
La prima considerazione su questo libro è: perché l’Adelphi non l’ha pubblicato in Italia??? Dico l’Adelphi perché ha pubblicato altri tre libri di Peter Cameron _*Quella sera dorata*, che penso abbia avuto anche un discreto successo, *Un giorno questo dolore ti sarà utile*, e la raccolta di racconti *Paura della matematica*_, ma potrebbe essere qualsiasi altro editore.
Mi erano piaciuti i romanzi precedenti pubblicati in Italia, e molto, ma questo mi ha conquistata.
L’ho comprato a Portland, alla libreria Powell’s Books _incredibile, la libreria più bella in cui sia stata. Il titolo è *Andorra*, ma il paese a cui si fa riferimento è immaginario, e c’entra ben poco con il Principato omonimo.
Il protagonista, Alex Fox, si trasferisce dagli USA allo stato di Andorra, circondato da un alone di mistero: un segreto nel suo passato l’ha spinto a cambiar vita, e man mano che passano le pagine si scopre cosa è successo.
Arriva ad Andorra, dove in breve tempo si integra nella vita sociale del posto: lega con l’originale Mrs Ricky Dent, e con suo marito Mr Ricky Dent, una coppia di australiani in costante crisi sentimentali e dalla vita movimentata; fa amicizia con la ricca e perbene famiglia Quay, la matrona Sophonsobia, l’educata e carina figlia Jean e la più scapestrata Nancy; prende in affitto la casa dello zio Quay, e si intrattiene spesso con Ali, il proprietario del caffè a piano terra.
Ma, nonostante le apparenze, Andorra non è il luogo idilliaco che sembra al primo sguardo: tutto in ordine, tutto perfetto, tutti fanno volontariato, c’è il mare, il sole, l’estate, begli hotel e belle case. Ma anche ad Andorra dietro agli angoli si nascondono segreti e problemi, e addirittura morti e cadaveri, ben due, trovati al porto.
E Alex, forestiero, viene sospettato di essere l’assassino…
La storia prende una piega sempre più da thriller, per arrivare all’ultimissima riga del romanzo, con un colpo di scena da manuale.
Mi auguro che presto questo libro arrivi anche in Italia… se no, a chi piace leggere in inglese, prendetelo in lingua originale, ne vale davvero la pena!
*giuliaduepuntozero
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