori – la terza e la quarta volta eccetera all’infinito, incominci ad accorgerti di ogni genere di cose che non avevi notato prima…parole e idee e frasi…Tutte le cose meravigliose nascoste tra le righe della storia”.
    (Aidan Chambers, Questo è tutto)

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  33. Avatar camilla
    camilla

    @ugo io penso che leggere libri non ti farebbe trovare “ragazze” ma potrebbe farti vivere tante storie diverse, mai immaginate. ti potrebbe dare, insomma, quella che si chiama anche educazione sentimentale che serve a comprendere i rapporti con gli altri in generale oltre che con le ragazze. auguri.

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  34. Avatar Lucilla P.
    Lucilla P.

    UDITE UDITE!

    INCONTRO CON GOLIARDA SAPIENZA

    Martedì 8 novembre – Casa delle letterature, piazza dellOrologio 3 a ROMA dalle 18,00

    Presentazione di “La porta aperta. Vita di Goliarda Sapienza” di Giovanna Providenti, una biografia rigorosa eppure costruita come un romanzo appassionato (Natalia Aspesi nella motivazione del Premio Calvino 2009).

    Partecipano: Maria Ida Gaeta, Rino Caputo, Maria Rosa Cutrufelli, Citto Maselli.

    A seguire:

    UDITE UDITE LA STORIA DI GOLIARDA CHE FU SCRITTRICE!,

    una prova aperta sul tema della rinascita nella biografia e nella scrittura di Goliarda Sapienza, ideato da Maria Arena e con lattrice Eleonora Danco

    Per chi a Roma fosse interessato. Saluti

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  35. Avatar xochitl2
    xochitl2

    Sarò a Roma a fine ottobre e inizio novembre, ma non l’8 novembre, peccato! Ma tu Lucilla ci potrai raccontare, come io mi sono permessa di fare per festivaletteratura di Mantova.

    Per quanto riguarda la biografia LA PORTA APERTA, pubblicata da una piccola casa editrice dal nome stravagante VILLAGGIO MAORI, l’ho già ordinata presso la mia libreria, perchè mi interessava molto mettere in parallelo Goliarda con Modesta. Modesta, la CARUSA TOSTA, la DONNA GUERRIERO, come qualcuno l’ha definita, è in parte Goliarda per la sua capacità di RESISTERE, MORIRE, RINASCERE, per la sua capacità di “approfittare per ogni attimo per sperimentare ogni passo di quella che chiamiamo vita”, per il suo spirito libertario , per il suo anticonformismo, per la sua ricerca di autenticità e spregiudicatezza.
    Tuttavia il VITALISMO, l’ EROTISMO spinto di Modesta sono in antitesi ( una voluta reazione?) con certi aspetti e momenti della vita di Goliarda.
    Per esempio, perchè non ricordare che Goliarda ha tentato due volte il suicidio, dopo la morte della madre di cui si era occupata, essendo vissuta ammalata nella sua casa di Roma.?
    Perchè non ricordare che è stata in coma per due giorni, che è stata in un ospedale psichiatrico e sottoposta a lungo ad elettroshok?.
    Non vorrei essere fraintesa, non sto con questi particolari nè sminuendo la scrittrice, nè il romanzo,solo mettendo a fuoco, per approfondire la conoscenza di una donna, la cui vita è stata certamente sofferta e non solo per motivi editoriali.

    Su ” APPASSIONATA GOLIARDA” c’ è stato il primo importante convegno a Ferrara nel 2009, organizzato dalla “Società italiana delle letterate.”,di cui è fondatrice MONICA FARNETTI, che già nel 2008 aveva pubblicato per la casa ed. LA TARTARUGA ” Tutte signore di mio gusto” e tra queste c’era appunto Goliarda. Questo libro è molto interessante, l’avevo consultato quando lessi “Giù la piazza non c’è nessuno” di Dolores Prato.
    Sarebbe interessante recuperare materiale di quel convegno, di cui certamente esistono gli Atti.
    Tra gli utenti di questo blog c’è qualcuno di Ferrara?

