Perché gli uomini non leggono Cime tempestose (un’ipotesi e un invito alla lettura)

Cime Tempestose di Emily Brontë è un romanzo d’amore: è innegabile. Ma è duro come uno schiaffo e tagliente come un coltello. Come l’ha definito Charlotte Brontë (sorella di Emily e autrice di Jane Eyre) è “un’opera moorish: selvatica e nodosa come una radice d’erica”. E potente. (sempre Charlotte: “L’artista trovò un blocco di granito…

Cime Tempestose di Emily Brontë è un romanzo d’amore: è innegabile. Ma è duro come uno schiaffo e tagliente come un coltello. Come l’ha definito Charlotte Brontë (sorella di Emily e autrice di Jane Eyre) è “un’opera moorish: selvatica e nodosa come una radice d’erica”. E potente. (sempre Charlotte: “L’artista trovò un blocco di granito su una brughiera solitaria: guardando s’avvide che da quella scheggia di roccia si poteva ricavare una testa, selvaggia, scura, sinistra, una forma con almeno un elemento di grandezza: la potenza”).
Virginia Woolf scrive (nel capitolo “Jane Eyre e Wuthering Heights”, tratto dal saggio The Common Reader 1925-1935, Einaudi): In Cime tempestose l’io è assente. C’è l’amore. Ma non è l’amore degli uomini e delle donne. Emily si ispirava a una concezione più generale. L’impulso che la spronava a creare non aveva origine nella sua sofferenza o nei torti subiti. Ella volgeva lo sguardo verso un mondo in preda al caos e sentiva in sé la forza di conferirgli unità in un testo”.

Un’ipotesi
Questo libro non piace agli uomini. O meglio: non lo leggono proprio, non vi si avvicinano. (Ovviamente è solo un’ipotesi confermata dall’esperienza di una cerchia di amici e conoscenti e spero di essere largamente smentita). Perché?

Cominciamo con il dire perché piace alle donne (anche qui, non basta il mio parere, vorrei conoscere il vostro). Nessuna donna, almeno per un attimo, non è stata soggiogata da Heathcliff o non ha desiderato essere amata con quella forza assoluta, inestinguibile, implacabile che anima il protagonista maschile del romanzo. Contro la sua volontà. Catherine è la sua dannazione (“Devo rammentare a me stesso di respirare… devo quasi rammentare al mio cuore di battere! Ed è come comprimere una molla dura: è a viva forza che compio il minimo atto che non sia suggerito da un unico pensiero; ed è a viva forza che noto alcunché di vivo o di morto, che non sia associato a una sola idea universale. Ho un solo desiderio, e tutto il mio essere e facoltà anelano a raggiungerlo. È tanto che tendono ad esso, e così indefessamente, che sono convinto che sarà raggiunto, e presto, perché ha divorato la mia esistenza: sono assorbito dal presagio del suo adempimento”). Il suo amore, questa furia indomita, è una pulsione di morte (e Freud, ripercorrendo il topos di Eros e Tanatos, non diceva che la libido nel profondo è un istinto di morte e di annullamento?).
Catherine vive lo stesso tormento: “Se tutto il resto dovesse perire e lui rimanesse, io continuerei a essere; e se tutto il resto rimanesse e lui fosse annichilito, l’universo si trasformerebbe in un potente sconosciuto; non me ne sentirei più parte”). La ricerca del compimento di questo amore, che non avviene e non può avvenire, costituisce la trama e lo scheletro del libro.

È dunque una storia di assoluto, come dice ancora la Woolf “di una forza insita nell’umana natura, che la innalza in presenza di ciò che è grande, a conferire al libro una statura straordinaria in mezzo agli altri romanzi”.

Cos’è che impedisce quindi agli uomini di essere incuriositi da questo libro? Un pregiudizio letterario? Un titolo troppo romantico (e qui intendo nel senso più popolare del termine, perché certo se parliamo di Sturm und Drang, questo è senz’altro un libro romantico)? Il fatto che, tutto sommato, viene considerato ancora roba da donnicciole?
E ancora, e lo chiedo a voi che avete letto Anna Karenina, Madame Bovary, Il Rosso e il Nero, I dolori del giovane Werther. Non sono anche queste tutte storie d’amore? Ma Tolstoj, Flaubert, Stendhal e Goethe sono uomini. Quindi?

Siamo in pieno inverno: è un buon momento per iniziare questo libro. Se qualcuno lo farà e poi avrà voglia di parlarne, mi troverà qui. Io, come scrive Virginia Woolf, leggendolo ho sentito “il soffio del vento e il boato del tuono”. Ma mi piacerebbe conoscere l’opinione anche di chi non l’ha sentito affatto. O di chi non l’ha sentito, ma immagina come ci si potrebbe sentire, perché come scrive Umberto Eco nelle postille al Nome della rosa: “Quando accendevamo un falò sul prato in campagna, mia moglie mi accusava di non saper guardare le scintille che si levavano tra gli alberi e aliavano lungo i fili della luce. Quando poi ha letto il capitolo sull’incendio ha detto: “Ma allora le scintille le guardavi!”. Ho risposto: “No, ma sapevo come le avrebbe viste un monaco medievale”.

