
Devo premettere che questo libro è un sopravvissuto: entrato in casa mia nel 2007 di soppiatto _lo regalavano allo stand e/o alla Fiera del Libro di Torino a chi acquistava più di due libri_ è stato destinato dal mio fidanzato a essere venduto a ogni spedizione fatta in questi 3 anni al Libraccio. Quindi, circa una decina di volte. L’ho salvato dalle sue grinfie solo con la promessa di leggerlo, prima o poi. E finalmente, il mese scorso, alla vigilia dell’ennesimo viaggio per vendere, è giunta l’ora di mantenere la promessa.
La trama parlava di una saga familiare, genere a me congeniale, ma mi dava l’impressione di un libro un po’ stupido e superficiale. Niente di tutto ciò.
*I Lament* di George Hagen, ed. e/o, narra la storia della famiglia Lament: Howard, il padre, ingegnere specializzato in valvole, animo irrequieto e spirito giramondo; Julia, la bella moglie, madre devota, carattere ribelle e volitivo. Di origini inglesi ma vissuti in Africa, i Lament si spostano dall’Africa all’Inghilterra agli Stati Uniti, cambiando città, vita, amici, lavoro, insieme ai loro 3 figli. Will, il primogenito, adottato quando, appena nato prematuro, la vera madre lo abbandona in ospedale nell’incubatrice per fuggire col sorridente e molto più sano figlio di Julia e Howard, per morire schiantati in un incidente stradale; triste e malinconico, serio e giudizioso, Will si rivela la roccia di questa famiglia così strana e sconclusionata. E soprattutto il cane da guardia dei disperatissimi fratelli minori, i gemelli Julius e Marcus, sempre intenti a inventare scherzi, quando non ne stanno già mettendo in atto un altro.
Un libro divertente, è vero, i personaggi sono un po’ strampalati e le situazioni che ne nascono sono spesso buffe; ma anche profondo, serio e un po’ malinconico, con un finale commovente e una bella trama.
Decisamente una bella scoperta, è valsa la pena salvarlo dalla vendita al Libraccio!
*giuliaduepuntozero
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