Perché gli uomini non leggono Cime tempestose (un’ipotesi e un invito alla lettura)

Cime Tempestose di Emily Brontë è un romanzo d’amore: è innegabile. Ma è duro come uno schiaffo e tagliente come un coltello. Come l’ha definito Charlotte Brontë (sorella di Emily e autrice di Jane Eyre) è “un’opera moorish: selvatica e nodosa come una radice d’erica”. E potente. (sempre Charlotte: “L’artista trovò un blocco di granito…

Cime Tempestose di Emily Brontë è un romanzo d’amore: è innegabile. Ma è duro come uno schiaffo e tagliente come un coltello. Come l’ha definito Charlotte Brontë (sorella di Emily e autrice di Jane Eyre) è “un’opera moorish: selvatica e nodosa come una radice d’erica”. E potente. (sempre Charlotte: “L’artista trovò un blocco di granito su una brughiera solitaria: guardando s’avvide che da quella scheggia di roccia si poteva ricavare una testa, selvaggia, scura, sinistra, una forma con almeno un elemento di grandezza: la potenza”).
Virginia Woolf scrive (nel capitolo “Jane Eyre e Wuthering Heights”, tratto dal saggio The Common Reader 1925-1935, Einaudi): In Cime tempestose l’io è assente. C’è l’amore. Ma non è l’amore degli uomini e delle donne. Emily si ispirava a una concezione più generale. L’impulso che la spronava a creare non aveva origine nella sua sofferenza o nei torti subiti. Ella volgeva lo sguardo verso un mondo in preda al caos e sentiva in sé la forza di conferirgli unità in un testo”.

Un’ipotesi
Questo libro non piace agli uomini. O meglio: non lo leggono proprio, non vi si avvicinano. (Ovviamente è solo un’ipotesi confermata dall’esperienza di una cerchia di amici e conoscenti e spero di essere largamente smentita). Perché?

Cominciamo con il dire perché piace alle donne (anche qui, non basta il mio parere, vorrei conoscere il vostro). Nessuna donna, almeno per un attimo, non è stata soggiogata da Heathcliff o non ha desiderato essere amata con quella forza assoluta, inestinguibile, implacabile che anima il protagonista maschile del romanzo. Contro la sua volontà. Catherine è la sua dannazione (“Devo rammentare a me stesso di respirare… devo quasi rammentare al mio cuore di battere! Ed è come comprimere una molla dura: è a viva forza che compio il minimo atto che non sia suggerito da un unico pensiero; ed è a viva forza che noto alcunché di vivo o di morto, che non sia associato a una sola idea universale. Ho un solo desiderio, e tutto il mio essere e facoltà anelano a raggiungerlo. È tanto che tendono ad esso, e così indefessamente, che sono convinto che sarà raggiunto, e presto, perché ha divorato la mia esistenza: sono assorbito dal presagio del suo adempimento”). Il suo amore, questa furia indomita, è una pulsione di morte (e Freud, ripercorrendo il topos di Eros e Tanatos, non diceva che la libido nel profondo è un istinto di morte e di annullamento?).
Catherine vive lo stesso tormento: “Se tutto il resto dovesse perire e lui rimanesse, io continuerei a essere; e se tutto il resto rimanesse e lui fosse annichilito, l’universo si trasformerebbe in un potente sconosciuto; non me ne sentirei più parte”). La ricerca del compimento di questo amore, che non avviene e non può avvenire, costituisce la trama e lo scheletro del libro.

È dunque una storia di assoluto, come dice ancora la Woolf “di una forza insita nell’umana natura, che la innalza in presenza di ciò che è grande, a conferire al libro una statura straordinaria in mezzo agli altri romanzi”.

Cos’è che impedisce quindi agli uomini di essere incuriositi da questo libro? Un pregiudizio letterario? Un titolo troppo romantico (e qui intendo nel senso più popolare del termine, perché certo se parliamo di Sturm und Drang, questo è senz’altro un libro romantico)? Il fatto che, tutto sommato, viene considerato ancora roba da donnicciole?
E ancora, e lo chiedo a voi che avete letto Anna Karenina, Madame Bovary, Il Rosso e il Nero, I dolori del giovane Werther. Non sono anche queste tutte storie d’amore? Ma Tolstoj, Flaubert, Stendhal e Goethe sono uomini. Quindi?

Siamo in pieno inverno: è un buon momento per iniziare questo libro. Se qualcuno lo farà e poi avrà voglia di parlarne, mi troverà qui. Io, come scrive Virginia Woolf, leggendolo ho sentito “il soffio del vento e il boato del tuono”. Ma mi piacerebbe conoscere l’opinione anche di chi non l’ha sentito affatto. O di chi non l’ha sentito, ma immagina come ci si potrebbe sentire, perché come scrive Umberto Eco nelle postille al Nome della rosa: “Quando accendevamo un falò sul prato in campagna, mia moglie mi accusava di non saper guardare le scintille che si levavano tra gli alberi e aliavano lungo i fili della luce. Quando poi ha letto il capitolo sull’incendio ha detto: “Ma allora le scintille le guardavi!”. Ho risposto: “No, ma sapevo come le avrebbe viste un monaco medievale”.

Commenti

114 risposte a “Perché gli uomini non leggono Cime tempestose (un’ipotesi e un invito alla lettura)”

  1. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Ebbene Hesperya, mi trovi completamente d’accordo. Per questo avevo riportato l’opinione di Charlotte Brontë (un’opera moorish: selvatica e nodosa come una radice d’erica”). E potente: esattamente nell’accezione che hai colto nell’etimologia della parola virile. La natura qui è un personaggio, come Heathcliff e Catherine, e forse addirittura il protagonista. E’ la forza primordiale che vince su tutto, come principio inesauribile ed elemento irriducibile degli esseri viventi, a qualunque specie appartengano.
    Ambiente e personaggi si fondono completamente, cedendo, l’uno agli altri, energia in un processo di osmosi perfetta.
    Al punto che, ti confesso, secondo la sindrome di madame Bovary, vivo una piena identificazione con le radici d’erica – l’idea di affondare le radici nella terra e scuotere le foglie al vento dell brughiera è congeniale alla mia natura, soprattutto in una giornata come oggi 😉

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  2. Avatar Hesperia

    Allora theleeshore, vieni a leggere questo mio articolo qui sullo stesso argomento:
    http://esperidi.blogspot.com/2008/04/quelle-cime-per-sempre-inaccessibili_12.html

    Con William Wordsworth abbiamo una natura addomesticata e amica dell’uomo. Con Wuthering Heights ne abbiamo una ostile. Come ostili all’ambiente sociale sono anche i personaggi. Vince lo Sturm un Drang sul vittorianesimo.