Commenti

114 risposte a “Perché gli uomini non leggono Cime tempestose (un’ipotesi e un invito alla lettura)”

  1. Avatar Sciura Pina

    Forse la mia è un’analisi un po’ semplicistica, ma ho l’impressione che il fatto che sia stato scritto da una donna abbia il suo peso, inoltre. almeno nel passato, spesso veniva pubblicato con una veste tipografica da romanzo “rosa” (l’edizione che avevo in casa da ragazza faceva pensare più a Liala che ad Anna Karenina) e notoriamente anche l’occhio vuole la sua parte.
    cordialmente
    Sciura Pina

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  2. Avatar jomarch
    jomarch

    …grazie….mi hai fatto venire voglia di rileggere Wuthering Heights…e mi succede di rado di farlo…a presto dunque..tre amici maschi che lo abbiano letto e a cui è piaciuto li ho….
    a presto Jo

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  3. Avatar gabriella

    L’edizione che ho io (Rizzoli) ha una bellissima ed entusiastica prefazione di Georges Bataille tutta centrata sulla trasgressività, la radicalità del romanzo della Bronte. E Bataille era un uomo.

    Forse gli altri uomini (o molti di loro — le generalizzazioni sono sempre pericolose) temono proprio la radicalità di Cime Tempestose. Da un punto di vista di un maschio medio, probabilmente Anna Karenina ed Emma Bovary sono molto più rassicuranti e meno temibili di Katherine Earnshaw: vero è che Emma, Anna, la stendhaliana M.me de Renal vivono passioni ardenti ed adulterine, ma tutte poi pagano duramente (ah, quanto mi piacerebbe scrivere “pagano il fio” 😉 e si pentono. Kathy ed Heatcliff no. Si spezzano ma non si piegano, e questo, a molti uomini, fa tanta, tanta paura.

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  4. Avatar fulvia
    fulvia

    …. forse qualcosa in me non funziona….. non ho mail letto Cime tempestose e istintivamente non scelgo libri scritti da donne…. per favore qualcuno mi aiuti….
    Ciao a tutti!!!
    Fulvia

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  5. Avatar Caddy
    Caddy

    “Io sono Heathcliff! Egli è stato sempre, sempre nel mio spirito: non come un piacere, allo stesso modo ch’io non sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio proprio essere. Lui è più me di me stessa.”. E se fosse proprio questo il punto? L’incapacità da parte del lettore di capire e accettare tale assoluta identificazione da parte della protagonista femminile in un eroe maschile così spudoratamente negativo.
    Procedendo su questa linea poi mi domando se proprio l’ essere in realtà così poco “femminile” di un’opera che ci si aspetta tale non tenda a creare un certo disagio: la sua rustichezza spiazza, il suo cupo vigore sconcerta. Se queste possono rappresentare delle qualità agli occhi del lettore e allontanare l’ipotesi che vede identificare Cime tempestose con “roba da donnicciole” non è forse vero che, a distanza di oltre un secolo dalla sua pubblicazione, ora come allora, tale e tanta potenza originata da una mente femminile continua a inquietare più di quanto succederebbe se a produrla fosse stato un uomo?
    Caddy

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  6. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Sciura Pina concordo pienamente: la sua “erronea” fama di romanzo rosa l’ha senz’altro penalizzato (graficamente e non solo). Jomarch già mi basterebbe la tua risposta per essere soddisfatta di aver scritto questo post, se è servito a farlo rileggere (o leggere) anche solo a una persona (e l’informazione sui tuoi amici è confortante). Gabriella sì. Il punto è proprio questo. Sono personaggi assoluti (senza speranza e senza riscatto) e hai ragione: mentre negli altri casi sono sempre le donne a soccombere, qui lo scontro è alla pari. Sono entrambi colpevoli, dannati e irriducibili. Non c’è redenzione possibile né catarsi. A Fulvia dico solo: prova. Poi magari ti annoia ma leggilo con un’avvertenza. E’ un libro scritto da una donna ma è molto più feroce della media dei libri scritti dagli uomini. Caddy, l’assoluta identificazione di Catherine in Heathcliff è speculare. Catherine non è migliore di lui, eppure, come scrivi tu, è più di se stessa. Che poi l’inquietudine sia prodotta dallo scarto di genere (una donna che è più crudele e più affilata di un uomo) questo sì, assolutamente. Ma getta un’ombra ancora più affascinante sull’aria che tira nel libro.

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  7. Avatar luiginter

    Prima di provare a capire perché non ho mai letto _Cime tempestose_, un *benvenuta* a *theleeshore* fra le autrici di questo blog!

