Attrezzi teorici per leggere?

and now, a small pause, originally uploaded by poubelle.
Da qualche giorno leggo a piccole dosi Che cos’è la teoria della letteratura, di Giovanni Bottiroli (Einaudi). Una lettura non proprio attuale, lo ammetto (anche se è un libro del 2006)
Quattrocentotrentacinque sistematiche pagine dedicate alla combinazione fra “visione” e tecniche (o cassetta degli attrezzi) che dovrebbe caratterizzare appunto la teoria della letteratura. Si imparano un sacco di cose.
E’ un vero manuale, pensato per lo studio universitario, una introduzione (una nuova introduzione, forse) alla questione della teoria della letteratura che ha così appassionato il xx secolo. E che, sostiene, Bottiroli, è il caso di continuare a considerare. Insomma, per certi versi, rischia di essere un po’ noioso.
Eppure a volte fa bene affrontare (o tornare ad affrontare) la sistematica ambizione di questi manuali: provano a dare un po’ di ordine, e poi ci dovrebbero aiutare ad amare “la letteratura, con un amore non soltanto ingenuo“.
Si va da Saussure ai formalisti russi, dagli strutturalisti a Freud e Lacan; Bachtin, Heidegger e l’interpretazione e la verità dell’opera d’arte.
La scrittura di Bottiroli (docente all’Università di Bergamo) è persino piacevole, piena di esmepi, casi e qualche digressione.
E’ anche sufficientemente pedante da metterci rimandi a altri paragrafi e capitoli e di costruire un libro “modulare”. E di mostrare un po’ di “cattiveria” per quella critica che ha praticato l’anti-teoria. (Ovviamente io non sono in grado di pronunciarmi su chi abbia ragione: mi sono sempre piaciuti però i vari studi che propongono le tecniche di analisi del testo – a distanza di anni vado ogni tanto a rileggermi pezzi di Storia e discorso di Seymour Chatman, fra i miei preferiti).
Una delle motivazioni che ci viene offerta da Bottiroli per fidarci della teoria della letteratura è che essa può cambiare

le nostre prospettive, e non tanto perché aggiunge qualche possibilità nuova; anche la doxa è capace di aggiungere -ma per l’appunto aggiunge semplicemente altre opinioni, contingenti, delle quali si sarebbe potuto fare a meno. Con la teoria entriamo nell’episteme, che non è lo spazio delle opinioni definitive, della verità che si arena su se stessa, bensì un nuovo spazio di lavoro: la dimensione della ricerca.

Insomma la teoria si può mettere alla prova. Sperimentando concretamente le possibilità di analisi che ci offre. Ovviamente non per scimmiottare o sostituire i critici – giusto per tranquillizzare Magrelli 🙂 – semplicemente per provare, a volte, quella cassetta degli attrezzi che dovrebbe farci capire il funzionamento di quelle macchine che tanto ci appassionano quando le leggiamo.

*luiginter

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Una replica a “Attrezzi teorici per leggere?”

  1. Only for suggest to you this title…

    http://www.macrolibrarsi.it/autori/_tiziano_motti.php

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