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  3. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Hesperia, l’ho letto: il tuo post è ricco, interessante, pieno di spunti narrativi per altri post. Ne condivido in pieno le opinioni letterarie. Su quelle cinematorafiche putroppo non ho la tua stessa competenza ma l’analisi in parallelo è molto interessante (e molto ben documentata).
    Dal punto di vista musicale, mi è piaciuta da morire la citazione su Kate Bush (ho amato e amo ancora quella canzone 😉 ) e non solo per spirito di empatia, l’analogia c’è e ha un suo senso narrativo proprio dal punto di vista musicale.
    In generale, quello che mi ha colpito del tuo post è la versatilità (l’unica qualità davvero essenziale nelle persone): la tua capacità di entrare e uscire dai generi (letteratura, musica, cinema) e di muoverti su diverse scale temporali: dalla metà dell’Ottocento, anno di pubblicazione di Cime Tempestose al film in uscita in un prossimo futuro. Frequenterò il tuo blog, complimenti.
    Ti seguo su Cime Tempestose con una citazione di Chesterton:
    “Siamo quello che noi tutti temiamo, un labirinto senza centro”.

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  4. Avatar Carola
    Carola

    Il mio libro preferito!!!! è stupendo!!!! l’ho letto 1000 volte!!!! comunque secondo me non merita l’ettichetta di romanzo rosa e poi non è affatto smielato come certi romanzi scritti da uomini come per esempio quelli di Nicholas Sparks!!! Poi mi piace soprattutto perchè mi identifico nel carattere di Catherine!!!

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  5. Avatar dora
    dora

    Per me il senso di Cime tempestose è nel cane della sposa impiccato al cancello.
    Il male fatto ad una creatura indifesa per farne soffrire un´altra e un´altra ancora.
    L´amore è solo declamato, il sesso nemmeno detto (i parti capitano quando meno te li aspetti), ma la catena terribile del dolore, quella sì che è rappresentata in maniera insuperabile. E senza redenzione possibile, perché c´è al fondo una specie di terribile innocenza (sessuale e sentimentale) che rimane in tutti fino alla fine.
    Per questo il confronto con De Sade mi sembra improponibile.

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  6. Avatar Fubar
    Fubar

    @***dora***
    siamo in democrazia ed accetto -ma non con condivido- la tua declamazione finale su De sade.
    Certo: “cultura” per me è solo un termine da vocabolario; sono un deficiente ed un ignorante nel senso etimologico dei termini.
    Ma, non ostante questo, viene spontaneo chiedermi a quale opera di De Sade tu vada riferendoti: se alla precedentemente menzionata “Justine ou les Malheurs de la Vertu” allora io rammento grandi parallelismi con l’opera “core” del presente articolo. Miglia distanti sul piano contenunistico/letterario, ma sul piano morale assolutamente non dissimili.
    Se poi tu vada, invece, riferendoti a opere come “La Philosophie dans le Boudoir ou les Instituteurs immoraux”, o alle “Historiettes, Contes et Fabliaux” od ai precedenti “Les Crimes de l’Amour”potremmo discuterne in altra sede, quando alcuno degli autori de GdL, magari la medesima ***theleeshore*** che si dimostrò interessata a conoscere De Sade, avrà aperto un post apposito.

    Sinceramente tuo
    Fubar/080430

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  7. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Non ho ancora letto De Sade (ma accetto la sfida Fubar, diciamo che è De Sade che deve scegliere me, è un autore impegnativo: aspetto mi chiami) e perdonatemi quindi se mi permetto di parlarne ma il parallelismo qui – o almeno Fubar, io l’ho percepito in questo modo – sta nell’impossibilità di una via alla redenzione. Justine è il simbolo della virtù violata ma anche dell’ineluttabilità di questa sua perversione. E’ un paradigma della condizione umana? Per rispondere dovrei leggere il testo, ma in questo senso Catherine e Heathcliff sono icone di un analogo percorso di dannazione. Non si pongono il problema di cambiare, semplicemente non possono fare altrimenti. La loro pulsione distruttiva è indissolubilmente legata alla loro condizione esistenziale e di quella si alimentano. Questa è la terribile innocenza a cui Dora fa riferimento: la natura primigenia a cui non possono opporsi.

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  8. Avatar dora
    dora

    Pensavo a Justine. E´una lettura lontana, e può darsi mi sbagli. Avessi il libro qui, forse domani lo rileggerei, ma il libro è in Italia, e così devo fare la superficiale e parlare sulla base delle mie impressioni. L´impressione di Justine è la stessa delle Relazioni pericolose: il male come una gelida costruzione intellettuale. Perfetta, ma gelida.
    Cime tempestose per me è altro, è il male che si fa a chi è tanto debole da amarci, e ci ricade addosso moltiplicato, e allora siamo disperati, ma, come dice Theleeshore, non possiamo fare altrimenti. E amore, rabbia e disprezzo si mescolano avvelenando la vita, nostra e di quelli che hanno la sciagura di starci intorno.

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  9. Avatar Fubar
    Fubar

    [OT]
    I beg yr pardon, ladies. Sometimes I’m an hard gilligan!
    Io sono un buon ascoltatore ma esprimo in modo pessimo le mie opinioni. Peggio, quando lo faccio sono essenzialmente reale, crudo e cattivo. A cagion di ciò ho chiuso il blog e intervengo di rado su altri.
    Ora, ringrazio sia ***theleeshore*** sia ***dora*** per la pacatezza delle opinioni seguite al mio post avvampato, infervorato. In sincerità non volevo sfidare alcuno. Ma la risultanza è stata praticamente quella.
    NB: ***dora*** se volessi leggere Justine la trovi c/o http://www.readme.it/libri/4/4088010.shtml. Ti propongo un giro alla Bibliothèque nationale de France (BNF: http://www.bnf.fr), inparticolare la sezione “gallica”, che ne è il cuore digitale (http://gallica.bnf.fr/).

    Torno nell’oblio.
    [/OT]
    Yours faithfully
    Fubar/080501

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  10. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Premetto che non ho ancora letto Cime tempestose, però però una mia impressione mi sento d’aggiungerla, cioè
    che alcuni uomini non hanno letto il libro non perché lo ritenessero un polpettone ma perché come scrive Kundera nei suoi libri (Il valzer degli addii, per esempio) gli uomini hanno paura delle donne, hanno paura delle scenate, hanno paura dell’amore che trabocca in risentimento, odio, ripicche. Perché gli uomini pur esperti nell’arte della guerra non hanno la sanguigna ostinazione delle donne nelle relazioni umane (forse).

