Un altro fumetto, edito ancora dalla collana 24sette della casa editrice Rizzoli.
*Il gatto del rabbino* è il suo nome, scritto e disegnato da Joann Sfar, un giovane del 1971 nato a Nizza, da una famiglia per metà sefardita e per metà ashkenazita, con una grande esperienza da fumettista alle spalle.
Divertentissimo, gli appassionati di umorismo e tradizione ebraica troverano pane per i propri denti.
Il volume pubblicato da Rizzoli raccoglie 3 libri, che si aprono con lo spassosissimo Bar-Mitzvah, in cui il gatto protagonista mangia un pappagallo, acquisisce la parola, e pretende di farsi insegnare i testi sacri ebraici dal suo padrone, per essere degno della sua amata padroncina. Le dispute teologiche che ne seguiranno sono imperdibili.
Bello il disegno, un po’ sotto forma di schizzo, ma senza dimenticare particolari spesso insignificanti ma che danno ricchezza alla tavola. I colori caldi accompagnano i primi disegni, ambientati ad Algeri, mentre i grigi e i colori scuri fanno da contorno alle tavole su Parigi.
Ultima cosa: il cognome Sfar deriva dal termine ebraico che sicnifica *scrivere*. E non è un caso che Joann Sfar si dedichi proprio al fumetto, grandissima, anche se spesso poco considerata, forma di scrittura.
*giuliaduepuntozero
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