Sul Corriere di ieri c’era un bell’articolo di William Maxwell *Amore e follia all’ombra del New Yorker*, su Maeve Brennan, scrittrice irlandese (o americana, disquisisce Maxwell?), caso letterario qualche mese fa con *La visitatrice*, edito dalla BUR. Non ho letto questo libro, ma il mio ragazzo sì, e ne era entusiasta.
Intrigante la storia di Maeve: trasferitasi a New York all’età di diciassette anni, al seguito del padre ambasciatore, rimasta poi in pianta stabile nel nuovo paese di adozione. Da come la descrive Maxwell, suo collega al New Yorker, dev’essere stata una donna molto affascinante. Giornalista arguta e dotata, un po’ strana e originale, fino a rasentare la pazzia, era anche molto bella, a giudicare dalla foto.
Domani uscirà una raccolta di racconti per la BUR, *Il principio dell’amore e altri racconti*, e l’articolo del Corriere è tratto dall’introduzione del volume.
Chiudo con una frase di Conrad che la Brennan aveva scritto nel suo ufficio: “Un certo grado di autostima è necessario perfino ai pazzi”.
*giuliaduepuntozero
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