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  11. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Fubar, non ci trovo niente di male nelle sfide intellettuali, anzi… Ho raccolto il guanto in modo divertito, ti avvertirò quando sono pronta sull’ora e il luogo 🙂

    Domenico, sono molto contenta di aver dato al mio post quell’accento di genere (cosa che peraltro ha irritato molte persone) perchè poi leggo interventi come questo. Volevo aprire un dialogo sulla questione di genere narrativo e tu, come molti altri uomini, date e continuate a dare chiavi di lettura interessanti, nuove, vere. Ci medito ma intanto grazie.

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  12. Avatar carlo
    carlo

    ciao a tutti, io sono rimasto colpito da questo romanzo studiandolo in letteratura inglese e l’ho appena comprato per leggerlo. ho una domanda da fare però perchè sto scrivendo la tesina per la maturità e non ho tempo di legerlo tutto in tempo: secondo voi è rintracciabile in questo romanzo il celeberrimo “odi et amo”? cioè si può dire che Kathy sia colta da odio verso Heathcliff quando egli decide di sposarsi? è urgente chiunque possa rispondermi è pregato di farlo. grazie 1000!

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  13. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Caro Carlo, ti aiuto volentieri (e invito anche gli altri a farlo) ma solo se prometti che alla fine lo leggerai eh? 😉

    Sì, puoi tranquillamente parlare dell’odi et amo catulliano tra Heathcliff e Catherine ma bada: non perché lui si sposa (certo, è un atto crudele, ma se è per questo si sposa prima prima lei) ma perché questa dinamica ambivalente è insita nella natura del loro amore. E non certo solo da parte di uno dei due ma di entrambi. Entrambi sono nella stessa misura complici. Innocentemente: perché il loro amore è paragonbile a una pulsione primaria (come mangiare, bere, dormire) e colpevolmente: perché nulla fanno – razionalmente – per recidere quel legame. Per l’intero libro si inseguono senza trovarsi mai, pur amandosi disperatamente. E in ogni incontro, si amano e si odiano al contempo, a volte si disprezzano, altre – e quelli sono i momenti più dolorosi – riescono a percepire la cifra e l’intensità del loro amore e ne rimangono sgomenti perché non c’è soluzione.
    Catherine è Heatcliff (leggi il commento n.5) e Heathcliff è Catherine. Nel bene e nel male. Un’unica natura in due corpi diversi (leggi il commento n.8, spero tu legga in inglese): a Catherine non interessa il paradiso di Edgar Linton, perché è fatta di altra pasta. E non perché Heathcliff vive all’inferno ma perché è la sua stessa natura che glielo ordina: in questo senso, Heathcliff è il suo specchio, il suo doppio, la sua essenza ambivalente e lo ama/odia esattamente quanto ognuno di noi, ogni giorno, è duplice nei confronti del proprio ego (leggi il commento n.52).
    Spero sia sufficiente, altrimenti sono qui…

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  14. Avatar carlo
    carlo

    grazie 1000 theleeshore, mi sei di grande aiuto.
    sicuramente lo leggerò presto!
    però non ho capito se in alcuni casi si parli esplicitamente di odio. sto facendo la tesina e il collegamento con catullo deve essere chiaro….

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  15. Avatar Natalia
    Natalia

    Salve , ho sedici anni e proprio ieri notte ho terminato la lettura di questo libro, che ho amato tantissimo.
    Ad essere sincera credo che nei miei coetanei a venir meno è proprio un interesse generale per i vecchi classici, e Cime Tempestose è proprio uno dei libri che non leggerebbero mai, maschi o femmine che siano.
    A casa mio padre mi ha sempre spinto verso un diverso tipo di lettura ( beat generation, per dirne una , On the Road, Ginsberg e simili 🙂 ) , a scuola il primo liceo classico mi ha fatto amare la filosofia greca e latina.
    Neanche quando rimasti affascinanata dal film ,qualche anno fa, riuscii a trovare una persona che mi parlasse del libro , che mi raccontasse di sentimenti così profondi e impensabili nella vita reale. Qualcuno mi ha detto che sono sentimenti da romanzo, che nascono e muoiono con l’ultima parola di quel libro. Io li sento così veri che mi ci perdo dentro.
    Qualche settimana fa me ne stavo tranquilla su un prato fiorito a leggere vecchi giornali musicali anni sessanta, roba di mio padre. C’era un ‘intervista al mio gruppo preferito, psichedelico, in cui un componente, il flautista, parlava delle sue passioni , Emily Bronte in particolare. Diceva di amare Cime tempestose come nessun altro libro, di essere rimasto colpito per tutta l’età della sua adolescenza dai sentimenti profondi di Heathcliff e Catherine. Era un ragazzo di vent’anni nel 1969.
    Generazione diversa, forse? Non saprei, ma ho sentito di provare lo stesso amore per il libro. Sullo sfondo lui, con il flauto, su un prato molto simile al mio. E nel libro la brughiera, la campagna, una terra tranquilla . Probabilmente certe emozioni non cambiano mai.

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  16. Avatar Federico
    Federico

