Joyce e Ulisse secondo Edna O’Brien

Da Einaudi la biografia-romanzo della scrittrice irlandese

Da Einaudi la biografia-romanzo della scrittrice irlandese

Si avvicina il Bloomsday (16 giugno) e oltre che scegliere un episodio di Ulisse da leggere quel giorno a qualcuno al quale volete bene credo sia una buona idea leggersi il libro di Edna O’Brien (1930-2024), James Joyce. Una vita (tradotto da Enrico Terrinoni e Fabio Pedone), Einaudi 2025. Il libro di O’Brien venne pubblicato in inglese nel 1999 e ora Einaudi lo ripropone a un’anno dalla morte dell’autrice. Su Tuttolibri, La Stampa del 7 giugno 2025, Paolo Bertinetti ha scritto che di Ulisse O’Brien “fornisce una sorta di riassunto più illuminante di quello offerto in molte dotte letture del romanzo”.

È “il romanzo della vita di Joyce”, – dice Bertinetti – “raccontato da una grande scrittrice, anche lei irlandese, ma venuta dal mondo rurale dell’Irlanda, mentre lui era cresciuto nella realtà urbana di Dublino, la città, disse Joyce, che se fosse andata distrutta in un qualche cataclisma avrebbe potuto essere ricostruita fedelmente in base a ciò che lui ne aveva scritto in Ulisse. Entrambi irlandesi, entrambi fuggiti in volontario esilio dall’Irlanda, bigotta e soffocante, entrambi accusati di oscenità per i loro scritti – così come lo fu, in misura minore, Samuel Beckett, il più autorevole di tutti gli ammiratori di Joyce, lo scrittore che, secondo lui, per la lingua inglese aveva la stessa importanza fondante che Dante aveva avuto per la lingua italiana.”

“Rispetto alle biografie canoniche” – scrive ancora Bertinetti – “O’Brien dà molta più importanza alle figure della madre e di Nora, la donna della sua vita. La madre lo adorava, mentre lui, come risulta dalle lettere che si scambiarono, aveva un atteggiamento egoista, arrogante, a volte quasi sprezzante nei confronti di lei. Le lettere della madre, un flusso di parole quasi senza punteggiatura, costituiscono l’ispirazione stilistica, dice O’Brien, per il famosissimo ultimo capitolo di Ulisse, il “flusso di coscienza” di Molly – fermo restando che è da Nora che scaturisce «non poco della libido di Molly».”

“Nora,” – spiega Bertinetti – “una cameriera che veniva da Galway, la cittadina dell’estremo ovest dell’Irlanda, è l’altra figura di donna a cui O’Brien giustamente dedica ampio spazio nel suo romanzo biografico. Così come lo dedica a Sylvia Beach, l’americana che gli fece pubblicare Ulisse, e a Miss Weaver, la sua mecenate, che «diede fondo al suo capitale» per poter mantenere Joyce e la sua famiglia. Il rapporto di Joyce con le donne, con le prostitute, con le sue studentesse, con le signorine e signore con cui entrò in rapporto (c’è quasi da stupirsi che Joyce non sia stato messo all’indice in nome del politicamente corretto) sono, per usare l’espressione usata da T. S. Eliot a proposito del drammaturgo Thomas Middleton, “fotografate” da O’Brien: nessuna accusa, nessuna assoluzione. Per la supposta oscenità dei suoi lavori Joyce fu messo sotto accusa da giudici e letterati (e infine assolto). Che dire della supposta oscenità dei suoi comportamenti privati? Per quanto riguarda il suo rapporto con Nora, dice O’Brien, il potere di lei su di lui «era fuori discussione e quello che aveva sulla sfera sessuale era sopraffino».”

Commenti

2 risposte a “Joyce e Ulisse secondo Edna O’Brien”

  1. Avatar Maledetti racconti – GRUPPO DI LETTURA

    […] SI AVVICINA il Bloomsday (16 giugno) e oltre che scegliere un episodio di Ulisse da leggere quel giorno a qualcuno al quale volete bene credo sia una buona idea leggersi il libro di Edna O’Brien (1930-2024), James Joyce. Una vita (tradotto da Enrico Terrinoni e Fabio Pedone), Einaudi 2025.  Ne parliamo qui. […]

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  2. Avatar Bettiblu
    Bettiblu

    Grazie Luigi, sempre bello e interessante il tuo blog.

    Possiedo l’Ulisse, ma non sono mai riuscita a leggerlo, forse il mio testo in traduzione non è il massimo. Penso che comincerò della biografia di Joyce scritta da Edna O’Brien. Mi era sfuggito fosse morta, del resto era quasi centenaria, ma io mi aspetto sempre che scrittrici e scrittori siano eterni (e probabilmente lo sono, perché amandoli li facciamo rivivere attraverso le loro opere).

    Grazie delle tue sempre preziose indicazioni letterarie. E, se ho capito bene, stai provando a scrivere anche tu. Sono molto curiosa di leggere qualche tuo racconto. Intanto, in bocca al lupo.

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