Un po’ di giorni fa ho scritto che stavo leggendo *La leonessa bianca*, terza avventura del commissario Wallander, dello scrittore Henning Mankell (ed. Marsilio, che ha pubblicato alcuni fra i migliori gialli scandinavi).
In effetti Mankell è stato fra i padri del genere (beh, non ho studiato approfonditamente la storia, ma perlomeno in Italia è stato il primo acquistato da Marsilio, a dare il via ai libri GialloSvezia), e io non ne ho mai parlato. Ho fatto male, perché con tutto lo scrivere che si è fatto di Stieg Larsson, Anne Holt, Asa Larsson, Leif GW Persson, ci si dimentica che c’è anche lui, il più grande, forse.
Nove i libri incentrati sul commissario Kurt Wallander (nell’ordine _io me lo dimentico sempre_ *Assassino senza volto*, *I cani di Riga*, *La leonessa bianca*, *L’uomo che sorrideva*, *La falsa pista*, *La quinta donna*, *Delitto di mezza estate*, *Muro di fuoco*, e *Piramide*, una raccolta di racconti cronologicamente anteriori alle altre vicende, anche se scritto per ultimo), un uomo tormentato, complicato, molto umano, ma geniale nel suo lavoro. Ambientati a Ystad, nel sud della Svezia, non mancano di quell’atmosfera un po’ triste, sottomessa direi, tipica dei gialli scandinavi, nonché di una forte attenzione a vicende di carattere sociale (il problema dell’immigrazione, della malavita organizzata, in questo terzo volume l’apartheid in Sudafrica). Oltre a un occhio particolare su Kurt, sui suoi _tanti_ problemi personali e famigliari (un divorzio, un rapporto un po’ tormentato con la figlia, e molto difficile con il padre), nonché sulle vicende del commissariato di Ystad. Insomma, una serie a cui ci si appassiona.
Oltre a Kurt, altri due gialli: *Prima del gelo* (pubblicato da Mondadori), in cui protagonista è la figlia Linda, neodiplomata alla scuola di polizia, e *Il ritorno del maestro di danza* (ed. Marsilio) in cui invece le indagini sono nelle mani dell’ispettore Stefan Lindman, già comparso in *Prima del gelo*.
Marsilio completa poi la gamma con la serie dei libri africani, che però ammetto di non conoscere; so solo che lo scrittore vive parte dell’anno in Mozambico.
*giuliaduepuntozero
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