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  8. Avatar aranel
    aranel

    Siamo sincere, a chi non piacerebbe sentirsi gridare: “I have not broken your heart – you have broken it; and in breaking it, you have broken mine” ? Heathcliff è un personaggio tremendamente affascinante nella sua brutalità 🙂
    Wuthering Heights è stato spesso bistrattato dagli editori e “harmonizzato” a discapito della sua diffusione presso i maschietti, è verissimo. Ma forse è anche vero che gli uomini tendono a evitare gli “horror del sentimento” e qui direi che ci siamo dentro in pieno.
    La chiave del romanzo è questo amore dis-umano, sub-umano, sovr-umano. Le parole del famoso monologo centrale di Catherine Earnshaw sono brucianti:
    “(racconta un sogno) Heaven did not seem to be my home; and I broke my heart with weeping to come back to earth; and the angels were so angry that they flung me out into the middle of the heath on the top of Wuthering Heights; where I woke sobbing for joy. That will do to explain my secret, as well as the other. I’ve no more business to marry Edgar Linton than I have to be in heaven; and if the wicked man in there, had not brought Heathcliff so low I shouldn’t have thought of it. It would degrade me to marry Heathcliff now; so he shall never know how I love him; and that, not because he’s handsome, Nelly, but because he’s more myself than I am. Whatever our souls are made of, his and mine are the same, and Linton’s is as different as a moonbeam from lightning, or frost from fire.”
    Curiosità: sembra che sia in preparazione l’ennesimo film tratto da Cime Tempestose con protagonisti Angelina Jolie (Catherine) e Johnny Depp (Heathcliff): quest’ultimo ha dichiarato di essere un grande fan del romanzo… finalmente un uomo, e che uomo, che non ha paura della tempesta 🙂

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  9. Avatar theleeshore
    theleeshore

    grazie aranel: in inglese è ancora più bello (e più forte) che in italiano. Mi hai fatto venir voglia di rileggerlo in inglese (ci riuscirei?). Quanto al film, d’accordissimo su Johnny Depp, ma Angelina Jolie no, lei proprio non può essere Catherine. Per quanto bella, anzi bellissima, la sua faccia da bambola non può esprimere la complessità del personaggio.

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  10. Avatar aranel
    aranel

    Beh, però la Jolie ha un che di demoniaco che non stonerebbe… ma temo il solito pacco hollywoodiano. Certo che peggio della versione nostrana con Alessio Boni e Anita Caprioli non sarà mai!

    Tornando al libro, non è troppo difficile da affrontare in inglese, secondo me.
    Ecco la nuova sfida; trovare lettori MASCHI che lo leggano in lingua ORIGINALE 🙂

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  11. Avatar gabriella

    Per me Heathcliff ha la faccia di Laurence Olivier e Kathy quella di Olivia de Havilland. Punto.
    Sono disponibile a fare un’eccezione solo per Johnny Deep, per la sua faccia e la capacità di essere bel tenebroso sulfureo q.b.
    Ma tla sola idea della Jolie nei panni di Kathy mi fa venire l’orticaria. 😦

    (Accidenti ai remake e a chi li ha inventati. Se penso a quel cretino che ha fatto il remake di Lolita…)

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  12. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    “Cime tempestose”è il romanzo di un amore-passione,platonico e plutonico,claustrofobico e tellurico.E’ anche il quadro di un ambiente e di un’epoca,del desiderio di riscatto sociale del protagonista (ma in questo caso anche di vendetta infinita).La passione di Catherine e Heatcliff esiste da prima dei rispettivi matrimoni e continua,ovviamente,anche dopo,non essendo,i sentimenti e le passioni,fenomeni di carattere istuzionale.
    Credo anch’io che questo libro sia stato ingiustamente collocato nella categoria della letteratura”minore”(da Carolina Invernizio,tanto per intenderci)e che con questa categorizzazione abbia tenuto lontano molti lettori,ma anche molte lettrici.

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  13. Avatar whitelight

    Io sono un ragazzo e vedendo anche solo la versione cinematografica (non mi ricordo quale; l’ho visto in tv) mi ha un po’ spaventato come l’amore è descritto in modo così estremo. Di amori impossibili ne ho vissuti anch’io ma mi è rimasto difficile immedesimarmi in Heatcliff. Il loro amore l’ho visto un po’ forzato in quell’estremismo esasperante che forse per carattere non mi appartiene (nonostante anche io abbia sofferto per i miei amori impossibili). Per questo mi ero detto: “non so se lo leggerò mai” (la mia lista dei libri da leggere è già lunghetta di suo…). Però leggendo il post, i commenti e le citazioni che avete fatto mi avete abbastanza incuriosito, forse cambio idea e lo metto in lista 🙂

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  14. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Oh finalmente l’opinione di un uomo! Cominciavo davvero a credere che il pregidizio esistesse davvero! Ho capito cosa intendi, però potresti anche leggerlo senza doverti necessariamente identificare nell’amore selvaggio dei due protagonisti (è uno dei tanti livelli di lettura) e goderti semplicemente l’atmosfera cupa del libro (certo, vedendo il tuo nick forse non ti appartiene nemmeno quella… :). Comunque, se lo metti in lista una cosa te la posso garantire, ha un ritmo narrativo strepitoso e credo che sentirai anche tu, come dice la Woolf “l’urgenza di arrivare alla fine”.