    Salve a tutti mi chiamo Federico, sono un uomo e di recente ho riletto Cime Tempestose.
    Nel 1978 avevo appena 14 anni e mi accingevo a vivere uno dei più intensi momenti della mia vita, la fine dell’adolescenza.
    Il primo viaggio da solo (in inghilterra), segnò un passo fondamentale in quella che sarebbe stata la mia formazione culturale e sentimentale, riconobbi allora la mia indole di esploratore, conobbi il sapore inebriante della libertà assoluta, l’orgoglio di un certo irrequieto anticonformismo e poi, è stato inevitabile incontrare anche il rock, quello ribelle, dagli Stones ai Clash, ma anche quello più onirico, dei Genesis e degli Zeppelin. Fu allora che rimasi folgorato dalla struggente hit “Wuthering Heights” di Kate Bush che sembrava sintetizzare entrambe queste anime… nonostante non fossi un lettore appassionato, la mia natura curiosità mi spinse, appena in italia, a voler leggere il libro che avava ispirato quel fantastico pezzo.
    Sempre a quell’epoca, con notevole tumulto, conobbi anche l’amore, quale naturale trasformazione di una complice amicizia, molto intellettiva e velatamente competitiva prima che sensuale. Questa naturale esperienza fu allora, venata da sentimenti controversi come la tensione ad un’esistenza totalmente condivisa o, a quel senso di appartenenza che lega i compagni d’avventura, contrapposti però, ai capricci, propri dell’amore e di quell’età ancora acerba… un concetto di legame assoluto, di due contro tutti, invincibili insieme ma perduti da soli. Questa casuale assonanza di sentimenti determinò perciò, la mia facile immedesimazione con il ruvido personaggio di Heathcliff e mi spinse a conservare questo romanzo sullo scaffale, curiosamente incastrato tra le avventure di Salgari e gli amati racconti di Kipling.
    In seguito la lettura divenne una delle mie (anche se discontinue) passioni… e così, mi è capitato di reincontrare questa storia d’amore profonda, tormentata, estremamente irragionevole e proprio per questo, così reale… mi è capitato di rivivere la sofferenza vendicativa di Heathcliff, irrazionale, romantica, degna di un caparbio idealista (come l’idiota dostoievskiano)… così come, mi è capitato di riconoscere, nei libri e nella vita, il peso delle scelte di Catherine, il suo carattere libero, determinato e al contempo, talmente contraddittorio, da rende questa “donna in bilico” così femminile e moderna… un romanzo vero, ma anche unico nel suo genere e molto morbosamente peculiare: nonostante si svolga in una scenografia claustrofobica, questa vicenda vuole spiegare la complessità del mondo e si interroga sulla grandezza dell’uomo che, non insegue le regole del vivere borghese ma, corre inquieto alla ricerca disperata delle proprie sensazioni ed emozioni; la morte, che dovrebbe essere la fine, nel libro è descritta come il principio, alla fine Heatchliff e Cathrine saranno insieme, non esiste una possibilità di separazione definitiva tra i due amanti, perchè il loro amore, cupo e viscerale, non conosce limite neppure al cospetto della morte, un sentimento che non conosce cedimenti, eterno oltre che assoluto, nulla può diminuirne l’intensità.
    Di recente una controversa storia sentimentale mi ha riportato sensazioni che avevo veramente dimenticato, la passione ineluttabile, la predestinazione (mistica), tra due anime che si scoprono “comunque” affini, ancora un amore assoluto e proprio per questo, impossibile. Provenienti da realtà molto differenti, ma liberi nello spirito e sostanzialmente incuranti di tutto, ci siamo fatti progressivamente coinvolgere da una passione travolgente e (per certi aspetti) distruttiva, una grande storia d’amore, che non può esser vissuta appieno, ma che non potrà neanchè finire (mai definitivamente), una logorante alternanza di prendersi e lasciarsi, di cedere per poi sfuggire, un vero amore, di quelli che, quando si incontra, bisogna vivere, anche se ti consuma l’anima.
    Questa mia storia mi ha portato a credere che, due persone (troppo) affini, tese a nutrisi di reciproca felicità, sono per questo condannate a sbagliare, a ferirsi, ad allontanarsi per non perdere ogni razionale senso di equilibrio. L’amore quello vero è destabilizza e ci rende vulnerabili. Due esseri uguali nell’anima possono essere considerati diversi nel vivere civile, perciò le differenze (di età, di classe sociale, di cultura, di religione, di pelle…) allontanano invece di arricchire e così, oggi nessuno sembra più capace di sognare.
    Come spesso accade, ora che sono più maturo, nei momenti di difficoltà, cerco le mie risposte nella natura dell’uomo e nelle storie del passato che la letteratura ha conservato per noi, rileggere Emily Brontë, a distanza di quasi trent’anni, mi ha nuovamente stupito per quanta moderna verità ci sia nella sublime intuizione che la sofferenza di un amore selvaggio e assoluto vale sempre la pena di essere vissuta,
    nonostante le difficoltà e i rischi che questa scelta fuori dagli schemi comporta. Questa passione (apparentemente autolesiva) rappresenta quella parte indefinibile e sconcertante che ciascuno di noi si porta inevitabilmente dentro e che fatichiamo così tanto a mostrare, ognuno in fondo ha un desiderio di amare oltre ogni ragione, sconfinando nell’inverosimile identificandosi e annullandosi nella persona amata, in un impulso coerende di sacrificio ed estremo egoismo insieme, di salvifico amore e di cruda, primordiale, violenza istintiva.
    Insomma è davvero uno dei libri più belli che abbia mai letto… lo consiglio a tutti coloro che sono innamorati e, coscenti della forza primitiva di questo sentimento, non si arrendono mai, anche se la situazione o la persona che amano sembra essergli ostile.

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  17. Avatar carlo
    carlo

    help…?

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  18. Avatar bianca
    bianca

    che meraviglia questo intreccio di voci sul mio libro preferito, di cui continuo a non riuscire a scrivere o parlare, ma leggo con avidità su di esso. grazie
    Ho visto di recente la clip di Kate Bush: un altro frammento indimenticabile da incastonare nel mondo di terra e vento di C. & H. Chissà se si trova su You Tube…
    Ah, non ho mai incontrato nessun uomo che abbia letto o affermato di averlo letto e in verità pochine anche le donne. Ma che gente frequento io?
    Stasera torno a Lolita: di ossessioni ne trovo anche lì.

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  19. Avatar Silvana
    Silvana

    Certo che la trovi su You Tube : io l’ho ascoltata proprio adesso……ho solo digitato “Kate Bush you tube” e ho spippolato un pò…c’è una versione di W.H. che ha avuto più di 1’000000 di visite e molti commenti.Buon ascolto e buona lettura ( o rilettura) di Lolita.Ciao.

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  20. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Carlo, sì che si può parlare di odio nel senso di dinamica conflittuale, anzi, appunto proprio di amore-odio, indissolubilmente…. leggi anche gli ultimi interventi…

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  21. Avatar Maria Grazia
    Maria Grazia

    ora, a distanza di anni, mi chiedo cosa sarebbe successo a Heathcliff e a Catherine se si fossero sposati e avessero dovuto confrontarsi con suocere petulanti, rate di mutuo, pargoli insonni o con malattie esantematiche; baby sitter che non arrivano quando si deve andare al lavoro, e, più tardi, problematiche di lavoro ed economiche, ribellioni adolescenziali dei figli, teen agers tentatrici e crisi di mezza età. E se l’ambientazione non fosse stata la fascinosa brughiera, così in linea con i fascinosi protagonisti, ma un monolocale in area metropolitana. Ho come la sensazione che, dopo tutto ciò, o anche nel contempo, lo spirito libero di Catherine si sarebbe forse un pò appannato e chi ci assicura che suo marito avrebbe conservato il suo look da bel tenebroso? L’indissolubile amore-odio, la passione oltre i confini spazio-temporali….mah. Cime tempestose è stato scritto in pieno Romanticismo se non ricordo male. Le elegiache trasposizioni nel vissuto personale mi sembrano un tantino fuori del tempo anagrafico, fuori dai tempi, e molto molto poco pratiche….

