I libri più belli, letti nel 2011

E’ arrivato il momento dei libri più belli, letti nel 2011. Come negli anni scorsi indichiamo i libri che ci sono piaciuti, che ci hanno affascinato, che ci fanno discutere. Questo post dei “libri più belli dell’anno” è ormai una tradizione del blog; una fonte preziosa di consigli, suggerimenti di lettura, domande, dubbi anche. Ricchezza…

E’ arrivato il momento dei libri più belli, letti nel 2011.

Come negli anni scorsi indichiamo i libri che ci sono piaciuti, che ci hanno affascinato, che ci fanno discutere.

Questo post dei “libri più belli dell’anno” è ormai una tradizione del blog; una fonte preziosa di consigli, suggerimenti di lettura, domande, dubbi anche. Ricchezza della quale dobbiamo ringraziare tutti i lettori che partecipano: i lettori, la vera forza di questo blog.

Le regole sono sempre le stesse: i migliori libri letti nel corso dell’anno, indipendentemente da quando siano stati pubblicati. Ma ovviamente valgono richieste di consigli, scambi di pareri, suggerimenti…

Usiamo i commenti.

Pronti via!

Commenti

1.400 risposte a “I libri più belli, letti nel 2011”

  1. Avatar illex
    illex

    Sono d’accordo con te Mattia non c è vincitore ma solo la sconfitta dell’uomo perchè se la ragione del bianco è nichilismo, il bieco fideismo del nero è l’altra parte della stessa medaglia.

    Ognuno di noi comunque resta ancorato alle proprie convinzioni ed io sinceramente credo, nel rispetto della speranza che il tuo spirito racchiude – che indubbiamente aiuta a vivere meglio -, che alla fine della mia vita ci sarà semplicemente quello che c’era prima che iniziasse: nulla.

    Un caro saluto

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  2. Avatar Mattia
    Mattia

    solo un augurio a te e tutti noi, che alla fine non sia così. Aggiungo solo un ultima considerazione: non trovo appropriato l’aggettivo bieco, verso chi nutre il desiderio di infondere una speranza, forse sarebbe stato meglio ” cieco” ma è solo una mia opinione. Mi permetto di salutare con una tua bellissima espressione : buone emozioni a tutti

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  3. Avatar illex
    illex

    Aggettivo ritirato.

    buonemozioni te

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  4. Avatar illex
    illex

    *buonemozioni a te

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  5. Avatar polissena
    polissena

    Ciao Vera, sì, il libro di Murakami è in tre volumi e in Spagna sono usciti i primi 2, mentre il terzo non è stato tradotto finora. 1Q84 si chiama così perchè una dei due protagonisti, Aomame, all’inizio della storia scivola in un mondo parallelo al 1984, quasi uguale, ma non identico,
    La Q sta per ‘question mark’.
    Volevo parlarvene, ma speravo di poterlo leggere per intero, sembra però che non ci sia ancora neanche in inglese.
    Inoltre non mi piace raccontare le trame, che poi nel caso di Murakami sono tutt’altro che facili da esporre. Ti posso dire che il libro è diviso in capitoli, in uno si parla di Aomame, nell’altro di Tengo, due storie del tutto indipendenti che forse alla fine si riuniranno
    E’ il Murakami che amiamo, con incredibili personaggi, misteri per ora non risolti e dubbie realtà. Sesso esplicito ma anche amore
    Affascinante

    Penso di aver risposto anche ad illex. Illex, secondo te devo dire di più?

    Bellissima la tua schermaglia con Mattia. Ovviamente sono dalla tua parte, ma anche lui scrive benissimo ed è un degno ‘avversario’

    Benvenuto Mattia, chi sei? Ti va di dirci qualcosa di te?

    Un’altra cosa ancora. Ho dato un’occhiata al blog del 2010 con un po’ di rimpianto. Mi è sembrato più allegro, più sciolto. più amichevole e mi sono chiesta dove sono ora Nadie, Anna, Renza, Giallocromo e gli altri spariti?
    Vorrei tanto che tornassero tutti

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  6. Avatar illex
    illex

    Mia cara P
    sei stata brava, hai scritto il giusto per incuriosirmi, se possibile, ancora di più.

    Fortunatamente però dovrò aspettare ancora poco, tra un mese o poco più infatti dovrebbe essere anche nelle nostre librerie e spero che la scelta editoriale sia quella di stamparlo nella versione completa – forse il ritardo rispetto agli altri paesi europei è dovuto anche a questo -, perchè non resisterei altro tempo per conoscerne il finale.

    E se così non fosse non ti nascondo che potrei anche pensare di non iniziarlo affatto. Vedremo.

    Ti saluto caramente
    e se arriva il finale, illuminaci.

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  7. Avatar giallocromo
    giallocromo

    @Polissena
    Anche io ho avuto la tua stessa impressione. Quanto a me, ci sono sempre, ma al momento non ho nulla di interessante da dire.
    E’ bellissimo leggere di nuovo te e Illex; un abbraccio a tutti e due.

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  8. Avatar illex
    illex

    E anche quest’anno mio caro Haruri niente premio, peccato.

    Io non conosco il vincitore proclamato oggi a Stoccolma – ma è solo una delle mie tante lacune -, però qualcuno mi può illuminare e magari anche raccontare qualcosa di un suo lavoro da Nobel.

    Non ditemi però che se ne è già parlato ampiamente ed io me lo sono perso.
    Aiuto!

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  9. Avatar NewEntry
    NewEntry

    For your info @ Tomas Tranströmer

    http://www.corriere.it/cultura/11_ottobre_06/nobel-letteratura-transtroemer_270daff0-f00d-11e0-afdf-a2af759d2c3b.shtml

    http://it.wikipedia.org/wiki/Tomas_Transtr%C3%B6mer

    http://it.wikiquote.org/wiki/Tomas_Transtr%C3%B6mer

    http://www.qui-libri.it/tomas-transtromer-pubblicato-in-italia-da-crocetti/


    Uomini con futuro
    invece di volti.

    http://www.rainews24.rai.it/ran24/rubriche/libri/documenti/transtromer_nonino.htm

    Talvolta mi è stato chiesto che cosa voglio ottenere con la mia poesia. E’ difficile formularlo in modo da non renderlo banale. Si può forse dire che io voglio cercare di chiarire a me stesso il mistero della vita. Voglio descrivere in modo chiaro quegli aspetti della realtà che io vivo e sento come misteriosi.


    e dentro a ognuno di loro si aprivano volte su volte, all’infinito.