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  15. Avatar Fubar
    Fubar

    Mi associo a whitelight. Anche io non ho mai letto il libro, ne in inglese ne in italiano, ma questo lungo post a gia’ fatto mettere in agenda una passata in libreria…

    Certo che e’ difficile, grazie (e “sventura”) a voi, non aumentare la lista dei libri.
    Da un vostro post recente, infatti, ho comprato immediatamente “Loneliness of the Long-Distance Runner” di Alan Sillitoe.

    Fubar / 070117

    PS Off Topic: in crisi di coscienza ho smesso di scrivere sul mio blog ma ho “segretamente” recensito “Piccoli Suicidi tra Amici” di Arto Paasilinna. Allo staff di GDL togliermi o meno dai Vs links. Grazie e scusate per l’OT. / Fubar

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  16. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    Ho scritto “istuzionale” invece di “istituzionale”.Avrete capito lo stesso ma mi correggo ugualmente.

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  17. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Fubar, come whitelight, ti aspettiamo al varco… Quando l’hai letto, intendo 🙂
    Era esattamente la reazione che volevo provocare, grazie!

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  18. Avatar luiginter

    Su _cime tempestose_ continuo a non avere idee; quindi non dico nulla. Mi fido però. Quindi – magari solo per dimostrare che non è vero che noi uomini abbiamo paura della a “radicalità” di questo libro 🙂 – giuro che LO LEGGERO’ presto.
    Aspettate anche me al varco.

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  19. Avatar theleeshore
    theleeshore

    luiginter, come puoi leggere dai commenti, non vediamo l’ora! 😉

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  20. Avatar Sara
    Sara

    Salve a tutti,
    forse sarò in controtendenza, ma io non trovo “Cime tempestose” un libro così straordinario. L’ho letto a 17 anni tutto di un fiato, e l’ho riletto anche successivamente, ma mi ricordo che allora mi diede l’impressione un po’ di un polpettone. Più un romanzo sull’egoismo.
    Adesso lo so, mi arriveranno le classiche torte in faccia…. 🙂

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  21. Avatar Bianca
    Bianca

    Non posso parlare di questo libro se non per dire che è IL mio libro : ne ho diverse edizioni e poi la versione cinematografica con Olivier in b-n è ancora nei miei occhi. E chi se non Deep può essere Heatcliff !

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  22. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Sara, ogni lettore legge lo stesso libro in modo diverso. Per fortuna. Quindi, via libera al polpettone. Però (e lo dico a me stessa soprattutto) ogni libro andrebbe riletto ogni 10 anni, perché i livelli di lettura cambiano a 20, 30 o 40 anni. Perciò ti dico, se ti capita di riprenderlo in mano, dagli un’occhiata. Chissà…

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  23. Avatar Maria
    Maria

    In effetti è quello che stavo pensando. Ho letto Cime Tempestose intorno ai venti anni, quindi il decennio di decantazione cui accennava theleeshore è passato già da un po’. Ricordo di averlo letto nel periodo Warthon, Austen, James… Ho deciso di rileggerlo adesso, per diversi motivi. Perché il mio bagaglio ‘lettura’ si è nel frattempo arricchito, quindi sicuramente posso trarre altri spunti e altri punti di vista. Ma soprattutto perché…. sto attraversando una situazione particolare dal punto di vista personale, i sentimenti descritti dal libro li sto vivendo in tutta la loro pienezza e anche sofferenza. Chissà, la funzione catartica del libro…. Vi terrò aggiornati 😉

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  24. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Maria, anch’io ho letto la Brontë e la Austen nello stesso periodo: sono la notte e il giorno e assolutamente complementari. E di James, che ho letto dopo, mi viene in mente che “Giro di vite” è una ghost story perfetta da leggere dopo Cime Tempestose. Grazie per questo illuminante percorso di lettura!

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  25. Avatar Sara
    Sara

    Per Maria: se posso darti un piccolo consiglio, abbinerei a “Cime tempestose” anche “I love shopping” di Sophie Kingsella…A volte quando si attraversano momenti difficili come è capitato anche a me circa un anno fa, farsi una risata con un libro serve!!

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  26. Avatar Maria
    Maria

    Sara ho letto tutti gli ‘I love shopping’ e sto aspettando il prossimo, che sicuramente ci sarà, leggendo il finale dell’ultimo…. A me i libri della Kinsella però non mi fanno molto ridere, mi mettono più che altro una grande grande ansia. Detesto Becky!!!! Però continuo a leggerli. Proprio l’altro giorno ho terminato invece l’ultimo di Plum Sykes, ‘Come divorziare da un milionario’. Stessa solfa, donne belle, richhe e in carriera con vite meravigliose accanto a uomini che di più non si può. E basta!!! Consiglio invece ‘Il lamento di Portnoy’, di Roth oppure il grande John Fante…. Invece seguirò il consiglio di theleeshore, dopo ‘Cime tempestose’, James e il suo ‘Giro di vite’ 🙂

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  27. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Maria, fidati, lo leggerai tutto d’un fiato. Ma meglio non leggerlo a notte fonda e se si è da soli in casa 🙂

