a proposito della solitudine del lettore

se ne � accennato qualche giorno fa

Italo Calvino in _ Se una notte d�inverno un viaggiatore _: �lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell�indistinto�. Oppure: �Sto leggendo! Non voglio essere disturbato�. E ancora: �Cerca di prevedere ora tutto ci� che pu� evitarti d�interrompere la lettura.�

Naturalmente l�isolamento nel quale sprofondiamo leggendo � quello che cerchiamo: la condizione indispensabile dell�essere lettori. Insomma, questo tipo si solitudine il lettore la cerca.

E� vero per� che la relazione con il libro � tutta individuale, lontana dalla relazione del narrato con l�esperienza di tutti coloro che ascoltavano, esperienza, che, comunicata, confluiva nella narrazione stessa, arricchita, quando essa veniva rinarrata: o dal narratore originario o da un nuovo narratore che era stato a suo tempo ascoltatore della narrazione.

E� innegabile che il lettore sia invece solo con il testo. Noi siamo soli con il testo, sempre.

Nel Gdl invece, il lettore _solo_ accetta di rendere, almeno parzialmente, pubblica la sua relazione con il testo. Prova a ricostruire uno spazio pi� simile a quello nel quale il narratore narrava.

Come?

Soprattutto facendo i conti con altri modi di leggere che gli rivelano la parzialit� e la reversibilit� della sua lettura, la possibilit� di rivedere, di rifare quella lettura, di ripensarla, di giudicarla in altro modo, di vederne aspetti ignorati, sconosciuti, inesplorati; o anche semplicemente di scoprire letture di quel testo che gli paiono assurde, bizzarre, inutili, sbagliate: comunque letture possibili, da lui insospettate.

Gli altri modi di leggere � indipendentemente dalla qualit� e dal fatto che rispettino il ruolo di lettore modello (Umberto Eco), sono eversivi dell�integrit� delle letture del lettore solo (o della lettura, perch� in pochi e poche volte, per pochi libri si � capaci di fare pi� letture � pi� livelli, pi� strategie di interpretazione).

E questa eversione, allargamento dell�esperienza del lettore, passa attraverso l�incontro e il discorso, l�intrusione del parlato nel mondo della scrittura. Con le imprecisioni che comporta ma anche con la forza del dialogo, della conquista e dell�arretramento, della contaminazione; delle riprese, del ricominciare daccapo a spiegare, del cambiare di piano (per esempio quando il lettore critico che analizza il personaggio – rispettoso della poetica dichiarata dell�autore – viene incalzato dal lettore emotivo che volutamente ignora quella poetica, attualizza il personaggio e la sua storia, quasi lo pone fuori dal contesto e costringe il primo lettore a rivedere le sue strategie di discorso sulla sua lettura; e forse anche a rivedere la sua stessa lettura).

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