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  22. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    Ciao Maria Grazia! In effetti il matrimonio è un’istituzione giuridica, non ha nulla di naturale ma è una creazione sociale tesa a vincolare i contraenti in una responsabilità reciproca e, nel caso, nei confronti dei figli. Tutto questo ha anche aspetti positivi, che valorizzano in modo tangibile la relazione e l’affetto tra due persone, non a caso messi in luce da chi desiderebbe equiparare a livello giuridico le convivenze ai matrimoni.
    Tutto questo tende all’ordine sociale.
    I sentimenti non sono istituti giuridici, sono liberi e le passioni sono fuori schema, eversive direi…

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  23. Avatar Caterina nicoletta

    Secondo me , l’unica cosa che toglie fascino a questo romanzo forte, bellissimo, dove l’amore e’ primigenio incontro di anime unita prima ancora di essere corpi, quindi fermi nell’attimo della creazione, uniti in un comune destino ,di vita e di morte,di oltre la morte,e’ il titolo che lo presenta troppo legato a schemi romantici.

    Incece l’amore cosi’ inteso e’ attuale, o meglio non ha eta’, se lo si vive cosi’, si e’ come graziati e dannati al tempo stesso.

    Nicoletta

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  24. Avatar claudia
    claudia

    I personaggi di questo libro diventano quasi dei familiari, ti sembra di conoscerli da tempo, merito dell’autrice che secondo me li ha descritti in maniera profonda, altro che romanzi psicologici del 900! le sensazioni, le emozioni dei personaggi che sono allo stato puro, sono pero’ secondo me comuni, vissuti da tutti con gradualità diverse!E’ l’apoteosi del sentimento, il climax che fa in modo che tutti, chi piu’ chi meno si riconoscano. Grande fortuna è che i films tratti da questo libro sono cosi’ brutti che permettono il distacco, altrimenti sarei ancora a leggere e rileggere il libro! Un saluto a tutti i lettori!
    Vorrei consigliare jane eyre di charlotte bronte.

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  25. Avatar Johnatan

    Ciao a tutti, ho letto questa pagina e l’ho trovata interessante. Sono un ragazzo di 16 anni e quest’estate ho letto per la prima volta “Cime tempestose”. Premetto che sono un gran romanticone, perciò il libro mi ha catturato in una maniera sconvolgente. L’ho divorato in quattro giorni e ho fatto le ore piccole per non smettere di leggerlo (fin quando il sonno non aveva la meglio). In quanto uomo, posso dare una visione diversa del romanzo. Leggendo i commenti del pubblico femminile, ho notato una gran passione verso il personaggio di Heathcliff. Ebbene, io lo odio con tutto me stesso! La sua passionalità e il suo amore per Catherine saranno pure notevoli, ma è un essero spergiuro e crudele. Il suo sentimento (alquanto morboso) scompare sotto le orribili crudeltà che commette nella sua torbida vita, basti pensare allo stesso tormento di Catherine, alla triste infanzia di Hareton e alle dure prove cui sottopone Cathy (ho temuto che non potesse riabbracciare il padre). La prima parte del romanzo è quella che maggiormente mi ha fatto salire l’adrenalina, ma che non mi ha colpito dal punto di vista sentimentale. L’amore di Heathcliff e Catherine non è sentimento puro né naturale, ma è morboso e ossessivo. Quello di Catherine mi è sembrato un sentimento sincero, seppur diverso dalla tenerezza provata per Edgar; su Heathcliff mi sono già espresso. La seconda parte del romanzo è invece quella che più mi ha emozionato emotivamente e che mi ha anche commosso. La piccola Cathy è una persona deliziosa e l’ho preferita alla madre, che pur essendo un personaggio bellissimo, mi ha lasciato una grande amarezza. La rapida avventura di Cathy e la sua discesa nel torbido cerchio magico di Heathcliff è stato un momento di grande stress emotivo per me, a causa del terrore che tutto andasse a finire male. Essendomi letteralmente innamorato del personaggio meraviglioso di Edgar, ho avuto il terrore che non potesse chiudere gli occhi in pace, con la figlia vicino. Il personaggio di Linton invece, per quanto capriccioso e servile, mi ha fatto provare un gran senso di compassione, pensando a come sarebbe potuto diventare sotto la guida di una persona corretta come Edgar. Quando è morto Heathcliff ho esultato in maniera spopositata! (Ho svegliato la mia amica che dormiva nella stanza accanto). Le lacrime sono scese a più non posso sia alla morte di Edgar, sia nel momento in cui Hareton e Cathy si avvicinano. Il finale mi è piaciuto molto, il personaggio che odiavo muore e due personaggi che amavo coronano il loro sogno d’amore (Hareton mi ha fatto tenerezza sin dall’inizio). Spero che questa recensione possa essere utile.

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  26. Avatar nika
    nika

    ciao a tutti…concordo sul fatto che gli uomini non leggono questo splendido libro perchè pensano che sia roba da donne,quindi sdolcinato e fragile!ma penso che se già solo vedessero il film scapperebbe anche a loro una lacrima…certo non reggerebbero mai il confronto con il protagonista perchè mai una donna è stata amata così,e anche dopo anni la passione è rimasta uguale…direi che per un uomo questo libro è abbastanzacomplicato quindi consiglio di iniziare con orgoglio e pregiudizio di jane Austin!!!e forse leggendo questi tipo di libri inizierebbeto a capire quel tanto vociferato mondo delle donne

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  27. Avatar Johnatan

    Nika sei sicura di aver letto Orgoglio e Pregiudizio di Jane AustEn? Oppure hai visto lo sceneggiato della BBC che in Italia è tratto dal romanzo di Jane AustIn?