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  28. Avatar Sara
    Sara

    Maria, a me Becky sembra una sfigata cronica imbranata, è per questo che mi fa sorridere. Anche io non sopporto molto queste eroine che sono:
    intelligenti oltre ogni dire
    hanno un lavoro che è una figata
    hanno soldi a palate e case chilometriche
    combattono (e vincono) la lotta greco-romana nel fango e ne escono con l’acconciatura ancora a posto
    sono delle stra-fighe pazzesche

    Ma mi fanno sorridere, mi rilassano. In fondo anche i personaggi troppo stropicciati non sono reali. La realtà siamo noi che ci alziamo al mattino per andare a fare il nostro lavoro, facciamo il nostro dovere e torniamo a casa, in linea di massima, salvo eccezzioni.
    Comunque ne approfitterò, leggerò anche io Giro di vite, adesso sono curiosa! 😉

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  29. Avatar Fubar
    Fubar

    @theleeshore (e non solo).
    Ho finito alle 04.30 di stanotte il libro, dopo 3 giorni di letture frammentate.
    L’ho amato molto e ringrazio di avermi dato l’opportunità di non perdere un capolavoro.
    Ammetto essere stato schernito da non pochi, poveri stupidi, ed essere stato bollato anche come “femmineo”, volgari ignoranti prevenuti come lo ero io.
    Non dico mi sia piaciuto in tutto e per tutto ma forse perché, essendo un “classico”, da esso hanno attinto autori successivi tanto da farne sembrare lo stile narrativo qualcosa di “già letto”. Ma è, appunto, un classico, origine credo di ciò a cui mi sono assuefatto in anni addietro.
    Buffo, e spero di non essere mal visto in questa sede, ammettere che in parecchi passaggi mi ha ricordato vagamente la stessa scrittura di de Sade in “Justine” (che consiglio di leggere poiché -tolte le scene più “depravate”- è un testo scritto in modo stupendo).
    Un grazie di cuore, insomma.
    Fubar / 07.02.25

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  30. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Fubar, ne sono felice. Anch’io amo finire i libri a tarda notte. Cime tempestose poi si addice particolarmente a una conclusione notturna. Ma volevo chiederti – quelli che ti hanno giudicato femmineo erano tutti uomini? E quindi mi stai dicendo che il pregiudizio esiste davvero? Di De Sade mi dicono tutti sia bellissimo, lo leggerò. Grazie a te e buona giornata.

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  31. Avatar Fubar
    Fubar

    @theleeshore. Ti rammaricheresti se ti dicessi che il primo essere umano a giudicarmi “effemminato”, avendo visto il libercolo sul tavolo del salotto, fu mia madre? Ebbene sì, una donna. Che mi ha deriso e mi deride tutt’ora per tale titolo. Mio padre, poi, non si pronuncia (ma uno sguardo di compassione mi è giunto, eccome!): come ebbi a dire in un post, ivi sul presente sito, circa leprime letture egli fu colui il quale mi distolse da “Piccole Donne” per sostituirlo con il ben più eletto “A Christmas Carol” di Charles Dickens (adducendo una certa insana superbia et avarizia -che io ora chiamo “moderata parsimaonia”- nella mia persona).
    Ma, in fin dei conti, l’una si diletta di storia e l’altro con Clancy e Grisham et similia.

    Circa le marquis de Sade: sì, lo consiglio vivamente. Io ebbi a conoscerne le opere per vie adolescenziali ma non mi accorsi tardi della qualità della scrittura. Si avvicina, se può esserti di aiuto, a “Cime Tempestose” in quel continuo rimuginare razionale ed irrazionale sui sentimenti e le inclinazioni dell’esssere umano. Del libro oggetto del presente post la parte che più me lo ha rammentato è stato quel “perverso” senso di amore che andava circondando Cathy e Linton durante la morte del padre di lei, Edgar Linton. Sono circa venti pagine fitte dei pensieri più abietti sul senso dell’Amore (A maiuscola) e della naturale esasperazione dei sentimenti che portano al “turpe” ed alla “viltà” morale. Lo riassumerei in un passo del libro, che pur parla del perdono Divino e non di “liaisons amoureux”:
    – Nelly: “Non ti vergogni Haetcliff? Tocca a Dio, punire i cattivi: noi dobbiamo invece imparare a perdonare.”
    – Heathcliff: “No. Dio non avrebbe la soddisfazione che avrò io!, ribattè.”

    Buona (fine) giornata anche a te.
    Fubar / 07.02.25

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  32. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Beh Fubar, diciamo allora che si tratta di un pregiudizio trasversale ai generi (e mi sarei rammaricata di più se le critiche fossero arrivate solo da uomini). Quanto a tuo padre, in fondo come si può biasimarlo? Louise May Alcott non è Dickens (né tantomeno Emily Bronte…) 😉
    Quanto all’esasperazione perversa e al parossismo, d’accordissimo. Queste sono due delle caratteristiche che rendono grande il libro (che è molto onesto, quasi psicanalitico nel descriverli-descriverci). Motivo in più per leggere Justine, grazie!