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  10. Avatar Renza
    Renza

    Ciao, Illex ( e ciao, Polissena, vi leggo sempre con piacere). Anch’ io non conosco il Nobel di quest’anno che peraltro aveva già vinto un premio Nonino e … non se ne era già ampiamente parlato. Dovo confessare che il silenzio di quest’anno nel ” nostro” sito, sia nell’ attesa che nel commento del vincitore mi ha un po’ immalinconito. Capisco tutte le critiche sui premi e su questo in particolare. Ma, perbacco, se si perde un po’ di gioco e di emozione dell’ attesa cosa ci resta, in questo triste e tristo mondo in cui dobbiamo aspettare ciò che non succede mai?!

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  11. Avatar Filippo
    Filippo

    io di Murakami non ne ho mai sentito,chi è di preciso e cosa ha scritto,e,se ho capito bene,i suoi libri vi sono piaciuti,quindi mi informerò.
    Ciao a tutti.

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  12. Avatar camilla
    camilla

    Sono molto contenta che abbia vinto il NOBEL (che è un premio – mi sembra- che non è corrotto da editori vari) il poeta Transtromer, sconosciuto o quasi in Italia, tradotto (poche cose) da Crocetti e sparito dalle librerie. In un periodo difficile della mia vita, qualche anno fa’, lessi Brodskij- cominciai con il piccolo, bellissimo FONDAMENTA DEGLI INCURABILI su Venezia e poi lessi tutto quello pubblicato da adelphi, partendo da PROFILO DI CLIO. Fu da J.B. che imparai a conoscere e comprendere tanti grandi poeti (Cvaetaeva, Auden, Achmatova e decine di altri magnifici tra cui spiccava il nome di TRANSTROMER. Spero che non si ripeta il ridicolo atteggiamento di molto addetti ai lavori che- non conoscendo affatto un autore- lo snobbano. E’ successo , per esempio,con LE CLEZIO e HERTA MULLER .

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  13. Avatar polissena
    polissena

    SINFONIA A QUATTRO MANI PER GOLIARDA S.

    Quattro mani? Ebbene sì. Come assoluta novità del blog, dopo un lauto pranzo, sono qui con Lucilla P, proprio la nostra Lucilla, per parlarvi insieme di un libro che abbiamo trovato straordinario, l’ARTE DELLA GIOIA di Goliarda Sapienza,
    Insomma, un minigruppo reale…..di due

    E’ un libro molto politicamente scorretto, scorrettissimo, per fortuna nostra: Le difficoltà nel pubblicarlo, durate decenni, lo testimoniano
    L’autrice si rovinò economicamente per raggiungere questa meta,ma, pur essendo inserita nel mondo culturale dominante (siamo negli anni 70) non ci riuscì neppure con l’apertissima Einaudi. I due maggiori critici italiani avevano espresso questi giudizi: “E’ un cumulo di iniquità, finchè io sarò vivo non permetterò la pubblicazione di un libro simile”- E l’altro: “Ma che c’ho da fare io con questa roba?”
    Il libro fu dimenticato per 20 anni in una cassapanca e fu pubblicato postumo.

    Ma cosa aveva mai scritto Goliarda per meritarsi tutto ciò?
    La sua protagonista, dal nome incongruo di Modesta, attraversa tutto il secolo, ma lo attraversa a modo suo, allegramente amorale, scevra da rimorsi, abbattendo ogni ostacolo che si frappone tra lei e l’obiettivo del momento, sempre sorretta e guidata da una straordinaria capacità di autoconservazione.
    Le sue scelte, apparentemente illogiche e azzardate, vengono sempre guidate da un istinto infallibile che la conduce a realizzare quanto le serve per andare dove c’è il bene per lei (principio del piacere secondo Freud)
    Partendo da un’infanzia povera di beni materiali e spirituali e soprattutto dell’amore della madre dedita totalmente alla sorella mongoloide, raggiunge un’indipendenza economica e totale libertà personale, assolutamente inconsueta e scandalosa per l’epoca, amando indiscriminatamente uomini e donne e commettendo reati anche estremamente gravi, che si lascia disinvoltamente dietro le spalle rendendoli accettabili anche a noi lettori.

    Anzi facendocene dimenticare. Travolti dall’incontenibile desiderio di vivere di Modesta, passiamo attraverso la storia d’Italia (perchè è anche una specie di Gattopardo al femminile, con maggiore attenzione all’interiorità ed alle passioni della protagonista), assaggiando vite conventuali, il declino dell’aristocrazia, di cui Modesta approfitta diventando da quasi serva padrona in modo scorrettissimo, il socialismo, ideologia di riscatto dei poveri, di cui ovviamente Modesta si innamora e ancora il fascismo che lei vive nella sua bella casa di campagna ospitando una rivoluzionaria, Joyce, con cui vivrà una lunga storia d’amore

    Nella folla di personaggi spiccano due figure maschili, Carlo il timido dottore che le fa conoscere l’amore per la cultura e per il socialismo e soprattutto Carmine, l’uomo rude e saggio che le rivela la sua potenza di donna e di femmina, la sua carnalità e la capacità, identica alla sua, di essere sempre e totalmente consapevole di sè
    Con lui Modesta si fa piccola, si fa cullare e beve dalle sue labbra un amore senza età.E’ poco più di una bambina quando lui, già quasi vecchio per gli standard dell’epoca, accontenta il suo desiderio in una serie di “lezioni di passione”, indimenticabili anche per chi legge. Solo da lui accetta consigli e insegnamenti.

    L’età matura la ritrova nella sua aristocratica casa dove aveva vissuto con la sua eterogenea e stravagante famiglia in una specie di kibbutz ante litteram
    Quando ormai diventati uomini e donne tutti i figli e nipoti, Modesta, ormai placata, è a Carmine, ormai scomparso da tempo che si rivolge: “Ora so, vecchio, il senso profondo della libertà e della gioia che avesti prima di morire e non ti invidio più. Della tua arte mi sono impossessata e solo gioia sarà ora per me”

    E adesso, stremate dal lungo commento, vi salutiamo caramente e ci andiamo a prendere un bel gelato!

    Polissena e Lucilla

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  14. Avatar camilla
    camilla

    Leggo spesso questo blog e d è molto difficile , per me, scrivere qualcosa perchè è già quasi “autoconcluso” da un gruppo di grandi lettori raffinati e interessanti, che possiedono una specie di lessico escludente a priori. Sono una appassionata lettrice, tuttavia, e a volte non resisto a intervenire, purtroppo quasi sempre a sproposito, visto che non sempre condivido gli innamoramenti collettivi per alcuni autori-Murakami (che è un grande scrittore ma non al punto da diventare un feticcio) e ora, questa Goliarda Sapienza che io, trovo desolante. Non ho mai capito come la evidente , bellluina ferocia di questa orribile Modesta (che auguro a tutti di non incontrare mai nella propria vita) possa essere accolta e interpretata come “voglia di vivere – e chi ci resta secco pazienza” e conquista della “libertà”.Passeggiando, sia la libertà che la Modesta, su delitti e orridi sghignazzi, emanando un tanfo di follia crudele e compiaciuta degni di un serial Killer. Il tutto in clima letterario di esaltazione e di delirante senso di onnipotenza , a mio parere,nauseabondi.Questo è il mio parere, spero che si possa dissentire sul piano letterario, su questo mito degli anni ’70 pieni di cose belle (l’italia solo in quel decennio divenne un Paese moderno) ma anche zeppi di cantonate ideologiche.

