Viene questo dubbio ricevendo, come è successo a me e forse anche a voi, alcune mail da parte di case editrici, peraltro di indubbio valore, che presentano un loro volume e invitano a “votarlo”. Il fatto è che è in corso l’iniziativa di Fahrenheit (Rai3) sull’elezione del libro dell’anno, anch’essa più che encomiabile, e alcune case editrici stanno facendo “campagna elettorale”. Non so, probabilmente non c’è nulla di male, forse se non avessero ricevuto la mail molte persone non avrebbero saputo dell’iniziativa in corso, o avrebbero ignorato che quel libro della tal casa editrice era in lizza, però fa una certa impressione essere chiamati, come lettori, a fare gli elettori, e ricevere in casella dei piccoli spot editorial-elettorali. Forse le case editrici potevano risparmiarsi quel “votate per”, limitandosi all’informazione editoriale (spesso già ampiamente infarcita di elementi propagandistici e qualche volta mistificanti). Oppure dobbiamo adattarci all’era dei libri-merci e del bibliomarket, ma allora la tentazione di scrivere a fahre@rai.it una bella “mail in bianco” è molto forte!
*egolector*
Lascia un commento