25 aprile: la Costituzione, “il libro” al quale non possiamo rinunciare

Diritti individuali, diritti di cittadinanza, equilibrio fra i poteri dello Stato, liberalismo, giustizia come equità: è la Costituzione. In fondo il 25 aprile è tutto questo. Radicato nella storia della Resistenza contro il nazifascismo. Il nazifascismo era la negazione radicale di tutto questo. La linea che ci divide dai fascisti è chiara, e va presidiata.…

Diritti individuali, diritti di cittadinanza, equilibrio fra i poteri dello Stato, liberalismo, giustizia come equità: è la Costituzione.

In fondo il 25 aprile è tutto questo. Radicato nella storia della Resistenza contro il nazifascismo. Il nazifascismo era la negazione radicale di tutto questo.
La linea che ci divide dai fascisti è chiara, e va presidiata. Con attenzione.

Vincent van Gogh, People Walking in Front of Snow-Covered Cottage (1890)
Vincent van Gogh, People Walking in Front of Snow-Covered Cottage (1890) – WikiArt

Anche perché l’attacco alla democrazia liberale assume forme subdole, differenti, e sempre più spesso si nasconde dentro il risultato delle elezioni.
Basta citare la Russia di Putin, o il Venezuela di Chavez/Maduro, l’Ungheria di Orban o la Polonia di Kaczyńsk, la Turchia di Erdogan.

Oggi le democrazie più che saltare dentro le dittature, ci scivolano, giorno dopo giorno, legge dopo legge, un attacco alla stampa dopo l’altro, un’offensiva contro l’indipendenza dei giudici dopo l’altro.

Le democrazie si ammalano di paura dei migranti e dei rifugiati; dell’ossessione contro fantomatiche élite che diventano capri espiatori per giustificare reazioni violente contro intere categorie di persone.

Le democrazie si indeboliscono quando i diritti degli individui vengono messi tra parentesi nel nome di emergenze, di presunti “attacchi all’integrità della nazione”.
Le democrazie si suicidano quando abbandonano il pluralismo delle idee, delle lingue, delle religioni.

Ecco, ancora una volta il 25 aprile è soprattutto seguire la bussola della Costituzione, difendere i diritti che in essa stanno scritti e le regole che stabilisce. Il fascismo, vecchio e nuovo, è sempre all’attacco di questi diritti universali.

Commenti

8 risposte a “25 aprile: la Costituzione, “il libro” al quale non possiamo rinunciare”

  1. Avatar donneinalba@libero.it
    donneinalba@libero.it

    > WordPress.com

    "Mi piace"

  2. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Oggi, festa della Repubblica, vorrei ricordare un libro che certo non è corretto relegare alla sola ricorrenza del 2 Giugno, visto che il patriottismo costituzionale che vuole promuove fa bene tutto l’anno:

    ►Carlo Smuraglia con Francesco Campobello, “Con la Costituzione nel cuore: conversazioni su storia, memoria e politica”, Edizioni Gruppo Abele, 2018, 159 p.

    Il coautore Francesco Campobello tiene a precisare che questo libro non vuole essere una biografia, ma, dico la verità, io l’ho letto come tale perché la personalità di Smuraglia, pagina dopo pagina, si è imposta e ha guadagnato tutta la mia stima.

    Il suo impegno Carlo Smuraglia lo ha profuso nei più svariati campi della vita politica e sociale tanto che leggere questo libro è stato come ripercorrere gli ultimi ottant’anni di storia italiana. A me hanno soprattutto impressionato l’energia e la generosità che ha dedicato alla sua attività professionale. Iscritto all’albo degli avvocati dal 1947, ha difeso in numerose occasioni ex partigiani presi di mira da una giustizia non epurata; è stato rappresentante della parte civile nel processo per i fatti di Reggio Emilia (quelli ricordati anche dalla canzone); ha spesso difeso in giudizio lavoratori vittime di incidenti sul lavoro. Questo per citare solo alcuni dei processi ricordati nel libro.

    Un motivo di gratitudine, inoltre, è costituito dal fatto che Smuraglia è stato tra quei giuristi che hanno “inventato” il diritto del lavoro: a lungo la Costituzione è rimasta inapplicata e non varcava il cancello della fabbrica, fortissime sono state le resistenze della dottrina e della Cassazione secondo cui quelle costituzionali sarebbero state solo norme programmatiche. Non dimentichiamo che ancora negli anni ‘60 la Suprema Corte definiva “tragiche fatalità” gli infortuni mortali sul lavoro.

    Bella la nostra Costituzione: dobbiamo pretendere che i principi che essa sancisce vengano applicati, come argine alle derive di cui dice Luigi nell’articolo. Proprio in difesa della Costituzione, in occasione del referendum per le riforme costituzionali, Carlo Smuraglia si è battuto con determinazione per il no, a capo dell’ANPI, di cui è attualmente il presidente emerito.

    Una vita al servizio della Costituzione!

