Forse sabato scorso, al raduno nazionale dei Gruppi di lettura (ad Arco di Trento), non si è parlato abbastanza del modo in cui i Gdl decidono che libro si debba leggere.
In effetti Bianca V. di Cervia aveva inserito questo tema fra quelli che avrebbero aiutato a capire le caratteristiche di ciascun Gdl: tuttavia il tempo limitato e forse la voglia di parlare d’altro ci ha un po’ allontanato da questo aspetto decisivo.
Per quanto ricordo, molti fra i gdl intervenuti scelgono il libro al termine della discussione sul libro precedente: una pratica sicuramente efficace, forse la migliore; ma certo non priva di difetti, non ultimo il fatto che, spesso, al termine di una serata di dialogo e condivisione di impressioni, idee e analisi, non si ha molta voglia e tempo da dedicare alla selezione del libro successivo e quindi – a volte almeno – si rischia di scegliere qualcosa in modo affrettato, senza essere veramente convinti.
E, visto che la condivisione (reale) della scelta del libro ha un effetto diretto sull’entusiasmo con cui si partecipa alla lettura e successivamente alla discussione, ecco che scelte fatte in modo non pienamente “partecipato” rischiano di portarsi dietro discussioni un po’ fiacche.
D’altra parte, l’idea di dedicare un’intera seduta alla scelta del libro è forse un po’ azzardata, anche se, in linea generale, sono convinto che lasciare un po’ di spazio a discussioni sulla strada da far intraprendere al gruppo di lettura, sui metodi che il gruppo usa, sulle regole che si impone, sia importante.
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