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  15. Avatar polissena
    polissena

    Camilla, ma perchè questa acredine mattutina?
    Ma certo che puoi scrivere sul blog, non l’hai appena fatto?
    Può intervenire chiunque; il nostro perfetto padrone di casa ci accoglie con competenza e cortesia e la porta è aperta a tutti.
    Il tuo parere ha lo stesso valore dei nostri e se scatenerà un dibattito ben venga, renderebbe il blog anche più vivo e interessante
    Parlaci dei libri che ami e che non ami, se vuoi, e sicuramente apprezzeremo il tuo parere
    Non siamo critici letterari, ma solo amici che chiacchierano tra loro
    Una nuova amica è una ricchezza in più
    Ciao, a presto

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  16. Avatar roberto44
    roberto44

    Ho terminato di leggere tutto Llosa. Sono convinto che si tratta di un grandissimo scrittore ed è difficile consigliare cosa leggere di lui. “La festa del caprone”, “Conversazione nella Catedral”,”La zia Giulia e lo scribacchino”, “Le avventure della ragazza cattiva” solo per citarne alcuni non possono mancare ai lettori contaminati dal vizio di leggere ma facendo dei torti perchè anche gli altri sono notevoli e da considerare come “Elogio della matrigna”, cameo di erotismo nonchè “Elogio della lettura e della finzione” ossia il discorso tenuto tenuto da Llosa in occasione del ritiro del Nobel. Quel Transtromer vincente non lo conosco, non seguo la poesia, posso dire che tifavo per Roth ma è da tanti anni e non fa notizia. Ma ho letto anche Scibona e devo confessarvi che La fine mi ha profondamente deluso forse dipenderà dal fatto che mi aspettavo un capolavoro e mi sono trovato di fronte un lavoro freddo, cerebrale, programmato, senz’anima, il risultato d’un corso di scrittura creativa. Mi spiego benissimo il motivo di un editore conosciuto. Ma la colpa sarà mia e dei miei gusti singolari. Fra l’altro ho scoperto un grande scrittore, si chiama Hans Fallada, leggetelo lo trovate in Sellerio,che ha due titoli “E adesso,pover’uomo?” ed “Ognuno muore solo”. Scrivo raramente ma vi seguo con costanza. Grazie mille per i suggerimenti di lettura.

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  17. Avatar luiginter

    @ Camilla: ovviamente puoi dissentire su tutto, certo che puoi; puoi parlare degli scrittori che ami e anche di quelli che ami meno. Non mi pare di aver visto sbarramenti da parte di nessuno. Anche io personalmente non condivido l’entusiasmo di molti lettori per Murakami: lo trovo interessante e soprattutto lo sento vicino perché è un maratoneta affaticato, proprio come me (nel suo libro dedicato alla corsa si definisce maratoneta ‘mediocre’, esattamente come mi definisco io). Ma dopo aver letto ‘Kafka sulla spiaggia’ e averlo apprezzato parecchio, non ho più sentito il bisogno di leggere altro (a parte quello sulla corsa).

    Tutto questo per dirti di andare tranquilla, di esprimere le tue idee, le tue preferenze, idiosincrasie e anche le critiche agli autori che altri amano. Nessuno fra gli amici che frequentano il blog ha mai auspicato censure per dissidenti. Tanto più su temi complessi – tutti se ne rendono conto – come gli ‘Anni ’70’ o l’opera di uno scrittore.

    Ancora più vorrei rassicurarti su quello che hai definito ‘un lessico che esclude a priori’. Il fatto che si creino dei centri di gravità attorno ai nomi di qualche autore, perché in molti lo amano, porta a parlare molto delle opere di questi scrittori, a dare l’impressione di specializzazione.
    Ma i possibili centri di gravità sono molti, infiniti. Senza esclusioni di nessun tipo.

    Dai forza, continua a frequentare il blog con fiducia e a essere dissidente. Che ilmdisentire fa sempre bene. A tutti.

    Un abbraccio

    ciao ciao

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  18. Avatar FALCO
    FALCO

    @ Camilla, per carità, sono proprio le voci dissidenti a rendere questo Blog vivo ed interessante!! Continua con le tue osservazioni ( che personalmente ho letto con grande interesse ) e non ti sentire esclusa. Se non condividi gli ‘innamoramenti collettivi’ meglio! ci aprirai ad una visione diversa e stimolante.

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  19. Avatar camilla
    camilla

    Grazie-scusa- prego tornerò. @Polissena–forse era acredine la mia, forse era timidezza, paura di dir cose sgradite di fronte a tanta ammirazione per la truce goliarda sapienza. Non so. Grazie molte Luiginter: sto finendo il nuovissimo romanzo di Richard Mason- ALLA RICERCA DEL PIACERE – einaudi- una vera delizia di omaggi alla letteratura ottocentesca, francese e inglese, da rallegrare anche chi è giù di corda. Non vedo l’ora di poter leggere Transtromer- che vagamente conoscevo di nome attraverso le parole di Brodskij , nei suoi saggi sui poeti e che, finalmente, ha vinto il Nobel. Il fatto che noi non lo si conosca vuole dire , purtroppo, solo cose non belle per la nostra editoria. Successe per Le Clezio e la Muller, recentemente.Quanto a a LA FINE-di Salvatore Scibona- trovo che sia eccezionale ma, forse, troppo innovativo e complesso.Richiede una lettura molto attiva.ciaociao

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  20. Avatar MarMar
    MarMar

    Provo sempre grande disagio ad interrompere un libro e
    con L’ARTE DELLA GIOIA ho fatto ben 2 tentativi,
    ma arrivata a pag. 230 ho ceduto…
    No @Camilla, non sei un caso isolato!

    Ciao Mara

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  21. Avatar Vera

    Devo essermi persa qualcosa… sì è così! …
    le ultime battute di una campagna elettorale, forse! perché i toni mi sembrano quelli!
    scusate, ero anch’io fra i sostenitori di qualche lista? Murakami, o Goliarda Sapienza … e/o chi altro?
    (certo a Bellona bramo di andarci… ma è un problema mio…)

    “innamoramanto collettivo”? cosa vuol dire?
    credevo di trovarmi in un Blog dove degli amici parlano con piacere
    di libri e varie sui libri e intorno ai libri!
    e adesso invece “autochiusa” o “autoconclusa” mi ritrovo forse in altro!? (aiuto devo smettere davvero con Murakami viaggio in strane dimensioni parallele!!!…)
    (qui un sorriso, si sente?)