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  28. Avatar nika
    nika

    ho la tua stessa età!
    sicurissima….è uno dei miei libri preferiti e soprattutto adoro la scrittrice…racconta solo la verità dell’epoca,forse è un pò di parte perchè fa riferimento molto alla sua vita…diversa da tutte le altre donne!intorno al personaggio di Elizabeth c’è una descrizione della vecchia Inghilterra che affronta una rivoluzione industriale,della superficialità e dell’ignoranza delle persone,soprattutto delle donne e dell’arroganza delle classi privilegiate…mi rispecchio molto in Elizabeth,a volte troppo vera e schietta!
    Sono felice del fatto che almeno un ragazzo abbia letto cime tempestose.non ho mai visto nessun sceneggiato della BBC.

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  29. Avatar Dante Dellamorte

    Wuthering Heights è uno dei miei romanzi preferiti e ha dato alla mia vita una nuova prospettiva. Non capisco il perchè di queste illazioni che peraltro leggo con un ritardo mostruoso. Alas…

    D

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  30. Avatar alessandra
    alessandra

    salve
    sono una ragazza di 18 anni, quest’estate ho letto cime tempestose e da poco mi è venuta in mente l’idea di farci sopra la tesina d’esame… ki mi aiuterebbe a cogliere i concetti principali.. grazie

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  31. Avatar Vivian
    Vivian

    ciao…
    Mi chiamo Vivian, sarebbe bello raccontarvi un po’ della mia vita, ma non sarebbe motivato.
    Sono una giovane transessuale, nata con un corpo che poco o niente mi appartiene.
    Sono una lettrice e poetessa, mi piace scrivere per me stessa ma non intendo farlo leggere.
    Leggere è stato un rifugio per me, “Cime tempestose” lo ricevetti in regalo da un’anziana signora, donna di mondo.
    In casa sua mi raccontava la sua vita, intensissima, avvolte me ne andavo con le lacrime agli occhi.
    Prima di morire mi regalo’ “Cime Tempestose” avevo appena 12 anni, mi sembrava un libro troppo impegnativo per me, lei invece mi guardo’ e mi disse” tu hai un’anima di donna, e solo il fatto che mi sei stata vicino e mi hai ascoltato con il cuore tutti questi anni mi hai fatto capire, nei tuoi piccoli silenzi, cose che mancavano alla mia vita.
    Cime tempestose, ha cambiato completamente la mia vita.
    Essere finalmente me stessa, mi ha portato a nutrire un po’ di odio sugli uomini, sapete perche’?
    Non vi ameranno mai come pensate, o almeno, hanno un’ anima si.., ma non crediate che la usino per capirci,
    e ricordatevi che qualsiasi cosa ottenete da loro, prima o poi la pagherete.
    Vi abbraccio forte…
    e forse qualcuna di voi mi avra’ capito…
    ad altre restero’ antipatica…
    ma desideravo proprio dirlo.

    Vivian

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  32. Avatar Vivian
    Vivian

    Ah… che stupida scusatemi…
    Mi stavo dimenticando una cosa strana di “Cime Tempestose”
    Le fughe a cavallo che Catherine fa di notte da
    Thrushcross Grance a Wathering Heihghts (questo ovviamente non e’ riportato sul libro) ho sempre avuto la sensazione che lei fosse vestita da uomo e non con la gonna, o per lo meno che indosasse i pantaloni con stivali alla cavallerizza.
    Ma questa e’ solo una mia sensazione…

    Grazie…

    Vivian

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  33. Avatar alessandra
    alessandra

    c’è qualcuno ke mi aiuta per la tesina su queso libro, per favore… Grazie!

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  34. Avatar Gyncclosolf

    If you are a real estate professional, be really careful in dealing with KoRes Corp. in Weston Florida. Tulio Rodriguez & Monica Cataluna-Shand are shysters and look for anyway to steal ones customers. They attempt to steal your client by requesting their contact information and later contact them behind your back to get them to deal with them directly.

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  35. Avatar carmen

    Perché è un romanzo MASCHIO… e i maschi piacciono alle donne (per lo più 😉

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  36. Avatar mark
    mark

    io l’ho letto. Gran libro … ma da leggere tutto di un fiato, evitando accuratamente di leggere le prefazioni, interpretazioni e commenti. Ed evitando anche di ragionarci troppo sopra. L’assoluto nella sua forma più rude e grezza (e questo è quel libro) non è infatti interpretabile, tanto meno freudianamente (figuriamoci poi un riduzionista come Freud quanto poteva capire di assoluto!). Altrimenti perde la sua qualifica di assoluto. L’assoluto stimola reazioni nel lettore. Le più diverse. Ed è giusto che sia così.

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  37. Avatar Lenny
    Lenny

    Non penso che Wuthering Heights, come tutte le opere ‘universali’, attiri più le donne che gli uomini. Io sono un uomo e lo trovo semplicemente stupendo, sconvolgente, duro e profondo. Ho usato aggettivi che di solito attirano gli uomini, e non le donne, altrimenti avrei aggiunto sentimentale, emotivo, melodrammatico. Eppure Wuthering Heights è anche questo.
    Forse a bloccare il lettore (e non la lettrice), oltre alla forma da romanzo rosa con la quale spesso è stato presentato al grande pubblico, o la fama di ‘polpettone’ ottocentesco, farcito con genealogie complicate e pulsioni patetiche, è semplicemente la non-conoscenza. Wuthering Heights ha la voce androgina di tutti i grandi capolavori, seguitela!

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  38. Avatar Stefania Bison
    Stefania Bison

    L’ho letto e riletto, dall’età, credo, di 13 anni. Ora nel vedere questo forum mi riprometto di leggerlo in lingua originale. nel 1978, mentre preparavo la maturità, una sera avevo in testa quel brano che diceva federico e mi misi a cantarlo a squarciagola, tanto che mio fratello mi entrò in camera e mi chiese se stavo diventando matta. Forse un po’ pazza lo sono, visto che spesso mi trovo a vivere storie dannate e sofferenti. Temo che quel libro ormai sia la colonna letteraria della mia vita. E do ragione a Vivian. E’ vero, gli uomini avranno anche un’anima,sì, ma non la usano per capirci, no!

