La serie dei *libri migliori letti nel 2006* segnalati dai lettori su questo blog (l’elenco lo trovate qui; siete ancora in tempo per scrivere i vostri, qui) suggerisce qualche considerazione.
*La prima (un po’ banale, ma fa nulla) è che l’elenco è uno straordinario e bellissimo consiglio di lettura in formato gigante, per quantità, qualità e varietà di letture suggerite.
*La seconda considerazione – collegata alla prima – riguarda le abitudini dei lettori: fra i fatti che emergono dall’elenco dei libri più belli letti nel 2006 mi sembra sia evidente che non ha senso fare una hit parade del gradimento: non ci sono hit, nessun titolo che straccia (come numero) gli altri; nessun blockbuster, insomma, per usare un linguaggio da marketing cinematografico. Fra i lettori abituali credo sia così sempre. In libreria, in biblioteca.
E’ un fenomeno che i lettori conoscono bene: tutti leggono qualcosa di diverso (in effetti è un modo diverso per enunciare una conseguenza di quanto Troisi diceva a proposito della quantità di libri che dovremmo leggere: “io sono solo a leggere e loro che scrivono i libri sono così tanti” – non era prioprio così ma come senso ci siamo, credo -, quindi, aggiungiamo, interpretando il grande Massimo: ognuno di noi finirà con leggere libri diversi).
Un fenomeno che, per certi versi, ricorda la Long tail (letteralmente lunga coda) che Chris Anderson ha applicato all’economia nell’era di Internet e ai consumi culturali in particolare (ma non solo), scrivendoci sopra un libro che ha avuto un discreto successo e applicandolo anche ad altri ambiti.
Questo è il grafico della particolare curva di domanda tracciato da Anderson, riferito, dice lui, a qualsiasi prodotto: se lo applichiamo alla lettura (quindi: non ci interessa se un libro è comprato o no, ci interessa la lettura del libro) possiamo dire che la parte rossa riguarda i titoli letti da molte – moltissime persone (invece di sales leggiamo /numero di lettori (di un certo libro)/ invece di products leggiamo: /libri/), la parte gialla riguarda i titoli letti da poche persone. Sono dunque pochi i titoli letti da tante persone.
Mentre la parte gialla si estende di parecchio, ben oltre la fine del grafico, fino ad arrivare ai titoli letti da una sola persona: sono moltissimi i libri letti da poche persone. Questa è la long tail del lettore.
In questa porzione gialla c’è quasi tutto il fenomeno dei lettori cosiddetti “forti”; dei prestiti in biblioteca che offrono anche i libri fuori catalogo e fuori moda; della voglia di andare in librerie che oltre alle novità abbiano gli scaffali/catalogo ben forniti.
Anderson ci ha anche spiegato che qui c’è il motivo del successo di Amazon (un catalogo non limitato dagli spazi fisici di una libreria).
E c’è, ovviamente il fenomeno dei gruppi di lettura e delle nostre scelte per il 2006.
*luiginter
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