A pag.VII di Tuttolibri di oggi un articolo, da cui riprendo un passaggio: “Nonostante le apparenze, la maggior parte degli scambi di comunicazione su un libro non lo riguardano, bensì si basano su un insieme molto più ampio, rappresentato da tutti i libri determinanti sui quali si basa una certa cultura in un dato momento. Ed è proprio tale insieme, che denominerei a questo punto la biblioteca collettiva, che conta veramente, in quanto è la padronanza che abbiamo di essa ad essere messa in gioco nei discorsi che vertono sui libri. Tuttavia questa padronanza è una padronanza di relazioni, non di un elemento piuttosto che di un altro singolo elemento, ed essa si concilia perfettamente con l’ignoranza di una gran parte dell’insieme. In tal modo un libro smette di essere sconosciuto dal momento in cui penetra nel nostro ambito percettivo, e non saperne nulla non rappresenta affatto un ostacolo per rifletterci o parlarne.”
Abbiamo, appunto, voglia di rifletterci e parlarne?
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