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  39. Avatar Alfirin
    Alfirin

    Perché agli uomini mediamente non piace Cime tempestose? Facile! Perché per loro non ha senso! Capiamoci: credo che nessun lettore, neanche una donna, possa pienamente cogliere il senso profondo di questo libro, è parte del suo fascino. Tuttavia, per nostra natura noi donne siamo più portate ad accettare che qualcosa non risponda ai principi ferrei della comune logica… gli uomini no: loro di solito le cose le vogliono capirle. Per di più, la presenza di un amore tanto forte e appassionato spinge spesso le lettrici a perdonare a questo libro quelli che all’apparenza sono alcuni piccoli difettucci nell’andamento della trama…
    Cos’è che per un lettore è tanto ostico da mandare giù? Punto primo: i due protagonisti sono esseri umani egoisti e spregevoli. Siccome non c’è limite alla divina Provvidenza il cielo, dopo averli creati, li ha accoppiati: li ha piazzati soli soli nel luogo più sperduto della terra, la brughiera, perché si innamorassero, stessero tra di loro e non facessero troppi danni al resto del genere umano. E qui scatta il punto numero due: c’è forse una ragione reale per cui Heatchcliff e Catherine non dovrebbero vivere insieme tra l’erica felici, contenti e tendenzialmente sociopatici per sempre? No, nessuno! Lei una mattina si sveglia e dice “forse, dopo tutto, sposo un altro”; chiunque la conosca un po’ (perfino il lettore) sa che è solo un capriccio e che non ci crede troppo neanche lei; lui, al contrario, incredibilmente la prende sul serio e, invece di tirarle un paio di ceffoni bene assestati, parte. E forse le dice, “vado, faccio fortuna, torno: aspettami”? Ancora una volta la risposta è no: la molla in balia del nulla e del fratello ubriacone senza dirle una parola, spingendola, di fatto, a sposare l’altro… ovviamente, salvo poi tornare all’improvviso per accusarla di averlo fatto !!! Insomma, ti viene da pensare, se questi due cristiani si fossero presi la briga di parlare tra di loro due minuti in tutta calma, magari sorseggiando un the da bravi Inglesi, il libro sarebbe durato 200 pagine di meno e avrebbe avuto un lieto fine. Invece no… si scatena una tragedia assurda e perversa in cui i nostri due eroi si distruggono a vicenda e, per fare le cose fatte bene, distruggono tutti gli altri personaggi: non solo Hindley che in fondo in fondo un po’ se lo meritava pure, ma tutti coloro che hanno avuto la colpa di aver incrociato il loro cammino, ovviamente infierendo con particolare crudeltà su quelli che (a dire il vero del tutto inspiegabilmente) hanno il caraggio di amarli o di voler loro del bene: Edgar, Isabella e Heraton! E questi due campioni dell’umana natura, si pentono? Si fanno venire dei dubbi? Sentono ogni tanto la voce della coscienza? Ancora e ancora no: loro permangono identici a sé stessi per tutto il libro e sembrano pure compiaciuti di essere come sono… ma non è una delle caratteristiche del romanzo, specialmente di quello settecentesco e ottocentesco, quella di presentare dei personaggi in formazione, in evoluzione? Invece qui ciccia, niente!
    Insomma si tratta di un problema di genere: il lettore apre Cime tempestose pensando di trovarsi di fronte a un romanzo e invece si ritrova catapultato nel campo della grande Tragedia, dove non è il capire che conta ma il sentire, perché è attraverso il “pathos” che si giunge alla catarsi; dove i personaggio possono essere degli irriducibili bastardi ma hanno in sè il fascino irriducibile dell’assoluto e dove la logica comportamentale, l’illusione umana di poter dirigere la propria vita, cede il passo di fronte all’ineluttabilità del destino. Personalmente ho sempre simpatizzato con quanti ritengono che, benché l’autrice non lo dica chiaramente, Heatchcliff sia il figlio illegittimo del padre di Catherine (del resto, perché un uomo dovrebbe portarsi a casa un ragazzino raccattato dal nulla, amandolo come un figlio e suscitando l’odio della moglie? forse perché è suo figlio!)… un non detto che sottende il testo illuminerebbe sia lo strano rapporto di odio/invidia/competizione del protagonista con Hindley (il fratello legittimo, ma il meno amato) sia la sensazione che una sorta di maledizione primordiale penda fin da subito sul suo rapporto con Cathy, la sorella la cui anima è affine alla sua. Forse non a caso il piano fisico dell’amore è totalmente negato ai due protagonisti e il loro ricongiungimento può essere solo postumo e “spirituale”. Mi sono sempre chiesta, ma se il dubbio delle origini di Heatchclif sorge nel lettore, è possibile che non lo abbiano anche i due protagonisti? Probabilmente no, ma tanto a loro due non sarebbe importato. Insomma, uno dei più grandi libri di sempre, uno sguardo lanciato nell’abisso affascinante e spaventoso ad un tempo dell’anima umana in perfetto stile “tragedia greca”, perché come scriveva Sofocle “molte sono le cose oscure su questa terra, ma di queste nessuna lo è più dell’Uomo”.

    PS La peste colga Stephenie Meyer per aver reso questo capolavoro imperituro “il romanzo più amato da Bella Swan”

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  40. Avatar Francesca

    Ciao, ho trovato interessante il tuo post e vorrei fare alcune considerazioni. Avevo letto Cime tempestose da ragazza e mi era piaciuto molto. Ovviamente. E lo avevo letto in italiano. Alcuni anni fa, mentre vivevo in Irlanda, mi venne voglia di leggerlo in inglese. Erano passati molti anni dalla prima lettura e molta vita. Ebbene, è stata una delusione terribile. Uno stile rozzo, nessuna profondità psicologica, personaggi improbabili e nessuna apparente logica (pur nella passione divorante) nella trama. Insomma, un’opera immensamente immatura e infantile. E ho capito il giudizio della più grande (in senso letterario) sorella Charlotte.
    Mi sono quasi arrabbiata con Emily, per la delusione che avevo provato!
    Ma ci sono molti aspetti da considerare. Prima di tutto il fatto che queste ragazze sono vissute isolate dal mondo, senza alcuna esperienza di relazioni affettive reali, in condizioni di isolamento. Poi che questo romanzo è un romanzo d’esordio e come tale ne ha tutte le pecche. Ma anche che è un romanzo coraggioso, scandaloso, scardinante dei valori accettati dalla società in cui queste incredibili sorelle vivevano. Ed è per questo che non si può non amarlo.

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  41. Avatar Stefania Bison
    Stefania Bison

    ..e ancora non sono riuscita a leggerlo in inglese. E poi, tanto per dire che il romanzo poteva anche durare 200 pagine in meno…ad Alfirin chiedo: “Perchè, secondo te in certe storie, anche d’amore, ci si prende la briga di parlare, magari davanti a un the inglese e tutto finisce in un lieto fine…?” dimmi dove vivi: ci vengo subito!