    Cara Camilla, ti ho già detto che a volte, capita, non ci si capisce davvero!
    e io non ti ho proprio capito davvero! mi dispiace.
    con affetto, con simpatia, con molta serenità voglio aggiungere questo:
    io credo che l’essere diversi sia normale, fisiologico,
    mentre il SAPER essere diversi e magari restare tali e anche amici …
    sia invece una delle abilita’ che possiamo acquisire nelle nostre vite,
    nel confronto sereno con chi esprime (con più o meno pacatezza di toni) i propri pensieri.
    come abbiam sempre fatto più o meno tutti qui!
    E non credo che questo Blog abbia scritto da nessuna parte “Murakami Fans Club!”
    o fansdichissàchialtro… di nessun altro… anzi parliamo tutti di tutto,
    dunque:
    Io vi leggo su Scibona, La fine, ad esempio; e da quel che ho capito è un grande, bravo!,
    ma non mi è venuta alcuna voglia di leggerlo, e dunque!?
    Credo che non leggerò neppure L’arte delle gioia e allora?!
    forse che le nostre amiche che ne hanno parlato mi escluderanno dal loro “circolo di raffinate lettrici”?
    (ciao Polissena e Lucilla! che gusto era il gelato?!)

    siamo serene Camilla, leggere è bello, parlarne anche.
    (A volte per qualcuno forse di più o troppo di più. Io sempre preferisco leggere)
    Discutere appassionarsi è fantastico, piace anche a me, quando trovo “le persone giuste” per me,
    ma guardiamo serenamente la realtà delle cose:
    questo è un Blog, non un’arena,
    e nemmeno un luogo per le affissioni di improbabili manifesti letterari pro-chiunque.
    —————————————————————
    grazie sempre alla precisione della nostra nonlettrice/lettrice
    NewEntry

    saluti a tutti e siete troppi, carissimi, non vi elenco quasi più!!!!!

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  22. Avatar Dani
    Dani

    @Camilla.
    I non-amanti di Murakami non sono pochi. Io gli ho dato l’addio dopo Kafka sulla Spiaggia e non è stato il mio unico tentativo, anzi!! Proprio non lo digerisco (a parte il bellissimo, struggente e per quel poco che capisco di quel Paese, giapponesissimo Tokyo Blues, che ti consiglio!!).
    Al contrario sono stata piacevolmente travolta dall’Arte della Gioia che metto al top delle mie letture di quest’anno.
    Questo è un luogo vario e multicolore, dove c’è posto PER TUTTI e si sta e si scrive benone.
    Ciao Filippo!!!
    Com’è andata con Proust? Se vuoi sapere di Murakami vai indietro nelle pagine e trovi info a gogo. Un abbraccio a te e tutti gli altri.

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  23. Avatar antonellina
    antonellina

    Ebbene si, il sig. Murakami ha colpito ancora e “L’arte di correre” non è un libro sulla corsa. E’ semplicemente un testo che dovrebbe essere d’obbligo di lettura per gli adolescenti delle scuole medie. Non insegna, (Lui è talmente umile da non averlo scritto per questo scopo), ma spiega mirabilmente che cosa sia l’impegno, la caparbietà, la tenacia, la voglia di essere a posto con se stessi e la sofferenza per riuscire nella vita. E’ da quelle parole scritte nel suo esemplare modo scorrevole che si recepisce lo sforzo che serve per dare un esame, per fare uno sport, per studiare uno strumento musicale, per fare una dieta, per diventare lo scrittore degno del massimo riconoscimento quale il Nobel. E’ uno scritto che sprona gli inutili, che debella i deboli, che incenerisce le “mezze calzette”. I suoi romanzi sono belli, ma questa da lui definita “non biografia”, è rassicurante. L’ho finito di leggere, ho preparato la borsa e sono andata in palestra.

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  24. Avatar Gabriella

    A volte, la vita di un autore è molto più interessante dei libri che scrive.

    La cosa più interessane di Goliarda Sapienza sono la sua vita, la genesi del suo libro, le vicende editoriali del suo libro.

    Il libro in sè, poi (e cioè “L’arte della gioia”) è un pastrocchio indigeribile, la sua personaggia Modesta un’ insopportabile assatanata.

    Oltre che assassina plurima, convinta e dichiarata; particolare su cui le anime belle che in genere si sdilinquiscono sulla povera Modesta tendono a glissare elegantemente nascondendo i suoi omicidi sotto il tappeto e definendoli pudicamente “reati estremamente gravi”.

    Caspita. Una che solo nelle prime venti pagine dà fuoco alla casa, ammazza l’handicappata e (se non ricordo) pure la di sua e di lei nonna… e questo solo all’inizio…

    Struttura, personaggi, stile… un gran calderone.

    Detto tutto questo, il libro va letto con rispetto, perchè siamo di fronte a un vero e proprio caso umano: Goliarda investi metà della sua esistenza in questo libro, che più che un romanzo è una interminabile scrittura autocatartica.

    Rispetto dunque per l’essere umano Goliarda Sapienza ma — da parte mia almeno — zero tagliato per il suo romanzo e per l’insopportabile Modesta.

    (Poi, che c’entra: è chiaro che una cinquantina di belle pagine ci sono, nel libro. Non è mica tutto da buttare. Anche a me succede che, scattando tremila foto digitali, me ne risultano dieci anche molto, molto belle)

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  25. Avatar Vera

    Ciao Dani,
    non mi ero scordata che anche a te è piaciuto il libro L’ARTE DELLA GIOIA,
    e questo ancora dimostra come si può essere vicine e amiche leggendo e amando libri diversi, vero?!
    cari saluti a te.

    ciao Polissena e Lucilla, (e grazie!)

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  26. Avatar roberto44
    roberto44

    @Gabriella. Per “L’arte della gioia” della Goliarda Sapienza sono pienamente d’accordo con te, riconoscendo al romanzo solo un valore di manifesto femminista antelitteram.

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  27. Avatar carloesse
    carloesse

    Non c’è niente di più bello che sentire voci contrastanti quando si parla di libri e autori. Un applauso quindi a Camilla (libere opinioni, nessuna acredine a mio parere) e un incoraggiamento a stroncare chiunque (il mio Murakami o il mio Scibona compresi, se lo ritiene), E a Luiginter,quando dice che il dissentire fa bene a tutti.
    Niente di più vero.

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  28. Avatar luiginter

    beh, @antonellina, ovviamente per ogni libro son possibili molte letture, idiosincratiche e personali. Per uno che corre, ‘long distance runner’ per passione, senza particolari doti, ti assicuro che ‘L’arte di correre’ è un libro sulla corsa. Sembra un libro sulla vita e su molto altro, perché la corsa, per noi malati di corsa, è molto altro. Murakami ha solo il merito di fare intravvedere a chi sta fuori cosa c’è dentro la corsa.
    ciao ciao
    abbracci

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  29. Avatar xochitl2
    xochitl2

    Adesso vorrei dire che dovremmo abbandonare il nostro tono un po’ troppo paternalistico nei riguardi di Camilla, che certamente non pensava di suscitare tanti interventi nei suoi confronti.

