Ovvero: quando la quarta di copertina è fuorviante.
Questo potrebbe essere il giusto sottotitolo per *Il piacere sottile della pioggia* di Alexander McCall Smith, ed. Guanda, strillato sul retro da un’accattivante citazione di Irene Bignardi: “Miss Marple si è reincarnata in Isabel Dalhousie”.
Allora, letto così, uno si immagina un bel giallo come si scrivevano una volta, o sbaglio?
Con questa premessa, nulla voglia togliere a questo bel libretto, che, complice una pessima bronchite che mi ha colpita settimana scorsa, ho divorato in un giorno (e a distanza di giorni continuo a ripensare alla storia e ai personaggi).
E onore ad Alexander McCall Smith, che ho conosciuto un po’ per caso con la saga della prima investigatrice donna del Botswana, Precious Ramotswe.
Dopo l’Africa, McCall Smith si è spostato in Scozia, precisamente a Edimburgo (descritta con dovizia nei dettagli) con Isabel Dalhousie, filosofa direttrice della “Rivista di etica applicata”, curiosa e un po’ impicciona, e aspirante risolutrice dei problemi di chiunque le capiti a tiro.
Nel primo libro che ho letto, *Il club dei filosofi dilettanti*, un mistero c’era, risolto in modo poco ortodosso (considerando i crismi della letterattira gialla) da Isabel, fra disquisizioni filosofiche, visite agli amici dell’Edimburgo bene, mostre d’arte, cene e cocktail.
In questo terzo… di misteri o delitti ce ne sono ben pochi, un po’ di pepe è però dato da una tenera storia d’amore.
Forse, ancora meglio così.
*giuliaduepuntozero
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