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  33. Avatar Blacko
    Blacko

    Ciao a tutti, sono un uomo e questo libro l’ho letto. Mi è stato suggerito dalla mia ragazza (è forse il suo libro preferito) e ho impiegato almeno 2 mesi a terminarlo. Sono uno che legge molto (quando posso!) e ho cercato di non avere pregidizi, ma nonostante tutto l’impegno e la buona volontà sono comunque rimasto deluso. Non posso dirvi perchè non piaccia a tutti gli uomini, ma del perchè non sia piaciuto a me si. L’ho trovato lungo, noioso nelle ripetute descrizioni del paesaggio e carente di trama, a tratti pure confuso. Magari l’edizione tradotta non era delle migliori, ma ho attinto da 2 libri diversi e ho trovato poca differenza. I vari personaggi sono ben caratterizzati e ammetto che certi pezzi o singole frasi mi abbiano dato dei veri e propri brividi (la descizione dei sentimenti provati dai protagonisti o certi colpi di scena inaspettati), ma il libro si perde in una descrizione di accadimenti quasi cronologici da biografia e quei pochi sporadici attimi di grande letteratura vengono completamente assorbiti dalla descrizione di una vita campestre d’altri tempi a dir poco noiosa. E dire che mi considero un amante della storia di ogni suo periodo, avrei dovuto quindi appassionarmi, ma così non è stato. Da quel che mi ricordo dell’autrice, credo abbia scritto soltanto qualche poesia e poi questo racconto. Il problema può stare proprio li, opera prima e relativi errori, benchè in famiglia si respirasse un clima creativo. Peccato non abbia potuto scrivere altro, ci avrebbe regalato sicuramente emozioni perchè il potenziale c’era tutto.

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  34. Avatar theleeshore
    theleeshore

    grazie per la tua risposta attenta e minuziosa. Magari tutti i lettori fossero così. Ogni lettore legge un libro diverso e in ogni libro deve scattare un transfert tra testo e lettore come in una relazione (psicanalitica e non), anche negativo, come in questo caso. Spero solo tu non ti sia pentito di averlo letto, un’esperienza – di lettura – vale in ogni caso, no?

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  35. Avatar barbara
    barbara

    ho fatto di questo splendido romanzo, ahimè la ragione del mio vivere l’amore in maniera così davvero impetuosa.Ne ho fatto il mio Credo e solo a parlarne mi vengono i brividi.Ho fatto la tesi di laurea e l’ho letto tante volte ed ogni volta ci scopro qualcosa di diverso e di fenomenale,direi siamo sulla genialità di espressione e sentimento.Ho conosciuto un ragazzo ,ama leggere e vorrebbe rileggere questo romanzo poichè non lo ricorda più.Vi faro’ sapere ma sono certa che lo amerà tanto…spero solo che non faremo la fine di katherine e heathcliff.comunque lo amo questo romanzo e lo consiglio a tutti

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  36. Avatar brucobru

    Ma chi l’ha detto che gli uomini non leggono Cime Tempestose?

    Anna Karenina, Madame Bovary, il Rosso e il Nero, I dolori del giovane Werther…

    Sinceramente sorrido, non solo perchè li ho letti tutti, ma principalmente perchè hai citato alcuni dei miei libri preferiti.

    Ma voi donne (sei tu che hai incominciato questa discussione in modo sessista) pensate davvero di avere l’esclusiva dei sentimenti? O dell’amore?

    O di avere il privilegio di commuovervi?

    Piuttosto io mi sorprendo se chi ama Cime Tempestose poi storce il naso per Fight Club o American Psycho

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  37. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    Gentile (ipotizzo) *brucobru*, pur amando chi nelle discussioni mette passione e calore rimango lievemente sorpresa, (e personalmente dispiaciuta) per uno stile comunicativo che potrebbe affievolire l’ampiezza di respiro della discussione stessa, che finora è stata ricca e lieve e continua ad interessare.
    Le donne non hanno il privilegio di commuoversi nè l’esclusiva di sentimenti e amore.
    Rimani con noi a discutere con la tua sensibilità, che è un privilegio assessuato.
    Ciao *brucobru*!

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  38. Avatar Brucobru

    Scusate,
    non volevo essere provocatorio, tantomeno usare uno stile comunicativo aggressivo o irrispettoso.

    Mi sono sentito tirato in causa non come ‘uomo’ ma come ‘lettore’.
    Diffido le generalizzazioni e non credo sia corretto parlare di una letteratura maschile o femminile, tantomeno quando si parla di romanzi d’amore.

    Sangue, amore e guerra. Le passioni sono universali.

    Ho citato apposta due letture ‘forti’, accanto ai classici, perchè credo che alla base della lettura ci sia il desiderio di vivere più vite, non importa se attraverso gli occhi di un uomo o di una donna.

    L’emozione, la passione, lo smarrimento, lo stupore, i brividi… li ritrovo sia in un pulp di Palahniuk sia nella scrittura delicata di una Byatt. In Emily Brontë o in Bret Easton Ellis.

    E penso questo sia un tratto comune dei ‘lettori’ e delle ‘lettrici’.

