
Ovvero: perché le donne continuano a morire prematuramente molto più degli uomini
di luiginter | Oggi vi propongo una lettura anomala: un rapporto della Banca mondiale. Eppure è una lettura che merita. Il World Development Report 2012: Gender Equality and Development di quest’anno è dedicato al rapporto tra sviluppo e l’eguaglianza (diseguaglianza) di genere.
Fra le molte parti del rapporto, segnalo (per ora) solo quella sulle cosiddette “morti in eccesso” delle donne.
L’edizione 2012 del World Development Report, conferma la gravità dei dati che da tempo si conoscono e che sono parte del grande problema delle missing women che Amartya Sen portò all’attenzione di tutti nel 1990: le donne e le ragazze muoiono “prematuramente” in gran numero più degli uomini a causa di vari tipi di ineguaglianze nelle condizioni di vita e, soprattutto, prima della nascita (aborti selettivi).
I dati del rapporto 2012 indicano addirittura un’aggravarsi della situazione: complessivamente le morti in eccesso delle donne rispetto agli uomini avrebbero raggiunto i 3,9 milioni ogni anno (considerando la fascia d’età fino ai 60 anni).
– Due quinti di questi quasi quattro milioni sono donne mai nate;
– un sesto muore nella prima infanzia
– un terzo nel periodo fecondo della vita.
E i numeri stanno aumentando nell’Africa sub-sahariana (in particolare nella prima infanzia e negli anni fecondi) e in generale in tutti i paesi colpiti più duramente dall’ Hiv/Aids.
Un quarto di queste morti femminili in eccesso avvengono in Cina, prima della nascita. Questo numero spaventoso è passato da 890mila del 1990 a 1,1 milioni (il dato si riferisce al 2008).
Il calcolo di questa cifra viene efettuato tenendo conto del rapporto considerato “normale” alla nascita fra femmine e maschi: 105 femmine ogni 100 maschi (per una serie di motivi e calcoli statistici le femmine nate vive sono naturalmente [vale a dire nei paesi economicamente più sviluppati] maggiori di cinque unità su rispetto a 100 maschi; quel “naturalmente” significa se i feti godono delle stesse condizioni).
Sono però aumentate anche le morti di donne in età feconda in Africa: del 150% fra il 1990 e il 2008. Del 760% rispetto al 1990 è invece l’incremento di decessi “in eccesso” di donne nell’Africa maggiormente colpita dall’Hiv/Aids.

Se il tema interessa, ritorno su questo rapporto della World Bank sulle diseguaglianze/uguaglianze e lo sviluppo economico. Vediamo come va questo post, non proprio ortodosso.
foto di apertura: Wikimedia Commons
tabella: The Economist
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