    Mariangela

    "Mi piace"

  3. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti

    Non l’avevo mai conosciuto personalmente, ma rinnovo la mia riconoscenza a Carlo Smuraglia. Ricordare il suo impegno civile e di studioso è il mio modo di onorare la Festa della Repubblica.

    Mariangela

    "Mi piace"

  4. Avatar Il 25 aprile ricordiamo la moralità della Resistenza e la vittoria dei partigiani italiani contro fascismo italiano – GRUPPO DI LETTURA

    […] Fenoglio, il “Partigiano Johnny”, perché leggerlo e rileggerlo, sempre–25 aprile: la Costituzione, “il libro” al quale non possiamo rinunciare–Il 25 aprile, i partigiani e i diritti degli stranieri migrati in città–Viva il 25 […]

    "Mi piace"

  5. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Buona Festa della Repubblica a tutti!

    Le nozioni scolastiche sono striminzite e i manuali universitari necessariamente sintetici, per di più, preparando esami, si ha sempre una maledetta fretta e capita di perdersi dei pezzi per strada. Sapevo che l’esito del Referendum del 2 giugno 1946 è stato oggetto di controversie, ma, non avendo mai letto nulla di specifico, ignoravo una questione giuridica appresa in questo breve saggio (si intende, il pezzo è su De Gasperi, e ne riconosco la statura politica e morale, ma lungi da me l’idea di voler legare la ricorrenza a un singolo partito o a un uomo in particolare!):

    ►Giovanni Sabbatucci, “La Repubblica di De Gasperi” in AA.VV, “I volti del potere. Da Pericle ad Augusto Da San Francesco a Solimano Da Napoleone a Mussolini Da Stalin a Hitler Da De Gasperi a Papa Wojtyla Da Cleopatra a Margareth Thatcher. Undici storici raccontano come si governano gli uomini nel bene e nel male”, Laterza, 2010, (pp. 249/270)

    Vi si racconta di un inciampo, un inghippo che per poco non ha fatto saltare il Referendum che ha deciso la forma istituzionale del nostro paese. Ci si accorse a votazioni avvenute (!!!) che la legge istitutiva del Referendum prevedeva la vittoria della Repubblica nel caso si fossero espressi in tal senso “la maggioranza dei votanti”. È vero che una norma successiva parlava invece della “maggioranza dei voti validi”, ma la questione giuridica che sollevarono alcuni costituzionalisti non era formalmente destituita di fondamento: e le schede nulle? Sabbatucci spiega che le schede nulle e quelle bianche non erano state poche e che non se ne era tenuta contezza in modo preciso durante lo spoglio. Per quanto la Repubblica avrebbe vinto comunque, è questa la discrasia da cui è nata la leggenda nera dei brogli e che ha anche provocato i ricorsi da parte della Corona.

    Fu De Gasperi a risolvere la situazione, evitando il disastro di dover andare a dire agli italiani che il referendum era da rifare (e la possibile guerra civile che avrebbe potuto conseguirne). Dopo alcuni tentativi di mediazione, ebbe un colloquio durissimo con Umberto II e decise di fare votare dal Consiglio dei ministri (senza delega del Re) il passaggio delle funzioni di capo dello Stato nelle sue mani quale Presidente del consiglio in carica (passaggio che era previsto dalla seconda costituzione provvisoria nel caso di vittoria della Repubblica). Il Re denunciò “l’atto rivoluzionario”, ma alla fine partì per l’esilio.

    Spero non vi stiate chiedendo se io abbia simpatie monarchiche. Perché tirare in ballo tutto questo proprio il 2 Giugno? Intanto per dire che leggere saggi di storia è bello ed emozionante, quando “il narratore” è bravo, la Storia può tirarti dentro meglio di un romanzo o di un giallo. Poi, per ribadire che, per quanto nata in mezzo a mille difficoltà, questa Repubblica va salvaguardata dagli assalti occulti e manifesti e, a questo fine, va difesa la sua Costituzione, democratica e antifascista.

    Mariangela

    "Mi piace"

  6. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti

    La sezione ANPI Cassani di Baggio dedica una mostra alle “madri costituenti”, le donne che decisero di partecipare alla ricostruzione del paese, dopo il fascismo e la guerra, concorrendo alla scrittura della regole democratiche e antifasciste della nostra Costituzione. C’è da credere che non abbiano avuto vita facile, queste coraggiose: in netta minoranza, solo 21 su 573 componenti l’assemblea Costituente, si trovarono ad operare in un ambito tradizionalmente ritenuto maschile e per di più dopo che il ventennio di regime aveva alimentato una mentalità rozzamente maschilista.