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  36. Avatar Lettore mascherato
    Lettore mascherato

    Gran bel blog!!!

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  37. Avatar Vera

    muci89, grazie!
    a dopo, se vuoi,

    carloesse, ne riparliamo.

    sono molto occupata in questi giorni.
    saluti a tutti

    a presto

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  38. Avatar FALCO
    FALCO

    Qualcuno conosce Helen Humphreys ?
    Dopo aver letto un meraviglioso ‘Cani selvaggi’ sono approdata a ‘Il giardino perduto’.
    Grande talento questa signora! Sa emozionarmi profondamente. Bella scrittura, morbida, affascinante.
    “”I giardini più riusciti sono un perfetto equilibrio di ordine e caos. La tensione creata da questo equilibrio costantemente minacciato è il battito cardiaco del giardino.”

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  39. Avatar Lucilla P.
    Lucilla P.

    Cara Xo, alla presentazione della biografia di Goliarda non potrò esserci per impegni familiari, ma so che altri di noi andranno e magari ci diranno qualcosa. Visto che l’autrice del libro mi ha invitato personalmente, bontà sua, mi sono permessa di proporle di scrivere qualcosa direttamente lei, sul nostro amato blog, ma era prima di sapere che ci sarà qualche amico/amica romana al mio posto. Vedremo. Tra l’altro sarà presente il marito di G., Citto Maselli, avrei avuto tante domande….. Grazie delle informazioni sul convegno di Ferrara e dei titoli dei libri che hai indicato, li cercherò. Quando avrai finito la biografia, se ti andrà, ne parleremo, anche in privato. Ciao a tutte e tutti Lucilla
    scusate l’italiano improbabile.

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  40. Avatar olmo CM
    olmo CM

    Non avrei mai pensato di trascorrere tanto tempo a leggere i messaggi di un blog. Ho letto con piacere la risposta di Antonella B ad Ugo ed è un peccato non poter leggere la sua risposta. Mi piacerebbe sostituirmi a lui per poterlo fare, ma l’età e qualche altro particolare me lo impedisce. Sono in netta minoranza i libri che non mi piacciono e se si escludono quelli del genere negletto per eccellenza che quest’anno ho letto in gran numero, direi che i miei preferiti sono: Le avventure di Huckleberry Finn, Moby Dick e Il villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti. Uno di questi è una rilettura.

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  41. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Olmo, è normale che Ugo non abbia risposto. Mi sarei stupita del contrario. Sono ragazzi, e alcuni ragazzi si limitano a lasciare tracce di se stessi, una sorta di toccata e fuga, insomma, per dire che esistono.

    Inoltre molti ragazzi hanno bisogno di un feedback immediato, non sanno ancora attendere; e dubito che in un blog come questo ci possa essere essere sempre un ritorno in tempo reale. Intendo: scrivo alle 7,14 e tu mi rispondi alle 7,22, al che io replico alle 7 e 32, etc.

    A volte, poi, non pensano nemmeno di salvare il link per cui, anche se volessero, non saprebbero nemmeno più ritornare all’interno dello spazio per replicare.

    Scommetto che la rilettura è stata su Moby Dick. Ciao

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  42. Avatar lettoreambulante

    ciao Falco,
    adoro Helen Humpreys, ho letto tutti i libri tradotti nella bella edizione Playground. Il giardino è il mio preferito anche se non mi piacciono i fiori. è bravissima. Devo dire che il Canada è un paese ricco di brave scrittrici, oltre alla Humpreys, Margaret Atwood, Carol Shield e Ann-Marie MacDonald. Bisogna che ci vada, prima o poi…

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  43. Avatar antonellina
    antonellina

    …solo per dire grazie a tutti coloro che, nel blog, hanno consigliato la lettura de LA TRILOGIA DELLA CITTA’ DI K.

