
Spero Rizzoli si affretti a tradurre il nuovo romanzo di Thomas Pynchon, Inherent Vice.
Una delle recensioni che gli ha dedicato il New York Times scrive di un’omaggio psichedelico a Raymond Chandler e Dashiell Hammett ambientato nell’ultimo periodo hippie in un sobborgo di Los Angeles, con il detective privato Doc Sportello come eroe.
Sempre sul Nyt, a inizio agosto, Michiko Kakutani ha scritto di Inherent Vice dicendo che il libro rivela quanto la narrativa di Pynchon sia debitrice delle opere di Bob Dylan, Ken Kesey, Jack Kerouac e Richard Brautigan.
Kakutani comunque non sembra proprio entusiasta del romanzo.
Conclude infatti dicendo che ricorda più una versione a fumetti (di stile classico) di un romanzo di Pynchon (come V o L’arcobaleno della gravità) che un vero romanzo di Pynchon.
Alcuni lettori però potrebbero obiettare alla nostra Kakutani che non è detto che questo sia un difetto. No?
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