
“Il fiume” (The River) è un racconto di Flannery O’Connor (Tutti i racconti, Bompiani): un bambino viene portato da una baby sitter al fiume appena fuori città per assistere alla cerimonia di un predicatore che battezza i fedeli e anche lui viene calato testa in giù per alcuni secondi nell’acqua.
Il rito lo sorprende e lo trasforma, anche se non avvertiamo esattamente il contorno di questo cambiamento: quando ritorna a casa dalla madre e dal padre, impegnati in un party raffinato e pieno di alcolici, non sappiamo cosa passa per la testa del bambino, ma certo intuiamo il suo disorientamento.
Il mattino dopo il bambino esce da solo, ripercorre con il tram e poi a piedi la strada verso il fiume e ripete, a modo suo, il rito del battesimo.
Il racconto è fra quelli che più hanno influenzato la scrittura di Bruce Springsteen che ha intitolato una delle sue canzoni più famose e un album doppio proprio The River, anche se la storia raccontata è (ovviamente) diversa.
Giovedì scorso, 23 luglio 2009, sono andato a Udine, da Milano, al concerto di Bruce.
Ci sono andato anche con un amico, un amico da oltre trent’anni.
Tra l’altro, avevamo condiviso il primo concerto di Bruce Springsteen in Italia, a San Siro nel 1985.
In quegli anni e poi nel mezzo, fra allora e oggi, tante storie. Molti anni vissuti anche lontani, come spesso avviene, allontanandosi, quasi senza volerlo, senza rendersene conto. Poi quando ti riavvicini, senti riemergere tutta la forza che ti ha unito.
Il concerto di Bruce di questo luglio 2009, vissuto insieme, come nel 1985, è stato dunque anche una sorta di “raccolta di storie” comuni e personali. Mi piace pensare che queste nostre storie si siano intrecciate alle storie degli altri presenti allo stadio. E alle storie cantate da Bruce.
Perché è vero che solo di rock si tratta, come sempre negli anni ha ricordato il boss, ma rock che colpisce e lascia il segno anche perché il rock di Bruce è rock narrativo, e nei concerti (nei tanti concerti di Bruce cui ho assistito dal lontano 1985 l’ho sempre sentito) il pubblico che canta le sue canzoni è un pubblico che narra anche le proprie storie dentro le canzoni.
E come ha ricordato Rob Kirkpatrick in Magic In the Night (Baldini Castoldi Dalai), uno dei tanti libri pubblicati in Italia su Bruce Springsteen (è uscito da qualche settimane, nell’edizione più recente, con i due capitoli finali dedicati agli ultimi due dischi di Bruce), la scrittura dei racconti di Flannery O’Connor ha aiutato Springsteen anche come modello di “economia narrativa“, fondamentale per chi scrive canzoni.
Come tutti noi fan di Bruce sappiamo: la forza di Bruce ha certo a che fare con l’energia, la generosità sul palco, l’imbattibile affiatamento della legendary E-Street Band, ma molto anche con l’ ispirazione narrativa: che ci porta ad amare i personaggi narrati, i narratori delle canzoni e la mitologia popolare dell’America che ci appare davanti non appena partono le note di una canzone; effetto amplificato mille volte se questo avviene in uno dei leggendari concerti. Io già aspetto il prossimo per rinnovare il rito.
[Scusate se ogni anno, dopo il concerto del boss, vi annoio con i miei pensieri: ma Bruce, insieme all’Inter, la fatica di una maratona e a una bella serie di affetti (e la lettura ovviamente) è fra le cose migliori della vita :)].
Questa la set list del concerto di Udine:
July 23, 2009
Udine, Italy
Stadio Friuli
Sherry Darling
Badlands
Hungry Heart
Outlaw Pete
Darlington County
Something In The Night
Working On A Dream
Murder Incorporated
Johnny 99
No Surrender
Summertime Blues
Be True
Streets of Fire
My Love Will Not Let You Down
Waiting On A Sunny Day
The Promised Land
American Skin (41 Shots)
Lonesome Day
The Rising
Born To Run
Born In The USA
American Land
Bobby Jean
Dancing In The Dark
Twist & Shout
[qui sotto trovate invece una “Jungleland ” in un concerto di qualche anno fa. Jungleland è una delle canzoni più narrative di Springsteen, una di quelle che amo di più, che in genere gli springstiniani amano di più, anche se è difficile sentirla nei concerti, almeno negli ultimi anni.
Un abbraccio a tutti 🙂
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=tGU0z1DGO8E
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