    Io un po’ capisco Camilla, io che intervengo pochissimo in questo spazio, che spesso,( non sempre), leggo e in cui, come ho scritto una votta, mi capita di entrare un po’ in punta di piedi. Perchè? sento che in questa parte del blog si è creato uno spazio interessante di scambio di idee, di interessi , condiviso come tra SODALI, nel significato etimologico del termine e in cui si ha quasi soggezione ad entrare, se non si è dei frequentatori costanti.

    Io, che scrivo… dall’altra parte come autore, onestamente mi sono sentita un po’ presuntuosa nell’elargire, con tono un po’ oracolare, lunghi post, letti ma non troppo commentati, e mi sono chiesta se non fosse più utile abbandonare quella veste e piuttosto partecipare di più a questo..cenacolo letterario più vivo e stimolante.

    Questo come premessa e adesso intervengo, cosa che avrei comunque fatto, ma colgo questa occasione, per esprimere la mia posizione riguardo a libri di cui si è parlato molto in questo spazio.
    Io, fino ad oggi, non ho letto nessun libro di Murakami: avevo iniziato tempo fa L’ANNO DELLA PECORA, ma non sono riuscito a leggerlo, io che di solito NON MOLLO.
    Ho acquistato KAFKA SULLA SPIGGIA, ma non l’ho ancora aperto, sollecitatà da altre curiosità.
    Se a Mantova ho cambiato all’ultimo momento un evento con quello relativo a Scibona, della cui presenza inizialmente non mi ero accorta,, è stato certamente per quanto letto in questo spazio. Ho acquistato subito il libro e l’ho letto già da parecchio tempo.
    Il mio giudizio: sono molto contenta di avere letto e conosciuto questo autore, ma non mi sento di porlo tra i libri preferiti di quest’anno; ottima la scrittura, ma non ha suscitato in me le emozioni, di cui ci ha parlato così’ bene Camilla. Non mi ha soddisfatto, perchè di un libro ho bisogno anche di una più lucida comprensione, cosa che in questo caso mi è mancata per quel flusso di coscienza, tecnica del resto un po’ superata, che mi ha impedito di collegare bene fatti e personaggi. Dovrei forse rileggerlo cercando meglio le connessioni e tante sfumature.

    Ho letto anche L’ARTE DELLA GIOIA, in questo caso non influenzata da voi: ho trovato valida la prima parte sul piano narrativo, la seconda molto meno.
    Direi che condivido il giudizio di Gabriella, anche se nel mio caso sarei un po’ meno feroce. Certo interessantissimo il caso letterario, il femminismo ante litteram, ma anch’io faccio fatica
    ad accettare una Modesta che nel suo cammino si copre di orrendi delitti, che sono appena accennati, come se fossero cose senza importanza.

    In me c’è certamente un fondo di moralismo, a cui non posso o non voglio rinunciare. Ricordo tempo fa una discussione tra me e Polissena che voleva gli artisti al sopra di ogni cosa ed io che non accettavo un Neruda, capace di sacrificare un figlio disabile in nome della poesia.

    Qualche volta nell’Arte della gioia c’è aria da Feuilletton e questo non mi piace. Comunque rientra nei libri che mi ha fatto piacere conoscere.
    Il caso letterario mi ha ricordato l’autrice di un libro che hoinvece amato molto GIU’ LA PIAZZA NON C’E NESSUNO di Dolores Prato.
    .
    Concludo, e scusatemi se anche in questo caso sono stata kilometrica, tempo fa dissi che avevo trovato un po’ noiosa UNA STORIA D’AMORE e DI TENEBRA, suscitando l’intervento di Renza e mi pare di Dani, che invece avevano apprezzato moltissimo questa autobiografia di Amos Oz. In questo caso mi correggo: il libro è validissimo proprio per quanto sottolineato da Renza e da Dani, ma nello stesso tempo alcuni passaggi con particolari relativi alle persone li ho trovati complessivamente noiosi. Ho comunque ripreso in mano il libro e riletto almeno i passaggi sottolineati.Le indicazioni Di Renza e di Dani mi sono state di aiuto in questa rilettura. E questo è il valore di partecipare, condividere o dissentire all’interno di questo blog.
    Un affettuoso saluto a tutti.

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  30. Avatar camilla
    camilla

    @xokilt2 – Già, sono molto d’accordo con te. Anche sulla povera goliarda sapienza. Non penso che non abbia un talento letterario, un poco troppo naive ma tutt’altro che superficiale. Penso che sia stata una donna paranoica (nel senso proprio) e che , spesso, il paranoico acchiappa molto, sia in senso di rifiuto che di innamoramento.
    @carloessse – anche a me piace molto il confronto tra letture diverse da parte di lettori diversi.Insomma il lettore attivo (Vila Matas) crea attorno all’opera che legge un’aura tutt’altro che effimera, che modifica e riassembla.Perciò il confronto tra lettori attivi può diventare molto interessante, una rilettura vera e propria. Basta leggere le sensazioni di luiginter sulla corsa di Murakami. Quello che ha recepito luiginter (nei confronti della corsa, della sua corsa)è una aggiunta importante al libro e nulla ha a che vedere con la lettura filologica o sentimentale, che sono anche queste, delle gran belle letture.La lettura attiva allunga (e migliora) la vita. Bello, no?

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  31. Avatar carloesse
    carloesse

    Se la allunga non lo so. Certamente la migliora. Ma vorrei aggiungere qualcosa all’ottimo intervento di Xochitl. Io credo che al di là di tutte le possibili riletture, che certamente possono farci intendere in modo diverso uno stesso libro, anche alla luce di commenti diversi e discordanti che nel frattempo si siano registrati, la prima cosa per capire se e quanto ci sia piaciuto e lo si possa considerare importante per noi sia il lasciarlo decantare.
    Un buon giudizio, a mio parere, non nasce ‘a caldo’, una volta chiusa la copertina dopo l’ultimo punto del capitolo finale, ma dopo mesi, a volte anni, dal riscontro di quanto la nostra mente ci abbia lavorato su e si sia interrogata su diversi aspetti.
    Camilla dice che “il lettore attivo (Vila Matas) crea attorno all’opera che legge un’aura tutt’altro che effimera, che modifica e riassembla” (non so se quel Vila Matas piazzato lì stia per intendere la definizione che VM dà per ‘lettore attivo’ o se per segnalare che tutta la frase è sua). Perfetto.
    Credo che proprio questo riassemblaggio (nel tempo) dia il vero senso al nostro compito di lettori. Che un libro è diventato ‘nostro’, che ce ne siamo appropriati solo quando e nella misura in cui la nostra memoria lo ha ‘modificato’. E questo è tanto più vero quando un libro ci interroga, ci pone domande che rimangono a lungo nella nostra testa, magari richiamando altri libri e altre domande. Alle quali forse non abbiamo dato ancora risposta, ma non è importante: le domande sono sempre più importanti di qualsiasi risposta, e un buon libro è quello che continua a interrogarci, per sempre.
    Anche (ma non necessariamente) dopo eventuali riletture.

