Sicuramente la supercoppa di miglior libro che ho letto in queste vacanze va a pari merito ai due libri di Bruno Morchio. Anzi, a dire il vero, fra i due *Maccaia* è il migliore, ma bisogna leggere assolutamente prima *Bacci Pagano*.
Ma andiamo con ordine. Sono due noir scritti da Bruno Morchio ed editi dalla Fratelli Frilli, casa editrice di Genova; non so se qui a Milano si trovano, ma penso di sì, ha pubblicato molti titoli.
Questi due hanno come protagonista il grande Bacci Pagano, di professione investigatore privato, romantico comunista, amante della buona cucina (da far venire l’acquolina in bocca le descrizioni dei suoi pranzi), “analfabeta dei sentimenti”, amante di Mozart, Guccini e di Dostoevskij, ma soprattutto innamorato della sua Genova multietnica. Precisa la descrizione dei suoi movimenti in città, io li seguivo sulla cartina, e vorrei fare una gita per vedere se i bar, i ristoranti e i luoghi che descrive esistono veramente (per l’occasione, consiglio come guida *Superbi itinerari*).
Perché mi sono piaciuti così tanto? Innanzitutto per lui, Bacci, un uomo che vorresti conoscere. Poi l’ambientazione, Genova, che ben si presta a un noir. Morchio scrive molto bene, il primo libro a volte è un po’ ricercato e poco spontaneo, il secondo senza sbavature. Le trame sono avvincenti, originali (consiglio la lettura del secondo per comprendere in pieno il primo con un bel colpo di scena), di giusta misura. E da apprezzare il lavoro di queste case editrici locali.
Da leggere, sicuramente.
Ah, c’è anche una terza indagine di Bacci, *La creuza degli ulivi*, che non vedo l’ora di iniziare appena mio papà me lo passa…
*giuliaduepuntozero
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