Finalmente è stato assegnato. Premetto che quest’anno ero particolarmente curiosa e trepidante, sarà che ho fatto scomesse a destra a manca su chi l’avrebbe vinto.
Io ovviamente puntavo su Joyce Carol Oates, per fortuna non ho scommesso soldi, ammetto che un po’ ci sono rimasta male, ma la *vittoria* di Doris Lessing compensa la delusione. Un po’ perché è una donna, l’undicesima, un po’ perché è una simpatica, vivace e grintosa nonnina di quasi 88 anni (fra qualche giorno, bel compleanno).
Un po’ perché, ovviamente, i suoi libri che ho letto mi sono rimasti nel cuore.
Penso innanzitutto a *Il sogno più dolce* (ed. Feltrinelli), una bellissima saga famigliare fatta di donne indimenticabili, prima fra tutte la capostipite Julia, e di sogni concreti per cambiare, per quanto possibile, il mondo.
Ancora una donna protagonista di *Martha Quest* e della prosecuzione *Un matrimonio per bene*. Quello che mi colpisce (come nelle protagoniste di Joyce Carol Oates) è la realtà di questi personaggi femminili, con i loro lati bui e quelli più solari, con i loro pregi e difetti, con il loro essere donne come tutte noi. Non sempre è facile riconoscersi nelle pagine di un libro.
Informata della vittoria dai giornalisti che l’attendevano sotto casa all’arrivo in taxi dalla spesa (con figlio con carciofi e cipolle), dicono abbia reagito *molto sorpresa* (guarda il video). L’Accademia di Svezia l’ha premiata in quanto “cantrice delle esperienze femminili, che con scetticismo, fuoco e potere visionario ha osservato una civiltà divisa”.
Queste le mie reazioni a caldo. E le vostre? A chi l’avreste assegnato? Avete letto qualche suo libro?
*giuliaduepuntozero
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