
Non sapevo se recensire questo libro… mi sembrava un po’ una cattiveria, visto che il libro è bellissimo e il mio consiglio è decisamente di leggerlo al più presto, ma purtroppo mi sa che è praticamente introvabile.
Pubblicato nel 1989 da Bariletti, editore che sembra essere scomparso, non si trova neppure su Internet (io infatti sto pensando di rivendere su Ebay quello di mio papà…), se non forse in edizione inglese, The Ridde of The Sands.
Io l’ho letto grazie a mio papà che l’ha ripescato nei meandri della sua memoria e della nostra libreria, consigliandomelo per la sua ambientazione nelle Isole Frisone, dove andrò in vacanza questa estate.
Il libro è stato scritto nel 1903 e racconta le vicende di due amici, Davies e Carruthers, che a bordo di una barca, il Dulcibella, navigano nel Mar Baltico e nel Mare del Nord intorno alle isole tedesche. Il romanzo è sia un bellissimo libro di viaggio e di mare, sia, soprattutto, un giallo-spy story. I due amici, infatti, sono convinti dell’esistenza di un piano di attacco via mare della Germania all’Inghilterra. Si legge nella quarta di copertina:
L’opera, come nelle intenzioni di Childers, contribuì a far mutare la strategia della Marina Inglese, spostando l’attenzione dal Mediterrano al Mare del Nord, per controbattere le mire espansionistiche tedesche. L’enigma delle sabbie appartiene, di buon diritto, ai classici dello spionaggio, anzi può essere considerato il primo esempio di questo genere nel nostro secolo.
Ma non finisce qui. In La saggezza del mare, altro libro cult del genere viaggio-mare-navigazione, Bjorn Larsson lo cita più volte, ad esempio a pagina 157:
Avevo in testa delle idee per qualche altro romanzo, ma non sapevo in che direzione far rotta. […] Un’altra creare una nuova versione de L’enigma delle sabbie, l’incomparabile, nel vero senso della parola, romanzo di spionaggio e di vela di Erskine Childers.
[…] Ho riletto L’enigma delle sabbie per l’ennesima volta, benché lo sapessi praticamente a memoria.
E’ un libro straordinario per più di una ragione, non ultimo il fatto di essere costantemente ristampato dalla sua prima pubblicazione nel 1914. Non sono molti gli autori del Novecento che possono vantarsi di un simile exploit, nemmeno tra i più grandi di Childers. Ma il racconto delle avventure di Carruthers e Davies tra le Isole Frisone orientali, una via di mezzo tra il diario di bordo, la storia di spionaggio e il romanzo psicologico, sembra trovare sempre nuovi patiti.
Chi ha letto sia L’enigma delle sabbie che Il Cerchio Celtico avrà certo riconosciuto quanto sia debitore alla fonte di ispirazione. Dopo tutto uno dei motivi per cui ho scritto il mio romanzo era che avrei voluto leggerne un altro di Childers.
*giuliaduepuntozero
PS: grazie a mio papà per il libro (che restituisco presto) e ad Andrea per le dritte su La saggezza del mare che io non ho ancora letto, ma rimedierò presto.
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