Chi conosce Edwin “Buzz” Aldrin? Io non avevo mai sentito il suo nome prima di essere attirata da questo libro.
Copertina sui toni del verde, un ragazzo con le mani in tasca, in piedi, guarda l’orizzonte, prati verdi sterminati e piatti, cielo azzurro forse un po’ velato.
Leggo il retro della copertina del libro, pubblicato da Iperborea, e scopro che Buzz Aldrin è il secondo uomo sbarcato sulla luna, il 20 luglio 1969, nonché idolo e modello di Mattias, protagonista del libro di Johan Harstad.
Lo compro, lo divoro, mi ha conquistata. Mattias, nato proprio la notte dello sbarco sulla luna, è un ragazzo norvegese, che ha scelto che nella vita vuole fare il giardiniere e soprattutto vuole sparire nella folla:
Certe persone non vogliono il mondo intero, anche se potrebbero averlo.
Certe persone non vogliono un paese tutto loro.
Certi non vogliono nemmeno una scuola di Stavanger.
Certi vogliono solo essere una parte del tutto.
Utile, anche se modesta.
Non tutti hanno bisogno del mondo intero.
Io volevo solo stare in pace.
E così Mattias, con un innato dono per il canto, rinuncia a qualsiasi proposta di entrare in una band, si esibisce solo una volta, per conquistare una ragazza, e decide poi di entrare nell’anonimato, di confondersi fra la folla, di passare inosservato, proprio come Buzz Aldrin, che, pur essendo il pilota che guidò il modulo atterrato sulla luna, lasciò la notorietà a Niel Armstrong.
Ma anche se Mattias cerca solo una vita tranquilla, non tutto va secondo i suoi desideri, e si ritrova alle isole Faroe. Non racconto altro…
Bellissima la prima parte quando Mattias è in Norvegia e racconta la sua infanzia e il suo lavoro di giardiniere, un po’ più stiracchiata (e poco credibile, per i miei gusti) la seconda parte, anche se è bellissima l’ambientazione e la vita alle isole Faroe (dove mi è venuta voglia di andare il prima possibile). Grandioso il personaggio di Mattias e la sua voglia di essere secondo, come non immedesimarsi, almeno una volta nella vita…
Chiudo con un’ultima citazione:
Magnificent. Magnificent desolation. Disse Aldrin.
Forse la più bella descrizione di un panorama al mondo.
*giuliaduepuntozero
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