Ancora sulle biblioteche americane

Biblioteca Vienna – Prunksaal, originally uploaded by halighalie. Sull’inserto culturale di oggi del Sole 24 Ore continua il dibattito sulle biblioteche statunitensi e sui loro presunti metodi di composizione di catalogo e scaffali. Nel suo interessante articolo *Biblioteche: viva l’Amerika!* Guido Martinotti prende posizione contro la lettura della vicenda che è stata data dal nostro…

Biblioteca Vienna - Prunksaal

Biblioteca Vienna – Prunksaal, originally uploaded by halighalie.

Sull’inserto culturale di oggi del Sole 24 Ore continua il dibattito sulle biblioteche statunitensi e sui loro presunti metodi di composizione di catalogo e scaffali. Nel suo interessante articolo *Biblioteche: viva l’Amerika!* Guido Martinotti prende posizione contro la lettura della vicenda che è stata data dal nostro _establishment intellettuale_, grazie anche a una discussione con il direttore della biblioteca incriminata, e una serie infinita di dati sulla biblioteca stessa.

Dalla sua piccola indagine, emerge che della faccenda, forse, si è parlato con toni troppo drammatici ed esagerati, e che il problema, forse, non sussiste. Le prove? I libri che sono stati citati dal Washington Post sono presenti nella biblioteca di Fairfax in decine, se non centinaia di copie, e si tratta solo di diminuirne qualcuna in esposizione.

Per chiudere, alcuni dati interessanti riportati da Martinotti:

Qual è la biblioteca italiana che che può contare su 29.449.715 dollari (26,80 dollari per contribuente) di imposte locali, un personale fisso di 490 impiegati Fte di cui 130 con Master in Library scienze, più 3.000 volontari che danno 162.000 ore di lavoro?

*giuliaduepuntozero

Commenti

5 risposte a “Ancora sulle biblioteche americane”

  1. Avatar Renza Bertuzzi
    Renza Bertuzzi

    L’ articolo citato da Giuliaduepuntozero fa il punto sul taglio scandalistico della notizia divulgata nei giorni scorsi. In sostanza, questo conferma la breve ma essenziale nota di Luca, non introducendo molto di nuovo.
    Riassumendo, i libri, insieme con un contenuto mentale, hanno anche un volume ed un peso, le biblioteche sono di tipologie diverse ( di promozione e di conservazione ) , come ci ricordavano sia Luca che una lettera di Carlo Federici su ” Repubblica” del 6 gennaio, infine sarebbe necessario affrontare i temi importanti della lettura e delle biblioteche con pacato impegno e con la consapevolezza che ogni problema, in questo nostro mondo attuale, abbisogna di più di attenzione certosina che di quegli atteggiamenti alla Robin Hood, sempre più diffusi nella nostra politica.
    Tuttavia, resta sempre saldo il principio che il “mercato” debba restare fuori dalla porte d’ entrata di questi nostri luoghi di …piacere.

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  2. Avatar Patrizia

    I numeri riportati sono impressionanti, ma non mi stupiscono. Qualche anno fa visitai la Biblioteca di New york sulla 42 strada e ne rimasi affascinata. Da perdersi…
    Per quanto riguarda il taglio della notizia apparsa sui nostri giornali, così va il mondo italiano.

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  3. Avatar Bianca
    Bianca

    Ho letto oggi sulle pagine ravennati de Corriere di Romagna unìintervista del diretteore della Biblioteca Classense che, in sostanza, risponde, rassicurandolo, alle preoccupazioni – a mio parere infondate sia nel caso americano sia nelle biblioteche italiane – dell’ex Ministro ai beni culturali, Veltroni. Appena mi è possibile farò un link all’articolo citato. Tuttavia, anticipo il mio punto di vista, sulle argomentazioni portate dal suddetto direttore per rassicurare il ministro: più realista del re, sottolinea quanto sia conservativa la funzione della Classense e, citando i titoli più gettonati dai lettori di quella biblioteca, marca quanto siano “classici” i gusti dei lettori ravennati, fatti salvi i primissimi posti riservati ai noti best sellers. Sintomatico come un bibliotecario di tanta biblioteca non faccia cenno ai criteri che guidano la gestione delle collezioni, scarti e rotazioni comprese. Non sarà che molti anche tra i “maggiori” non usano i sacrosanti criteri, mutuati dalle biblioteche americane, che guidano i bibliotecari nella loro azione? A nessuno dice qualcosa quella misteriosa sigla : SMUSI? Per favore, i bibliotecari virtuosi mi rassicurino sui criteri fondamentali… che regolano il loro agire quotidiano!
    E i lettori che frequentano le nostre biblioteche, che pensano in proposito? pensano davvero che i bibliotecari siano sudditi del mercato editoriale?
    grazie, Bianca

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  4. Avatar marinaforlani
    marinaforlani

    Io credo che tutto questo rassicurarsi a vicenda possa originare una grande inquietudine.E penso anche che i bibliotecari prestino grande attenzione al lettore e non siano sudditi del mercato editoriale.

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  5. Avatar luiginter

    Non credo neppure io che i bibliotecari siano succubi del mercato editoriale.
    Mi sembra anche innegabile che il taglio con cui è stata affrontata la questione dal Washington Post sia di semplificazione e di ricerca a tutti costi della “Notizia”. Anche il servizio di Repubblica del 5 gennaio, pur meritevole e capace di problematizzare la questione (“I classici stanno morendo”) tende non nell’articolo di Olivero ma nei riquadri a corredo a esagerare il fenomeno dell’abbandono dei classici, semplificando.
    1) Il fatto che nella biblioteca nazionale centrale (Roma) sia al primo posto Pasolini (il che ci riempie di gioia) e che seguono Gadda e Pirandello è un indice di buona tenuta dei classici “moderni” – tipica lettura da lettore forte mi sembra, o no? oltre che da studente (che magari la subisce) -.
    2) Se nella top ten dei prestiti non ci sono Dante e Petrarca NON SIGNIFICA CHE nessuno se li fili: significa che sono *meno a leggere Dante di quanti non leggano Gadda*.
    E allora? Come dice nel suo articolo Dario Oliviero: “nelle società complesse […] aumenta la produzione di titoli con vendite minori; […] La tendenza è verso sempre meno superbestseller da venti milioni di copie ma *migliaia di titoli con vendite minori*: più complessità significa più specialzzazione”. E gusti molto differenziati. Ne abbiamo già parlato qui:
    https://gruppodilettura.wordpress.com/2007/01/02/la-vecchia-long-tail-della-lettura/
    ciao ciao

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