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  39. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Brucobru, la mia era una provocazione letteraria (ovviamente) ma se vuoi parlarne seriamente, guarda per esempio gli interventi di questo post: sono quasi tutti di donne e pochi, tra i già pochissimi interventi degli uomini, dice di averlo apprezzato. Quanto agli autori che ho citato, Tolstoj, Flaubert, Stendhal, Goethe, il punto non era che gli uomini non li hanno letti, ma il contrario… Li hanno letti in quanto autori uomini? Comunque, quello che scrivi è interessante. No, non credo le donne abbiano il privilegio di commuoversi né di innamorarsi perdutamente (Heathcliff non è forse più dannato, tormentato e disperato di Catherine?) e il mio post voleva ascoltare semplicemente le opinioni degli uomini, la tua per esempio.

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  40. Avatar theleeshore
    theleeshore

    grazie Marina, la sensibilità come privilegio asessuato mi sembra una definizione perfetta.

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  41. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    Grazie *theleeshore*, apprezzo l’apprezzamento :-))).
    E la correzione di “assessuato”in “asessuato”.

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  42. Avatar John Crish
    John Crish

    Cime Tempestose un romanzo che non piace agli uomini? può darsi, non lo so. certo è una passione assoluta selvaggia esclusiva blasfema, niente a che vedere con i sentimentalismi piccolo borghesi a cui sembra essere ridotto l’amore oggi per tutti quanti, uomini e donne.
    E tuttavia esiste una scrittura al femminile? una sensibilità diversa tra i due generi? Naturalmente non sto facendo un discorso sessista: penso piuttosto a forme di ascolto, ad empatie ed aperture che, storicamente, sono state adottate più facilmente dalle donne per motivi anche di sopravvivenza, per il ruolo subalterno che veniva loro assegnato. Le donne forse attraversano un’educazione sentimentale più attenta alle forze ctonie dello spirito? La cura della prole il cibo l’educazione la malattia la morte, non sono state sempre dimensioni occupate dalle donne, non una prerogativa o una condanna o un destino, ma una tradizione millenaria che si deposita nei gesti nelle relazioni nelle aspettative. Non so, mi piacerebbe sapere quello che ne pensate.

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  43. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Mettiamola così, John Crish. Conosco uomini a cui questo romanzo è piaciuto molto (stavo provocando, ovviamente, per ottenere l’opinione dell’universo maschile al riguardo).
    Tuttavia bisogna ammettere che questa autrice – anche tra il pubblico femminile – paga lo scotto di una nomea, stratificatasi nel tempo, di “romanzo rosa”.

    Niente di più sbagliato, e qui mi ricollego al tuo intervento: altro che sentimentalismo o romanticismo, qui c’è solo un amore feroce, ctonio, cupo e senza riscatto. Perché, sembra dirci Emily Brontë, è l’unica forma di amore possibile (l’altro, quello che Catherine prova per suo marito è già l’amore borghese, edulcorato, mediato, trattenuto e irrimediabilmente compromesso). La tua analisi è perfetta.

    Credo però esista una scrittura femminile e sto pensando, oltre che all’autrice di Cime tempestose, a Jane Austen, a Virginia Woolf, a Ingeborg Bachmann per arrivare fino ai giorni nostri con Christa Wolf, Anne Tyler, Alice Munro. E sì certo, come dicevi, proprio in virtù di quel ruolo subalterno, queste scrittrici hanno sviluppato uno sguardo sul mondo “diverso” (non saprei dire se migliore o perggiore).

    Conosco però molti uomini che non leggono autrici donne, per loro stessa ammissione (e spesso senza saperne spiegare il motivo). Quindi, mi viene da pensare: la letteratura parla più spesso delle donne (come temi, soggetti, trame) ma ne scrivono generalmente gli uomini. O meglio: loro hanno ancora in mano lo scettro dell’obiettività, lo sguardo universale; alle donne viene lasciata l’esclusività del particolare, privilegio delle minoranze. Perché? Perché ci vedete sempre come se indossassimo degli occhiali rosa?

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  44. Avatar John Crish
    John Crish

    Forse per neutralizzare l’effetto destabilizzante dello “sguardo diverso” che sgretola certezze e insinua dubbi sulla pretesa superiorità maschile.
    Però, secondo me, il problema è la differenza, non i giudizi superficiali che nascono dall’adesione a stereotipi: in cosa consiste la diversità dello sguardo? Universale e particolare, ragione e sentimento, non sono contrapposizioni ideologiche che semplificano la complessità del rapporto tra maschile e femminile?
    Non penso che sia un problema di sensibilità che, come è stato ben detto da marinaforlani, è un privilegio asessuato, e non è nemmeno una questione di maggiore o minore profondità: la realtà è talmente sfaccettata e multiforme che solo una molteplicità di sguardi può cercare di decifrarla e darle un senso.
    Ora io non penso ad un genere maschile e un genere femminile dati una volta per tutte, immutabili nel tempo, perché qualsiasi sostrato biologico deve sempre nell’essere umano passare attraverso una ridefinizione sociale e culturale.
    La diversità dipenderà allora dal modo in cui si definiscono
    storicamente i diversi ruoli di uomo e donna e se vengono considerati di natura conflittuale o complementare.
    Una cosa, comunque, è certa: gli “occhiali rosa” conviene gettarli nel cestino!!