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  32. Avatar muci89
    muci89

    trilogia della città di k
    dove nessuno ti troverà
    la logica del desiderio
    mama tandoori

    ri-lettura: aimez-vous brahms?

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  33. Avatar camilla
    camilla

    Vila Matas, specialmente in Dublinesque, dice qualcosa di bello e divertente sullo scrittore e sul lettore e sull’editore. Con una sapienza esilarante. Sono d’accordo con carloesse : la memoria di ognuno modifica le nostre passate letture così come modifica i nostri ricordi. Per questo, a volte, il confronto tra letture e riletture diverse può diventare un nuovo romanzo. Riscritto a tante mani. Per questo è bello, irresistibile- talora molto frustrante-, per me parlare di libri, confrontando le reazioni complesse suscitate non tanto dalle trame quanto dagli orditi dei libri. Ma non è così facile : bisognerebbe, forse, raccontare le proprie sensazioni senza limitarsi a giudizi di valore in modo che le diverse emozioni espresse tra lettori di un testo possano illuminare e arricchire la propria esperienza. Ho appena finito di leggere l’opera terza dello scrittore sudafricano Richard Mason (che esordi’ a 19 anni con un cupo ANIME ALLA DERIVA, ispirato a Cime tempestose o racconti settecenteschi,). Si tratta di un “finto” feuilleton che è un omaggio infinito alla letteratura classica ottocentesca da Austin a Balzac a Flaubert a Maupassant e dove un giovane “arrampicatore” mite e irresistibile va ALLA RICERCA DEL PIACERE (Einaudi) regalando al lettore un piacere assoluto, divertito e gongolante.Un saluto affettuoso

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  34. Avatar camilla
    camilla

    @muci89- Aimez-vous Brahmn è un vecchi romanzo di Sagan??

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  35. Avatar muci89
    muci89

    @camilla: sì! l’avevo letto da piccola, e poi avevo visto il film (Ingrid Bergman, Anthony Perkins e Yves Montand), e poi il terzo movimento della sinfonia no. 3. è stato bello rileggerlo.
    su murakami, invece, ho scritto la mia tesi di laurea, in cui ho tradotto un racconto giovanile inedito e ho indagato la sua prima produzione attraverso strumenti di critica postmoderna. evidentemente amo molto l’autore, che a mio avviso esprime il meglio di sè nei racconti più che nei romanzi, soprattutto gli ultimi (umibe no kafuka mi ha molto deluso). aspetto con ansia e anche un pizzico di preoccupazione l’uscita della traduzione italiana di 1Q84…

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  36. Avatar illex
    illex

    Da sempre considero il blog, e internet tutto, come il luogo libero per antonomasia, tutt’altro che elitario, dove esprimere le proprie idee in assoluta trasparenza.

    Ritengo ognuno libero di leggere ciò che vuole, di innamorarsi di chi crede, di commentare quel che gli pare e di non seguire chi gli è antipatico; questa è la legge della rete ed anche quella che vige, almeno ho sempre ritenuto, anche su questa piazza.

    Parto da quest’assunto per nulla scontato se si considera che ci si deve ancora scontrare con chi si sente vittima del sistema e/o succube di posizioni dominanti.

    Sinceramente ho considerato i toni di quest’ultima polemica, pur nel rispetto delle posizioni di ognuno, eccessivi avuta presente anche la completa assenza di una seria motivazione che li giustificasse. Lo rilevo con dispiacere, prendendone semplicemente atto e senza voler alimentare la sterile polemica che poco mi interessa.

    Il motivo invece, su cui vale la pena soffermarsi e spendere una parola in più è relativo allo straordinario evento a cui abbiamo assistito e che è passato inosservato sommerso dalla valanga di inutili e represse reazioni.

    Io frequento con passione questo blog da più di qualche anno, leggo i commenti di tutti, seguo con simpatia quelli che sento più vicini a me, scarto quelli che ritengo prolissi, saccenti, noiosi, e reputo inutili quelli che scrivo io.
    I molti consigli che ho seguito in questi anni mi hanno regalato delle ottime letture, penso che il livello dei partecipanti alle discussioni sia molto elevato e credo che tutti, a prescindere, partecipano con passione cercando di dare il meglio ogni volta che decidono di condividere le proprie letture.
    Tutto questo ha un valore enorme per me e mi tiene appiccicato a questo sito che è tra i primi nella lista dei miei preferiti; ma non mi era ancora capitato di leggere un commento a quattro mani come quello di pochi giorni fa che ho trovato geniale oltre che meritevole del massimo rispetto.

    Non ho intenzione di parlare dell’arte della gioia, libro che non ho letto, che forse mai leggerò e che non è l’oggetto del mio intervento, ma non posso esimermi dal commentare positivamente quanto costruito dalle due ‘colleghe’ che, grazie a questo luogo, si sono incontrate ed hanno unito gli sforzi (oltre che il piacere) per renderci partecipi delle loro emozioni.
    E’ un evento che va aldilà della qualità del libro che è stato recensito e credo debba essere evidenziato e lodato con particolare attenzione.

    Peccato che nessuno se ne sia accorto, io leggendole mi sono ritrovato davanti ad una dimensione che forse la forza del web mi aveva fatto in parte dimenticare: la realtà è fatta di persone vere.

    Lucilla e Polissena, grazie.

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  37. Avatar illex
    illex

    *Nessuno se ne era accorto a parte Vera che saluto con affetto.