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  42. Avatar Elisa Cannone

    Sono arrivata a te cercando semplicemente Cime Tempestose e dopo averti letto non posso non risponderti. Io ho letto solo adesso, a 45 anni, Cime Tempestose. E’ stato il regalo di compleanno di una mia collega. Amo leggere i classici in questo periodo di tanti libri che alla fine ti lasciano poco e niente e quindi ero curiosissima.
    Che dire!! Non mi è piaciuto per niente. Questa storia di odio (e non di amore) è stata un incubo fino alla fine. Tutto questo dolore e questa sofferenza, che palle!! Eppoi queste figure di donne viziate e infantili che giocano con i sentimenti degli altri ma troppo egoiste ed egocentriche per capirne la portata vera delle conseguenze.
    Penso che l’amore vero sia altro e non questa tortura e questa vendetta e questo odio viscerale che nasce da un amore non vissuto.
    Pensavo di innamorarmi di Heardclife e invece non l’ho sopportato. All’inizio della trama mi aveva preso nel suo dramma di ragazzo ma poi è sfuggito al controllo della vita e dei sentimenti. Questo libro è stato davvero brutto e pensavo meglio dopo aver visto l’ultima trasposizione cinematografica. Peccato
    http://www.youtube.com/watch?v=wFJMY0yQVUM&feature=related

    Credo che sia la prima volta che un classico mi delude e pensavo che ne riponevo tante speranze… (dal mio blog: http://leggerevolare.blogspot.com/2012/01/ladra-di-parole.html)

    Ciao, Elisa

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  43. Avatar Annalaura
    Annalaura

    Ho finito giusto ieri sera di leggere questo libro. pensare che l’avevo cominciato l’estate scorsa, poi interrotto per cause di forza maggiore e infine l’ho ripreso non so nemmeno quanto tempo fa..forse tre mesi!
    é stato difficile leggerlo, ma, contrariamente ad altri libri, non ho mai pensato di abbandonarlo, per curiosità e per la fama del libro. Tutto sommato non sono rimasta delusa, soprattutto per il lieto fine che è stato meglio di quanto potessi immaginare, e inaspettato, che è la cosa più importante.
    Di Heathcliff mi sonop stupita parecchio, mai avrei pensatop potesse essere tanto crudele, e il suop struggente sentimento eterno per Catherine non giustifica la sua crudeltà. credevo, invece, che il debole per la madre lo avrebbe reso più dolce nei confronti della piccola Cathy, ma così non è stato, nonostante in fin di vita, nei suoi giorni di pazzia, dichiari che era l’unica cosa importante, insieme a Hareton, che gli rimanesse.
    Riguardo le due Catherine, la figlia mi convince più della madre, il suo comportamento lo apprezzo fino alla fine, e anche quando mi ha fatto indignare per il suo cattivo comportamento verso Hareton alla fine si è fatta perdonare nel migliore dei modi.
    Perchè non è un libro apprezzato più di tanto dagli uomini? personalmente non me ne sono accertata, ma penso che sia davvero così. Secondo me perchè è fondamentalmente una storia d’amore e sentimenti, o perchè il titolo non ispira (in effetti dà l’idea di un mattone) e sono attratti da altro.

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  44. Avatar Lucilla P.
    Lucilla P.

    Questo ed altri libri “romantici” hanno rovinato generazioni di donne, che hanno pensato e, ahimè, pensano che l’Amore sia solo quello tormentato: che, di solito, invece, è un amore malato. Difficoltà ce ne sono, naturalmente, in ogni storia, ma un sentimento di amore, sia pure profondo e appassionato (non passione e basta, che è altra cosa) come può essere così negativo e distruttivo? Tutto sommato, meglio se gli uomini se ne tengono alla larga, anzi, facciamolo anche noi. O almeno, non immedesimiamoci!

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  45. Avatar itsmeserena
  46. Avatar theleeshore

    Vedo che, a distanza di quatro anni e mezzo questo post fa ancora discutere. litigare, appassiona e divide. Vorrei solo ribadire, visti gli ultimi commenti, a chi si indigna e lo critica come amore malato, storia torbida, esempio distruttivo che questo rimane uno dei capolavori della letteratura inglese (non lo dico io, ma una certa critica letteraria piuttosto qualificata e Natalia Aspesi giusto qualche mese fa). Dopodiché, di quale immedesimazione stiamo parlando? Allora non dovremmo leggere nessuna tragedia greca, non parliamo poi di Madame Bovary, Anna Karenina, tutta la Comédie Humaine di Balzac e via dicendo. Al contrario, come nella tragedia greca, il male ha un effetto catartico: per questo se ne scrive e riscrive 😉

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  47. Avatar Lucilla P.
    Lucilla P.

    Cara Theleeshore, hai ragione a sottolineare che è un capolavoro, ma confermo quanto ho scritto, precisando che pensare a quel tipo di amore come esempio di AMORE può essere fuorviante per persone poco strutturate, che è anche la ragione per la quale l’immedesimazione, in questi casi, può essere, anzichè catartica, pericolosa e dannosa. Stesso discorso vale per tutte le grandi opere che hai citato (ricordi il “bovarismo”?); poi certo ognuno con la letteratura e la propria vita ci fa quello che vuole. Però, a me un po’ dispiace di vedere che gli estremismi romantici siano ancora tanto in auge. Sarà un problema mio…. Stavolta, comunque, mi sono spiegata meglio? :))

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  48. Avatar theleeshore

    Cara Lucilla, penso di aver capito cosa intendi, ma in questo senso, ognuno deve trovare i propri anticorpi da solo. La letteratura in questo senso, non può essere una cattiva né una buona maestra. Gli estremismi direi che oggi appartengono più al cinema e ancor di più a una malainformazione (non chiamano ancora gli omicidi compiuti contro le donne “delitti passionali”?) ma non per questo smettiamo di andare al cinema o di leggere i giornali. Quanto al bovarismo, ha poco a che fare con l’amore ma piuttosto con il contesto sociale in cui si è immersi. Una perenne insoddisfazione verso la propria vita portata all’estremo. Insomma, bisogna distinguere. Altrimenti, si finisce con l’accettare la censura e l’oscurantismo, fino ad arrivare al rogo dei libri giudicati “pericolosi”…

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  49. Avatar mariamatera
    mariamatera

    cime tempestose è una storia sturm und drang, ultra tormentata e ultra romantica. personaggi dannati che non puoi non amare (vedi james dean in … acc. non mi viene il titolo …. il film dei due fratelli, insomma) e un concetto di amore assoluto da cui non puoi non farti affascinare.

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  50. Avatar theleeshore

    @maria: visivamente sarebbe un quadro di Caspar David Friedrich…. 🙂

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