La lettura ci rende felici?

Leggere regolarmente e con entusiasmo i libri ci aiuta a essere più felici? In qualche indice di felicità si terrà certo conto del tempo che possiamo dedicare alla lettura libera e gratuita (vale a dire scelta e per se stessa, senza scopo di presunta “utilità”). Però se ci chiediamo cosa ci renda felici quando leggiamo,…

amiens, librairie du labyrinthe (luiginter/flickr)
amiens, librairie du labyrinthe (luiginter/flickr)
Leggere regolarmente e con entusiasmo i libri ci aiuta a essere più felici?
In qualche indice di felicità si terrà certo conto del tempo che possiamo dedicare alla lettura libera e gratuita (vale a dire scelta e per se stessa, senza scopo di presunta “utilità”).

Però se ci chiediamo cosa ci renda felici quando leggiamo, ecco forse ci viene uno smarrimento.
Tolstoj e la famiglia infelice di Anna Karenina – decisamente più attraente di una famiglia felice – sono la nostra bussola: la lettura ci riempie di storie infelici, che sono spesso le più appassionanti.
Ci rende felice leggere del mondo, anche quando il mondo di cui leggiamo è infelice?

Vargas Llosa ha scritto che

La buona letteratura, mentre acquieta momentaneamente l’insoddisfazione umana, la incrementa e, facendo sviluppare una sensibilità non conformista rispetto alla vita, rende gli esseri umani più adatti all’infelicità. Vivere insoddisfatti, in lotta contro l’esistenza, significa ostinarsi, come Don Chisciotte, a combattere contro i mulini a vento, condannarsi, in un certo senso, a ingaggiare quelle battaglie che ingaggiava il colonnello Aureliano Buendía, di Cent’anni di solitudine, sapendo che le avrebbe perse tutte.

Per aggiungere però che

per questo spirito che si ribella alla vita così com’è, e cerca di materializzare il sogno, l’impossibile, con la dissennatezza di un Alonso Quijano, la cui pazzia, lo ricordiamo, nacque dalla lettura di romanzi di cavalleria, la letteratura è servita da formidabile combustibile.

Già, “combustibile“.

Ma cosa è che ci accende?
E’ quella sensazione di stare dentro le cose del mondo, vederle però con uno sguardo d’insieme che le connette e le racchiude tutte: queste appena lette, insieme con altre, le letture precedenti e quelle che verranno, ma anche, spesso, la vita stessa, ricordandoci così la giusta prospettiva nella quale collocare tutto?
Insomma, una sorta di “ironia d’autore” globale e continua e che si arricchisce a ogni libro che leggiamo?

O cosa altro?
Leggere vi rende felici? e perché?

Commenti

51 risposte a “La lettura ci rende felici?”

  1. Avatar Camilla

    Sì.
    Perché il pensiero di andare a dormire con un buon libro, mi rende felice. Perché mi rende felice andare in libreria e spulciare tra i vari generi per scoprire il libro che mi renderà felice per tutta la settimana.
    Mi rende felice trovare vecchi classici nella libreria dei miei; mi rende felice ascoltare qualcuno che mi parla delle sue letture e mi dà consigli, buoni o cattivi, ma dati con passione; mi rende felice parlare e scrivere di libri. Mi rende felice dare consigli sui libri.

    Mi rende molto felice cominciare un nuovo libro; mi rende felice ritrovarmi in un personaggio; mi rende felice appuntarmi delle frasi che mi colpiscono. Mi rende felice sapere che uno scrittore bravo ma poco conosciuto ce l’ha fatta e mi rende felice sapere che le piccole case editrici “sfondano” con qualche successone.

    I libri mi rendono felici dalla prima all’ultima pagina, e non c’è niente che regge il confronto (figlio a parte).

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  2. Avatar filippo
    filippo

    si leggere mi rende molto felice. le motivazioni sono molteplice . la lettura nutre la mia mente e ossigeno per la mia memoria , mi rilassa molto e mi rende felice assai

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  3. Avatar Finzioni

    Leggere ti fa venire delle belle idee e quando ti vengono delle belle idee sei felice. Ergo…

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  4. Avatar Chiara

    La lettura rende felici ma alcuni libri rendono tristi… Non vi è mai capitato di stare male, malissimo dopo aver letto un libro? Di soffrire mentre lo leggevate? A me è capitato a volte, con i libri di Houellebecq, per esempio… O mi ricordo uno scoppio di pianto improvviso durante la lettura di “Quello che ho amato” di Siri Hustvedt. Io credo che parlare di “felicità” riguardo ai libri sia riduttivo.
    Un buon libro è capace di far provare una gamma vastissima di emozioni.

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  5. Avatar Arturo Robertazzi

    Leggere, come scrivere, ti accomoda in nuovi mondi. Li vedi, li conosci, li vivi. E ti dimentichi del tuo.

    La lettura, come la scrittura, non ci rende felici, ci rende migliori.

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  6. Avatar tino71
    tino71

    Leggere mi rilassa, mi aiuta a staccare con il mondo, con i problemi, ma soprattutto con i tempi frenetici che viviamo, quando leggo il tempo rallenta, si dilata o si accorcia, ma sono io a determinarlo. Leggere mi isola, adoro leggere la sera prima di addormentarmi, o in un pomeriggio ozioso, ma soprattutto d’estate vado al mare sul tardi nuoto e aspetto il tramonto con un libro in mano. Harold Bloom afferma che i libri non servono a migliorarci, a migliorare la società o chi ci sta accanto, ma sono un modo per ascoltarci, per avvininarci a noi stessi, al nostro vero io che molto spesso è nascosto.
    Quando finisco un buno libro mi capita da sempre la stessa cosa: leggendo le ultime righe mi vengono i brividi e più sono forti tanto più il libro mi è piaciuto. Non mi capita mai con i brutti libri.
    Anche io adoro passare il mio tempo in libreria a cercare, scovare, leggere le terze di copertina e spesso esco senza aver comprato nulla.
    leggere è uno dei massimi piaceri della vita. Assoluto, solitario, Immobile.

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  7. Avatar Chiara

    Concordo con Arturo: leggere rende migliori.

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  8. Avatar cinzia
    cinzia

    Leggo e sono felice di farlo perché, come scrive Ermanno Bencivenga ne *La filosofia in quarantadue favole*, grazie alla lettura riesco a ricordare “…dove sono andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate…ovvero in nessun posto: sono sempre qui , è solo che non li vediamo” e leggere personalmente mi rende la mente e il cuore più aperti. Quindi posso affermare che per me la lettura serve per amplificare emozioni più o meno complesse e per una più sottile percezione della realtà.
    Non credo che la lettura mi renda migliore, però.

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  9. Avatar rossan

    Leggere emoziona e poiche’ l’animo umano si nutre di emozioni leggere rende felici anche quando la storia narrata e’ triste. E’ la capacita’ di farci sentire vivi, di portarci in altre storie, in altri mondi, lasciandoci allo stesso tempo la facolta’ di adattarli al nostro modo di essere, che fa della lettura un’esperienza unica. Quando leggo un bel libro non mi stacco mai completamente, vivo in due mondi paralleli e non vedo l’ora di tornare a casa per riprendere da dove l’ ho lasciato.

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  10. Avatar Lina
    Lina

    Ho vissuto un periodo della mia vita in cui ho letto in modo compulsivo, a volte mi immedesimavo nei personaggi, nelle storie, mi serviva come un modo per sottrarmi alla realtà. In seguito a un capovolgimento di situazioni ho smesso completamente di leggere, per alcuni anni. In realtà leggevo ugualmente ma non letteratura intesa in senso canonico. Da qualche anno ho ricominciato a leggere ma niente mi coinvolge al punto da immedesimarmi (mi capita solo che qualche volta per l’insonnia continuano a ripassarmi in mente come in sogno – o come in un incubo – le pagine lette fino a tardi).
    Oggi leggo in modo equilibrato, faccio parte di un gruppo di lettura, leggere lo considero un arricchimento e riconosco un libro valido ai miei occhi, a differenza di un tempo quando macinavo di tutto.
    Non penso che sia la lettura a renderci felici, penso che sia il nostro rapporto con le cose che ci circondano a fare la differenza, leggere un libro è un azione piacevole nella misura in cui sono a posto con me stessa altrimenti rischia di diventare compulsione, o costrizione, o fuga, immedesimazione.
    Questa è solo la mia opinione senz’altro opinabile.

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  11. Avatar Miss Pu
    Miss Pu

    Sì leggere mi rende felice e forse anche migliore… Mi aiuta a staccarmi dalla frenesia della vita per prendere un po’ di tempo solo per me stessa e per il mondo che il libro mi aiuta a creare.. Credo che non vi sia un modo migliore di “sprecare” un pomeriggio intero che quello di staccare la spina e lasciarsi trasportare da un buon libro.
    Anche io adoro entrare nelle librerie e passare in rassegna un bel po’ di libri, adoro scoprire nuovi autori, nuovi titoli, amo il profumo della carta e leggere le prime righe per farmi incuriosire..

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  12. […] Prosegue Articolo Originale:  La lettura ci rende felici? | GRUPPO/I DI LETTURA […]

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  13. Avatar veronica
    veronica

    Siii leggere è la mia passione e mi rende felicissima…!!!
    La libreria … il mio luogo di perdizione… non riesco mai ad uscirne a mani vuote!!!
    Le motivazioni…???
    Inutile ripeterle sono nelle risposte di tutti coloro che mi hanno preceduta!!!
    Peccato non trovare quasi mai nella realtà qualcuno con cui condividere la gioia della lettura,con cui confrontarsi…!!!

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  14. Avatar claudio
    claudio

    La lettura mi da grandi emozioni….mi rilassa….mi incuriosisce….mi migliora….ma soprattutto mi evita di vedere la televisione.

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  15. Avatar Gabriella

    La lettura ci aiuta a sopportare noi stessi.
    Io la penso come Harold Bloom, che scrive

    “La percezione di possanza estetica ci dà modo di imparare a parlare con noi stessi e a sopportare noi stessi. Il vero uso di Shakespeare e di Cervantes, di Omero e di Dante, di Chaucer o di Rabelais, consiste nell’aumentare la propria crescente interiorità. Leggere in profondità […] non farà di te una persona migliore o peggiore, un cittadino più utile o più dannoso. Il dialogo della mente con se stessa non è innanzitutto una realtà sociale. Tutto ciò che […] può apportare, consiste nell’adeguato uso della propria solitudine, quella solitudine la cui forma conclusiva è il proprio confronto con la propria mortalità”

    (Harold Bloom, Il canone occidentale)

    Che la lettura renda migliori…bah.

    Forse che si, forse che no. Non lo darei troppo per scontato.
    Sul fatto che il leggere renda migliori o peggiori giocano troppe variabili.

    Tutti noi conosciamo ottime persone che leggono pochissmo e persone detestabili che hanno in testa la biblioteca d’Alessandria.

    Non mi sento di assumere posizioni troppo impegnative, a questo proposito 🙂

    Molti dei più spietati assassini dei lager (nel senso = lager nazisti e gulag staliniani) erano uomini (e donne) molto colti e squisitamente sensibili alla musica più raffinata.

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  16. Avatar tino71
    tino71

    @Gabriella: Harold Bloom scrive le stesse cose in “Come si leggono i libri e perché”. Ho sempre pensato che i libri aiutino a migliorarsi e migliorare la società in cui viviamo e, insegnando Lettere, non posso che esserne ancora convinto, ma l’idea che la lettura sia qualcosa di solitario che serva ad ascoltare noi stessi, a scrutarci dentro è anche affascinante.

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  17. Avatar luiginter

    @gabriella e @tino71: in effetti la mia domanda e il mio post hanno deliberatamente evitato la questione ‘se la lettura ci renda migliori’. Ho puntato invece sulla *felicità* perché sono abbastanza sicuro, la storia, come ci ricorda Gabriella, l’ha provato, che l’amore per la lettura coesista con persone terribili.
    Il punto è invece la felicità: leggere ci aiuta a essere più felici? E perché?

    Abbracci

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  18. Avatar carloesse
    carloesse

    Felicità è una parola grossa. No, non credo che leggere possa rendere “felici”. Tantomeno “migliori”, anche se talvolta sì, nel senso che può renderci più ricchi (anche se non nelle tasche, visti i prezzi dei libri). Ricchi nello spirito, in quanto le storie narrate (e la nostra capacità di immedesimarci talvolta nei personaggi) ci fanno vivere in qualche modo le vite degli altri, vite vere o vite false che siano, facendoci acquisire punti di vista diversi dal nostro, calandoci in realtà diverse dalla nostra, facendoci sempre e in ogni caso “conoscere”. E cos’è la conoscenza se non ricchezza?
    Ecco, io credo che la lettura possa se non darci la felicità, donarci soddisfazione perchè capace di soddisfare una fame di conoscenza (di noi stessi, degli altri e del mondo) grazie ai poteri della fantasia.
    E così al termine di un buon libro non necessariamente mi sento più felice. Anzi, al contrario, talvolta mi accade di essere più triste per il distacco, per il dovere abbandonare definitivamente personaggi, ambientazioni e luoghi in cui mi è parso di vivere durante la lettura.

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  19. Avatar amleta
    amleta

    Ho sentito spesso dire che chi legge lo fa per evadere dalla propria vita, cioè perchè non vive. Ma questa opinione un pò diffusa, specie tra coloro che non leggono, credo sia limitativa. E’ vero che ci sono momenti in cui magari affondare tra le pagine di un libro è meglio che sprofondare nella vita reale. Ma da qui a credere che tutti i lettori non abbiano una vita propria e vivano solo attraverso le vite scritte da altri, ebbene questa mi sembra davvero un’esagerazione. A me i libri hanno dato tante emozioni, oltre a quelle che la vita mi dà, e non ho mai confuse le due cose. La felicità….sì, addirittura anche l’estasi talvolta. Entrare dentro le parole stesse e fondersi col pensiero di un’altra persona. Da provare!

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  20. Avatar milena
    milena

    Sono assolutamente d’accordo con Carloesse e con Amleta!
    La Lettura stimola la mia fantasia: invece di vedere un film apro un libro….
    ma non “scappo” dalla realtà anzi “l’approfondisco”: molte mie letture hanno cercato di dare risposte a domande, problemi della vita “vera” ….

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  21. Avatar Gabriella

    Per me ha ragione carloesse.

    “Felicità” è parola grossa.
    Che non è detto significhi la stessa cosa per ciascuno di noi.

    “Ricchezza” (cito ancora carloesse è parola che più sento appartenermi. Ci si può sentir ricchi, infatti, anche con cose che ad altri possono apparir povere.

    Se però la domanda fosse proprio “a catenaccio” (o “da pistola alla tempia”, giusto per mutuare un noto giochino televisivo) e dovessi proprio dire se la lettura mi rende più o meno felice… boh.

    Mi rendo conto che potrei rispondere solo in maniera esitante e per nulla esaustiva.
    A volte si, a volte no ( —–> la lettura mi rende felice) — per quanto mi riguarda.

    Dipende dai libri, dagli autori, dal momento della mia vita in cui leggo quell’autore e/o quel libro.

    Ci son tante variabili.

    … Ma perchè ricorre questa esigenza di generalizzare e mettere un cappello su tutto?

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  22. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    Io direi che si, leggere mi rende felice, non certo migliore. Ma la cosa è più complessa. Non leggere mi lascia infelice; e intendo dire che ho sempre un libro con me, o sul comodino, o aperto sul bracciolo di una poltrona, soprattutto nei momenti critici della vita. Quando le cose quotidiane si fanno difficili sento, stringente, la necessità di avere buone letture, e per buone intendo “buone per me in quel momento” con cui ricostruirmi e ricentrarmi. Perciò leggere mi rende felice.

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  23. Avatar Reader
    Reader

    La felicità è qualcosa che attiene più alla spiritualità o alla filosofia, ho la certezza che il mitico Luiginter, abbia voluto estremizzare per rendere più chiara la domanda pleonastica, dubito che si legga per essere tristi, ma lo si può essere dopo aver letto. Io, ad esempio, dopo aver letto “1000 splendidi soli” sì, ero triste, molto triste e anche un pò …..arrabbiato, ma ciò non toglie il fatto, che mi abbia fatto piacere leggerlo ed anche soddisfatto. Ecco piacere e soddisfazione, questo mi dà la lettura, la felicità è uno stato dello spirito, che purtroppo, la lettura forse non è in grado di donare.
    Questo, ovviamente è solo il mio pensiero e come tale, totalmente opinabile.
    Ciao a tutti

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  24. Avatar luiginter

    @Gabriella, mi scuso se ti sembra che tenda a “generalizzare” o a “mettere il cappello” su tutto. Ti assicuro che l’idea è invece quella di riflettere sulla lettura e sui rapporti che si instaurano fra lettore e il libro, gli autori ecc. E per far questo a volte uso delle domande un po’, diciamo così, “radicali”, magari semplici semplici ma dirette. In genere la complessità sta sempre nelle risposte, ed è quello che conta, no? O almeno mi pare che in generale le risposte diano il segno di questa ricchezza e complessità.
    @Reader: sì certo la felicità attiene alla filosofia e non alla letteratura. Da una parte però mi serviva, come dici tu, estremizzare per rendere più chiara – e magari provocatoria – la domanda; dall’altra, credo che la felicità del lettore stia al confine – sempre dinamico e in movimento – fra il piacere dell’atto stesso del leggere e la sua comprensione – nel senso più ampio della parola. Quindi in movimento fra fuori e dentro il testo.

    ciao a tutti

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  25. Avatar illex
    illex

    Leggo perchè spero di trovare emozioni, storie che mi facciano riflettere, divertire, arrabbiare, discutere.
    Leggo perchè considero le parole un veicolo di trasmissione tra i pensieri miei e quelli dello scrittore e quando la trasmissione si interrompe o non si avvia per nulla allora smetto di leggere, è inevitabile.
    Leggo per fare mie le parole, per interpretarle magari anche fraintendendole o trovando un altra angolazione che neanche chi le aveva scritte aveva visto.
    Leggo per aprirmi agli altri, per non rimanere rintanato nel mio mondo fatto delle comuni realtà individuali (casa, famiglia, lavoro…), per cercare di capire cosa mi succede intorno pur non avendo possibilità e tempo per parlare con tanta gente o pur non avendo vissuto (a volte per fortuna) certe situazioni.
    Leggo perché mi fa star bene e mi rilassa e perché mi sento partecipe di un flusso più grande che mi abbraccia.

    Se tutto questo significa essere felici, allora quando leggo io lo sono.

    Un saluto a tutti

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  26. Avatar Dani
    Dani

    Tento una risposta a questo quesito importante. Non credo la lettura sia fonte di felicità, intendendo quest’ultima come un sentimento che porta in sè qualcosa di assoluto, di incommensurabile. Felicità non è serenità, gioia, allegria, ma per me molto di più. Forse nel corso di una vita non si è mai felici “in pienezza”(cosa può rendere felici? La nascita di un figlio, “l’incontro” del compagno di una vita, ma ora sto divagando)…quindi no, leggere non può rendere tali.
    Tuttavia per alcuni è importante; noi tutti, come ho detto in un post in altra sede, siamo un po’ bibliodipendenti e quindi senza libri sottomano saremmo forse sempre in crisi di astinenza. Leggere è ricchezza, un mio zio (era un filosofo e un teologo) ha scritto libri, ma era soprattutto un grande lettore (raccontava di aver letto 3 volte la summa di S.Tommaso in latino) e si presentava ai suoi allievi con un’immancabile pila traballante di libri tra le braccia. Lui affermava addirittura di diffidare di chi si formava un’idea da un solo libro. Cito questo solo per dire che leggere è quindi una ricchezza grande, prima di tutto per noi, ma anche per chi ci circonda. Se ami qualcosa è inevitabile cercare di trasmetterlo a chi ti passa vicino rendendo anche lui un po’ più ricco…
    L’importante è forse che la lettura apra la mente senza chiuderci al mondo (quando mi isolo a lungo tra le pagine ne esco un po’ spaesata e mi sembra sempre di aver trascurato qualcosa di importante..)
    Un saluto a tutti.
    Luigi, aspettiamo il nuovo thread. Ciao

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  27. Avatar Gabriella

    Marinaf
    “Non leggere mi lascia infelice”” ho sempre un libro con me…”
    Come ti capisco.
    La verità è che siamo libro-dipendenti.

    La qual cosa non è detto sia cosa brutta, come non è nemmeno detto sia cattiva.

    E’ sempre questione di misura e di equilibrio.

    Selezionare, scegliere, non lasciarsi irretire dai canti delle sirene… Questa sarebbe la mia aspirazione, in fatto di letture.
    Non “leggere di più”, ma “leggere meno e meglio”.

    Ogni tanto ci provo, a disintossicarmi.
    Pare facile, per un lettore/lettrice accanito/a leggere di meno, ma non è così. Provare per credere.

    Cara Marinaf potremmo entrambe fare a gara, ne sono certa, nel citar dozzine di capolavori in cui al protagonista/alla protagonista andò in frittura il cervello, per il leggere troppi libri, nevvero ? 😉

    Luiginter
    Ma è chiaro, Luiginter.
    Ed infatti casco sempre nelle tue (amabilissime e goduriosissime) trappole.

    Attirata come una mosca dal miele, come un topo dal formaggio, come una lucciola dal fulgore di una lampada.

    …Poi finisco sempre con le ossa rotte, ma… con piacere immenso! 🙂

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  28. Avatar Polissena
    Polissena

    Non saprei dire se la lettura mi rende felice
    Ma so che sarei terribilmente infelice
    se non potessi più leggere!

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  29. Avatar xochitl2
    xochitl2

    Per fortuna in genere sono una persona positiva senza angosce particolari, ma, se mi capita di essere angosciata per particolari situazioni contingenti , quello è certamente il momento in cui fatico a leggere: leggo, rileggo, non capisco e quindi sospendo.
    Da adolescente anch’io libri sul comodino e lettura di nascosto di notte. Anche oggi leggo di notte, ma in orari antelucani, al risveglio, mentre gli altri dormono. Quelle sono le ore per me di massima concentrazione in cui leggere è il piacere massimo. Non leggo per evadere e questo è chiaro anche dalla tipologia dei libri che scelgo. Sono felice quando sento che la lettura amplia le mie conoscenze, potenzia le mie emozioni.
    Alla fine noto che che i libri che mi emozionano di più sono quelli che mi fanno riflettere sul senso, sulla precarietà della vita, quando senti fino in fondo quanto sia effimera, anche se magari hai aggiunto una tessera in più al mosaico della conoscenza. E questo non ti rende nè felice nè infelice ma con un certo struggimento più consapevole.

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  30. Avatar Renza
    Renza

    “Lo struggimento più consapevole” : che bella definizione, xochitl2!

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  31. Avatar xochitl2
    xochitl2

    Che ne pensate della riflessione di Wolfgang Iser su ” L’atto della lettura”?
    ” Il lettore è un viaggiatore che compie il suo itinerario attraverso il romanzo: dal suo punto di vista combina tutto ciò che vede nella sua memoria, mescolando ricordi della sua vita reale, immagini, ricordi delle pagine precedenti che ha letto e in tal modo crea un modello di lettura che ha una sua coerenza, ma conclude un processo mai definito una volta per tutte, poichè immodificabile dalle pagine successive nel tempo e da altre letture e dalla interazione con altri lettori.
    Essere consapevole di ciò che essa conduce nella propria esistenza e confrontarlo con gli altri significa potenziare la propria vita”

    E la riflessione di J. Berger?
    “La ragione per cui i romanzi sono importanti è che essi pongono interrogativi che nessun’altra forma letteraria può porre: interrogativi sull’uso che si può fare della vita, inclusa la propria. E i romanzi pongono questi interrogativi in maniera molto privata. la voce del romanziere agisce come una voce interiore…”
    Sostituite alla parola romanzo ” lettura” e decidete voi, se questo significa leggere, se rende felici o infelici!

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  32. Avatar Reader
    Reader

    @Xochitl2
    Che ne pensate della riflessione di Wolfgang Iser su ” L’atto della lettura”?
    ” Il lettore è un viaggiatore che compie il suo itinerario attraverso il romanzo: dal suo punto di vista combina tutto ciò che vede nella sua memoria, mescolando ricordi della sua vita reale, immagini, ricordi delle pagine precedenti che ha letto e in tal modo crea un modello di lettura che ha una sua coerenza”
    Fin qui tutto bene e sono d’ accordo quasi completamente, il seguito della riflessione, non mi è chiaro, ma è un mio limite.
    Sulla riflessione di J. Berger, invece, penso non si possa sostituire la parola “romanzo” con “lettura”perchè altrimenti la conclusione data da Berger, sarebbe da allargare a molte altre forme di comunicazion: il cinema, una discussione, una conferenza o ogni altro media. Intendo dire che tutto ciò che ci arriva, può far scattare il meccanismo interiore che ci porta a farci domande. Il perchè Berger lo leghi solo al “romanzo” lo dovrebbe chiarire lui.
    Spero di essermi spiegato, perchè confesso che mi sono un pò perso…………
    Un saluto
    Reader

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  33. Avatar Rosaria
    Rosaria

    Per quanto mi riguarda, la lettura mi aiuta ad esaltare i momenti felici così come ha un potere consolatorio nei momenti più difficili.
    Per il resto, sposo appieno la riflessione di Berger!

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  34. Avatar francesco furfaro
    francesco furfaro

    So che con i libri non si parla, non sono come le persone, ma.. a volte mi capita di essere a mio agio di fronte a un buon libro anzichè di fronte alle persone.
    A volte capita

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  35. […] lettura ci rende felici? Se lo chiede “Gruppo di lettura”, sito dedicato – ma tu guarda! – al vizio di […]

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  36. Avatar tino71
    tino71

    Complimenti a tutti per le dotte e profonde riflessioni è un piacere leggervi!
    @Luiginter: ti rispondo in ritardo, hai ragione la tua domanda era sulla felicità e non se la lettura ci enda migliori. Credo che ognuno di noi abbia un rapporto personale con la lettura e che la felicità che viene dall’atto di leggere sia legato ad aspetti soggettivi, legato a ricordi o esperienze fatte nell’infazia e quindi non troveremo mai fortunatamente un accordo su questo aspetto, ma avremmo tante idee quanti siamo a parlarne.
    Se posso permettermi io non solo amo la lettura forse perché già nella mia infanzia avevo scoperto nei libri dei mondi fantastici, ma amo proprio il libro. Mi spiego, quando compero un libro lo tocco guardo se mi piace la copertina, la carta, il carattere con cui è scritto (perché esistono ancora libri con carattere 8?) e poi… LO ANNUSO! Sì lo ammetto mi piace sentire l’odore delle colle, dell’inchiostro, della carta stampata, ogni libro ha un suo odore e alcuni mi ricordano libri letti molti anni prima… Lo so di essere un po’ drogato, ma ho trovato altri depravati che come me condividono questo piacere malsano.
    Comunque vale la riflessione di Glenn Gould che non era uno scrittore, ma un genio del pianoforte (scusate cito a memoria):

    “l’arte non serve a dare una scarica immediata di adrenalina, ma a costruire una vita serena di felicità”

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  37. Avatar Lorenzo205

    È brutta la sensazione di avvicinarsi alla fine di un romanzo senza avere sotto mano una nuova lettura. A casa c’è la propria libreria sempre pronta a qualche ennesima rilettura. In viaggio all’estero mi è capitato di aver esaurito le scorte e di aver razziato degli Urania o dei Gialli Mondadori in qualche emporio pur di avere parole nuove da leggere. Più che rendermi felice direi la lettura mi rasserena, il perchè e difficile capirlo. Spiegarlo, poi, impossibile.

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  38. Avatar Liliana Silvestri
    Liliana Silvestri

    Fatico a fermarmi perchè l’attrazione che esercita su di me la vita di carne e sangue è troppo forte, tra una passeggiata al parco, una bevuta, un pomeriggio di sognante eros e … un libro io sono sempre corsa fuori a vivere! Ma ogni volta che mi fermo ne vale sempre la pena e riscopro persino l’eros della lettura.

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  39. Avatar solopat
    solopat

    Leggere è isolarsi dalla realtà, intereagire con una non-vita trovando emozioni che già ci appartenevano…. chissà come…. chissà dove…
    Leggere è sentire e sognare, è una passeggiata interiore e una riflessione sbrigliata…
    dopo…sono diversa? …più ricca? non lo so… so, però, che quando leggo un libro che mi coinvolge e sconvolge mi sento felicemente appagata ed… esaltata
    alla fine mi ritrovo anche stordita e disorientata…. e adesso?
    “Felicità ti ho riconosciuta dal rumore che hai fatto andandotene!

    @tino71: oh come ti capisco!
    I miei libri sono dei cari vecchi amanti e io ne sono gelosa

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  40. Avatar mariamatera
    mariamatera

    si, leggere mi rende felice anche quando mi fa piangere!

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  41. Avatar valentino
    valentino

    @solopat: da dove viene questa splendida frase?
    Felicità ti ho riconosciuta dal rumore che hai fatto andandotene!
    è bellissima se mi dai gli estremi della citazione te ne sono grato.

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  42. Avatar Polissena
    Polissena

    Valentino, la frase è di Fontenelle. E’ davvero bellissima

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  43. Avatar solopat
    solopat

    Valentino, avevo scritto quella frase su un taccuino dove riporto tutto quello che mi “penetra ” nel cuore
    l’avevo trovata in un saggio di Henri Pena-Ruiz, “Filosofia della felicità”, che ho letto diversi anni fa
    per risponderti in modo più esauriente, ho ripreso in mano il testo (grazie per avermi ridato questa occasione!) ed eccola ben sottolineata a pag. 36!
    la frase è virgolettata ma non viene indicato l’autore anche se Henri Pena-Ruiz cita diversi filosofi e scrittori di ogni tempo, da Socrate a Cartesio , da Montaigne a Nietzsche …
    Polissena la attribuisce a Fontanelle
    dopo una breve ricerca, ho scoperto che questa frase la si trova in Proust, in Cardarelli, in Prévert
    che bello pensare che anche autori famosi fanno proprie le frasi che “penetrano” nel cuore!!!

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  44. Avatar Brionytallis
    Brionytallis

    Piu’ che felice la lettura mi rende viva e per me leggere e’ un nutrimento di cui non posso fare a meno. Non mi piace dire che sono ‘ dipendente’ dai libri perche’ da’ sempre l’idea che sia una pessima abitudine, da perdere possibilmente. Al contrario come nutrimento diventa un elemento essenziale alla sopravvivenza della specie, come l’acqua, come il sole, come la natura insomma….

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  45. Avatar Vanina Rodrigo
    Vanina Rodrigo

    Leggere non mi rende soltanto felice,mi fa sentire partecipe alla mia crescita quotidiana,cerco di trasmettere a mia figlia cosa provo io quando leggo un libro,le sensazioni:immagino i personaggi,il tempo in cui accadono le cose,i costumi naturalmente.E anche vero che preferisco le storie tristi,improbabili e che quasi sempre finiscono in modo se non infelice,”quasi”.
    Se un libro mi è piaciuto veramente vado anche ad approfondire,cerco di conoscere il più possibile l’autore,il perchè del suo personaggio e così via.

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  46. Avatar tino71
    tino71

    Ho appena finitto di leggere un libro di C. Augias: “leggere: perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi”
    Preso da questa discussione avevo prima ripreso in mano un libro di H. Bloom: ” Come si leggono i libri e perché” piuttosto generlista, una piccola antologia delle sue idee, ma in certi momenti illuminante.
    Allora mi sono inbattutto in questo libro di Augias che tradisce completamente il titolo! Invece di parlare del senso del leggere A. parla delle sue letture adolescenziali, i gialli, la letteretura erotica, e poi della lettura nei libri, insomma poche paginette di antologia dei sui preferiti senza nessuna considerazione sul senso del leggere. ma nemmeno un minimo sforzo che giustifichi il titolo del libro!
    Ho trovato davvero idee molto più intelligenti tra le righe di tutti i vostri commenti che in questo volumetto. Unica soddisfazione: il libro l’ho preso in biblioteca e quindi non gli ho dato neemmeno uin euro! queste sono gioie alle volte!

    p.s. propongo al moderatore un bel post sul rapporto che abbiamo con i libri: feticistico compro tutto perché li devo possedere o libertino lo prendo in prestito da amici, biblioteche…

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  47. Avatar luiginter

    be’ Tino71, inutile forse dire che fra le cose migliori scritte a proposito del “Senso del leggere” c’è il meraviglioso e sovente menzionato in questo blog, “Una Storia della lettura” di Alberto Manguel, che viene spesso citato (o saccheggiato senza citarlo) da molti di quelli che si occupano di lettura (Augias compreso, ma lui difficilmente cita gli autori da cui prende le idee).
    Quanto al post che suggerisce sulla “furia di avere libri” o sul distacco dal possesso: in questi anni qualche volta lo abbiamo affrontato e non so bene se ho ancora qualcosa da dire che non sia un po ovvio. Comunque ci penso: l’occasione potrebbe essere una riflessione sul rapporto fisico con i libri e quello piuttosto immateriale con gli ebook.

    per ora ciao ciao

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  48. Avatar tino71
    tino71

    Caro Luigi, grazie per l’indicazione del titolo, me lo segno e lo metto tra i libri da leggere… lista sempre più lunga! Allora aspetto una riflessione tra il fascino intramontabile del libro materiale e la freddezza elettronica dell’ ebook…sono un po’ schierato mi dispiace! 😉

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  49. Avatar Felici sì, ma non sempre… | Il bandolo della matassa

    […] lettura ci rende felici? Se lo chiede “Gruppo di lettura”, sito dedicato – ma tu guarda! – al vizio di […]

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  50. Avatar giulia
    giulia

    La lettura come la scrittura, riempie un vuoto, sia esso affettivo o emozionale, suscita quindi sentimenti struggenti e momentaneamente offre svago alla mente, bellezza, soddisfazione, piacere, completezza. Consiglio un libro letto gratuitamente sul sito http://www.tommasoneromanzi.it, Un uomo di una razza superiore. Molto gradevole, scorrevole, da leggere tutto di seguito. Mi ha soddisfatto.

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