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  38. Avatar carloesse
    carloesse

    Mio caro Illex,
    francamente non capisco che cosa ti addolori riguardo alla “polemica” accesasi qui recentemente (non so se ti riferisci al caso “Murakami”, a quello “Goliarda Sapienza, o a entrambi). A me pare che, se di polemica si tratta, sia stata condotta su binari della civiltà ed educazione, senza alcuna offesa a livello personale. Solo opinioni discordanti, portate avanti a volte con calore, ma non riscontro quelli che tu definisci “toni eccessivi”: chi ha criticato il libro di Goliarda Sapienza, lo ha fatto portando avanti motivazioni ben precise (vedi Gabriella p. esempio), tutt’altro che in “completa assenza di una seria motivazione che li giustificasse”.
    E io ribadisco che una qualsiasi discussione, senza pareri discordanti, alla fine risulta anche di scarso interesse. E che quanto più si accende, tanto più incuriosisca, e quindi raggiunga lo scopo per cui siamo qui (parlo almeno per me).
    Non entro neanche io nel merito di “L’Arte della Gioia”, che non ho letto, e non prendo quindi alcuna posizione a favore o contro la recensione “a 4 mani” che tu citi e di cui ti lamenti “che nessuno (a parte Vera)” si sia accorto.
    Sei naturalmente libero di apprezzarla pubblicamente, e chiunque lo è (anche di criticarla però, se lo ritiene), ma “che nessuno se ne sia accorto” è solo una tua illazione (del resto non sei “Illex”
    🙂
    ?): io stesso l’ho letta e ne ho apprezzato l’entusiasmo che riusciva a trasmettere, che è il suo gran pregio, ma se non l’ho commentata (e credo sia così per molti altri) è solo perché non avendo letto il libro non ne ho visto il motivo.
    Ma la scelta di non commentare non necessariamente significa “ignorare”.
    E, scusa ancora poi, ma se loro sono persone “vere” perché scrivono a 4 mani, cosa vorresti sottintendere, che noialtri che scriviamo solo con 2 siamo “falsi”? E chi scrive solo con un dito allora sarebbe un “perverso mistificatore”?
    Ciao ciao.
    carlo

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  39. Avatar illex
    illex

    Carlo,
    parlare di scrittori feticcio o peggio, desolanti sinceramente lo reputo un modo eccessivo per confutare le emozioni degli altri, ma fortunatamente questa mia sensazione è stata la stessa di altri se sia il blogger, che Xochitl2, voce autorevole del sito, si sono sentiti in dovere di intervenire.

    Quindi non scandalizzarti se la mia opinione dissente dalla tua e non sentirti neanche direttamente coinvolto per non aver commentato ‘la sonata a quattro mani’ delle nostre amiche, non vorrai mica che tutti si scriva le stesse cose.
    Sorvolo poi sul doppio senso delle tue parole riguardo la falsità delle persone, mi sorprende solamente che tu ti sia sentito coinvolto direttamente anche in questo.

    Secondo me, senza offesa, avresti dovuto far decantare un po’ di più il tuo giudizio, così come fai con i libri, anziché sparare gratuitamente e senza mira.

    Discorso chiuso.

    Ciao.

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  40. Avatar Gabriella

    “Voce autorevole del sito”.
    Impagabile.
    Me la segno ^__^

    ^_______^

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  41. Avatar polissena
    polissena

    Eh no, Carlo, non puoi esprimerti in questo modo
    Non volevo più entrare in questa polemica ritenendola conclusa, ma adesso non ne posso fare a meno

    Se sei una persona intelligente quale ti giudico non puoi non aver notato che, nel dissentire sia stato usato un tono tutt’altro che educato a cui avevo deciso di non fare caso
    Ma se leggo di ‘blog chiuso’ , ‘grandi lettori raffinati e interessanti’ , ‘gruppo autoconcluso’ le giudico tutte definizioni grondanti sarcasmo e il sarcasmo no, non lo posso tollerare.
    E più oltre ‘anime belle che si sdilinquiscono su Modesta’ , a chi è rivolto secondo te?

    E il tuo commento sulle persone ‘vere’ non ti fa proprio onore
    .
    Sono certa che Illex intendeva che due di noi si sono materializzate un po’ di più, non sono più personaggi di carta nascosti dietro un nick, ma persone ‘reali’ che sono diventate amiche e hanno condiviso una simpatica giornata.

    Ma sono sicura che lo avevi capito anche tu

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  42. Avatar polissena
    polissena

    Illex e Vera, grazie

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  43. Avatar Vera

    Salve a tutti, voglio essere chiara e serena:
    mi ha dato fastidio il modo in cui Camilla ha iniziato il discorso
    sul libro riguardante la Gioia dopo l’intervento di Lucilla e Polissena.
    Ho aspettato un po’ per dire la mia.
    ed ho già’ fatto degli esempi a proposito. non mi ripeto.

    Non si tratta di dissentire sui libri, ma di modo di porsi.
    quello che io ho chiamato SAPER ESSERE DIVERSI
    e che si impara nel confronto sereno.

    Non mi sembra di fare un torto a nessuno se dico che non leggerò Scibona né Goliarda Sapienza
    e mi auguro che Carlo Camilla Dani Lucilla e Polissena ed altri non me ne vogliano per questo.
    Non avrebbe senso.
    Come io non mi arrabbio quando qualcuno dice che ha smesso di leggere Murakami
    che a me invece piace.
    Neppure questo avrebbe senso.

    I toni sono stati caldi, effettivamente caldi, e chi si schierava di qua o di la’, da partigiani…
    io ho scherzato: da campagna elettorale… e forse lo sono ancora, caldi, i toni…

    Amici, siamo in un bel Blog, e però
    discutere appassionatamente non vuol dire perdere di vista il buonsenso e la misura delle cose.
    Noi che amiamo i libri… tanti e diversi tra loro,
    sappiamo anche noi essere come le nostre biblioteche: piene di cose diverse, per favore!…
    con garbo però. schedari ordinati,
    e se saltelliamo attraverso i giudizi nostri e degli altri parliamo di libri e mai di persone!
    (Camilla: “ed è molto difficile , per me, scrivere qualcosa perchè è già quasi “autoconcluso” da un gruppo di grandi lettori raffinati e interessanti, che possiedono una specie di lessico escludente a priori.” “innamoramenti collettivi” ??!)

    Illex è un nome che a me ha sempre fatto pensare (simpaticamente) a “senza legge”,
    dal latino: illex illegis illegi illegem illex illegi …. forse un obiettore ma di di leggi ingiuste!, e nel senso buono, mai ho pensato ad “illazione” che ha ben altre etimologie… e magari lo ammetto, ho pensato pure a ille, illa, illud e lo so manca la x… ma il significato ci stava… mi piaceva!, nel mio immaginare… ),
    Carloesse, mi sei simpatico e lo sai, mi sembra di avertelo detto altre volte questo perchè di solito
    mi fido del tuo giudizio di lettore: io so solo questo di te e su questo posso interpretare quello che dici,
    dall’opinione di te che mi sono fatta nel tempo leggendo i tuoi giudizi sui libri…
    che si creino simpatie di questo tipo tra noi mi sembra più che normale…
    certo che mi trovo più in sintonia con chi ha letto e sentito le stesse cose che ho sentito io leggendo..
    è fin troppo banale questo, vero?!
    (di Scibona e di Goliarda non mi piace la trama, non mi attira, non vogliatemene!!!)
    eppure credo anch’io con Illex che tu, questa volta, abbia parlato troppo precipitosamente .
    Non si tratta di scrivere a 2, 4 mani o coi piedi o la bocca…
    alla fine passa tutto per la tastiera e si deposita
    1 nelle memorie dei nostri cervelli
    2 e nelle nostre simpatie consapevoli o meno…
    e per quanto io credo che l’esperienza di lettura sia un’esperienza squisitamente personale
    io ho inteso quello che le amiche nostre hanno fatto come un bel tentativo,
    dopo la lettura personale,
    di unire il reale e il virtuale
    che noi qui rappresentiamo
    e ho GIOITO con loro (mai verbo fu più appropriato) per il loro condividere il commento,
    dapprima tra loro, e dopo con noi,
    ho GIOITO per il loro essersi incontrate… per il loro gelato in due!
    come un tempo chiedevo a voi tutti di non lasciare a cena da sola Cinderella in visita a Roma…
    Tutto qui.