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  45. Avatar theleeshore
    theleeshore

    Allora, quando parlavo della contrapposizione universale/particolare intendevo proprio la diversità di percezione dall’esterno (di chi legge o guarda) ma che non è appunto diversità sostanziale (gli occhiali rosa li vedete voi , ma noi li portiamo neri in genere:-)), né tantomeno può esservi una contrapposizione ragione/sentimento perché come notavi tu stesso, sarebbe una semplificazione troppo facile per parlare di uomini e donne…
    La diversità certo dipende anche dai ruoli (e direi oggi dai giochi di ruolo) che però, come dici anche tu, sono in continuo cambiamento. Quanto all’effetto destabilizzante, beh, mica è una prerogativa solo vostra… Anche noi abbiamo paura, quando non capiamo. Anche noi oscilliamo continuamente tra un desiderio simbiotico e fusionale (la natura complementare a cui ti riferisci) e la voglia di fuga – da voi, da noi, dai ruoli (la natura conflittuale, appunto). E la morale è che non c’è soluzione: come il moto di un pendolo temo siamo destinati entrambi (maschi e femmine) a fare di questa oscillazione centripeta e centrifuga l’unico modo che abbiamo di vivere insieme.

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  46. […] sono le considerazioni fatte nel blog Gruppo/i di lettura sul perchè gli uomini non leggono Cime […]

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  47. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Salve ragazze sono un uomo e sono fioro d aver letto Cime Tempestose :), mi identifico molto al personaggio d Heathcliff, rispecchia molte mie caratteristiche, il mio amare una donna in un modo così passionale e travolgente, il mio essere selvaggio e schivo e turbolento il mio essere lunatico, riesco a coinvolgere una donna stando zitto e guardandola: (francamente troppe chiacchere non piacciono), ad una donna le chiacchere non picciono dallo sguardo riescono a capire tutto. Riesco ad ammirare l’amore ke una donna riesce a darmi. Mai poi forse a volte con la mia lunaticità e la mia confusione l’amore mi travolge così tanto e cerco di scappare da lei di fatti le mie relazione durano poco e questo mi dispiace non voglio più perdere il mio amore e non voglio più crearvi dolore siete , grazie Emily Bronte & Heathcliff. “Voi siete in me più di quanto non lo sia io stesso”…. Mi raccomando vedete Cime Tempestose (1939) di William Wyler con Laurence Olivier & Merle Oberon.

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  48. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Salve ragazze sono un uomo e sono fioro d aver letto Cime Tempestose :), mi identifico molto al personaggio d Heathcliff, rispecchia molte mie caratteristiche, il mio amare una donna in un modo così passionale e travolgente, il mio essere selvaggio e schivo e turbolento il mio essere lunatico, riesco a coinvolgere una donna stando zitto e guardandola: (francamente troppe chiacchere non piacciono), ad una donna le chiacchere non picciono dallo sguardo riescono a capire tutto. Riesco ad ammirare l’amore ke una donna riesce a darmi. Mai poi forse a volte con la mia lunaticità e la mia confusione l’amore mi travolge così tanto e cerco di scappare da lei di fatti le mie relazione durano poco e questo mi dispiace non voglio più perdere il mio amore e non voglio più crearvi dolore, grazie Emily Bronte & Heathcliff. “Voi siete me più di quanto non lo sia io stesso”…. Mi raccomando vedete Cime Tempestose (1939) di William Wyler con Laurence Olivier & Merle Oberon.

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  49. Avatar Hesperia

    Qualcuno di voi sa dirmi se il protagonista maschile accanto a Natalie POrtman sarà Johnny Depp? E’ accertato?
    HO trovato il dvd del film di William Wyler del ’39. Ma è molto bella anche la versione di Bunuel del ’53, girata nel Messico col titolo di “Abismos de Pasion”.
    Se volete saperne di più sul romanzo, le varie critiche, e le espressioni artistiche ispirate a questo straordinario classico cliccate sul blog Il Giardino delle Esperidi: http://esperidi.blogspot.com/

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  50. Avatar Hesperia

    Vorrei sfatare un mito. O piuttosto il pregiudizio (o ipotesi) che ha dato luogo a questo simpatico gruppo di lettura. Gli uomini leggono “Cime tempestose” (Wuthering Heights). Certo non TUTTI gli uomini, così come non TUTTE le donne. Ma quelli più acculturati, sì. E lo fanno proprio per la suggestione del titolo e ovviamente per il paesaggio aspro della brughiera che fa da cornice alla storia. Senza questa poesia del paesaggio che lo rende quasi un poema in prosa, sarebbe fatalmente uno dei tanti “romanzi familiari”. L’ostilità del paesaggio (sempre invernale) dai toni gotici e chiaroscurali imprime vigore demonico anche ai personaggi. Arrivo a dire che Wuthering Heights è addirittura un romanzo “virile” nel senso della “vis” (forza) , dove sia la natura che i personaggi non sono mai addomesticati.

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