    A ognuna delle costituenti la mostra dedica un pannello con fotografia e breve nota biografica. Molte le battaglie a favore dell’uguaglianza tra i generi, tutte battaglie intraprese con coraggio e determinazione, in molti casi sfruttando accordi trasversali, a dispetto delle appartenenze di partito. É facile immaginare che I colleghi maschi non sempre fossero d’aiuto, basti pensare alla questione dell’ammissione delle donne alla magistratura, pesantemente osteggiata. Per garantire la possibilità alle donne di accedere a qualsiasi tipo di lavoro – lo si legge nella breve biografia di Maria Nicotra Fiorini – un gruppo di madri costituenti, esponenti di forze politiche differente, sottoscrisse un emendamento che fu poi fondamentale per l’accesso ai pubblici uffici da parte delle donne.

    Sui pannelli, volti giovani e più maturi, è facile provare tenerezza ed ammirazione. E riconoscenza, anche, perché le norme costituzionali furono solo un punto di partenza, non un punto di approdo, come ci avrebbe poi insegnato la successiva storia repubblicana, ma sono la base imprescindibile per le rivendicazioni e l’acquisizione dei diritti, e non solo da parte delle donne, dei decenni successivi.

    Dal pannello che la mostra dedica a Teresa Mattei si legge un suo pensiero di estrema attualità:

    “Le lapidi sono importanti, i monumenti sono importanti, ma il più grande monumento, il maggiore, il più straordinario, che si è costruito in Italia, alla Libertà, all’Antifascismo, al Pacifismo, è la nostra Costituzione.”

    Utile e chiaro il catalogo:

    ►“Madri costituenti”, testi a cura del Coordinamento nazionale donne ANPI, opera di Carlo Gori, grafica di Errebi

    La mostra, patrocinata dal Municipio 7 ed inaugurata venerdì 5 maggio alla presenza del presidente provinciale dell’ANPI, Roberto Cenati, è proseguita fino al 15 maggio nello spazio Coop di via Giannella, 21.
    Mariangela Quaini

    “Le Madri Costituenti a Baggio”, pubblicato su “Il Diciotto – Mensile di informazione e cultura per il Municipio 7”, Giugno 2023, p. 28

    "Mi piace"

  7. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    La sezione ANPI Cassani di Baggio dedica una mostra alle “madri costituenti”, le donne che decisero di partecipare alla ricostruzione del paese, dopo il fascismo e la guerra, concorrendo alla scrittura della regole democratiche e antifasciste della nostra Costituzione. C’è da credere che non abbiano avuto vita facile, queste coraggiose: in netta minoranza, solo 21 su 573 componenti l’assemblea Costituente, si trovarono ad operare in un ambito tradizionalmente ritenuto maschile e per di più dopo che il ventennio di regime aveva alimentato una mentalità rozzamente maschilista.

    A ognuna delle costituenti la mostra dedica un pannello con fotografia e breve nota biografica. Molte le battaglie a favore dell’uguaglianza tra i generi, tutte battaglie intraprese con coraggio e determinazione, in molti casi sfruttando accordi trasversali, a dispetto delle appartenenze di partito. É facile immaginare che I colleghi maschi non sempre fossero d’aiuto, basti pensare alla questione dell’ammissione delle donne alla magistratura, pesantemente osteggiata. Per garantire la possibilità alle donne di accedere a qualsiasi tipo di lavoro – lo si legge nella breve biografia di Maria Nicotra Fiorini – un gruppo di madri costituenti, esponenti di forze politiche differente, sottoscrisse un emendamento che fu poi fondamentale per l’accesso ai pubblici uffici da parte delle donne.

    Sui pannelli, volti giovani e più maturi, è facile provare tenerezza ed ammirazione. E riconoscenza, anche, perché le norme costituzionali furono solo un punto di partenza, non un punto di approdo, come ci avrebbe poi insegnato la successiva storia repubblicana, ma sono la base imprescindibile per le rivendicazioni e l’acquisizione dei diritti, e non solo da parte delle donne, dei decenni successivi.

    Dal pannello che la mostra dedica a Teresa Mattei si legge un suo pensiero di estrema attualità: “Le lapidi sono importanti, i monumenti sono importanti, ma il più grande monumento, il maggiore, il più straordinario, che si è costruito in Italia, alla Libertà, all’Antifascismo, al Pacifismo, è la nostra Costituzione.”

    Utile e chiaro il catalogo:

    ►“Madri costituenti”, testi a cura del Coordinamento nazionale donne ANPI, opera di Carlo Gori, grafica di Errebi

    La mostra, patrocinata dal Municipio 7 ed inaugurata venerdì 5 maggio alla presenza del presidente provinciale dell’ANPI, Roberto Cenati, è proseguita fino al 15 maggio nello spazio Coop di via Giannella, 21.
    Mariangela Quaini

    “Le Madri Costituenti a Baggio”, pubblicato su “Il Diciotto – Mensile di informazione e cultura per il Municipio 7”, Giugno 2023, p. 28

    "Mi piace"

  8. Avatar Il 25 aprile è la nostra festa, decidiamo noi come festeggiare – GRUPPO DI LETTURA

    […] > 25 aprile: la Costituzione, “il libro” al quale non possiamo rinunciare […]

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri di più da GRUPPO DI LETTURA

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere