Ecco come il corso di tutta una vita può dipendere… dal non fare qualcosa.
E’ lo stesso autore ad ammettere: “Mi ha sempre colpito pensare che qualcosa di molto piccolo, come non dire la parola giusta o non fare il gesto opportuno, può far prendere alle nostre esistenze una strada diversa. E’ una cosa che accade innumerevoli volte, ma ce ne accorgiamo appena.”
Succede anche a noi di tenere scrupolosamente dentro parole, frasi e sensazioni, nei nostri progetti, nella vita di tutti i giorni, nelle scelte fatte o rimandate, per non fare male agli altri. Ma non pensiamo mai che questo potrà cambiare il corso delle cose.
Ambientata nell’Inghilterra del 1962 Chesil Beach è la storia della prima notte di nozze di Edward e Florence e molto presto il lettore capisce che si sta addentrando nella cronaca minuziosa di un disastro amoroso. Lei promettente giovane violinista di ottima e doviziosa famiglia, lui giovane aspirante storico di famiglia modesta e disastrata: “erano giovani, freschi di studi, e tutti e due ancora vergini…”
E su questi ingredienti si consuma il disastro. I due giovani sono innamorati, ma l’amore non basta e i due non riescono a vivere in nessun modo l’intimità sessuale di una coppia giunta finalmente alla tanto attesa e temuta prima notte. Ma non c’è nulla da fare… tra loro si susseguono solo sussurri, attacchi, ritirate, pudori, timore e terrore, si alternano e si scontrano il desiderio e la repulsione, la carezza e il pianto, l’interpretazione e l’incomprensione nei gesti dell’altro.
Ian McEwan si tuffa con trasporto nella storia e nei pensieri intimi dei due ragazzi ed è bravissimo a calarsi con empatia nella situazione descrivendo solo poche ore di una notte, una sola ma densa di gesti, di parole non dette, di sguardi, di gesti goffi e di ansie raccontata in una sorta di ralenti cinematografico.
Ho provato grande stupore per la delicatezza con cui l’autore ha trattato l’argomento sesso, che ai giorni nostri è così sdoganato e urlato in ogni situazione. Ma mentre viene quasi spontaneo sentire tenerezza e comprensione per le difficoltà della giovane coppia, inserendole nel loro periodo storico, è altrettanto difficile condividerne le scelte, le decisioni non prese, i silenzi, la mancata comunicazione, probabilmente perché così distanti invece dal nostro contesto.
Un romanzo incredibile, un affresco di un amore mai realmente realizzatosi sullo sfondo dell’Inghilterra prima dei Beatles e della minigonna che nel finale colpisce: le ultime righe, una riflessione di un rimorso che difficilmente si può ignorare…
Sarebbe passato poco tempo e la rivoluzione sessuale avrebbe aiutato anche loro, ma in quel luglio del ’62 Edward e Florence dovettero prendere atto del loro fallimento. Si separeranno e non si vedranno per tutta la vita. Con nostalgia – alla fine del romanzo – lui ripensa a quella notte… forse avrebbe dovuto chiamarla o inseguirla mentre scappava. Forse…
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