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  44. Avatar olmo CM
    olmo CM

    Antonella B. Ho scritto quello che ho scritto proprio perchè davo per scontato quello che in seguito tu hai spiegato così bene in risposta al mio post. E’ curioso, cosa avrà letto sul campanello di questo sito da avergli fatto credere che ci possano essere delle ragazze da cercare? Viene da pensare che sia proprio alle prime armi con il computer e con pochi consiglieri/amici. In realtà cercava una ragazza con la quale leggere il suo primo libro!!! Moby Dick, esatto, non ci crederai ma l’avevo già letto e non me lo ricordavo, durante la lettura si è aperta una crepa nel muro di polvere cementata che ricopre tutt’ora la mia memoria e mi sono pure ricordato dove lo avevo letto, io giovane virgulto alla fine degli anni sessanta in quel di Tires. Ciao.

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  45. Avatar polissena
    polissena

    Sempre nel rimpianto dei tempi in cui il nostro blog era più leggero e ‘casareccio’, nella speranza che si torni ai vecchi tempi con gli amici che ora non scrivono più, mi chiedo: perchè raccogliere le ovvie provocazioni di Ugo e probabilmente di Filippo? (a 11 anni Murakami!. Se lui esiste e se esiste sua madre meglio che si informi)
    A me sembrano gli equivalenti dei vecchi scherzi telefonici. Non si risponde, si riattacca.
    In caso contrario gli scherzi potrebbero ripetersi, con adolescenti che sogghignano e si divertono alle risposte serie che ottengono
    Scusate, ma questa idea mi da un certo disagio
    Per carità, non scatenate un dibattito, è solo una opinione

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  46. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Che dici, Olmo, alla luce di quest’ultima lettura, tu faresti come Achab? Ti lusinga la sua vendetta contro Moby?
    O preferisci Ismaele 😉 ?

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  47. Avatar Diana
    Diana

    Ho riletto La peste di Camus, che avevo letto da adolescente e che non ricordavo piu’.
    Mi ha commosso il comportamento di buona etica che viene descritto, in un periodo dove forse capita di sentirsi dare della moralista quando si cerca di capire se un agito è bene o male.
    Ora parto a leggere i Miserabili: l’ho chiesto in biblioteca, ma credo che sia impossibile da leggere nei tempi stretti del prestito, almeno per me.
    Ho proposto al mio gruppo di lettura Goliarda e la sua Arte della gioia, per capire se mi è sfuggito qualcosa di fondamentale nella mia lettura solitaria.
    Un saluto a tutti voi

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  48. Avatar olmo CM
    olmo CM

    Wow! Che provocazione! Polissena. Con Achab ho in comune solo il falegname. Io mi sarei sfogato sull’equipaggio e non su Moby. Sono meno combattivo e più pigro per indole. Ismaele e Queequeg li preferisco ma mi sento più affine al Pequod, sarà a causa del mio nome? Polissena “non si risponde, si riattacca”? TU, non rispondi e riattacchi. Perchè gli altri dovrebbero attenersi alle tue disposizioni? Che fastidio ti da se gli adolescenti “sogghignano e si divertono alle risposte SERIE che ottengono”? In questo caso di Antonella B. correttissima e utile anche per una testa di legno col col ghigno dipinto. Questa idea ti da un certo disagio? Mica ti stanno guardando dal buco della serratura mentre sei in bagno. Che belli i tempi andati! I vecchi amici che non scrivono più, non faccio fatica a crederlo. 20 giorni fa un amico in più era una ricchezza, un tesoro dicevi, oggi Ugo e (forse) Filippolmo hanno sconvolto l’equilibrio, non ci credo. Grazie comunque Polissena, mi hai fatto sentire molto ma moooolto più giovane.

