Biblioteca Vienna – Prunksaal, originally uploaded by halighalie.
Sull’inserto culturale di oggi del Sole 24 Ore continua il dibattito sulle biblioteche statunitensi e sui loro presunti metodi di composizione di catalogo e scaffali. Nel suo interessante articolo *Biblioteche: viva l’Amerika!* Guido Martinotti prende posizione contro la lettura della vicenda che è stata data dal nostro _establishment intellettuale_, grazie anche a una discussione con il direttore della biblioteca incriminata, e una serie infinita di dati sulla biblioteca stessa.
Dalla sua piccola indagine, emerge che della faccenda, forse, si è parlato con toni troppo drammatici ed esagerati, e che il problema, forse, non sussiste. Le prove? I libri che sono stati citati dal Washington Post sono presenti nella biblioteca di Fairfax in decine, se non centinaia di copie, e si tratta solo di diminuirne qualcuna in esposizione.
Per chiudere, alcuni dati interessanti riportati da Martinotti:
Qual è la biblioteca italiana che che può contare su 29.449.715 dollari (26,80 dollari per contribuente) di imposte locali, un personale fisso di 490 impiegati Fte di cui 130 con Master in Library scienze, più 3.000 volontari che danno 162.000 ore di lavoro?
*giuliaduepuntozero

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