GDL: Fenomenologia dell’abbandono del libro

Nell’ultimo mese ho cominciato, letto per qualche giorno e poi
*abbandonato* dopo un centinaio di pagine alcuni libri:
_ Le avventure di Augie March _ di Saul Bellow;

_ Quest’anno a Gerusalemme _ di Mordechai Richler;

_ Pnin _ di Vladimir Nabokov e ho *riletto* le prime 98 pagine de _ Il buon soldato Scveick _ di Miroslav Hasek.
Trascino in una lettura di qualche pagina al giorno _ Memoria del bene. Tentazione del male _ di Tzvetan Todorov e ieri sera ho apprezzato le prime trenta de _ I tre moschettieri _ .
Che significa? Escludo la risposta: “non mi piace pi� leggere” perch� ciascuno dei libri mi ha dato soddisfazioni. Ho scelto i libri sbagliati? Anche in questo caso – per gli stessi motivi – direi di no. Forse sono troppo distratto dalla suggestione proveniente dai libri che _ potrei_ leggere e che mi allontanano da quello che ho aperto davanti? Ora oscillo tra la sensazione [illusione] di averli letti tutti (se sommiamo le pagine fa almeno un libro) e quella pi� realistica di non averne letto neppure uno.
Tra l’altro sono certo (lo confermano le pagine lette) che sono libri belli, tutti meritevoli del tempo che richiedono.
Sono sicuro che qualcuno ha esaminato questa fenomenologia dell’abbandono. Della quale mi piacerebbe parlare un po’ quando faremo nel Gruppo di Lettura le riflessioni sulla lettura che in molti tra noi hanno proposto.

a presto

_L

Ps. magari qualcuno vuole manifestarmi la sua solidariet� e i suoi
pensieri in merito, CON UN COMMENTO QUI SOTTO o anche anche via email

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Una replica a “GDL: Fenomenologia dell’abbandono del libro”

  1. Ciao,
    ho appena letto la tua interessante riflessione sulla lettura.
    Mi permetto, anche se non faccio parte del Gruppo, di dirti come la vedo: si tratta di un “sentirsi”, di una conseguenza della vita di tutti i giorni.
    Purtroppo si trova sempre meno tempo per leggere – nel senso di ritagliarsi quell’angolino di solitudine e di tranquillit� che necessita per *entrare nel libro* – e questo determina poca concentrazione, che sfocia (quasi naturalmente, direi) in poco interesse e nel relativo quasi abbandono del libro stesso (magari non per forza in senso materiale…quante pagine lette senza che siano lette veramente…).
    Mi spiace…ma riesco solo a vedere il bicchiere mezzo vuoto.
    Betta

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