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  49. Avatar Vera

    Ciao Luiginter!
    non ho tempo ne’ voglia per fare polemiche…
    quindi con semplicita’,
    mi rivolgo direttamente a te, nostro ospite,
    perche’ sono una delle persone che sono state infastidite dalle incursioni secondo me inutili di Filippo e degli altri ragazzini che non si sa bene cosa vengano a fare qui,
    alcuni (come Antonella B) hanno risposto e, soprattutto nell’ultimo caso, hanno dato una lezione di vita al ragazzino di turno, e tutto puo’ servire! (a molti) …
    ma non e’ di questo che voglio parlare quanto… di te! dal tuo ruolo “istituzionale” tra noi!
    posso? voglio chiederti per favore che tu eserciti il tuo diritto di moderare con passione
    e di essere piu’ presente tra noi.
    (lo so sarai molto occupato ma sei su una bici che va pedalata lo sai…)
    solo questo.
    fatta salva la democrazia il diritto di espressione il rispetto e tutto il resto…
    sai,
    io non permetto alcune cose a casa mia ad esempio!…
    e ora… mi piacerebbe davvero capire meglio dove mi trovo!
    a parlare di libri, ogni tanto…
    grazie Luigi.

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  50. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Olmo, credo che la lezione della vicenda di Achab sia questa: affrontare il Male, simbolicamente rappresentato da Moby Dick, in un modo così diretto come fece il capitano, porta all’autodistruzione. Ogni volta che lo prendi di petto esso rinnova le sue armi modificandole nell’aspetto, ma non nella sostanza. Cioè: se era male, male continua a rimanere.
    Accettare la provocazione di Moby significa accettare un destino di morte passiva. Qui non siamo di fronte all’Eroe che dà la sua vita per una Causa. La causa di Achab è una causa sua personale, individuale. In fondo, l’equipaggio, cioè l’umanità, è esente da questa rivalsa di vendetta. Non la riguarda. Cioè, è prezzolata per compiere un lavoro ma non è interessata a dare la vita per un’Idea. Che in realtà Idea non è. Appunto perchè è la passione distruttiva di un’unica persona che, però, si trova a rivestire una posizione di comando.
    E’ vero che Moby rappresenta il duplice volto della condizione umana che, qui, lo si chiama male e bene; ma è anche vero che non esiste un male assoluto, o un bene assoluto. Forse esisterà nelle equazioni della fisica relativa ma non nella normale quotidianità. Perchè Achab vuole distruggere Moby? Gli viene mai in mente che forse vuole distruggere la parte di se stesso che ritiene il male? Il vero “sbaglio” di Achab è quello di non avere accettato in se stesso la sua mutilazione. Il non averla accettata lo ha obnubilato. Qui si vede come, l’uomo, inteso in senso di genere umano, evitando di accettare il male, non è più artefice del suo destino, ma lo subisce come un vero e proprio istinto di morte.

    Ismaele guarda. Non ha una Causa, nemmeno personale. Non è prezzolato. Sarà l’unico a salvarsi. E’ un novello Ulisse: la sua idea è indagare sulla natura della realtà, e per fare questo gli occorre mantenere una mente libera e aperta. Passioni mortifere gli impedirebbero una visione e una ricerca imparziali. Lo dimostra simbolicamente il fatto che, pur potendo aspirare a condizioni privilegiate per nascita, si imbarca come semplice marinaio. Nulla deve frapporsi tra lui e la verità. Il mondo deve essere uno specchio limpido.

    Che l’equipaggio muoia, invece, con il suo capitano, è l’esatta conseguenza della morte inutile a cui la maggior parte dell’umanità approda, convinta che la vita sia un insieme di fatti acquisiti non per propria scoperta ma per atavico sentito dire. Un’umanità vissuta nel nulla e nel nulla dipartita.

    Non a caso, quando Melville scrisse questo suo libro, i suoi contemporanei glielo bocciarono polemicamente.
    Oggi, per contrappunto, viene presentato come un libro per ragazzi!

    Filippo, se ci sei batti un colpo: questo è bel classico di letteratura umana.
    Sulla letteratura aliena, ne riparleremo 🙂

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