Ci sono scrittori che mi piacciono particolarmente, e che, guarda caso, non scrivono libri da anni.
E io li aspetto con ansia, ma che fine hanno fatto?
Innanzitutto, aspetto il terzo capitolo della trilogia di Ellroy sulla storia degli Stati Uniti, dopo *American Tabloid* e *Sei pezzi da mille*.
Bellissimi, avvincenti, istruttivi. Come la storia sia andata avanti, ovviamente, ormai si sa, ma raccontata da Ellroy, è tutta un’altra cosa. Intanto lui, per lo meno, ne ha scritti e pubblicati altri, l’ultimo per Bompiani, *Jungletown jihad*, ma si starà veramente impegnando per far uscire questo attesissimo libro per l’anno prossimo, come ho sentito dire? Mah.
E poi Eugenides: l’ho sentito qualche anno fa (2003?) al Festivaletteratura di Mantova, era appena uscito *Middlesex*. Lui fortissimo, con un’interessante storia alle spalle: americano, con genitori greco e irlandese. Bravo, simpatico, scrive bene, ancora meglio in *Le vergini suicide*, uno dei miei libri cult. Ma anche lui, non sarebbe ora di scriverne un altro?
Infine Markaris, con il suo ispettore Kostas Karitos ad Atene, bellissimo. Dopo *Ultime della notte*, *Difesa a zona* e *Si è suicidato il Che*, anche questo del 2003…
*giuliaduepuntozero
Rispondi