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  44. Avatar carloesse
    carloesse

    Caro Illex, non sono minimamente scandalizzato, nè mi sentivo coinvolto personalmente dalle tue critiche. In piena serenità cercavo solo di difendere qualsiasi voce di dissenso (esattamente come tu stai sostenendo i consensi) perchè ogni dibattito (o polemica) mi pare interessante se portata avanti civilmente (e a me continua a parere che lo fosse) e il pepe insaporisce ogni vivanda. Nessuno ha confutato le “emozioni” di Lucilla & Polissena (che, lo ripeto, sono state capaci di trasmettere anche a me), semmai i loro giudizi.
    Per ciò che riguarda l’ultimo punto forse avrò peccato in ironia, ma se l’ho fatto era senza alcun astio personale nei tuoi (tantomeno nei loro) confronti. Solo continuo allora a non capire perchè dici che nessuno (che comprende anche me, e quindi in qualche modo mi coinvolge) si sia accorto di quella recensione. Il fatto stesso di stare qui a scriverne lo conferma.
    Ma se ti sei sentito offeso (mi pare di sì) me ne dispiaccio, ne prendo atto e ti chiedo scusa.
    E con questo, discorso chiuso anche per me.
    Ciao

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  45. Avatar Vera

    Ciao Polissena ci siamo sovrapposte…
    e ciao al nostro amico muci89
    a cui presto faro’ tante domande… curiose…
    se avrà voglia di rispondermi e già lo ringrazio…
    ciao a tutti

    e ciao! “caro amico fuorilegge”

    "Mi piace"

  46. Avatar carloesse
    carloesse

    Mentre rispondevo a Illex si sono accavallati altri commenti e ..uh uh (!), mi sembra di aver sollevato un gran polverone. Che ne dite se tornassimo invece a parlare di libri ?
    Tengo a precisare che (a mio modesto parere):
    – qualsiasi recensione, a 4 , a 8, a 2 mani, con un dito, o anche col piede in bocca sarà sempre bene accolta, e letta con attenzione; se trasmette le emozioni di lettore lo sarà ancor di più.
    – qualsiasi voce di dissenso, anche accalorata (perchè trasmette emozioni contrarie, che sono pur sempre emozioni) dovrebbe esserlo ugualmente, purchè non scada nell’offesa personale che è sempre intollerabile.
    Detto questo mi pare naturale che (come dice giustamente Vera) si creino simpatie (o antipatie, pur sempre legittime) sulla base di quello che qui scriviamo, delle preferenze di lettura che esprimiamo, del come lo facciamo, di quello che riusciamo a trasmetterci l’un l’altro in termini di emozioni e sensazioni. Ma credo che tutti noi (almeno lo spero) cerchiamo di far trasparire, seppure dietro a un nickname, il nostro essere delle persone vere, e non dei semplici avatar che stanno qui per gioco.
    Perchè io credo che “persone vere” alla fine lo siamo tutti. E questo era il senso della mia ironia. Mi spiace che non sia stato colto. Ma probabilmente per colpa mia.
    Un saluto a tutti voi.

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  47. Avatar Vera

    Un saluto a te Carloesse.
    e a Camilla.
    forse ci siamo capiti e spiegati tutti meglio adesso.

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  48. Avatar Mattia
    Mattia

    ciao a tutti, suvvia un piccolo screzio in una famiglia numerosa e variegata, un lampo di vita ! Poichè non mi piace non schierarmi, dirò subito che a me il post a 4 mani è piaciuto anche se non conosco né libro nè autrice, concordo anche con il primo post di Illex. @ Polissena io vi leggo spesso, ma intervengo poco perché le mie letture sono diverse da quelle di cui spesso si legge nel GDL, a dire il vero sono rari gli autori da voi proposti di cui io abbia letto qualcosa. Eppure mi pare di leggere abbastanza, ma che dire? Sempre con il permesso
    di Illex, buonemozioni a tutti

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  49. Avatar Renza
    Renza

    Scusate, ma mi pare ormai un discorso un po’ partigiano ( così da confermare le notazioni di Camilla sul gruppo chiuso).
    La recensione a quattro mani di Polissena e Lucilla era molto ben fatta
    e simpatica, ma anche Dani aveva parlato in maniera appassionata di Goliarda Sapienza. Poche risposte a tutte. Ma capita anche con xochitl2 che ha scritto una bella e interessante panoramica del Festival di Mantova.
    Beh, se si intende sostenere che il silenzio è trascuratezza, allora possiamo andarcene in tanti da qui. Invece, è bene rimanere e “star di casa”, in una casa che è di tutti. E continuare a leggere e magari anche ad esprimere opinioni contrastanti, come Camilla -forse con un surplus di passionalità- ha suggerito. Per inciso, le stimolanti ed accurate presentazioni del testo dell Sapienza mi hanno confermato che non lo leggerò mai. E quindi grazie per la esaustività che ha descritto una lettura e un personaggio che non mi interessano.

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  50. Avatar Diana
    Diana

    era un po’ di tempo che non avevo piu’ letto il forum. Ho anche un lavoro da pendolare che mi toglie energia per la lettura. Anche io ho letto Goliarda.
    Al di là dei crimini raccontati con pretesa amoralità, quello che mi infastidì all’epoca è quello che avete chiarito molto bene in alcuni commenti.
    Modesta si vuole ergere ad esempio di vita , diventando noiosissima in senso letterario, fallisce così anche nel suo intento.
    Questo per dire che passato quasi un anno dalla mia lettura del suo libro, cerco di ricordarmi, inutilmente, un’emozione che mi abbia cambiato o coinvolto in qualche maniera. E non ricordo nulla.
    Mio padre mi diceva che i capolavori, i propri personali capolavori, si distinguono perchè si ricordano.
    Se Goliarda mi era piaciuta, ora non me ne ricordo piu’.
    Io scrivo malissimo i miei commenti, mentre sono raffinatissima quando uso la matita o la penna, ci creda chi vuole e mi perdoni chi puo’.
    un salutone a tutti.

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