Michele e Federico sono due amici che condividono tutto. Vivono in simbiosi perfetta. Ad un certo punto Federico decide che non ne può più della vita di routine che faceva e decide di abbandonare tutto e di andare all’estero in cerca di fortuna. Michele invece, anche se dispiaciuto della partenza dell’amico decide di rimanere e di continuare con la sua vita anche se sente che la routine che fa gli va un po’ stretta e ha mille dubbi su tutto: la sua famiglia, le sue storie e il suo lavoro. Non è contento di niente ma decide di andare avanti lo stesso.
La storia va avanti narrando la vita dal punto di vista di Michele e racconta la ricerca fatta dai due amici di un loro posto nel mondo (come dice il titolo).
Il libro nella seconda parte perde un po’ di mordente e sembra appiattirsi quasi che l’autore si sia stufato di scrivere o forse è solo passato dalla realtà vissuta all’immaginazione (anche perchè più di qualche elemento è pura fantasia per me) e quindi la narrazione perde di profondità.
Una cosa che mi ha dato fastidio è il fatto di conoscere il personaggio televisivo Fabio Volo e leggendo, specialmente nella seconda parte, mi sembrava di ascoltare lui parlare, con la sua cadenza, il suo accento e modi di fare che mi ha distratto non poco. Ma forse questo è solo l’effetto della poca profondità della seconda parte del libro. Peccato, visto come era riuscita a prendermi la prima parte avrei sperato di più nella seconda, ma forse mi aspettavo troppo.
La scheda su IBS:
Fabio Volo, Un posto nel mondo, Mondadori, 2006, 246 pagg.
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